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Theatre

Il teatro, come ha osservato Steven Mullaney, è un fenomeno cittadino, nascenelle città sempre, si può osservare questo a partire anche dalla classicità, il teatro si associa ad Atene nel V sec a.c. e si associa a Londra in età elisabettiana. Il teatro è assolutamente un fenomeno urbano, legato alla città, è profondamente politico (nel senso antico del termine), è legato alla vita della città che racconta anche raccontandole storie dei re o, con il Merchant of Venice, racconta di altre classi sociali. Mullaney: il teatro è politico nel senso che è legato alla vita della città, è una vita che influenza ma anche una vita dalla quale dipende.

Tipi di teatri che esistono a Londra: teatri come il Globe Theatre, teatri all'aperto: sono outdoor theater o anche anfi-teatres. Ci sono però anche altri luoghi dove si tengono rappresentazioni teatrali: 4 Inns of Court: sono law schools.

Sono Inner Temple, Middle Temple, Gray's Inn, Linconln's Inn. Quattro scuole in cui ci sono spazi in cui si tengono rappresentazioni teatrali. Poi si cominciano a costruire anche Indoor theatres o playhouses: vengono costruiti quando è confermato da alcuni decenni di fortuna che il teatro è redditizio e quando si osserva che, a fronte di immagine Swan Theatre (c'era la parte dove si stava in piedi ad assistere al teatro, posti della platea di oggi in cui si stava in piedi, erano i meno costosi - nelle galleries ci sarebbero stati invece posti a sedere), il palcoscenico si spinge in avanti a creare un contatto diretto con il pubblico, non era vietato appoggiare i gomiti sul palco. C'è anche livello che viene utilizzato o occupato dai musicanti, spesso c'erano interludi musicali o le canzoni (The Tempest ha tanta musica che doveva essere suonata dal vivo) ma era anche il luogo per permettere di rappresentare la scena del balcone di Romeo and Juliet.

C'è anche un terzo livello nel teatro elisabettiano ed è sotto al palco. Lì per esempio poteva essere rappresentato un inizio di scena di Romeo e Juliet - la scena della cripta. In Hamlet c'è un fantasma che doveva apparire che appariva da una botola sul palcoscenico principale (botola che rappresenta la discesa agli inferi o discesa alla cripta o altro ancora - 3 livelli del teatro elisabettiano). Gli indoor theatres vengono costruiti permettendo un minor numero di spettatori ma con l'idea di aggiungere i posti a sedere in platea. Questi posti potevano essere venduti a costi più alti (si poteva guadagnare comunque tanto). Significava anche che il fatto che la stessa rappresentazione poteva essere vista in compresenza da persone che pagavano un prezzo ridotto del biglietto (persone che guadagnavano alla giornata - il teatro viene rappresentato tra le 2 e le 5 con la luce naturale a illuminare la scena) e persone aristocratiche. Si passaquindi dagli anfitheatres che ci presentano il teatro come una forma di intrattenimento fortemente democratica per questa compresenza di vari ceti, agli indoor theatres dove si comincia a fare una selezione – un posto a sedere era più caro. Abbiamo una monarchia, grandi differenze sociali e abbiamo un luogo – il teatro - dove quelle differenze si trovano tutte insieme nello stesso spazio. Il teatro fa correre tutti, piace a tutti (il re e la regina che a teatro non vanno, Shakespeare in love, vedi film). Il teatro è un fenomeno straordinario perché mette insieme classi sociali che altrimenti non si incontrerebbero: c'è un gusto trasversale alle classi. Agli inizi del 600, visto che il teatro fa fortuna, si pensa di costruire anche teatri al coperto: se piove si può procedere alla rappresentazione, gli indoor theatres aumentano i prezzi e avendo meno posti, avranno un pubblico più ristretto, interrompono questa promiscuità.

traclassi sociali degli anfitheatres che continuano a insistere. Il teatro ha una grandefortuna come attività commerciale tuttavia ci sono anche molte critiche. Quelli che scrivono contro il teatro: Stephen Gosson: non tollera che al teatro vadano tutti. Grande democrazia di questa arte. Nel 1582 scrive: “ci sono soprattutto le professioni, che pure guadagnano, gli danno fastidio, sono un assembly di quella roba là.” Da qui in poi parte un’altra discriminazione a dire: “donne, vecchie, giovani, anziani”. Quello che preoccupava è che, poiché possono andare tutti, ci potevano andare anche quelli che erano meno affidabili, malviventi, ladruncoli, scippatori e prostitute. La discriminante è soltanto il prezzo del biglietto ma possono entrare tutti. Qual è la preoccupazione per questa commistione? Ce la presenta Henry Grosse in un testo di inizio 600: visto che i teatri accolgono tutti, noi potremmo ritrovarci nel teatro

già potenzialmente organizzati tutti gli insoddisfatti e, in età di monarchie 500esche e 600esche e anche dopo nei secoli successivi, una massa già pronta a insorgere tutti insieme e tutti insieme significa fare la forza. Henry Grosse attacca il teatro per questa ragione qui: mette insieme tutti e in questi tutti ci possono essere degli insoddisfatti che, sedevono insorgere, sono già radunati. Dall'altro lato, la censura verso il teatro è proprio verso quello che si scrive per il teatro: il teatro è sempre potenzialmente rivoluzionario, può esserlo. Riflessione del potere in Shakespeare che può creare discriminazioni, pensate come potrebbe essere percepito da parte degli spettatori. C'è una pericolosità nel teatro: se gli attori recitano delle parti che portano a leggere dei soprusi di alcune classi su altre classi, si è già tutti insieme e si può insorgere. Questo è il pericolo grande.del teatro: incontro tra quello che accade sulla scena e gli spettatori. I lavoratori interrompono l'attività per andare a teatro, un qualsiasi giorno della settimana: il teatro è divertimento, è ozio che accade tutti i giorni della settimana. Shakespeare, nel Julius Caesar, agli inizi ci presenta questa situazione: Giulio Cesare rientra a Roma trionfante da una delle sue spedizioni di guerra, tutti vanno in strada ad accoglierlo, a festeggiarlo. Uno dei personaggi che deve tenere l'ordine nelle strade di Roma, si rivolge alla folla in questi termini: "non sapete qui cosa fate in qualsiasi giorno della settimana, siete oziosi in un giorno che non è giorno d'ozio. Non sapete che durante questi giorni (lavorativi) non potete andare per le strade senza avere in mano gli arnesi del mestiere?" Gli chiede proprio: "che mestiere fate?" È un realismo in Shakespeare che ci fa vedere anche quale può essere il sentimento.

anti-teatrale della sua epoca: il sentimento è tale che ci si inventa variecose per cercare di limitare i danni, l'attività degli attori. Se gli spettatori preoccupano, anche gli attori non se la passano meglio agli occhi del potere. Gli attori spesso sono presi di mira: Act for the punishment of vagabonds, a limitare le attività delle compagnie itineranti, 1572, contro i vagabondi, fu promulgato questo atto. Questo prendeva di mira anche gli attori stessi. Anche il Revel's Office Censorship: testi, prima di essere rappresentati, dovevano passare per la censura del Revel's Office che potevano decidere di tagliare questa o quella scena se alludeva troppo alla situazione contemporanea. Mullaney dice che comunque i teatri conservarono il loro potere di scandalizzare, scioccare. Un altro modo che i teatri hanno per sfuggire alle persecuzioni è auto-confinarsi in alcuni spazi di Londra chiamati liberties. I teatri sorgono soprattutto nelle liberties:

aree al di fuori delle mura della città di Londra, queste aree sono aree che non sono sotto la giurisdizione di Londra, sono ancora Londra ma la censura non può arrivare qui, non si può neanche venire fisicamente ad arrestare qualcuno. Questo è un modo del teatro di evitare la censura. Le libertà sono dei luoghi dove non sorgono solo i teatri, sono liberties per molte altre cose. Trovano rifugi clandestini, ladri, sono anche il luogo dei primi lazzaretti, edifici che accolgono i lebbrosi, sono, come dice Mullaney, "i luoghi della marginalità culturale". 1578, John Stockwood nei pressi della cattedrale di Paul's Cross (nei pressi della cattedrale, si potevano fare prediche al pubblico): Stockwood condanna gli edifici, il teatro come arte e quei luoghi che accolgono il teatro. "Se li sono costruiti là, nelle liberties, quasi a rispondere a una censura che invece non permetterebbe affatto ai teatri di esistere in quest'area sfrontata,

qualsiasi cosa dicano, noi continueremo a mettere in scena i nostri spettacoli.”

Condizioni delle liberties: ogni tanto ci sono le chiusure dei teatri per la peste. Le invocazioni di epidemie diventavano anche delle scuse per chiudere i teatri ogni tanto. Ad andare a teatro nelle liberties si incontravano: lazzaretti, brothels, criminals, condanne a morte (forma di spettacolo – pubbliche), teatri. A stare nelle liberties, anche solo come spettatori, si stava in un luogo dove regnavano le marginalità. Le liberties sono anche quei luoghi ai margini in cui si mette tutto quello che non si vuole vedere al centro, tutto quello con cui non ci si vuole inquinare. Relegare ai margini significa lasciare la bellezza di un palazzo reale al centro, strade non infestate da quest’altra varia vita. I teatri si ritrovano in mezzo a tant’altro ed è interessante.

Steven Mullaney: “dal punto di vista religioso, il fatto che qui ci siano i lebbrosi, fa diventare le

liberties luogo di una "contaminazione sacra" sacra perché ai lebbrosi non ci si poteva avvicinare (lebbrosi: diseredati della terra che in questa condizione assumono una loro sacralità). Sacro e profano messi insieme. Dal punto di vista politico, il fatto che qui si eseguano le condanne a morte, in qualche modo fa delle liberties anche il luogo dove il potere si afferma: l'esecuzione è pubblica perché si deve fare vedere a tutti cosa accade a trasgredire la legge. Le liberties sono chiamate così perché sono fuori dalla giurisdizione di Londra ma è ancora Londra. Mullaney: "le liberties sono un luogo dove da un lato il potere ribadisce la sua affermazione (condanne a morte) dall'altro "vanishing point of power": varia umanità che popola le liberties". C'è questa ambivalenza delle liberties. Le liberties sono luogo di contraddizioni, sono i margini del potere, i marginidella città, nelle liberties c'è tutto quello che è abietto al potere, in questo luogo c'è anche il teatro. Qui il potere afferma la sua supremazia, ma il teatro è un luogo di libertà e di espressione.
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Publisher
A.A. 2020-2021
8 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Cristiana7735 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura inglese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi L'Orientale di Napoli o del prof Cimitile Anna Maria.