Estratto del documento

2. INDICE GENGIVALE DI LOE (MODIFICATO)

Risale al 1967. Rispetto al GI pubblicato dallo stesso autore nel 1963, quest’indice presenta gli

stessi parametri, quello che cambia è il modo in cui questi vengono rilevati. Inizialmente infatti, essi

venivano valutati passando una sonda sull’esterno della gengiva e si valutando il sanguinamento.

Nella seconda pubblicazione, veniva effettuato un sondaggio con una pressione inferiore ai 25g.

Criteri:

parametro 0: gengiva sana, priva di infiammazione.

Parametro 1: margine gengivale leggermente infiammato, di colore rosso, non sanguinante al

sondaggio.

Parametro 2: margine gengivale rosso e leggero sanguinamento al sondaggio

Parametro 3: infiammazione accentuata al margine gengivale e sanguinamento spontaneo

3. SBI (Sulcus Bleeding Index)

Indice dicotomico pubblicato nel 1971 da Muhlemann e Son, utilizzato per studiare vari campioni

perché rispetto al GI valuta solo la presenza o assenza di sanguinamento al sondaggio (più veloce

e meno indaginoso).

Criteri:

parametro 0: non c’è sanguinamento al sondaggio;

parametro 1: sanguinamento entro 15 secondi dal sondaggio.

VALUTAZIONE CLINICA DELL’IGIENE ORALE

1. PLI (Plaque Index)

Pubblicato nel 1964 da Silness e Loe. Criteri:

0: dente pulito e privo di placca

1: placca non visibile, ma rilevabile solo al passaggio di una sonda parodontale nel solco gengivale

2: placca visibile, che ricopre più di 1/3 della superficie del dente e meno dei 2/3

3: placca visibile, che ricopre quasi tutta la corona (più di 2/3)

2. INDICE DI QUIGLEY E HEIN (1962)

Criteri:

0: superficie del dente pulita

1: residui isolati di placca

2: deposito lineare di placca in corrispondenza del colletto del dente

3: presenza di placca in corrispondenza del terzo cervicale del dente

4: presenza di placca che ricopre i 2/3 della superficie del dente

5: il deposito di placca ricopre l’intera superficie del dente

3. OHI (Oral Hygiene Index)

Pubblicato da Green e Vermillon nel 1960. È strutturato sulla base di due indici, uno che valuta i

depositi molli (placca) e uno che valuta i depositi duri (tartaro). L’indice è strutturato andando a

valutare 6 denti (due anteriori e quattro posteriori) ciascuno su 4 superfici. Si procedeva andando a

sommare i valori ottenuti, e facendone la media.

Criteri:

DEPOSITI MOLLI:

0: nessun deposito

1: deposito placca che interessa il terzo cervicale del dente

2: deposito di placca che interessa i 2/3 del dente

3: la placca ricopre l’intera superficie del dente

DEPOSITI DURI:

0: superficie pulita

1: il tartaro è presente solo in corrispondenza del colletto del dente

2: il tartaro ricopre i 2/3 della superficie del dente, ed è presente tartaro sottogengivale

3: il tartaro copre l’intera superficie del dente e sono presenti isole di tartaro sottogengivale

Interpretazione della media ottenuta dalla valutazione:

0,0-0,6: il paziente ha una buona igiene orale

0,7-1,8: sufficiente igiene orale

1,9-3,0: cattiva igiene orale

4. CALCULUS INDEX (?)

Criteri:

0: superficie pulita

1: tartaro presente solo a livello del colletto

2: il tartaro è presente solo a livello sottogengivale

3: presenza di tartaro a livello sopragengivale e sottogengivale

5. BJORGIS E LOE (1967)

Analizza il rischio di sviluppare la malattia parodontale, in presenza di fattori favorenti: tartaro,

carie, otturazioni debordanti.

Criteri:

0: dente privo di carie e otturazioni debordanti

1: la carie o l’otturazione è presente sulla superficie vestibolare, lontana dal margine gengivale

2: il margine di carie o otturazione è vicino al margine gengivale

3: il margine dell’otturazione va sottogengiva

INDICI ATTUALMENTE UTILIZZATI

Oggi si utilizzano due indici dicotomici:

1. FMPS (Full Mouth Plaque Score):

È un indice di placca semplice da eseguire e facilmente standardizzabile (perché o c’è placca o

non c’è!). Abbiamo un foglio diviso a metà, in cui una metà presenta uno schema sulla situazione

prima del trattamento e dell’insegnamento delle manovre di igiene orale, mentre l’altra metà

rappresenta la situazione dopo il trattamento (circa 10 giorni dopo l’ablazione del tartaro). La bocca

è divisa in 4 quadranti, ciascun dente è rappresentato da un quadratino, ogni quadratino è

suddiviso in 4 triangoli che rappresentano le superfici da analizzare; esse sono rappresentate da 3

superfici vestibolari (mesiale, centrale, distale) e una palatale. L’analisi viene effettuata passando

la sonda sulla superficie considerata, valutando se c’è placca.

Si mettono in relazione i siti totali e i siti sanguinanti, secondo la formula: siti positivi*100/siti totali.

Si ricava un valore percentuale.

L’importanza di questo indice è fondamentale per:

• Valutare i progressi nel tempo del paziente

• Il valore considerato è indispensabile per pianificare la successiva chirurgia. Se il pz ha un

FMPS>20%, il rischio di fallimento aumenta proporzionalmente al valore ottenuto dalla

rilevazione dell’indice.

2. FMBS (Full Mouth Bleeding Score): la valutazione si fa allo stesso modo del precedente

indice, riferendosi però alla presenza/assenza di sanguinamento nel sito considerato.

VALUTAZIONE CLINICA DELLO STATO DI SALUTE PARODONTALE

1. PI (Periodontal Index)

Introdotto nel 1956 da Russel. Valuta il grado di distruzione parodontale conseguente

all’infiammazione gengivale.

Criteri:

0: il dente non presenta segni evidenti di infiammazione

1: gengivite presente solo in una piccola porzione di margine gengivale

2: l’infiammazione gengivale è presente su tutto il margine gengivale

6: gengivite con formazione di tasche parodontale

8: distruzione avanzata con perdita di funzione del dente (mobilità)

La critica mossa a questo indice è legata al tipo di analisi che veniva fatta. Infatti, non distingueva

tra gengivite e parodontite perché si limitava a valutare la profondità di tasca (che si può avere

anche in una gengivite per la presenza di una gengiva edematosa) piuttosto che la reale perdita di

attacco (che di fatto nella gengivite non avviene). È inoltre un indice non standardizzabile perché

risente della soggettività dell’operatore.

2. PDI (Periodontal Disease Index)

Introdotto da Ramfjord nel 1959, questo indice presenta, rispetto al precedente, il vantaggio di fare

una netta distinzione tra gengivite e parodontite. È strutturato valutando 4 parametri per la

gengivite e 3 parametri per la parodontite, prendendo come riferimento la perdita di attacco.

Criteri per la valutazione gengivale:

0: assenza di infiammazione

1: leggera gengivite

2: gengivite medio/grave (rossore e sanguinamento) che interessa tutta la circonferenza del dente

3: gengivite severa con marcato rossore e tendenza all’ulcerazione, senza perdita di attacco

Criteri per la valutazione parodontale:

4: perdita di attacco fino a 3 mm

5: perdita di attacco compresa tra 3 e 6 mm

6: perdita di attacco >6mm

La media di questi valori, ci dava il reale rischio di sviluppare la parodontite.

3. ESI (Extent and Severity Index)

Carlos, Wolfe e Kingman, 1986. Valuta l’estensione e la gravità della malattia, considerando sia la

percentuale di siti colpiti che la perdita di attacco medio. Andando a considerare solamente

l’estensione, possiamo avere anche un valore minimo di indice di estensione (es. danno

parodontale limitato a 2 molari) ma comunque la gravità della perdita di attacco (indice di severità)

è elevata. Possiamo avere quindi dei casi in cui la malattia è estesa ma poco grave, e situazioni in

cui la patologia è limitata a pochi denti, ma abbiamo una cospicua perdita di attacco.

4. VALUTAZIONE RADIOGRAFICA DELLA PERDITA DI OSSO ALVEOLARE

È richiesta per valutare i progressi della terapia o per valutare la parodontite giovanile nel bambino

(valutata con delle bitewings, prendendo come punti di repere la linea smalto cemento e il livello

osseo: se questa distanza è superiore ai 2mm, è considerata un campanello di allarme). Dobbiamo

valutare le caratteristiche dell’osso interprossimale all’RX. I parametri da considerare sono:

• Presenza di una lamina dura intatta. Dopo un trattamento parodontale efficace, se abbiamo

la comparsa della lamina dura, vuol dire che l’infiammazione è regredita.

• Aumentata ampiezza dello spazio del legamento: può indicare un trauma da occlusione

• Morfologia della cresta ossea: per decidere il tipo di intervento

• Distanza tra la cresta alveolare e la linea smalto cemento (utile soprattutto come screening

nei bambini)

VALUTAZIONE DELLA NECESSITà DI TRATTAMENTO PARODONTALE

1. CPITN

Pubblicato dal WHO nel 1997. È nato per fare screening su un’ampia popolazione; non stabilisce

né la prevalenza, né l’incidenza della malattia parodontale. La dentatura è divisa in sestanti, per

ogni arcata abbiamo tre gruppi: un gruppo frontale (da canino a canino) e due gruppi latero-

posteriori. Come valore di riferimento di ogni sestante è considerato un solo valore, ovvero il

punteggio più grave. Per rendere più veloce questa misurazione, è stata disegnata una sonda

apposita, ovvero la sonda OMS. La particolarità di questa sonda è la punta, che presenta una

sferetta di 0,5 mm di altezza che ha lo scopo di captare e arginare (passare al di sotto

dell’ostacolo) depositi di tartaro sottogengiva. La sonda è inoltre dotata di bande scure: una da 3,5

a 5,5 mm, e un’altra da 8,5 a 11,5 mm (per accelerare la valutazione della tasca). È una sonda

introdotta per fini epidemiologici, e non clinici.

Il sistema di punteggio prevede:

0: assenza di tasca, di sanguinamento, di otturazioni debordanti, di sanguinamento gengivale al

sondaggio

1: presenza di sanguinamento gengivale al sondaggio

2: presenza di tartaro e otturazioni debordanti che ritengono la placca

3: presenza di tasche di 4-5 mm

4: tasche maggiori di 6 mm

X: il sestante è edentulo o è presente un solo dente

Nel momento in cui definiamo un valore per ogni sestante (che si riferisce al dente del sestante

considerato, che sta messo peggio), andiamo a definire il codice per la necessità di trattamento:

codice 0: il sestante che nella valutazione precedente ha ricevuto questo punteggio, non ha

bisogno di trattamento

codice 1: va migliorata l’igiene orale

codice 2-3: è necessario fare l’ablazione del tartaro e rimuovere le otturazioni debordanti

codice 4: il trattamento prevede: scaling, rooth planing, correzione dell’anatomia

limiti: a tutti i denti dello stesso sestante viene riservato il trattamento di cui ha bisogno

Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 10
Indici Parodontali Pag. 1 Indici Parodontali Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 10.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Indici Parodontali Pag. 6
1 su 10
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Acquista con carta o PayPal
Scarica i documenti tutte le volte che vuoi
Dettagli
SSD
Scienze mediche MED/28 Malattie odontostomatologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ottavoincluso di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Parodontologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Paolantonio Michele.
Appunti correlati Invia appunti e guadagna

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community