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Odel segmento PP
La retta PPo a come immagine la retta P V. A rotazione avvenuta il punto P assume la nuova posizione P*. Osserviamo che l'allineamento di punti V, P', P si traduce nell'allineamento dei punti V*, P', P*.
L'OMOLOGIA DI RIBALTAMENTO
Come noto, P* può essere individuato anche come proiezione di P dal centro improprio R la cui direzione sia quella perpendicolare al piano bisettore dell'infinito, dietro spazzato dal punto P durante il ribaltamento. Analogamente il ribaltamento V* si può considerare la proiezione del punto V da R. La relazione tra i punti P' e P* si può considerare come sezione di due stelle prospettive di rispettivi centri V e R: di conseguenza P' e P* sono punti corrispondenti nell'omologia ω di centro V*, infatti si può considerare come l'intersezione con il quadro della retta V* R che congiunge i centri delle due stelle. E' dunque possibile assegnare la
figura 3*vera forma di una figura 3*delgeometrale e ricavare la corrispondente figura 3’ mediante l’omologia inversadi ribaltamento.Il verso di rotazione scelto comporta la figura 3* venga a disporsi al di sottodella fondamentale, evitando così sovrapposizioni con la relativa immagineprospettica. Nell’assegnare dunque la figura 3*ribaltata direttamente sulquadro si deve avere cura di disegnarla in modo speculare rispetto alla figuraobiettiva.Il controllo delle Aberrazioni marginali.Assegnato un oggetto di cui si voglia disegnare la prospettiva con il metodo diribaltamento, è necessario verificare che la distanza dell’osservatore dalquadro sia sufficiente a includere l’oggetto all’interno di un ideale cono divertice V che abbia l’angolo di apertura compatibile con quello del cono visivoumano, supposto non superiore ai 50°; tale scelta mira ad evitare le cosiddetteaberrazioni marginali, deformazioni che producono sgradevoli
effetti nell'ariconoscibilità delle forme rappresentate. Con il metodo del ribaltamento il controllo del cono visivo può essere condotto direttamente sul quadro costruendo il ribaltato V *di V su π.
La posizione del punto V * è determinata dalla circostanza che il segmento 1HV * sia uguale al segmento V V* a sua volta è uguale alla distanza principale.
Assegnato il riferimento del piano e disposta la figura ribaltata al di sotto della fondamentale, si verifichi che questa sia contenuta nella porzione di piano limitata da due semirette di origine V * che formino tra loro un angolo non superiore a 50° e inoltre che la retta V*V H divida l’angolo in due porzioni, ognuna delle quali non supera i 25°. Tale scelta traduce sul quadro la condizione secondo la quale la figura data sia compresa all’interno del cono visivo.
Omologia di ribaltamento: Le note proprietà della retta limite o consentono di individuare infinite coppie di punti corrispondenti,
ad esempio Fa’≡ Vo e Fa* rispettivamente immagine e∞ribaltato del punto improprio Fa della retta AD.≡∞Resta così determinata l’omologia di ribaltamento ω mediante la quale èpossibile costruire l’immagine A’B’C’D’ della figura data in vera forma A*B*C*D*.I vertici A’B’C’D’ dell’immagine prospettica di un dato rettangolo A*B*C*D*possono essere determinati in maniera altrettanto agevole costruendoprimariamente l’immagine prospettica d’ della diagonale d* nella figuraribaltata. Allo scopo, ricordando che la retta o coincide con la retta limitedell’omologia, si sceglie come coppia di punti corrispondenti punti Fa’e Fa* ,∞rispettivamente punto di fuga della retta d e punto Improprio della retta d*.Se la figura assegnata A*B*C*D* è un quadro con i due lati paralleli allafondamentale le diagonali d e d , inclinato di 45° rispetto a f,
hanno i relativi punti di fuga rispettivamente in D e D'
LE altezze prospettiche
Ogni retta verticale h, e dunque parallela al quadro π si rappresenta mediante una retta a h' ancora verticale, il cui punto di fuga Fh' coincide con il punto improprio Fh' della stessa retta h. Premesso che un qualunque piano verticale ∆ rappresentato mediante la retta F' e t perpendicolari alla retta o interseca il piano Geometrale secondo la retta s comune ai due piani, immagine s' di s è la retta che congiunge il punto F' comune alle rette f e o, con il punto Ts' comune alle rette t e f.
L'altezza prospettica A'B' di un segmento verticale AB appartenente ad una retta h e il cui estremo inferiore A appartenga al geometrale, essendo dato il ribaltamento A*, si determina mediante la costruzione di un piano verticale ∆, la cui traccia geometrale contenga il punto A; tracciata dunque una
CAPITOLO 35: GENERALITÀ E METODO DEL RIBALTAMENTO
LA PROSPETTIVA A QUADRO INCLINATO
La scelta opportuna del punto di vista per la prospettiva di un dato oggetto permette di ottenere immagini dotate di forte espressività. Può accadere ad esempio che la notevole altezza di un edificio richieda di inclinare lo sguardo verso l'alto: il quadro prospettico π, poiché deve mantenersi ortogonale al raggio visuale principale, risulta inclinato verso l'osservatore. Viceversa, se l'osservatore si trova ad un'altezza superiore a quella dell'oggetto lo sguardo si dirige verso il basso con la conseguente inclinazione del quadro verso l'oggetto. Questa prospettiva viene definita ‘’dall'alto’’ o ‘’a volo
d'uccello'' e risultaparticolarmente efficace nella rappresentazione architettonica di organismidalla planimetria complessa e articolata, di cui si voglia fornire una visionecompleta e globale.
IL RIFERIMENTO NELLO SPAZIO.
Il riferimento nello spazio è costituito dal centro di proiezione V (o centro divista) e dal quadro π, completa il riferimento spaziale il piano orizzontale π1detto piano geometrale.
Si definisce distanza principale la misura del segmento VV, ortogonale a π.0
Come sappiamo il geometrale π è rappresentato su π da una coppia di rette1parallele, f e o rispettivamente traccia e fuga di π.1
Una generica retta verticale n avrà, in entrambi i casi, come traccia un puntoproprio T, mentre il punto di fuga, che si determinano conducendo la da V lanparallela a n, sarà i punto proprio F'; tale punto cade nell'intersezione di n connla traccia – fuga t ≡ f' del piano visuale principale
ϒ.ϒ ϒI piani (π) e si ribaltano ciascuno sul quadro mediante una rotazione intorno allarispettiva traccia, individuando su π la posizione dei punti V* e V *.ϒ
IL RIFERIMENTO NEL PIANO
Il riferimento sul quadro, oltre che dalla coppia di rette parallele o ed f e dalcerchio di distanza di centro V , è costituito dal punto V *, ribaltato di V su π0 ϒmediante la rotazione del piano visuale principale ϒ intorno alla traccia-fugat ≡ f’ e dal punto V* ribaltato di V con la rotazione del piano π intorno alla rettaϒ ϒd’orizzonte.
Si noti che in entrambi i casi V* non cadeau cerchio di distanza, di centro V e0raggio V V ≡V V *0 0 ϒ
IL METODO DEL RIBALTAMENTO.
Anche nella prospettiva a quadro inclinato è possibile disegnare la piantaprospettica mediante ribaltamento del geometrale sul quadro; in tal modo lapianta di un dato edificio viene a trovarsi in vera forma sul foglio da disegno,ribaltata al
Di sotto della fondamentale e da essa può dedursi la corrispondente immagine prospettica a mezzo delle sole operazioni grafiche dell'omologia (inversa) di ribaltamento. Ω ≡ (V*, f, o)
L'OMOLOGIA DI RIBALTAMENTO.
L'immagine di ribaltamento prospettica della pianta mongiana e la corrispondente ribaltata della figura in vera forma si corrispondono in una omologia avente centro in V*, per asse la retta f e retta limite o. Supposto che la ribaltata della figura appartenente al geometrale sia un rettangolo disposto con due lati paralleli alla fondamentale, si scelga opportunamente una delle infinite coppie di punti corrispondenti che l'individuazione della retta limite permette di utilizzare, ad esempio i punti F* e F' ≡ K. Prolungata fino all'asse a ∞ dell'omologia la retta a*, che congiunge F* con il punto B* di cui si vuole trovare il corrispondente, la retta omologa a' si costruisce congiungendo T con aF.
’ ≡K; il punto B’ è immediatamente individuato applicando la proprietà di cheaprevede l’allineamento di ogni coppia di punti omologhi con il centro V*. La costruzione della pianta prospettica nel secondo riferimento segue il medesimo procedimento. Si noti che le rette ortogonali alla fondamentale ammettono K come punto di fuga non trovandosi V sulla retta d’orizzonte. 0IL CONTROLLO DEL CONO OTTICO. Per verificare la corretta posizione del punto V rispetto all’oggetto, affinché questo sia contenuto nel cono visivo dell’osservatore è opportuno disporre della prima e seconda proiezione mongiana dell’e