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I 25 anni d'oro del Capitalismo Mondiale Pag. 1
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domanda e la leva fiscale. In tutti i paesi del blocco capitalista queste linee guida

la ricostituzione del capitale fisso in tempi brevi (4 anni) e l’inizio della

favorirono

crescita economica. Il PIL crebbe di 60 punti percentuali nel giro di 5 anni e un tale

circolo virtuoso favorì il miglioramento di vita della popolazione, a partire dalla piena

occupazione e dalla forza del proprio reddito disponibile. Durante gli anni ’50 subentrò

a livello governativo la volontà di pianificare la crescita economica: quest’attività venne

supportata da adeguate leggi sui redditi, sull’istruzione, la sanità e la previdenza. Un

forte aiuto venne dato dalle politiche di spesa, ispirate ad alti tassi di risparmio (intorno

al 30%), da utilizzare in investimenti produttivi. Ma la stabilità venne minata alla fine

degli anni ’60 dall’inflazione crescente (e quindi dalla crescita del prezzo del denaro)

che portò il presidente Nixon all’eliminazione della convertibilità delle banconote in oro

e diede una frenata ai consumi, osteggiati da aumenti di prezzo nell’ordine del 7%. Ma

dall’aumento del prezzo del petrolio,

anche le produzioni vennero messe in difficoltà,

che quadruplicò da un anno all’altro e obbligò l’industria alla ricerca di un’efficienza

energetica che fino ad allora non era stata presa in considerazione. A livello politico

venne dato adito ad un atteggiamento liberista, che vide coronamento in Margaret

Tatcher e in Ronald Reagan, i quali furono fautori di un indietreggiamento dello Stato

negli affari economici (celebri le privatizzazioni delle miniere inglesi e i relativi scontri

sindicali operate dalla prima).

IL DOPOGUERRA IN ITALIA

Il 2 giugno 1946 l’Italia divenne Repubblica. Nel ’46-47 la Costituente, che redasse la

costituzione, era ancora ispirata dalla coesione antifascista, che diede vita ai primi

governi del dopoguerra ma che entrò ben presto in crisi, sulla spinta di fattori

internazionali (la "guerra fredda") e delle pressioni interne di forze economiche e

politiche.

Nel maggio 1947 Alcide De Gasperi, segretario della Democrazia cristiana, formò un

governo dal quale erano esclusi i socialisti e i comunisti. Le elezioni dell'aprile 1948

diedero una schiacciante maggioranza alla Democrazia cristiana e segnarono l'inizio di

una lunga egemonia democristiana, destinata a durare sino al 1992.

Iniziò nel 1948 un periodo di "restaurazione". Tutti quelli che avevano sperato in una

radicale rottura con il passato, sulla spinta della Resistenza e della vittoria sul

nazifascismo, dovettero ricredersi: gran parte dei funzionari pubblici e dei magistrati

compromessi con il regime fascista tornarono ai loro posti; le fabbriche, che gli operai

avevano difeso dai tentativi di distruzione da parte dei tedeschi in fuga e nelle quali si

erano insediati organismi di gestione eletti dal CLN, tornarono ai vecchi padroni, decisi

ad eliminare ogni velleità di "controllo operaio"; l'Italia, nello scontro tra i due blocchi

formatisi con la "guerra fredda", si collocò saldamente nell'orbita americana.

Pur avviando alcune riforme significative (soprattutto la riforma agraria e la creazione

della Cassa per il Mezzogiorno), la ricostruzione economica venne attuata all'insegna di

una politica liberista, guidata da Luigi Einaudi. Gli aiuti americani del piano Marshall

costituirono una pesante ipoteca sulla politica dei governi italiani di quegli anni, a

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Dettagli
A.A. 2016-2017
3 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sassonecarmine di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di storia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Boldizzoni Francesco.