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Perché si usano molto i grafici e le tabelle
Lo studio dell’economia prevede solitamente l’utilizzazione
di grafici e tabelle. In realtà, il loro uso è oggi
frequentissimo in numerosi altri campi (per esempio, si
utilizzano spesso sui libri di testo e sui mezzi di
comunicazione per far comprendere meglio gli argomenti
spiegati), poiché permettono di avere una percezione visiva
di concetti che, altrimenti, potrebbero risultare difficili da
comprendere: per questo motivo è davvero importante
imparare a leggerli. Da alcuni anni la realizzazione dei
grafici e delle tabelle è molto semplificata, poiché i più
diffusi pacchetti applicativi di software (come Microsoft
Office e anche alcuni prodotti open source, disponibili
gratuitamente in rete ecc.) comprendono strumenti che
rendono molto facile, rapido e intuitivo creare un grafico
(per esempio, Excel) o una tabella sulla base dei dati
forniti.
Inoltre, è possibile trasformare una qualsiasi tabella in
grafico, effettuando semplici operazioni.
Le tipologie di grafici più utilizzate
Iniziamo quindi a conoscere i grafici più diffusi e la loro
utilizzazione. Per capire l’uso dei grafici ipotizziamo di
analizzare le variazioni del numero di studenti in una
classe in questi anni scolastici: nel 2006/2007 ci sono 25
studenti, nel 2007/2008 sono 24, nel 2008/2009 sono 26 e
nel 2009/2010 sono 25. Possiamo rappresentare
graficamente questi dati in diversi modi. I grafici possono
essere di tipo lineare, ad areogramma o a istogramma.
Il grafico lineare è costituito
da una linea che congiunge
alcuni punti. È utilizzato
soprattutto per illustrare
fenomeni che variano . L’areogramma ha l’aspetto di
una “torta” suddivisa in più
parti. Consente di analizzare
meglio un dato economico
attraverso la scomposizione e
la divisione dei dati in vari
settori, ben distinti
graficamente.