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Gestione dei Rifiuti

Rifiuto: qualsiasi sostanza o oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l'obbligo di disfarsi.

Le pubbliche amministrazioni mirano a prevenire e a ridurre la produzione e la nocività dei rifiuti mediante:

  • Tecnologie pulite (risparmio di risorse naturali).
  • Prodotti nel mercato che non contribuiscono alla nocività dei rifiuti e all'inquinamento.
  • Tecnologie per eliminare sostanze pericolose dai rifiuti (favorire il recupero).

Gerarchia di interventi proposta dall'EPA in USA:

  1. Riduzione del flusso e della pericolosità dei rifiuti all'origine dei prodotti.
  2. Riciclaggio e riutilizzo.
  3. Termovalorizzazione (rifiuti bruciati in sicurezza con effetto collaterale l'ottenimento di energia).
  4. Discarica (ci vanno tutti i rifiuti voluminosi che non possono essere riciclati o bruciati; in Italia ancora il 60% dei rifiuti finisce nelle discariche).

CONAI: Consorzio Nazionale Imballaggi istituito nel 97 in Italia; tutti i produttori ed utilizzatori industriali devono rimandare gli imballaggi per farli riciclare.

Gli imballaggi vengono divisi in:

  • Primari: prodotti singolo
  • Secondari: per confezionare più unità dello stesso prodotto; di solito non vengono in contatto con il consumatore.
  • Terziari: raggruppano più imballaggi secondari (contenitori di pallet-legno).

COBAT: tassa che viene pagata all'acquisto delle batterie al piombo per coprire il prezzo dello smaltimento; il maggiore riciclo deriva dal riciclo dell'alluminio che viene interamente riciclato ed è molto riutilizzato dopo il rice; il rifiuto meno utilizzabile è la plastica, dalla quale deriva un materiale scasso.

I rifiuti vengono classificati, secondo l'origine in urbani e speciali, e secondo la pericolosità in pericolosi o non pericolosi.

R. Urbani:

  • a) e. domestici
  • b) e. non pericolosi assimilati ai r. urbani per qualità e quantità
  • c) e. di attività di spazzamento strade
  • d) e. vegetali provenienti da aree verdi
  • e) e. provenienti da esumazioni estumazioni ed attività cimiteriale

R. Speciali: V

  • a) da attività agricole, artigianali, commerciali di servizio
  • b) di demolizione e costruzione
  • c) da lavorazione industriale

d) i eloenti da attività di recupero e smaltimento dei ripiuti

e) r. da attività sanitarie

f) veicoli a motore fuori uso

g) combustibile derivato da ripiuti (CDR)

R. pericolosi (via verbani ak speciali.)

a) sostanze anatoomiche farmaceutiche

b) prodotti per la protezione del legno

c) sorgni grassi, cere

d) sostanze inorganiche senza metalli

e) scarie e/o cenari

Le caratteristiche di pericolo sono:

  • esplosivo
  • comburente
  • infiammabile
  • irritante (reazione infiammatoria)
  • nocivo (picili danni alla salute)
  • tossico (rischi gravi alla salute o morte)
  • cancerogeno (innovaenza o aumento della frequenza del cancro)

La differenza tra acqua reflua e rifliuto liquido sta nel diverso modo di geszione.

Acqua reflua: se nell'insieme di tubature c'è continuità (le condote son sempre continue)

Rifiuto liquido: se c'è deliberio di continuità (il trasporto avviene prima nelle tubature e foi

in qualsiasi altro mezzo di traposto)

C.E.R.: (catalogo europe ripiuti)Serve a classificare i ripiuti.Presente 20 capitoli che riguardano

diverse tipi di ripiuti.

Ogni rifiuto e contraddistinto da un codice (te. 20101: etsa e cartone) nel quale la prima cifra

di numeri indica il capitolo (provenienza). La seconda indita un sottinsierni di ripiuti. La

terza indina unimamente il rifiuto.

Se è non eatonomo, non riesce a catalogare il ripiuto, esso viene contraddistinto con il 99

alla fine del codice.

Obllighi dei produttori:

Le attiviti di smoltimento sono a carico del dotentore che consegna i refiuti ad un raccogliitore

autorizzato. Il produtore dei ripiuti deve ricevere, oltre al formolario di trasporto, il certificato

di avvenuto smaltimento rilasciato dal titolare dell’impianto.

Il prodettore di ripiuti speciali assolve i propri obblighinell'ordine:

  1. autosmaltimento
  2. concertimento dei rifliuti a torze autorizlzate
  3. conferimento ogeto di che gestiona il servizio pubblico dei ripiuti urbani.percioa apposita acomersione.
  4. istrattoi ferroviero di rifiuti pericolosi per distanze >350 km e quantita <250 t

Materie prime seconde: materie prime che derivina da oggetti riciclati. A meno di piccolissime

impurità, le materue prime son esattamente equivalenti alle trezie prime.

Recupero e più informa: viene confermato un primo recupero di materia o energia:

Se di conferma che la materia ripristina e qualificata, il recupero è di materia;

se avviene un’operazione volta a liberarsi deflnitivamente del rifluiro, si parla di

smaltimento. E come smaltimento non si può ritenere un’unica azione.

In Europa:

40% dei rifiuti va in discarica, 20% all'inceneritore, 25% al riciclaggio, 6% al compostaggio.

I primi 12 paesi dell'Unione Europea (Germania, Paesi Bassi, Danimarca) hanno un utilizzo più basso della discarica, mentre i nuovi paesi membri (ex URSS) hanno percentuali di utilizzo molto alte.

In Italia:

50% discarica, 30% recupero di materia, 20% inceneritore.

Roma: circa 1 kg/abitante (1% fermo un anno) portato in discarica (Sicilia, Lazio + Romania).

Contenitori bidone:

3,6 cm lettiera (circa 9 mm), camionetta carico laterale (1,2 m) e camion (2 mm), boomerang scaricabile (pina 9 mm)

Campionamento:

Bisogna raccogliere i rifiuti campioni e effettuare l'ingrandimento (tutti i rifiuti di massimo compattano a torta di almeno 1/4 dian o pinza due quarti).

Fare il vaglio dei rifiuti (la parte che passa da un setaccio di 20 mm è detta sottovaglio e viene scartata; il resto viene diviso per tipologie per conoscere la composizione merceologica).

Carta e cartone

Produzione rifiuti ≈ 50 Kg/ab anno. Riciclaggio: 80%. Nei rifiuti voluminosi 20%.

  • Viene effettuata una selezione per separare le varie qualità ed eliminare i materiali estranei.
  • Selezione dimensionale: riservato oggetti materiali fini e cartoni (sugue dischi oscillanti).
  • Selezione ingrandimento: viene diviso con sensori o a mano.
  • Controllo di qualità manuale.
  • Stoccaggio e prestatura delle diverse qualità selezionate.
  • Smaltimento e riciclo degli scarti.

Multimateriale

  1. Lo scopo della selezione è separare le frazioni (+/- 45%, vetro, 20% plastica, il resto è banda stagnata e alluminio).
  2. Selezione dimensionale: vengono scartati materiali più piccoli di 10 mm e troppo grandi (vogli oscilloti).
  3. Selezione materiali ferrosi con elettromagnete.
  4. Selezione materiali leggeri (plastica, alluminio) per via aerodinamica (cassa aspirante).
  5. Controllo di qualità manuale.

Plastica

La maggior parte usata per imballaggi. Vengono riciclati soprattutto polietilene (PE), il PET, il PVC.

  1. Selezione manuale a divisione diversi polimeri e colori.
  2. Selezione dimensionale: scarto di materiali fini e grossi.
  3. Separazione per polimeri.
  4. Separazione per colore.
  5. Presentatura dei diversi tipi di materiale.
  6. Granuturazione e riciclo degli scarti.

Vetro

Il 22% viene smaltito al riciclo interno (da parte delle stesse industrie produttrici). Il 60% viene riciclato attraverso raccoglitori. Grazie al riciclo del vetro si sono risparmiate ingenti quantità di CO2 emesse in atmosfera.

Lo scopo della selezione è quello di ottenere il "vetro pronto al forno" elevata qualità in linea granulometrica e contenuto di impurità.

Dettagli
A.A. 2013-2014
20 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/25 Impianti chimici

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Riassuntingegneria di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Gestione e trattamento di rifiuti e acque reflue e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria o del prof Calabrò Paolo.