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Generalità dei gradi …
Marisa Cantarelli (scuola dei bisogni)
Concetto di bisogno
Mancanza di qualcosa che sia indispensabile, o anche solo opportuno o di cui si
sente il desiderio; si riferisce a cose materiali, spirituali, affettive;
Stato di tensione più o meno intensa dovuto alla mancanza di qualcosa (di
ordine biologico, fisico o psichico) che risponde o a esigenza fisiologiche più o
meno evidenti o a esigenze voluttuarie per abitudine necessarie, o a esigenze
psicologiche avvertite come indispensabili per la realizzazione di sé, o a
esigenze sociali apprese dall’ambiente.
Gallino afferma che “il termine bisogno denota una mancanza di determinate risorse
materiali o non materiali, oggettivamente o soggettivamente necessarie ad un
soggetto (individuale o collettivo) per raggiungere uno stato di maggior benessere o
efficienza o funzionalità – ovvero minor malessere o inefficienza o disfunzionalità –
rispetto allo stato attuale, sia essa sentita o accertata o anticipata dal medesimo
soggetto, oppure da altri per esso”.
La definizione del termine “bisogno” è legata al concetto più ampio di motivazione.
Motivazione: fattore dinamico del comportamento animale e umano che attiva e dirige
un organismo verso una meta. Le motivazioni possono essere coscienti o inconsce,
semplici o complesse, transitorie o permanenti, primarie, ossia di natura fisiologica, o
secondarie, di natura personale o sociale, a cui si aggiungono le motivazioni superiori
come gli ideali o i modelli esistenziali che l’individuo assume in vista della propria
autorealizzazione.
Le categorie dei bisogni secondo Maslow
Bisogni di tipo primario: bisogni fisiologici (es: bere, mangiare, respirare…); bisogni
della sicurezza, bisogni di affetto/amore, bisogni di stima, bisogno di realizzazione di
sé/autorealizzazione.
Bisogni di tipo secondario:
Tali bisogni sono posti in ordine gerarchico e non sarà possibile percepire bisogni di
ordine superiore senza soddisfare quelli di ordine inferiore.
Bisogni fisiologici di base: bisogni di aria, acqua, eliminazione riposo e sonno,
attività ed esercizio e sessualità. I bisogni fisiologici di base devono essere
soddisfatti prima che i bisogni del livello superiore diventino motivazionali
rispetto al comportamento;
Bisogni di sicurezza e protezione: esigenze di protezione e rassicurazione circa
la propria incolumità. Includono sia gli aspetti fisici sia quelli emozionali;
Bisogni di amore ed appartenenza: esigenza di sentirsi socialmente in contatto
con gli altri, ricevere affetto e sostegno, sentirsi parte di un gruppo;
Bisogno di affetto e di stima: ciascuno ha bisogno di definire la sua identità e di
trovare conferma alla propria autoimmagine da parte degli altri significativi. Un
favorevole senso della propria identità è confermato dal riconoscimento e
dall’approvazione degli altri;
Bisogno di autorealizzazione: ogni uomo deve essere ciò che può essere, deve
diventare ciò che è capace di diventare. Intervengono nelle scelte significative
di studio e lavoro ed è soddisfatto quando l’individuo percepisce di aver
raggiunto le mete che si era posto in relazione all’immagine che aveva di sé.
Il modello delle prestazioni infermieristiche di Marisa Cantarelli
L’assistenza infermieristica viene erogata dal personale mediante prestazioni rivolte a
tutte le persone per soddisfare i loro bisogni assistenziali in modo continuativo.
Le prestazioni vengono erogate sulla base di un modello professionale e devono
tendere al mantenimento ed al recupero dell’autonomia della persona.
Cantarelli distingue 3 tipologie di bisogno:
Bisogno: mancanza di qualcosa che sia indispensabile o anche solo opportuno, o di cui
si senta solo il desiderio; si riferisce a cose materiali e spirituali (non si tratta di bisogni
di assistenza infermieristica/da solo autonomamente);
Bisogno di aiuto: richiede un’azione di assistenza, in alcuni momenti della vita. Non è
necessaria una competenza specifica;
Bisogno di assistenza infermieristica: al BAI si risponde necessariamente con una
prestazione infermieristica (competenza disciplinare). Si tratta di un bisogno che può
essere soddisfatto esclusivamente dal professionista infermiere.
N.B.: il bisogno è la necessita es: alimentarsi / diverso è l’intervento che ciò richiede.
Ciò che cambia è l’azione, il modo.
Il bisogno specifico di assistenza infermieristica (a memoria)
1. È la necessità / esigenza da parte dell’uomo di ricevere assistenza
infermieristica qualora si verifichino particolari condizioni fisiche o psichiche che
lo richiedano;
2. Può essere soddisfatto unicamente dal professionista infermiere, in quanto egli
possiede le conoscenze, la competenza tecnica e l’indirizzo deontologico che
possono portare alla risoluzione del bisogno.
Le 3 componenti
1. Componente biologica:
Rappresenta l’oggettività e l’universalità del bisogno, è correlata alla vita
umana biologica, è correlata alle caratteristiche strutturali umane, è correlata
alle domande biologiche dell’organismo;
2. Componente psicologica: Testimonia la presenza di sensazioni, riguarda la
percezione di sé, degli stati d’animo e della personalità;
3. Componente sociale: testimonia l’esistenza di una tradizione culturale.
I BAI (bisogni assistenza infermieristica) e le relative prestazioni
1. Bisogno di respirare Assicurare la respirazione
2. Bisogno di alimentarsi ed idratarsi Assicurare l’alimentazione e l’idratazione
3. Bisogno di eliminazione urinaria Assicurare l’eliminazione urinaria ed
ed intestinale intestinale
4. Bisogno d’igiene Assicurare l’igiene
5. Bisogno di movimento Assicurare il movimento
6. Bisogno di riposo e sonno Assicurare il riposo ed il sonno
7. Bisogno di mantenere la funzione Assicurare la funzione cardiocircolatoria
cardiocircolatoria
8. Bisogno di un ambiente sicuro Assicurare un ambiente sicuro
9. Bisogno di interazione nella Assicurazione l’interazione nella
comunicazione comunicazione
10.Bisogno di procedure terapeutiche Applicare le procedure terapeutiche
11.Bisogno di procedure diagnostiche Eseguire le procedure diagnostiche
bisogni indotti
Gli ultimi due bisogni sono detti “ ”. Per questo motivo il verbo
corrispondente al bisogno non è “assicurare”, bensì “applicare” ed “eseguire”.
Le prestazioni
Le azioni di assistenza infermieristica sono definite prestazioni cioè i risultati
conseguiti mediante lo svolgimento di un complesso di azioni fra loro coordinate, per
risolvere un bisogno specifico manifestatosi in un cittadino/malato. Nella prestazione
l’infermiere ha la responsabilità totale del risultato del proprio operato, decidendo:
La tipologia di intervento (cosa);
La modalità di azione (come);
I tempi di erogazione e valutazione dei risultati (quando).
Tre elementi principali:
La prestazione risolve un bisogno specifico;
È un complesso di azioni coordinate;
È un risultato.
Più atti costituiscono un’azione, mentre più azioni finalizzate alla risoluzione di un
bisogno della persona costituiscono la prestazione.
Le prestazioni possono essere semplici o complesse. Le prestazioni, inoltre, possono
essere autonome o ad alta interdipendenza.
Continuum autonomia/dipendenza
Si tratta di una sorta di linea del tempo dove agli estremi vi sono da una parte una
persona dipendente da me e dall’altra una persona autonoma. Tra i due estremi vi
finalità
sono step intermedi chiamati “ ”. È possibile intervenire in base alla persona
(dipendente o autonoma). Autonomia, guidare, sostenere, compensare, sostituire.
Autonomia
1. Indirizzare: orientare in funzione di un esplicito e conveniente criterio di scelta;
2. Guidare: sorreggere la scelta con un intervento teorico e/o pratico;
3. Sostenere: contribuire al mantenimento di una condizione di relativa stabilità e
sicurezza;
4. Compensare: intervenire per stabilire un equilibrio precedente tramite una
parziale sostituzione;
5. Espletare completamente una o più funzioni di una persona in sua voce.
Elementi trasversali
Aspetti caratteristici dell’essere infermiere che sono presenti trasversalmente a tutte
le prestazioni:
La comunicazione;
L’educazione sanitaria intesa come metodo;
Il rispetto della privacy.
Atti specifici ed atti di supporto
Atti di supporto
Lavarsi le mani;
Preparare il materiale;
Identificare e preparare la persona;
Fornire alla persona le informazioni relative all’atto;
Riordinare il materiale.
Il processo di assistenza infermieristica
L’infermiere traduce la domanda generica nella domanda della specifica prestazione
individuando la risposta e le modalità per sviluppare il processo assistenziale.
Il processo di assistenza infermieristica trae la sua origine dall’applicazione disciplinare
infermieristica dei principi del metodo sperimentale del problem solving
“… il metodo disciplinare basilare qui identificato consente al professante, che ha le
conoscenze disciplinari infermieristiche, di esercitare la propria capacità di tipo
decisionale riguardo all’attività di classificazione delle situazioni problematiche
professionali e l’applicazione delle prestazioni infermieristiche, in grado di risolvere i
bisogni di assistenza infermieristica della…”
Il processo di assistenza infermieristica prevede una serie di fasi;
Si avvale del problem-solving per erogare assistenza infermieristica
personalizzata;
Il processo di assistenza infermieristica è un “modo di ragionare”
dell’infermiere;
È una struttura composta di attività correlate…
1. Raccolta dei dati;
2. Identificazione dei BAI;
3. Formulazione degli obiettivi;
4. Attuazione delle azioni;
5. Valutazione.
Prima fase: raccolta e classificazione di dati
Processo di compilazione delle informazioni sulla persona assistita. La raccolta dati
inizia al primo contatto col paziente.
Quali dati raccogliere? Solo quelli che servono. (Innanzitutto, chiedere dati
anagrafici, peso e altezza, eventuali allergie, se assume farmaci, malattie sue
pregresse e familiarità con patologie, se è a conoscenza del motivo del ricovero,
come si sente, se ha una persona di riferimento, è un ricovero urgente o
programmato). Tenere presente il concetto di insondabilità.
A cosa serve? Rispondere ai BAI. Valutar