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I DIRITTI FONDAMENTALI

Le libertà e i diritti fondamentali nello stato moderno

Il primo organico riconoscimento giuridico delle libertà fondamentali fu la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, con la quale i rappresentanti del popolo francese proclamarono nel 1789 quelli che essi consideravano i diritti naturali, inviolabili e sacri dell'uomo.

Si affermarono così le libertà civili, cioè quelle libertà che erano fondate sulla rivendicazione per l'individuo di una sfera riservata. Fra essi:

  • libertà personale;
  • libertà di domicilio;
  • libertà economica;
  • diritto di proprietà;
  • libertà di manifestazione del pensiero, libertà religiosa e così via.

Successivamente, si stabilirono i cosiddetti diritti politici, quali:

  • diritto di voto attivo e passivo: (prima riservato a una stretta classe di possedenti);
  • diritto di associazione in partiti e sindacati;

diritto di riunione. L'affermazione di queste libertà, definite anche di seconda generazione, coincise con la trasformazione dello stato stesso che evolvette in liberaldemocratico: non più monoclasse, caratterizzato cioè dall'egemonia di un'unica classe sociale, la borghesia, bensì pluriclasse, contraddistinto dell'emergere del ruolo politico e sociale del proletariato umano.

Nella prima metà del Novecento si reclamano i diritti sociali, quali:

  • diritto all'istruzione;
  • diritto alla salute;
  • diritto alla previdenza sociale e così via.

Per indicare i diritti e le libertà rivendicati più recente, si utilizza l'espressione nuovi diritti (o di terza generazione).

Le situazioni giuridiche soggettive

Sono soggetti di diritto coloro che godono della capacità giuridica, il nostro ordinamento riconosce come soggetti di diritto sia le persone fisiche sia le persone giuridiche.

In base all'art. 1

Secondo l'articolo 1 e 2 del codice civile, la capacità giuridica si acquista alla nascita, mentre la capacità d'agire, cioè di esercitare i diritti di cui è titolare o di assumere obblighi, si acquista di norma con la maggiore età e si può perdere al verificarsi di certe condizioni fissate dal codice civile, ad esempio l'interdizione.

Le situazioni giuridiche si dividono in:

  • situazioni giuridiche favorevoli: i poteri, i diritti soggettivi, gli interessi legittimi;
  • situazioni giuridiche non favorevoli: gli obblighi, i doveri, le soggezioni.

Il diritto soggettivo è la facoltà che una norma giuridica riconosce a un soggetto, di agire nel proprio interesse, e di ottenere dagli altri consociati una certa condotta.

I diritti si dividono a loro volta in diritti assoluti e relativi. I diritti assoluti obbligano tutti i soggetti dell'ordinamento a non intralciarne il godimento. Vi sono dunque inclusi i diritti fondamentali, sono

ad esempio assoluti i diritti della persona che impongono a soggetti pubblici e privati di astenersi da comportamenti che possono ledere; e relativo invece il diritto la cui soddisfazione dipende da un comportamento prescritto a un soggetto determinato (è il caso dei diritti che possono derivare da un contratto e si risolvono nell'ottenere una certa prestazione). L'interesse legittimo designa una situazione soggettiva di vantaggio il cui titolare gode di poter strumentali (può partecipare al procedimento amministrativo o può contrastare un atto dell'amministrazione) rispetto alla tutela del proprio interesse. Mentre chi è portatore di un diritto soggettivo può realizzare direttamente e immediatamente il proprio interesse, chi è portatore di un interesse legittimo ha bisogno che il suo interesse coincida con uno specifico interesse pubblico. Ecco un esempio classico: l'interesse di un soggetto a che dalla graduatoria dei candidati venga scelto lui come vincitore di un concorso pubblico è un interesse legittimo, perché la sua soddisfazione dipende dalla scelta dell'amministrazione pubblica, che deve valutare anche altri fattori oltre alla mera idoneità del candidato.vincitori di un concorso cui egli partecipa siano esclusi coloro che non rispondono ai requisiti richiesti è tutelato, bensì in quanto coincidente con l'interesse pubblico. Non in quanto interesse di quel soggetto. Le tipiche situazioni giuridiche non favorevoli sono: - gli obblighi ovvero il comportamento che un soggetto deve tenere per rispettare un diritto altrui (ad esempio l'obbligazione del conduttore di versare al locatario il canone di locazione); - ovvero comportamenti dovuti indipendentemente dall'esigenza di un corrispettivo o doveri verso un diritto altrui, in funzione di tutela di uno specifico interesse; - le soggezioni ovvero la situazione di chi è soggetto ad un potere (ad esempio la posizione dell'imputato in un processo, sottoposto a una serie di vincoli). Condizione giuridica del cittadino e dello straniero: un'entità geopolitica che si raffigura come omogenea per etnia, lingua, religione. Il cittadino è un individuo che gode di diritti e doveri all'interno di uno Stato, mentre lo straniero è una persona che si trova in un Paese diverso da quello di cui è cittadino.

Il concetto di popolo ha un valore giuridico. Una persona diventa cittadino italiano:

  • per nascita, se è figlio di un cittadino italiano o se nasce nel territorio della Repubblica da genitori ignoti, apolidi o che non possono trasmettere la cittadinanza di un altro paese;
  • per matrimonio, se è coniuge di un cittadino italiano;
  • per adozione, se è figlio adottivo o riconosciuto successivamente alla nascita da genitori italiani, in nome del valore costituzionale dell'unità della famiglia;
  • per residenza, se è residente in Italia da almeno 10 anni;
  • per concessione, se è cittadino dell'Unione Europea residente in Italia da almeno 4 anni;
  • per concessione, se è straniero legalmente residente in Italia da almeno 5 anni e apolide residente in Italia da almeno 5 anni;
  • per discendenza, se è discendente di un cittadino italiano residente in Italia da almeno 3 anni.

In questi casi, la cittadinanza viene attribuita su domanda tramite decreto del capo dello Stato, sentito il Consiglio di Stato, previo giuramento di fedeltà allo Stato italiano. In questi casi si parla anche di naturalizzazione.

Colui o colei che è figlio o figlia di un genitore che era cittadino ha però un vero e proprio diritto all'acquisto della cittadinanza, per beneficio di legge, se ha assunto un impiego al servizio dello Stato o se raggiunge la maggiore età in Italia, essendo legalmente residente da almeno 3 anni. È ammessa sempre la doppia cittadinanza.

11) in caso di acquisto di un'altra residenza Si perde la cittadinanza per espressa rinuncia (art. all'estero; di diritto (art. 12) nel solo caso in cui il cittadino che ha un rapporto di lavoro con un altro stato ignori l'intimazione del Governo italiano a cessarlo.

della cittadinanza per chi l'ha perduta Sono previste, poi, varie forme di agevolazione al riacquisto (art. 13).

Il dettato costituzionale stabilisce che:

  • nessun cittadino può essere privato della cittadinanza per motivi politici;
  • il cittadino italiano può essere estradato, cioè consegnato ad uno stato straniero.

dove abbiacompiuto reato per essere sottoposto alla giustizia di tale paese, solo nelle ipotesiespressamente previste dalle convinzioni internazionali.cittadino italiano, in quanto tale, è anche cittadino dell'Unione europea.Il

Lo straniero è colui che non è cittadino italiano e non è apolide: chi non è cittadino italianodell'Unione europea è cittadino extracomunitario.

In Italia la disciplina dell'ingresso, del soggiorno e dell'espulsione dello straniero si uniforma allapolitica comunitaria in materia.

Essa riconosce:

  • allo straniero, comunque presente nel territorio, i diritti fondamentali della persona umana;
  • agli stranieri regolarmente soggiornati i diritti civili attribuiti dal costituente al cittadinoitaliano, nonché il diritto di partecipare alla vita pubblica locale;
  • a tutti i lavoratori stranieri regolarmente soggiornati parità di trattamento e pienauguaglianza di diritti rispetto ai

lavoratori italiani. L'art. 10 Cost. riconosce allo straniero che lascia il proprio paese perché non vi può esercitare in modo effettivo le libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, il diritto di asilo. Diversa la posizione di chi, invece, abbandona il proprio paese perché discriminato o perseguito: costui può chiedere rifugio politico. L'espulsione dello straniero è un atto con cui si allontana il soggetto dal territorio italiano. È prevista:

  • come misura amministrativa nel caso in cui si violino le norme sull'ingresso e il soggiorno;
  • a titolo di misura di sicurezza e a titolo di sanzione sostitutiva della detenzione su ordine del giudice;
  • per motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato, ed è disposta dal Ministro dell'Interno.

I diritti inviolabili nell'art. 2 Cost. Secondo l'art. 2 Cost.: "la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo,

sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità". Ai diritti inviolabili sono riconosciute le caratteristiche: - assolutezza (possono essere fatti valere nei confronti di tutti); - inalienabilità (non possono essere trasferiti per atto di volontà del titolare); - imprescrittibilità (il mancato esercizio di essi, anche per tempo prolungato, non comporta l'estinzione, ossia la perdita da parte del titolare); - irrinunciabilità e indisponibilità (il titolare non può rinunciarvi, neppure volendo). I diritti inviolabili sono riconosciuti a tutti gli uomini in quanto tali, non ai soli cittadini; alcuni di essi competono anche al nascituro. Sono così affermati due dei principi fondamentali della Costituzione: il principio personalista, in base al quale esiste una sfera della personalità fisica e morale di ogni uomo che non può essere lesata alcuno; il principio pluralista che garantisce.alle formazioni sociali i medesimi diritti degli individui. I diritti della personalità Si ritiene che l'art. 2 Cost. protegga anche i nuovi diritti della persona, come il diritto alla vita, alla libertà sessuale, alla privacy e così via. Questi diritti vengono così a collocarsi accanto ad altri diritti della personalità che trovano invece espresso riconoscimento in Costituzione, come i diritti alla capacità giuridica, alla cittadinanza, al nome. Sono stati individuati in particolare: 1) diritto alla vita e all'integrità fisica, il pur non essendo espressamente previsto in Costituzione, è tutelato dalle leggi civili; 2) diritto all'onore ovvero la tutela dell'integrità morale della persona, del decoro, del prestigio, della reputazione, è garantito penalmente; 3) diritto all'identità personale, ovvero il diritto a non vedere alterato da altri il proprio patrimonio inte
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Publisher
A.A. 2007-2008
12 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher siyalu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Di Marco Carlo.