I PRIMI REPERTI
kinsekibun → iscrizioni su pietra e su metallo
Influenze della lingua autoctona
→ infiltrazioni a livello sintattico (es.: verbo in fondo, onorifici)
Buntai → ibrido influenzato sia dalla lingua cinese che da quella giapponese
I MAN'YŌGANA
Kanji - forma (katachi)
- significato (imi)
- lettura (oto)
uso del kanji per la fonetica o per il significato?
SIGNIFICATO lettura kun [Giappo]
FONETICA lettura on (senza considerare il significato) [Cinese]
• mana “caratteri veri”
• kana “nomi provvisori” → uso non canonico dei caratteri
• man'yōgana → usati soprattutto per la poesia → Kanji usati per valore fonetico (ON)
Uso dei kanji per la poesia inizialmente era soggettivo, poi venne codificato
Uso caratteri cinesi per in quanto man'yōgana:
• shakuon prestito lettura ON
• un carattere per rendere una sillaba
• una parte della lettura del carattere per rendere una sillaba
• un carattere per due sillabe
• shakkun prestito lettura KUN
• un carattere per una sillaba
• una parte della lettura per una sillaba
• un carattere per due sillabe
• seikunji attribuzione valore KUN ai caratteri cinesi
LA LETTERATURA DEL PERIODO NARA
• Kojiki
hentai kanbun
poesie e nomi propri in man'yōgana
ongana secondo la lettura goon
Introduzione in cinese → Kanbun
kunchū → note di lettura
• costruzioni sintattiche alla giapponese
• nomi trascritti alla giapponese con caratteri ad uso fonetico (man'yōgana)
• Nihonshoki
jun kanbun
poesie e nomi propri in man'yōgana
ongana secondo la lettura kan'on
• Fudoki
hentai kanbun
caratteristiche della popolazione
• Kaifūsō
collezione di poesie in cinese
• Man'yōshū
kanji usati in 3 modi:
• LOGOGRAFI (mana)
→ valori semantici in giapponese (valore KUN al carattere cinese) (seikunji)
• SEGNI FONETICI (shakuon o shakkun)
• segni che stanno per parole semanticamente o foneticamente relazionate (gisho)
=> interpretazione semantica molto difficile
secondo Miller:
per i Giapponesi un sistema di scrittura così complesso esteticamente era più interessante
sistema kana:
→ no inventato per trascrivere la lingua giapponese con un sistema di scrittura interamente alfabetico
→ necessità di integrare la lingua cinese per renderla più comprensibile
LO SVILUPPO DEI KANA
LA NECESSITÀ DEI KANA
Kana + Kanji → influenza anche sulla struttura lessicale
• Kanji aspetto semantico
• Kana aspetto funzionale
Kanji Kana Majiri → mescolanza di kanji e kana
LA NASCITA DEI KANA
Scrittura Kana → si sviluppa dal man'yōgana (sviluppo forme semplificate)
→ dal IX sec. Rappresentavano adeguatamente la pronuncia della lingua giapponese corrente
periodo Meiji → un solo segno per ogni sillaba (prima hentaigana : più kana per sillaba)
HIRAGANA
si sviluppò dal sōgana (forma semplificata e corsiva)
onnade, onnamoji → segni usati dalle donne
nacque dai tenari o shūji → esercitazioni per la scrittura dei kanji
canoni estetici (scrittura corsiva)
esercizi di calligrafia (shodō)
→ abitudine di associare a una forma corsiva un valore fonetico
KATAKANA
parte dei kanji
inventato e usato dai monaci per l'uso del kabun kundoku (per inserire note) (traduzioni)
→ usati in ambito Buddhista
dal X secolo di differenziarono dai kanji (forma stilizzata)
usato dagli uomini per lavori eruditi
KANBUN
Kanbun → usato dalla gente colta
gli uomini scrivevano in hentai kan buntai
HENTAI KANBUN (WAKA KANBUN)
kanbun che ha subito l'influenza della lingua giapponese (nipponizzato)
• sistematizzazione della lettura KUN dei caratteri cinesi (wakun)
• uso dei kanji per il loro valore fonetico (ateji, shakuji)
1. eccezioni nell'ordine delle parole
2. uso di parole giapponesi (wago) e kango di origine giapponese
3. uso di espressioni idiomatiche (kan'yō goku)
4. posizionamento anomalo delle particelle funzionali (joshi)
5. peculiarità nella struttura
tecnica penbun (o shiroku penreitai) → abbellimento retorico:
uso contrastivo o parallelo di frasi di 4 o 6 caratteri
Wasei kango → kango di origine giapponese usati per far apparire le frasi il più possibile sinizzate
→ tendenza a rendere ogni parola con un solo kanji per diminuire le varianti
IL KUNDOKU
“lettura in KUN” dei testi
→ il esto cinese veniva riempito di segni funzionali
• ordine delle parole nella frase giapponese
• segni fonetici (kana)
→ lettura prossima al giapponese
→ traduzione grazie al riordino e all'aggiunta di parti funzionali
kunten → segni ausiliari per la resa del testo cinese
• okurigana
• furigana
prima usati i man'yōgana, poi i kana e infine solo katakana
• kaeriten
→ considerare cinese e giapponese quasi come una lingua unica
→ il giapponese subì una forte sinizzazione
yomikudashibun → riscrivere l'originale cinese nella versione giapponese così come veniva letto
→ usato per l'apprendimento delle lingue straniere
IL SENMYŌ
Scrittura prevalentemente logografica con segni fonetici per i suffissi e parti funzionali
Kanji con valore fonetico scritti più piccoli a lato a volte anche con colore diverso
IL KUNTENBON
riportava alcuni segni funzionali per la lettura kundoku (informazioni sulla fonetica e katakana antico)
Segni funzionali (ten, kunten) venivano aggiunti per facilitare la lettura
otokoden:
semplici segni a volte colorati per indicare la particella.
A seconda del posto sul o intorno al kanji indicavano una diversa particella
→ dopo la standardizzazione del katakana persero funzionalità
IL WAKUN
Lettura in lingua yamato (KUN) dei kanji → traduzione in lingua autoctona dei caratteri cinesi
Sistema iten : riscrittura dei testi con glosse wakun
PERIODO HEIAN
CARATTERISTICHE GENERALI DEL PERIODO
4 sottoperiodi
• iniziale → kanshibun (poesia in kanbun)
• medio
• tardo
• finale
Rinnovato interesse per la cultura autoctona (anche lingua)
• nascita wabun (buntai giapponese)
• kana → si inizia a scrivere con uno strumento autoctono
• poche influenze cinesi
• lingua raffinata → massima complessità
• bungo → lingua scritta classica
FONETICA
• non si usano più le due serie di vocali (restano solo -ko- e -go-)
/e/ → /ye/, /o/ → /wo/, /wi/ → /i/ e /we/ → /ye/
• tenko on:
a interno e a fine parola he, hi, hu, he , ho → wa, wi, u, we, wo [hagyo tenko on]
• all'inizio -n- e -mu- ancora distinte
• yō'on -aperti (kya, kyu, kyo) kai yō'on → Y
-chiusi (kwa, kwi, kwe) gō yō'on → W
• onbin
cambiamento fonetico di alcune sillabe all'interno o fine di parola
• primi dittonghi (boin no heiretsu)
• lettura dei jiongo (nipponizzazione lettura ON)
• uso serie /r/ a inizio parola
• rensei
quando una parola termina in /m/, /n/, /t/ e la seguente inizia con una sillaba della serie /a/, /ya/, /wa/, si
produce una sillaba della serie /ma/, /na/, /ta/
I VERBI
9 coniugazioni verbali (dopo l'aggiunta di keru -schimo1dan-) [massima complessità]
1. yodan
2. kami1dan
3. kami2dan
4. shimo1dan
5. shimo2dan
6. -ka
7. -sa
8. -na
9. -ra
ONBIN
serie di fenomeni che consistono in CAMBIAMENTI (riduzioni) delle sillabe (in verbi e aggettivi)
• I onbin : ki,gi,shi, ri → I [cfr. agg.]
• U onbin : ku, gu, hi, bi, mi, wi → U
• HATSU onbin : ni, bi, mi, mo, ri (ru) → N
• SOKU onbin (raddoppio) : hi, chi, ri → tsu (raddoppio)
introduzioni nella lingua giapponese di alterazioni al sistema fonologico:
I onbin e U onbin → aumentato la quantità di dittonghi
Soku onbin → introdotto i raddoppiamenti
Hatsu onbin → /n/ seguita da consonante
=> influenza prestiti dal cinese
RENTAIKEI DOME
Periodo Heian : tendenza a terminare la frase con la rentaikei anziché con la shushikei
Rentaikei :
• forma attributiva davanti ad un sosteantivo
• nominalizzazione di una forma verbale
→taigendome : tendenza a terminare le poesie con un sostantivo per sospendere la frase
• forma conclusiva dopo i kakari masubi
=> funzione ENFATICA [Rentaikei → sospensiva]
→ rimescolamento delle coniugazioni dei verbi ed aggettivi
JODŌSHI
elenco sul libro [Ausiliari, molti spariscono]
durante il periodo Heian la lingua Giapponese raggiunse il massimo della complessità → raffinatezza
KEIYŌSHI E KEIYŌDŌSHI
Keiyōshi
1. terminano in -ku nella mizenkei e renyōkei → qualità oggettiva
2. terminano in -shiki nella mizenkei e renyōkei → sentimento soggettivo
Nelle forme doppie (mizenkei, renyōkei e rentaikei) la forma in -kari è usata per aggiungere un verbo ausiliare (jodōshi)
shūshikei termina in -shi in entrambi i casi
Keyōdōshi
1. Keyōdōshi + NARI → segue una wago
2. Keyōdōshi + TARI → segue un kango
odierno -na deriva da keiyōdōshi + NARI
IL LESSICO
introduzione delle jiongo → parole lette con pronuncia cinese ON (kango)
usate come Keyōdōshi o kango+suru
sinizzazione del lessico per via del kanbum kundoku
fine produzione yamato kotoba
Jūbakoyomi primo elemento letto in ON ed il secondo in KUN
Yutōyomi primo elemento letto in KUN ed il secondo in ON
Promomi personali:
1. wa / ware
2. na / nare, namuji / kimuji / soko
3. ka / kare
Pronomi dimostrativi:
• ko
• so
• ka → a
Avverbi e pronomi di luogo : izu → izuko
→ idoko → doko, dore, dochi
LA SINTASSI
Uso delle particelle segna-caso più limitato e sporadico
ha → scarsamente usato (soggetto sottinteso)
=> riconoscimento a seconda della pasizione
wabuntai → tendenza a rispecchiare la forma orale : uso di pronomi dimostrativi e deiettici
KAKARI MASUBI
particelle che si legano al verbo in fondo alla frase e ne condizionano la forma
• ya+rentaikei dubbio, domanda
• ka+rentaikei “ “
• namu+rentaikei rafforzamento
• zo+rentaikei “
• koso+izenkei “proprio quello”
• ha+shūshikei isolare e mettere in evidenza
• mo+shūshikei “anche”
Uso sempre meno frequente fino al disuso in periodo Kamakura
ONORIFICI
Raffinatezza della società del p
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