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RWA.1. Separazione tra banking book e trading book

La diversità dei metodi di calcolo di RWA nasce dalla diversa logica e criteri con cui sono originate le potenziali perdite delle attività contenute in portafoglio. Attività del trading book, le perdite potenziali vengono determinate dalle possibili perdite di valore che la banca può subire in un orizzonte temporale breve (10-20 gg) prima di uscire dalla posizione di trading. Queste attività sono valutate al fair value e quindi i prezzi di mercato consentono di acquisire informazioni su queste attività. Con ciò è possibile modellizzare la distribuzione di probabilità delle perdite e quindi determinare facilmente i requisiti di capitale. Attività del banking book, (i crediti sono una componente fondamentale) le perdite relative ai crediti sono dovute all'inadempimento della controparte e la dimensione di queste perdite è difficilmente calcolabile e difficilmente modellizzabile.Tenendo presente anche il fattore temporale (orizzonte minimo di 1 anno) in quanto questi prodotti sono detenuti per maggior tempo rispetto alle attività del trading book. La differenziazione ha dato però origine a due problemi:
  • I confini tra trading book e banking book non sono chiari in presenza di strumenti finanziari complessi che contengono un mix di rischi (mercato, credito e controparte). Ambiguità della collocazione dei prodotti finanziari è uno dei principali problemi della regolamentazione di Basilea sul rischio di mercato.
  • Gli strumenti del trading book in condizioni di stress di mercato o di crisi finanziaria restano in portafoglio e il capitale risulta insufficiente.
2. Possibilità di utilizzare metodi standardizzati o metodi avanzati (modelli interni) per calcolo RWA. I modelli interni nascono per l'analisi delle perdite dei prodotti finanziari nel 1988. Questi modelli furono utilizzati dalle grandi banche di investimento.

attive sui mercati finanziari e con amplitrading book. Questi modelli stimano il capitale economico, che è la misura delle perdite potenziali che potranno verificarsi in un determinato futuro con un certo intervallo di confidenza. Si applicano su uno strumento finanziario o su un portafoglio di strumenti finanziari o su un'aria particolare delle banche. Si chiama capitale economico perché è il capitale necessario per assorbire i rischi derivanti da quelle attività finanziarie e permettere alla banca di essere solvibile in uno scenario avverso.

Il capitale economico viene calcolato sui modelli VAR (Value at Risk). Il VAR è la massima perdita potenziale di un prodotto finanziario o di un portafoglio finanziario stimata per un determinato orizzonte temporale (10 giorni) con un intervallo di confidenza sufficientemente prudente (attendibile al 99,9%), quindi la probabilità che si verifichi una perdita superiore è dello 0,1%.

I modelli interni per

Il calcolo del VAR del trading book a partire da Basilea 1.5 sono ammessi in opzione quelli standardizzati. Con i modelli interni per il calcolo di RWA si afferma il principio che la regolamentazione del capitale deve essere basata su misure efficienti del rischio, prendendo esempio dalle tecniche di misurazione del rischio delle banche più avanzate. Quindi i vincoli di capitale sono efficaci quando c'è convergenza tra capitale regolamentare e capitale economico.

Il grosso limite dei modelli interni è che sono proposti dagli stessi soggetti che sono vigilati e che hanno obiettivi opposti a quelli della regolamentazione: massimizzare il leverage per massimizzare il ROE.

Se si applica questo concetto ad un'unità operativa di una banca si ricava che il suo capitale economico è la misura del capitale che l'alta direzione della banca deve allocare all'unità, per fare fronte ai relativi rischi e per valutare le performance corrette.

per rischio. L'aggregazione dei capitali economici dei singoli rischi non è una stima corretta del capitale economico complessivo dato che i rischi sono varianze e la somma delle varianze deve tenere conto delle correlazioni. Basilea 2: 2004 Il documento è intitolato "nuovo schema di regolamentazione rispetto al primo accordo del capitale con gli obiettivi della convergenza internazionale nella misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali". Introduce l'impianto attuale della regolamentazione attuale che conosciamo. L'impianto si basa su un sistema integrato di regole, vigilanza e disciplina di mercato. Ciascuno dei 3 aspetti costituisce un meccanismo a supporto di tutti gli altri reciprocamente. Propone dei metodi di calcolo dei requisiti di capitale RWA sensibili al rischio con l'intento di far convergere il capitale regolamentare con il capitale economico. Ridurre gli arbitraggi regolamentari dovuti ai coefficienti fissi di Basilea 1. Secondo ilcapitale• Le modalità di valutazione e monitoraggio del rischioII PILASTRO riguarda la vigilanza• La valutazione dell'adeguatezza del capitale• La valutazione del rischio• La valutazione della gestione del rischioIII PILASTRO riguarda la disciplina di mercato• La trasparenza delle informazioni• La disciplina di mercato• La responsabilità dei soggetti interessati

capitale RWA, calcolate per tre categorie di rischio (sono detti ancherischi di I PILASTRO):

  1. Rischi di credito e di contro parte (Basilea 1)
  2. Rischi di mercato (Basilea 1.5)
  3. Rischio operativo

Per il calcolo di ciascun rischio di pilastro sono definiti metodi standardizzati o avanzati per il calcolo dei requisiti di capitale. Le banche più efficienti sono autorizzate a utilizzare metodi avanzati.

A parità di rischio i metodi avanzati misurano perdite potenziali minori rispetto a quelle che sono misurate con metodi standardizzati. Sono quindi minori i valori di RC e RWA. Questo è un approccio evolutivo che rappresenta un incentivo per le banche efficienti a passare ai metodi avanzati.

II PILASTRO processi di controllo prudenziale

  • Riguarda i poteri e i doveri di intervento dell'autorità di vigilanza a cui compete di valutare la rischiosità della singola banca nel suo complesso e non solo nei rischi di primo pilastro per definire i
requisiti di capitale e dei rischi ponderati per il rischio (RWA). o Qualitative: riguardano la descrizione delle politiche e delle procedure di gestione delrischio adottate dalla banca. IV PILASTRO disciplina di vigilanza• La disciplina di vigilanza è il quarto pilastro del sistema di Basilea e si basa sulla sorveglianzaprudenziale delle banche da parte delle autorità di vigilanza.• Le autorità di vigilanza devono garantire che le banche rispettino i requisiti di capitale e di liquiditàprevisti dalle regole di Basilea.• Inoltre, devono monitorare la gestione del rischio delle banche e intervenire tempestivamente in casodi problemi finanziari.• Le autorità di vigilanza devono anche svolgere attività di supervisione e controllo per verificare che lebanche rispettino le norme e le regole stabilite.• Infine, devono collaborare con altre autorità di vigilanza nazionali e internazionali per garantirela stabilità del sistema finanziario. V PILASTRO disciplina di mercato• La disciplina di mercato è il quinto pilastro del sistema di Basilea e si basa sulla trasparenza e sulleinformazioni fornite dalle banche al mercato.• Le banche devono fornire al mercato informazioni chiare e complete sulla loro situazione finanziariae sulla gestione del rischio.• Queste informazioni devono essere tempestive, accurate e affidabili per consentire agli investitoridi valutare correttamente il rischio e la solidità delle banche.• Inoltre, le banche devono adottare politiche e procedure per prevenire l'uso di informazioni privilegiatee per garantire la correttezza e l'equità delle transazioni sul mercato finanziario.• Infine, le autorità di vigilanza devono monitorare e verificare che le banche rispettino le regole e lenorme di disciplina di mercato.

coefficienti di capitale e delle loro componenti.

Qualitative: riguardano obiettivi e politiche di gestione del rischio ed i processi interni di controllo di cui la banca è dotata.

  • Gli obblighi di trasparenza sono obbligatori per le banche che utilizzano metodi avanzati per il calcolo di RWA.
  • Queste informazioni sono riportate in un rapporto di terzo pilastro, un'informativa pubblica, che deve essere periodicamente pubblicato (1 volta all'anno e trimestrale per le banche maggiori)

Basilea 2.5: 2009

Fissa delle regole più severe per la finanza, siamo dopo la crisi finanziaria del 2008.

L'esperienza della crisi ha messo in luce la gravità degli arbitraggi regolamentari derivanti dai minori requisiti di capitale per gli attivi del trading book, che avevano favorito l'esplosione della finanza nei portafogli delle banche.

L'obbiettivo principale di Basilea 2.5 è quello di ridurre le differenze di requisiti di capitale tra

trading book ebanking book, mediante regole più severe per il calcolo di RWA per il rischio di mercato. Queste regole sono in corso vigenti.

Basilea 3: 2013 È l'ultima tappa della storia della regolamentazione del capitale e qui ci sono le regole dell'attuale regolamentazione.

La regolamentazione prudenziale dopo la crisi del 2008 si presenta con obiettivi diversi: schema di regolamentazione internazionale per il rafforzamento delle banche e dei sistemi finanziari. Quindi un'ottica micro e macroprudenziale.

Composizione dei fondi propri:

Con Basilea 3 sono stati eliminati strumenti precedenti ammessi da Basilea 1 e 2. Questi elementi sono stati eliminati lentamente e in modo progressivo, quindi ancora oggi alcune banche possono contenere questi strumenti che nel 2023 non saranno più consentiti.

Il capitale netto (E) è la parte migliore dei fondi propri e deriva dalla sottoscrizione di azioni da parte dei soci e dall'autofinanziamento (non

distribuzione di utili, ma utili portati a riserva). Gli azionisti hanno, a differenza degli altri finanziatori della banca, il diritto di voto, di nomina degli amministratori. Con le azioni sono proprietari pro quota e quindi si assumono tutti i rischi dell'attività bancaria.

  • Per le azioni non esiste un obbligo di rimborso da parte dell'emittente. Perché è un capitale investito in modo permanente nella società fino allo scioglimento. (Permanenza)
  • Gli azionisti non hanno diritto ad una remunerazione periodica. (Flessibilità della remunerazione)
  • In caso si verificassero perdite eccedenti gli utili gli azionisti possono essere chiamati a coprire le perdite mediante riduzione o azzeramento del valore delle azioni (Capacità di assorbimento perdite)
  • Gli azionisti possono essere in ipotesi di crisi, rimborsati, solo se residuino delle attività dopo il totale rimborso dei finanziatori. (Subordinazione)

Quindi i

  • I fondi propri del TC sono costituiti da risorse che derivano da strumenti finanziari o da autofinanziamento.
  • I fondi propri del TC devono soddisfare i seguenti requisiti:
    • Essere disponibili per l'uso del TC.
    • Essere liberi da obblighi di rimborso o restituzione.
    • Essere stabili e non soggetti a fluttuazioni significative.
    • Essere sufficienti per coprire le spese correnti e future del TC.
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Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Vale1801 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Gestione del capitale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Montanaro Elisabetta.
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