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ANALISI TEORICA DELLA PRODUZIONE E DEI COSTI
LA PRODUZIONE
La produzione identifica i processi attraverso i quali i fattori produttivi INPUT vengono combinati e gestiti
all’interno della struttura d’impresa al fine di creare beni e servizi finali OUTPUT. Si parte dai concetti che:
le risorse sono scarse e quindi è necessario utilizzarle al meglio, va prodotto valore, gli output devono
trovare gradimento dei clienti.
I fattori produttivi sono distinti tra fissi e variabili, a seconda se siano utilizzati per più atti produttivi o uno
solo.
Per rappresentare il processo produttivo si utilizzano una serie di numeri reali X1 X2… dove gli input hanno
segno negativo e gli output positivo.
PRODUZIONE NEL MODELLO INGEGNERISTICO: MODELLO FONDI E FLUSSI
La produzione richiede tempo e questo va esplicitato per una corretta descrizione del fenomeno
produttivo, sono esplicitate tecniche e differenti condizioni di partenza di un prodotto, risulta generica la
definizione dei processi, gli aspetti produttivi vanno prima analizzati.
Nel processo viene misurata la quantità di input che risulta entrata in ogni istante t dell’intervallo 0-T. Si
generano funzioni cumulate di input e output, solitamente discontinue, perché l’elemento K può entrare o
uscire da un processo in un solo istante. Pg103 esempio. Si distinguono così grandezze flusso da grandezze
fondo.
Le grandezze flusso sono risorse che si esauriscono in un solo atto e danno vita all’output finale, perciò la
funzione dei flussi è F(t)= -I(t) e F(t) = O(t)
Le grandezze fondo offrono un servizio al processo e ne escono ancora integre per la ripetizione del ciclo,
l’utilizzo del fattore nel tempo è U(t)= I(t) – O(t)
PRODUZIONE SENSO ECONOMICO:FUNZIONE DI PRODUZIONE
Vi sono differenti modalità di combinare i fattori produttivi, la sostituibilità è ampia; i livelli di output sono
modificabili; si possono conseguire economie di diversificazione; La produttività è perciò sintesi di efficienza
e progresso tecnico.
Efficienza economica le risorse sono scarse e l’obiettivo principale è creare valore, bisogna scegliere le
opportunità migliori rispetto a quelle tecnicamente possibili. È il costo complessivo a stabilire una scelta tra
i processi.
Efficienza ingegneristica differente da economico, perché in termini fisici la trasformazione di una risorsa in
altro comporta una perdita di energia.
L a funzione di produzione mette in relazione il prodotto con i fattori produttivi impiegati.
Y+P=h (R,S,M,L,T,K)
Cioè Y dimensione della produzione, P residui della lavorazione, R materie prime naturali, S semilavorati e
servizi esterni, M fattori per la manutenzione, L lavoro, T terra, K beni strumentali.
In riferimento ad un solo output ed in breve periodo:
Y=f( X1, X2,…Xn,K)
K costituisce un vettore relativo al complesso degli impianti.
Un solo fattore variabile ed un solo output:
Y = h (X1)
Consente di descrivere le ricadute sulla dimensione del prodotto in seguito ad un incremento progressivo
del fattore variabile X1. La curva di prodotto totale ha un andamento crescente,all’inizio con saggio di
variazione ∆output maggiore di ∆input e successivamente l’opposto.
Questa relazione ∆I e∆O fa emergere il concetto di prodotto marginale che è
PMA X1 = ∆Y/∆X1 variazione di produzione associata alla variazione di X1, rappresenta l’inclinazione della
curva del prodotto totale.
Il prodotto medio
PME X1= Y/ X1
Dopo il punto dove prodotto marginale e medio s’incontrano le curve decrescono (rendimento marginale
decrescente).
COMBINAZIONE DI DIFFERENTI PROCESSI TECNOLOGICI
Ogni tecnologia prevede rendimenti costanti di scala e può essere descritta tecnicamente con un
programma di lavoro caratterizzato da un rapporto costante tra i singoli fattori e la produzione. Questo è
detto coefficiente tecnico di produzione:
aij= Xij/Y
rappresento così i vari processi.
Isoquanti è possibile costruire curve di isoquanto in presenza di processi lineari di produzione. L’isoquanto
è il luogo geometrico dei punti di eguale produzione, ottenibile combinando in modo efficiente differenti
processi produttivi.
La pendenza (-∆X2/∆X1) dell’isoquanto indica la variazione di x2 al variare di x1,quando si passa da P3 a P1
o a soluzioni intermedie, cioè la sostituzione di x2 con x1. Questo rapporto prende il nome di Saggio
marginale di sostituzione tecnica che è il rapporto tra il prodotto marginale di x1 su quello di x2.
La regola del parallelogramma è un metodo geometrico di determinazione delle quantità da produrre con
ciascun processo.
Unendo i punti di eguale produzione si ottiene l’insieme delle curve di isoquanto, costituendo una forma di
cono poliedrico sfaccettato. Le varie facce del cono indicano l’insieme delle combinazioni produttive
efficienti.
Il prodotto marginale di x1 decresce all’aumentare della quantità impiegata dello stesso e tale
cambiamento si manifesta in corrispondenza dei punti di angolo dell’isoquanto.
ANALISI DEI COSTI
Vi sono varie tipologie di costo:
CT= CTF+CTV
Il costo totale è dato dalla somma di costi fissi totali,che deriva da decisioni prese in precedenza sulla
capacità produttiva, più i costi variabili totali che è funzione della quantità CTV= f(Y).
Il costo marginale è l’aumento del costo totale relativo ad un aumento della quantità infinitesima.
CMA= ∆CT/∆Y
Costo unitario medio totale CUM= CT/Y
Costo unitario medio fisso CUMF=CTF/Y
Costo unitario medio variabile CUMV=CTV/Y
Costi e variabilità di un solo fattore produttivo
Tenuto conto di un prezzo costante px1 per il fattore x1
CTV= px1X1
CMA= px1(dX1/dY)
CMA= px1(1/(dY/dX1)
CUMV= px1(X1/Y)
CUMV= px1(1(Y/X1)
CT=px1X1+CTF
L’andamento del costo variabile rispetto alla quantità di prodotto risulta speculare a quello della funzione
di prodotto totale.
VEDI RAPP. GRAFICHE LIBRO
FUNZIONE DI COSTO NELLA COMBINAZIONE DI PROCESSI LINEARI DI PRODUZIONE
CT= px1X1+px2X2
Le possibili combinazioni produttive che comportano la stessa spesa prendono il nome di isocosti.
X2= CT/px2 – X1 px1/px2
Il punto di tangenza tra la curva di isocosto e isoquanto è di massima efficienza tecnica con minimo costo.
Il cambiamento del prezzo di un fattore rispetto a quello di un altro a parità di altre condizioni può generare
modificazioni nella scelte dei processi di produzione. Pg 138-9 curve 143.
PARTE QUARTA
ANALISI OPERATIVA DELLA PRODUZIONE E DEI COSTI
CONFIGURAZIONI DI COSTO
Per gestire i costi bisogna classificarli per categorie omogenee,per differenti impieghi a seconda delle
problematiche.
Natura del fattore produttivo utilizzato l’aggregazione dei costi secondo natura consente la
determinazione del valore aggiunto, inteso come misura delle dimensioni delle trasformazioni interne
all’azienda, esso è la produzione meno i consumi. Il risultato industriale evidenzia il saldo dei costi e dei
ricavi inerenti all’attività tipica, il reddito operativo incorpora proventi di impieghi finanziarie e attività
atipiche, evidenzia cioè il reddito del capitale prescindendo dalla struttura finanziaria; gli oneri finanziari
completano il quadro. Ci permette di separare componenti reali da finanziarie.
Attribuzione di risorse impiegate al prodotto e/o servizio finale Si misura oggettivamente l’utilizzo del
fattore produttivo per le singole attività. Vi sono due configurazioni: costi speciali, che possono essere
attribuiti al prodotto/servizio o al singolo centro di produzione attraverso precisa misurazione del fattore
impiegato;costi comuni , che vengono messi in relazioni al prodotto o servizio in base ad una ripartizione
soggettiva , partecipa a più processi. Un costo si definisce diretto se è conveniente e possibile effettuare
una misurazione oggettiva! Per cui i costi speciali sono diretti o indiretti mentre comuni solo indiretti.
Destinazione delle risorse a diverse aree funzionali il costo viene diviso tra le varie aree funzionali , che
impiegano risorse di eguale natura. Si dividono in : costi di produzione, che riguardano le risorse impiegate
direttamente per le singole lavorazioni o in modo indiretto per più prodotti; costi amministrativi, che sono
spese sostenute per il personale i materiali i servizi e il capitale fisso dell’attività contabile ed
amministrativa; costi commerciali, spese per la promozione e la distribuzione del prodotto;costi di ricerca e
sviluppo, costi per la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti o tecniche che garantiscono vitalità
all’impresa;costi generali aziendali, riguardano altre funzioni varie tra cui anche gli oneri finanziari.
Fasi di lavoro e configurazioni di costo l’arricchimento di valore è segnato dalle varie fasi di lavoro; si
individuano un costo primo che è dato dalla somma del lavoro diretto dei materiali e altro imputabile alla
lavorazione; un costo industriale integrato dai costi indiretti della produzione; sommando ancora altri
costi indiretti si perviene al costo operativo; infine considerando gli oneri finanziari si parla di costo
complessivo o pieno.
Variabilità rispetto ai volumi di attività e rappresentazione dei costi con l’aumento delle quantità prodotte
si ha una relazione lineare tra volumi e fattori variabili, il costo unitario medio variabile è costante ed il
costo medio fisso decrescente al variare delle quantità prodotte. Individuati i costi variabili è possibile
indicare il contributo del singolo prodotto o del complesso dei prodotti alla copertura dei costi fissi.
Addizionando ai consumi di materiali le restanti componenti variabili si arriva al costo variabile totale che
sottratto dai ricavi da il primo margine di contribuzione, tenendo in considerazione anche i costi fissi diretti
si arriva al secondo margine di contribuzione.
Variabilità dei costi fissi rispetto al tempo Alcuni costi fissi in determinato tempo sono considerati non
evitabili. Costi fissi evitabili sono quelli che gravano per un det. periodo sull’azienda al termine del quale
cessa il costo o si rinuncia alla risorsa; costi fissi non evitabili sunk costs connessi a risorse vincolate
all’impresa , non è possibile recuperare il costo per cui bisogna sfruttarlo producendo internamente.
Costi per la programmazione è importante avere informazione sui costi futuri per poter redigere dei
programmi ed elaborarli in chiave strategica. Si distinguono in: standard di base, consistono in andamenti
ritenuti validi per il lungo termine; standard ideali, traguardo a cui aspirare ma quasi irrealizzabile;
standard attesi o correnti, costituiscono un traguardo possibile mediante utilizzo efficiente di tutte le
ri