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CARATTERISTICHE DELL’UNITA’ DI ALLENAMENTO NEI GIOCHI SPORTIVI
✓ Evoluzione della forma delle esercitazioni: “livello di difficoltà esecutiva”
✓ Successione ottimale delle esercitazionI
✓ Dosaggio ottimale del carico delle esercitazioni tecniche
Approfondimento 1 – 17 pagine mod. 2
CAPACITA’ DI PRESTAZIONE SPORTIVA
Questo termine rappresenta il grado di formazione di una determinata prestazione motoria
sportiva e viene determinata da tanti fattori specifici: lo sviluppo armonico di questi offre la
possibilità di raggiungere la massima prestazione individuale. Gli obiettivi del processo di
allenamento si distinguono in: - obiettivi di apprendimento motorio, comprendono i fattori che
condizionano la prestazione come la resistenza, la forza, la rapidità più le tecniche sportive; -
obiettivi di apprendimento cognitivo, comprendono nozioni tecniche e tattiche, come ottimizzare
l’allenamento; - obiettivi di apprendimento affettivi, rappresentati dalla forza di volontà, dal
superamento di se stessi, dalla capacità di affermazione: fattori psichici.
I contenuti dell’allenamento (esercizi di allenamento) rappresentano l’orientamento concreto
verso il suo obiettivo prefissato. Dalla loro scelta dipende il nostro migliorare, e possiamo
distinguerne tre:
- esercizi di sviluppo generale, con il compito di creare un’ampia base per la
specializzazione (obiettivi rapidità, forza, resistenza, defaticamento);
- esercizi speciali, perfezionano componenti parziali della capacità di prestazione
sportiva (contengono alcune parti del gesto di gara, es. tennista che si sposta “a
secco” cioè senza attrezzi);
- esercizi di gara, che migliorano l’insieme delle componenti della prestazione.
I mezzi di allenamento svolgono il processo di allenamento e si dividono in quelli di tipo
organizzativo (forme di schieramento), attrezzi e di genere informativo (descrizione del
movimento, sequenze di immagini ecc.).
Se si vuole migliorare la capacità di prestazione sportiva, sono necessari stimoli di carico adeguati
e ciò si ottiene attraverso la catena: carico - alterazione dell’omeostasi - adattamento - più elevato
stato funzionale. Si determina così il carico globale realizzato nell’allenamento, determinandone la
specificità; si distinguono in intensità dello stimolo, densità dello stimolo, durata dello stimolo,
volume dello stimolo e frequenza dell’allenamento.
Approfondimento 2 - 2pagine
ALLENAMENTO Per allenamento sportivo si intende la preparazione fisica, tecnico-tattica,
intellettuale, psichica e morale dell’atleta attraverso esercizi fisici.
Carl lo definisce come un processo d’azione che si pone lo scopo di influire sullo stato di
prestazione sportiva e sulla capacità di realizzare nel miglior modo possibile questa prestazione.
ALLENABILITA’ Rispecchia il grado di adattamento ai carichi di allenamento. Si tratta di un
parametro dinamico che dipende da fattori endogeni (età) ed esogeni. Per quanto riguarda
l’allenabilità, un ruolo importante viene svolto dalle “fasi sensibili”, nell’età infantile ed
adolescenziale. Questo termine si riferisce a periodi favorevoli per la formazione di determinati
fattori della prestazione nei quali, l’allenabilità è molto elevata.
Quindi, se questi fattori vengono sviluppati in età giovanile portano uno sviluppo elevato;
successivamente, non possono più essere sviluppati o possono esserlo con un dispendio di tempo
sproporzionatamente più elevato.
Approfondimento 3 – 9 pagine
PRINCIPI GENERALI DELL’ALLENAMENTO.
- ADEGUATEZZA: le richieste dell’allenatore devono essere ben rapportate
all’età, al carattere, alle capacità, al livello di preparazione. E’ il programma che
bisogna adattare all’atleta, non viceversa.
- CONSAPEVOLEZZA: coscienza da parte dell’atleta degli scopi di ciascuna fase
dell’allenamento, ciò innalza la motivazione e lo rende parte attiva della propria
evoluzione.
- FREQUENZA: numero di sedute nel tempo; una frequenza adeguata porta
all’innalzamento del livello di prestazione. (il concetto di supercompensazione
spiega la necessità di stimoli ravvicinati nel tempo).
- CONTINUITA’: fondamentale per la stabilizzazione e l’incremento delle capacità;
l’interruzione prolungata fa regredire l’atleta.
- PROGRESSIVITA’: incremento nel tempo dei carichi di lavoro per poter ottenere
risultati superiori.
- GRADUALITA’: aumento graduale dei carichi in rapporto con il variare delle
capacità dell’atleta.
- EVIDENZA: facilitare l’acquisizione di elementi tecnico-tattici attraverso
dimostrazioni dirette, spiegazioni o filmati.
- STABILITA’ CAPACITA’ ACQUISITE: è resa possibile da un opportuna
programmazione del lavoro insieme ad una ripetizione sistematica delle
esercitazioni.
- INDIVIDUALIZZAZIONE: si riferisce alla capacità di adattare la struttura generale
dell’allenamento e del carico fisico alle capacità di risposte degli allievi.
LA PROGETTAZIONE E L’ORGANIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO – approf. 4 – 11 pagine
Pianificazione: consiste nella determinazione nel lungo periodo degli obiettivi dell’allenamento e
delle strategie atte a raggiungerli.
Periodizzazione: suddivisione del ciclo annuale di allenamento in macrocicli, a loro volta composti
da mesocicli, micro cicli e sedute di allenamento. O meglio s’intende “la distribuzione cronologica
dei contenuti dell’allenamento, nonché l’organizzazione di questi contenuti in sottoperiodi in
funzione di singoli obbiettivi intermedi".
Nei MACROCICLI, la tendenza dell’allenamento, da un anno all’altro, vede un aumento della
specificità, una tendenza prima all’aumento e poi alla modulazione della quantità, un incremento
delle intensità e un aumento della complessità degli esercizi.
I MESOCICLI coincidono spesso con il mese del calendario e hanno più o meno gli stessi obiettivi:
lo stesso numero di sedute di allenamento, lo stesso tipo di sedute lo stesso giorno, stesso tipo di
rapporto tra intensità e quantità nello stesso giorno ecc..
Il MICROCICLO si rifà al ciclo settimanale come un frammento compiuto di allenamento, nel quale
sono previste almeno una volta le esercitazioni per il raggiungimento degli obiettivi del mesociclo.
Al termine di un mesociclo potrebbe essere il caso di proporre un micro ciclo cosiddetto di
recupero, per garantire rigenerazione, per esempio: il numero delle sedute potrà essere inferiore;
l’intensità sarà più bassa; durata minore; mezzi di allenamento più graditi all’atleta o mezzi con i
quali il recupero fisico potrà essere accelerato.
LA SEDUTA DI ALLENAMENTO
Struttura dell’Unità di Allenamento
• Parte Preparatoria: Si stabiliscono le misure organizzative e si realizza la preparazione
immediata per l’esecuzione del programma della parte principale mediante un aumento
dell’attività dei principali sistemi - Riscaldamento
• Parte Principale (o Centrale): Si realizzano i compiti più importanti dell’UA. La sua durata
dipende dal tipo e metodo degli esercizi utilizzati e dall’entità del carico. La scelta degli esercizi e il
loro numero orientano le unità d’allenamento e il loro carico globale.
• Parte Finale: Portare l’organismo dell’atleta alle condizioni più vicino possibile a quelle che si
osservano prima del lavoro e creare quelle che favoriscono lo sviluppo dei processi di recupero
ESEMPI DI SEQUENZA DI UNITA’ DI ALLENAMENTO
Riscaldamento, Esercitazione a predominanza Condizionale, Esercitazione a predominanza
Condizionale, Esercitazione a predominanza Tattica, Esercitazione di gara (gioco o partita a tema),
Esercitazione a predominanza Tecnica, Esercitazione a predominanza Tecnico/Tattica
3. CLASSIFICAZIONE DEI GIOCHI SPORTIVI
Classi di sport:
Forza → es. Sollevamento pesi.
Forza rapida → salti e lanci atletica leggera.
Rapidità → Distanze brevi, pattinaggio e ciclismo. Questi tre hanno come scopo fondamentale lo
sfruttamento di tutte le caratteristiche del movimento per sviluppare al massimo forza, impulsi di
forza e rapidità.
Resistenza a carattere ciclico → marcia, sci di fondo, canottaggio, canoa, nuoto, dove lo scopo
fondamentale è la ricerca della massima economicità dei movimenti.
Precisione → tiro a volo, a segno, con l’arco, golf e bocce dove si ricerca la massima precisione dei
movimenti del risultato.
Tecnico compositori a valutazione qualitativa → ginnastica artistica, ritmica e tuffi dove lo scopo è
la ricerca della massima valutazione da parte delle giurie per mezzo di composizioni motorie
sempre più difficili e precisi.
Sport di situazione → giochi sportivi e di combattimento dove l’adattarsi in modo rapido e
ottimale alla situazione tecnico-tattica
Sport a rapido adattamento ambientale → sci alpino, motocross, slittino dove lo scopo è
mantenere una tecnica ottimale indipendentemente dalle situazioni ambientali mutevoli.
Principali caratteristiche di un gioco sportivo (auto-organizzazione di un gruppo che si confronta
con un altro con interessi antagonisti.):
Esistenza di un oggetto con cui si gioca; Sistema dinamico con capacità di autoregolamentazione
(adattarsi a fattori di perturbazione senza disorganizzarsi;) Limitazione della durata di gioco;
Presenza di un nucleo di norme; Presenza di un pensiero tattico e di strategie di gioco:
- la strategia fa riferimento a tutti i piani decisi prima dell’inizio della partita;
- le tattiche di gioco vengono eseguite dai giocatori durante il gioco al fine di adattare i continui
cambiamenti di opposizione alle loro azioni spontanee.
In un gioco sportivo le interrelazioni si possono osservare in funzione di due fattori:
- Partita: prende il nome di rapporto di forza (che fa riferimento ai legami antagonisti tra diversi
giocatori o gruppi di giocatori che si affrontano in virtù di alcune regole del gioco)
- Squadra: prende il nome di rete di competenza (legami tra persone con funzioni diverse)
Logica interna del gioco: Opposizione agli avversari. Cooperazione con i compagni di squadra
Attacco e Difesa
Sistema di gioco La forma generale con la quale sono organizzate le azioni offensive e difensive
dei giocatori, stabilendo disposizioni precise dei compiti in relazione alle posizioni, alla copertura
del campo ed alcuni principi di cooperazione dei giocatori
Criteri di classificazione:
- Occupazione del campo di gioco → Separazione degli spazi, condivisione degli spazi o
occupazione a