Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
WI
(2800K) I
W+2
↦
2
Le particelle di tungsteno, sublimando, si legano al gas alogeno in
un composto pesante che, grazie al moto convettivo che si forma
nel bulbo, torna in prossimità del filamento scindendosi
nuovamente e ricostruendo il filamento. Affinchè vi sia una alta
probabilità di ricostruzione la lampada deve essere di dimensioni
piccole (che si traduce in alta luminanza, per questo vengono
anche utilizzate per illuminare in modo indiretto).
Vantaggi Miglior resa cromatica
● Ingombro minimo
● Possibilità di modulare l’intensità
●
Svantaggi Bassa efficienza specifica
● Bassa durata
●
Lampade a scarica
● emettono per
luminescenza (energia elettrica convertita direttamente in energia
↦
luminosa). Ad oggi costituiscono il 70% delle lampade in uso.
Sono costituite da un bulbo (vetro o quarzo)
contenente un aeriforme (vapori di mercurio o
sodio, gas rari, etc) in pressione e da due
elettrodi (anodo +, catodo ). Fornendo
un’adeguata tensione a quest’ultimi, gli elettroni
liberi del gas (normalmente presenti per effetto
fotoelettrico o irraggiamento cosmico) si
muoveranno secondo il campo elettrico generato
urtando gli atomi di gas. Se l’elettrone urta
l’atomo ad una velocità sufficiente a far innalzare
di livello energetico l’elettrone sull’ultimo orbitale,
l’atomo si dirà eccitato e tornando rapidamente al
9
suo stato iniziale (in un tempo t=10
s) genererà
un quanto di energia. Se la velocità è altissima l’elettrone sull’orbitale verrà strappato e l’atomo, diventantdo
ione, andrà a combinarsi con un altro elettrone restituendo energia.
Si chiama tensione di innesco la tensione minima per generare il flusso di
elettroni verso l’anodo e di ioni verso il catodo. Successivamente
all’innesco gli elettrodi si scaldano, la ionizzazione e il numero di elettroni
disponibili aumentano e la scarica diventerà indipendente dagli elettroni
liberi iniziali, rendendo necessaria solo una tensione d’arco (più bassa).
La tensione di innesco dipende dal prodotto della pressione del vapore
nel bulbo e della distanza tra gli elettrodi, oltre che dal diametro del bulbo.
Questo perchè a pressioni elevate il tempo libero delle particelle è corto
ed esse non hanno energia cinetica necessaria per ionizzare gli atomi. A
pressioni basse invece il gas è così rarefatto che le particelle, con grande
accellerazione, hanno poca
possibilità di incontrare un
atomo. In entrambi i casi si risolve aumentando la tensione di
accensione. Il diametro del bulbo incide sulla d.d.p. iniziale perchè
un diametro piccolo permette agli ioni ed agli elettroni di legarsi
subito sulle superfici laterali, diminuendo il tempo libero delle
particelle.
Affinchè la scarica non si esaurisca è necessario che il gas
rimanga ionizzato, ma questo significa una corrente crescente. Per
questo vengono utilizzati dei limitatori di corrente, i
reattori
,
resistenze zavorra di tipo induttivo che limitano le perdite di
potenza.
Alcuni gas o vapori utilizzati emettono radiazioni fuori dal campo
del visibile. In questo caso si sfrutta la fluorescenza , che consente, tramite aggiunta di sali fluorescenti sulla
superficie interna del bulbo, il recupero dell’energia emessa fuori dal visibile spostando lo spettro in zone a più
alta lunghezza d’onda e consentendo anche la correzione del colore per indici di resa maggiori.
Vantaggi ● Elevata efficienza specifica (fino a 200 lm/W)
● Alta durata (500012000 ore)
● Possibilità di regolazione di tonalità del colore variando la quantità dei sali
Svantaggi ● Minor resa cromatica rispetto alle lampade ad incandescenza, soprattutto per le
lampade al sodio a bassa pressione. Le lampade di nuova generazione riescono ad
arrivare al 9899% di resa cromatica.
● Tempi di accensione non istantanei (da qualche secondo a diversi minuti)
● Necessità di organi ausiliari come starter (dispositivo per il preriscaldamento degli
elettrodi), reattori, condensatori, convertitori AC/DC, regolatori di flusso) e quindi
ingombri maggiori
Tipologia spettro di emissione descrizione P durata
η R T
a c
W h
lm/W K
Vapori di B Valori ottimali di 184 fino a quasi 20002 35000
sodio P temperatura e pressione 00 200 nulla 500
270°C e 0,5 Pa.
Necessaria una buona
tenuta. Due bulbi separati
dal vuoto per non
disperdere calore per
convezione e strato di
ossido di indio per riflettere
internamente gli infrarossi.
Bassissima resa ma
rendono buona qualità di
contrasto.
A Nate per superare il 501 fino a 60 19502 12000
P problema della bassa R 000 150 150
a
delle BP. Resa cromatica
molto più elevata, ma
efficienza e durata sono
diminuite. Utilizzate per
l’illuminazione di ambienti
esterni o interni che
necessitano di un
importante flusso
luminoso. Tempo di
accensione 5 minuti
Vapori di B Comunemente chiamate 6 fino a 98 2700 6000
mercurio P fluorescenti per il loro 80 104 6500 15000
rivestimento interno,
possono essere lineari o
compatte. Quest’ultime
sono state utilizzate per il
rimpiazzamento con le
classiche lampade ad
incandescenza. Risentono
del numero
accensionispegnimenti
A Presentano elevate 50 35/60 33 3000 10000
P pressioni al loro interno 1000 50 4200
(fino a 2,5 MPa). Efficienza
specifica e resa cromatica
particolarmente basse.
Utilizzate per l’alta
luminanza e le piccole
dimensioni. Poco utilizzate
perchè sostituite dai vapori
di sodio
Ad La scarica nel vapore di 55 65 80 60000
Induzione mercurio viene generata 165 70
da un campo
elettromegnetico indotto da
un’antenna all’interno del
bulbo. L’assenza di
elettrodi quindi ne allunga
di molto la durata. Viene
utilizzata in zone dove è
difficile o molto
dispendiosa la sostituzione
del dispositivo
A luce Lampade al mercurio ad 100 15 48 3500 7500
miscelata alta pressione in cui il 500 28 72 4100
reattore di alimentazione è
sostituito da un filamento di
tungsteno,con la funzione
di limitatore di corrente,
posto in un tubo
secondario insieme alla
lampada. Le pareti interne
del bulbo sono coperte di
fosforo. Emettono luce
calda
Ioduri Nel tubo di scarica, oltre 35 80 90 3000 6000
metallici mercurio e all’argon si 3500 95 6000 9000
immettono ioduri di sodio,
tallio e indio. Questi ioduri,
con la lampada a regime,
si dissociano grazie alla
scarica ed emettono nelle
zone non coperte dal
mercurio, senza che la
superficie interna debba
essere ricoperta di polveri.
Hanno tonalità di luce
diurna. Per le sue buone
qualità vengono itilizzate
per illuminamento di
strutture di grandi
dimensioni (stadi, campi
sportivi)
● Lampade a LED (Light
Emitting Diode)
Il LED è un dispositivo
optoelettronico
che sfrutta le
proprietà ottiche di alcuni materiali
semiconduttori
di produrre fotoni
attraverso un fenomeno di
emissione spontanea
che avviene
attraverso la ricombinazione
elettronelacuna in una giunzione
pn. I primi LED composti da Gallio,
Arsenio e Fosforo entrarono in
commercio negli anni 70 come
dispositivi indicatori, perchè in
grado di fornire soltanto luce rossa
ed a bassa intensità luminosa. Con
l’evoluzione tecnologica dei
materiali si riuscirono ad ottenere
diverse lunghezze d’onda emitenti e
valori di intensità maggiori, che li
fecero entrare nel mercato
dell’illuminazione. Con l’invenzione
del LED di colore blu nacquero i
primi dispositivi a luce bianca che
combinavano i tre colori
fondamentali (
color mixing :rosso, verde, blu) per fornire luce di colore bianco.
Il principio fondamentale di un LED è basato sulla giunzione pn, ossia l’unione di due materiali semiconduttori
drogati diversamente. Sostituendo, nell’operazione di drogaggio, all’atomo del semiconduttore un atomo
trivalente o pentavalente (3 e 5 elettroni nella banda di
valenza) si ottengono dei legami che lasciano libera una
lacuna nel primo caso (drogaggio di tipo P) o un elettrone
nel secondo (drogaggio di tipo N). All’atto della giunzione dei due materiali drogati si crea una zona di
svuotamento, dove le particelle superficiali si neutralizzano finchè non si crea una differenza di potenziale
(barriera di potenziale) che non permette più il passaggio di cariche. Applicando una tensione esterna maggiore
della tensione di barriera, le cariche cominciano a fluire (da a+ ) e quando un elettrone attraversa la barriera ed
incontra una lacuna, decade a un livello di energia inferiore e rilascia tale differenza di energia sotto forma di
fotone. La luce emessa da questi dispositivi è detta Solid State Lighting , illuminazione allo stato solido, proprio
perchè si tratta di un corpo solido che emette luce. Poichè i fotoni sono emessi a frequenze specifiche, un alto
dislivello energetico produrrà un fotone
ad alta frequenza e cioè a lunghezza
d’onda corta. Il salto energetico e quindi
il colore finale del dispositivo led
dipende dai materiali utilizzati per la
giunzione. Tutti i tipi di giunzione
emettono fotoni, ma solo quelli emessi
nel campo del visibile possono essere
rilevati dall’occhio umano.
Spettro luminoso di vari LED, messi a
confronto con lo spettro visivo
dell' occhio umano e della lampada ad
incandescenza
I LED si dispongono su 3 categorie:
● THT (Through Hole Technology)
: Sono i diodi più piccoli, protetti da capsule tonde
di 3 o 5 mm di diametro. Utilizzati come spie luminose nei dispositivi elettronici.
● SMD (Surface Mounted Device)
: si contraddistinguono per la forma piatta e vengo
utilizzati per l’istallazione su circuiti montati su base isolante per minimizzare
l’ingombro
● Power LED
: caratteristica principale di questo tipo di led sono le alte potenze di
funzionamento e l’elevata brillantezza. Esistono anche modelli che funzionano in
corrente alternata (Acriche). Possiedono un dissipatore di calore per contenere la
tempera