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ESAMI DIAGNOSTICI

➢ Esame delle feci: chimico-fisico, coprocoltura (per vedere se c’è infezione batterica o altro

tipo)

➢ Rx addome (per vedere se ci sono masse che occludono)

➢ Clisma Opaco (introduzione di liquido attraverso l’ano, se fatta per uso diagnostico si inietta

nell’ano un mezzo di contrasto per poi valutare se ci sono anomalie nell’intestino)

➢ Colonscopia (endoscopio, ossia sonda con telecamera, che si inserisce nell’ano, che permette

di guardare all’interno per vedere che non ci siano ulcere, tumori, polipi, …)

ALTERAZIONI DELLA FUNZIONE INTESTINALE - Segni e sintomi.

ALTERAZIONE DESCRIZIONE

Meteorismo Presenza di abbondante gas nell’intestino

Flatulenza Eliminazione di abbondante gas attraverso l’ano.

I gas entrano nell'intestino attraverso tre modalità:

aerofagia (far entrare aria per esempio a causa di

bevande gassate), fermentazione da parte dei

batteri intestinali, diffusione nel sangue. Può essere

causata anche dall'ingestione di cibi che producono

gas (broccoli, cavoli, ...) o anche dello stress.

Normalmente i gas intestinali vengono eliminati

dalla bocca o dall'ano.

Distensione addominale Gonfiore dell’addome, sensazione di pienezza,

addome a tamburo causati da gas o masse.

Un addome disteso appare teso come un tamburo e

la cute appare come se fosse stirata.

Melena Feci nere, maleodoranti e semiliquide contenenti

sangue digerito (alte vie digerenti: esofago,

stomaco, al massimo intestino tenue)

Ematochezia e rettorragia Emissione con le feci di sangue rosso vivo (basse vie

digerenti, ampolla rettale o colon discendente)

Tenesmo rettale Contrazione dello sfintere anale con bisogno di

defecare senza una quantità significativa di feci

Dolore addominale Nasce dai visceri addomino-pelvici, dal peritoneo

parietale, dal fegato, dai reni e dalla milza.

Dolore al retto È un disturbo che deriva dall'area anorettale (ad

esempio emorroidi trombizzate o prolassate), il

dolore è locale ma è come se fosse irradiato a tutto

il retto. 48

Diagnosi infermieristiche

• STIPSI correlata a …

• DIARREA correlata a …

• INCONTINENZA FECALE correlata a …

STIPSI

Definizione: Condizione persistente caratterizzata da defecazione difficoltosa, poco frequente o che

sembra incompleta

→ La costipazione o stipsi è definita cronica quando la persona è sintomatica per almeno 6 mesi. In

molti soggetti la frequenza della defecazione è di almeno 3 volte in settimana; comunque, la sola

frequenza nell'evacuazione non rappresenta un criterio sufficiente per definire che una persona è

affetta da stipsi, dato che molti pazienti stitici presentano normale frequenza di defecazione ma

riferiscono disturbi come sforzo, feci dure, sensazione di evacuazione incompleta, feci dure e caprine.

DIAGNOSI

POSSIBILI CAUSE: →

Materiale insufficiente a stimolare l’attività motoria (ridotto introito fibre) il contenuto di

• fibre nella dieta condiziona il contenuto intestinale e la produzione di massa fecale attraverso

4 meccanismi:

➔ le fibre non degradate mantengono la struttura cellulare e richiamano acqua nel lume

intestinale come una spugna, così da aumentare la massa fecale;

➔ la fermentazione delle fibre e dell'amido stimola la crescita microbica e aumenta 49

l'escrezione fecale del materiale batterico;

➔ piccole quantità di gas restano intrappolate in questo materiale contribuendo ad

aumentare la massa fecale;

➔ l'aumentata massa fecale accelera il transito e riduce l'assorbimento del suo contenuto di

acqua.

• Compromissione neuromuscolare (ridotta mobilità, malattie neurologiche)

• Inattività fisica

• Ciclo mestruale o gravidanza

• Dolore

• Farmaci

• Rimandare lo stimolo

• Condizioni ambientali non adeguate

POSSIBILI COMPLICANZE:

 →

FECALOMA è una massa fecale di una forma di pallina da tennis formata da piccole palline, che

diventa talmente duro da prendere la consistenza di una pietra e si va a stipare all’interno

dell’ampolla rettale, creando un tappo di feci; perciò non riesce a uscire nemmeno aria; si forma a

causa di una stipsi prolungata

• DEFINIZIONE: raccolta di feci dure stipate nel retto che non si riescono ad espellere

• FATTORI DI RISCHIO: pazienti disorientati, incoscienti

• SEGNI E SINTOMI: incapacità di evacuare per 4-5 giorni, associato a stimolo alla defecazione a

cui può associarsi perdita di piccole quantità di feci diarroiche

 →

OCCLUSIONE INTESTINALE se il fecaloma non viene trattato, si arriva all’occlusione intestinale;

si può addirittura arrivare alla condizione di una perforazione intestinale che probabilmente causerà

peritonite

INTERVENTI ASSISTENZIALI: →

Educare all’assunzione di acqua e fibre Le fibre possono essere:

• Fibre insolubili (cellulosa, emicellulosa, lignina) → hanno la capacità di inglobare una

◦ notevole quantità di acqua. Sono importanti perché accelerano la motilità intestinale;

Fibre solubili (pectine, gomme, mucillagini) → formano con l'acqua una massa gelatinosa

◦ che ha potere saziente, in quanto distende le pareti gastriche stimolando i meccanocettori

deputati alla trasmissione del senso di sazietà al cervello, e riducono l'assorbimento

intestinale dei prodotti della digestione, sottraendoli in parte all'organismo;

Stimolare l’attività fisica costante e regolare Occorre svolgere regolarmente attività fisica; la

• frequenza, la durata e l'intensità degli esercizi vanno scelti in base alle condizioni fisiche del

paziente. Esercizi frequenti sono i seguenti:

➔ da posizione supina contrarre i muscoli addominali, mantenerli contratti e contare fino a

tre. Ripetere 5-10 volte se vi riesce;

➔ flettere e contrarre i muscoli delle cosce alzando lentamente un ginocchio verso il torace,

ripetere con l'altra gamba almeno 5 volte e aumentare la frequenza progressivamente.

• Motivare la persona ad adottare abitudini efficaci:

• Non sopprimere lo stimolo

• Assumere posizione seduta, o se possibile, la posizione accovacciata: la persona è

seduta con i piedi appoggiati al pavimento o a uno sgabello basso e si piega

leggermente in avanti in modo che l'addome sia inclinato e i muscoli sul piano pelvico

sono rilassati;

• Preservare privacy

• →

Educare al posizionamento di supposte di glicerina solo in caso di stipsi lieve (non in caso di

fecaloma perché non servirebbe a nulla); la glicerina è un grasso che serve a lubrificare la

parte di intestino con cui viene a contatto nell’ampolla rettale

• →

Rimuovere manualmente il fecaloma attraverso l’esplorazione rettale il paziente è in

posizione laterale sinistra di sicurezza (per evitare di perforare l’intestino) e con il dito si va 50

appunto a togliere; la glicerina non serve, e il clistere aumenterebbe solo la distensione

addominale

• Educare la persona o famigliare ad effettuare un massaggio addominale in modo continuativo

• Educare all'utilizzo del bagno attraverso delle attenzioni:

• garantire privacy durante l'evacuazione;

• utilizzare un water alla giusta altezza;

• mettere la persona nella situazione di poter essere accompagnata al bagno ogni qual

volta senta lo stimolo;

• Somministrare i lassativi

TIPOLOGIA AZIONE

Contengono fibre solubili e insolubili,

FORMANTI MASSA aumentano assorbimento di acqua e aumento

di massa

Favoriscono richiamo di acqua nelle pareti

SALINI OSMOTICI (lattulosio) intestinali

AMMORBIDENTI FECALI (olii vegetali o Rendono le feci soffici e aumentano la

minerali) secrezione di acqua

Aumentano motilità colica, aumentano

AGENTI STIMOLANTI secrezione di acqua e ne limitano

riassorbimento

INTERVENTI ASSISTENZIALI:

• Eseguire clistere evacuativo

❑ TIPOLOGIE:

➢ A base di sostanze stimolanti la peristalsi

➢ A base di sostanze osmoticamente attive

➢ A base di sostanze oleose

➢ A base di soluzioni isotoniche (acqua o fisiologica) che distendono le pareti

❑ VOLUMI

➢ Piccoli volumi

➢ Grandi volumi

• Eseguire clistere evacuativo

❑ TECNICA

❑ PRINCIPI:

➢ Posizione laterale sinistra

➢ Temperatura ambiente

➢ Sonda

➢ Lubrificazione

❑ EFFETTI AVVERSI: 51

➢ Reazione vagale

➢ Traumi della parete intestinale

RISULTATI ATTESI:

Emissioni di feci soffici e normoformate con frequenza delle evacuazioni maggiori di 3 alla

• settimana;

Assenza delle manifestazioni di accompagnamento, sforzo durante la defecazione, tenesmo,

• sensazione di occlusione o blocco delle feci a livello ano-rettale;

Motilità colica normale con suoni intestinali che si verificano ogni 5-15 secondi e durano da

• uno a diversi secondi;

Evacuazione senza il ricorso alla rimozione manuale delle feci e/o l'utilizzo di farmaci lassativi;

• Assenza di complicanze quali ristagno fecale, fecaloma, emorroidi e ragadi anali, occlusione

• intestinale;

Aderenza della persona alle indicazioni comportamentali suggerite.

Esempi:

• Il paziente evacuerà almeno 3 volte in una settimana entro una settimana

• Il paziente non avvertirà dolore alla defecazione entro una settimana

• Il paziente seguirà le indicazioni alimentari fornite entro due giorni

DIARREA

DEFINIZIONE: emissione di feci liquide o non formate con aumentata frequenza.

Può essere acuta o cronica.

ACUTA CRONICA

• Durata < 2 settimane • Durata > 4 settimane

(persistente tra 2 e 4) CAUSE:

CAUSE: SECRETORIE (lassativi) → dovute ad

INFETTIVA (es. Clostridium alterazioni del trasporto di liquidi ed elettroliti

• difficile) → attraverso la mucosa enterocolica; caratterizzate

sono acquisite per dall'emissione di feci acquose, di volume notevole,

trasmissione oro-fecale

CAUSATA DA FARMACI → senza dolore;

Per

• STEATORREA (presenza di grasso che non

esempio il trattamento con antibiotici • riesce ad essere digerito nelle feci) → a causa

o l'utilizzo di alte dosi di lassativi; del malassorbimento dei grassi, porta a diarrea con

feci untuose, maleodoranti, difficili da lavare dal

water;

OSMOTICHE → si verificano quando soluti

• scarsamente assorbibili e osmoticamente attivi

vengono ingeriti e richiamano nel lume intestinale

liquidi, superando la capacità assorbente del colon;

INFIAMMATORIE → sono generalmente

• accompagnate da dolore, febbre, sanguinamen

Dettagli
A.A. 2018-2019
9 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giulinurseinprogress di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Vita-Salute San Raffaele di Milano o del prof Marzo Elisabetta.