Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
A=R∗K∗L∗S∗C∗P
Dove A perdita annua media suolo, R erodibilità ad opera della pioggia (calcolata
con metodi climatologici), K fattore erodibilità suolo (suscettibilità ad essere eroso), L
lunghezza pendio, S pendenza, C fattore gestione colture (erosione suolo
coltivato/incolto), P fattore pratica colturale e/o antierosiva.
Movimenti di massa o gravitativi (mass wasting): trasporto caotico masse/detriti
lungo versanti sotto diretta influenza gravità; genera modificazioni immediate e
profonde su versanti e rilievo terrestre.
Flusso lento Creep (reptazione): movimento materiale lungo versante, non
percettibile se non attraverso ripetute osservazioni; campo azione areale, agente
innesco gravità. Termine applicato anche a lenti movimenti roccia inalterata (rock
creep), o detriti di falda grossolani, ghiaiosi (talus creep).
Soil creep: movimento laminare tra particelle non consolidate suolo/regolite;
associato a recinti inclinati, tronchi albero ricurvi; velocità pochi mm/anno (1-2
clima temperato, 5-6 semiarido); effetto accentuato in superficie, diminuisce
con profondità (scompare dopo 0,5-1 m); dovuto a
riscaldamento/raffreddamento, calpestio/scavo animali, terremoti.
Soliflusso; flusso lento materiale coesivo saturo d’acqua, agenti innesco
gravità e acqua; si generano cosiddetti lobi di soliflusso.
Flusso veloce Frana: movimento roccia, detrito, terreno lungo un versante sotto
azione della gravità (Cruden, 1991). 2 cause principali: aumento sforzo gravitativo
(infiltrazioni, perdita supporto, aumento carico superficiale, sollecitazioni temporanee)
e riduzione resistenza (disgregazione, rapido svuotamento laghi, abbassamento
livello freatico).
Fattori predisponenti franosità: caratteristiche lito-strutturali substrato (materiale
debole, non consolidato, specialmente se bagnati), caratt. formazioni superficiali
(rocce laminate, stratificate, alternanza litotipi coerenti/incoerenti o
permeabili/impermeabili), caratt. coperture alteritiche (fratturazione, faglie, zone
stress, piani scistosità), geomorfologia versanti (ripidi, pareti verticali), condizioni
climatiche (escursioni termiche giornaliere/annuali, cicli gelo/disgelo, piogge
abbondanti e torrenziali), scarsità vegetazione, uso suolo.
Fattori preparatori, medio/lungo termine: eventi meteorici e sismici ripetuti, processi
alterazione ed erosione superficiali/profondi (fluviali, carsici, costieri), deformazioni
tettoniche superficiali, attività antropica (acquedotti, fognature, edifici, ecc).
Fattori innesco: meteorici, erosivi, sismici, antropici.
Classificazione tipologica frane, Cruden-Varnes (1994): frane distinte in 7 classi
in base a velocità (da 7, estremamente rapido 5 m/s, a 1, estremamente lento < 16
mm/anno), a queste legate qtà massa in movimento, forma superficie scorrimento e
corpo frana.
Tipi di frana:
Crollo: distacco e caduta materiale (roccia, detrito, terreno sciolto) da pendio
molto ripido o scarpata; esso scende in caduta libera fino a raggiungere piede
versante, dopo impatto moto prosegue per rimbalzi/rotolamenti; processo
veloce (> 3 m/s), molto pericoloso e distruttivo; avviene anche per scalzamento
al piede (onde marine, torrenti).
Ribaltamento: massa (roccia, detrito, terreno sciolto) si allontana da parete
ripida facendo perno alla base; favorito da formaz ghiaccio in crepe e fessure
(crioclastismo).
Scivolamento traslativo (planare): scorrimento blocchi/piastre di
roccia/detrito lungo superficie planare singola/multipla (discontinuità strutturali
preesistenti, interfaccia substrato roccioso – detrito), moto pressoché lineare.
Scivolamento rotazionale: scorrimento roccia tenera o terreno coesivo su
superficie circolare e concava; scorrimenti singoli, multipli o successivi;
innescato da eventi meteorici intensi, sollecitazioni sismiche, scalzamento al
piede.
Colata: flusso incanalato materiale detritico scarsamente coesivo, ± saturo
d’acqua (talora secco); 3 tipi:
Earth flow (colata di terra): terra siltosa/argillosa satura in acqua, bassi
o angoli inclinazione versante;
Mud flow (di fango): movimento ± veloce materiale fangoso saturo in
o acqua lungo linee drenaggio/canali;
Debris flow (di detrito): scivolamento detriti lungo corridoi stretti,
o versanti ripidi.
Espandimento laterale: scivolamento abbastanza lento massa coerente sopra
massa tenera, soprastante si disarticola in blocchi alti/bassi separate da fratture
che si allargano progressivamente.
Complesso: combinazione tra i precedenti (es scorrimento rotaz-ribaltamento,
crollo roccia-colata detrito).
Effetti geomorfologici frane: sbarramento corsi d’acqua e formazione laghi
(Alleghe), attivazione/amplificazione altri movimenti franosi.
Metodi studio frane:
1. Riconoscimento e definizione tipologica: analisi geomorfologica sul campo e da
immagini satellitari;
2. Valutazione stato di attività e modello evolutivo: visuale e strumentale (indagini
geomorfologiche, stratigrafiche, copertura vegetale, edifici), storica (archivi,
tradizioni orali, confronto immagini).
3. Analisi fattori/meccanismi evolutivi e di innesco (eventi meteorologici, sismici);
4. Monitoraggio, valutazione e zonazione pericolosità, mitigazione.
Cartografia e inventario frane GIS database, Cartografia Geomorfologica di
Dettaglio: entrambi usati come base valutazione franosità di un’area carta di
stabilità.
Valutazione pericolosità (probabilità che un fenomeno di data intensità si verifichi in
data area e dato periodo) modelli/carte suscettibilità da frana: propensione a
franare di un territorio in funzione di condizioni locali, aree di diverso colore.
Rischio di frana (pericolosità*vulnerabilità) azioni mitigazione: informazione a
popolazione, segnali e avvisi, creazione archivio/database, protezione insediamenti
esistenti, incentivi a spostarsi.
Stato attività frana:
Attiva;
Sospesa;
Riattivata: in genere nell’ultimo ciclo stagionale;
Quiescente: detriti alla base ricoperti di vegetazione, scarpate sottoposte a
degradaz meteorica, possibile una riattivazione dopo cosiddetto tempo di
ritorno (1-10 > 100 anni);
Stabilizzata: naturalmente (deposito fluviale) o artificialmente (muro),
riattivazione improbabile;
Relitta: copertura vegetale uniforme, riattivazione impossibile (nelle stesse
condizioni).
Progetto IFFI (inventario fenomeni franosi in Italia) 1997-2017: identificazione e
mappatura frane nazionali; modalità standardizzate e condivise raccolta dati storici,
interpretazione foto, rilievi; enti preposti ISPRA e regioni/provincie autonome. 4 livelli
attenzione: molto elevato, elevato, medio, trascurabile; ∼500k frane, ∼6000 comuni
interessati (70% del totale).
Monitoraggio superficiale, strumenti: spie, griglie, estensimetri, distometri (misura
spostamenti relativi tra due parti frattura, 1/2 dimensioni), clinometri (variaz
inclinazione superficie terreno/roccia); strumenti topografici, GPS, interferometria
radar/laser scanning (variaz temporale posiz punti in superficie).
Fasi osservazione crollo: esaurito, incipiente, ricorrente; importanti sopralluogo
iniziale, interdizione (impedire che gente vada in zona colpita), disgaggio (spostare
materiale crollato per rendere agibile area), drenaggio (acqua contribuisce a
movimento frana), monitoraggio.
Ambiente fluviale
Processi fluviali: forza motrice gravità, forze di resistenza attrito tra molecole
d’acqua e tra acqua e letto fiume.
Q= Av
Portata liquida corso d’acqua : quantità d’acqua che passa attraverso
sezione nell’unità di tempo (A sezione canale, v velocità media flusso; Q espressa in
3
m /s). Carico: volume (o peso) materiale solido trasportato in un certo intervallo di
tempo attraverso data sezione. =E +
2 E E
=Q
Energia cinetica totale massa d’acqua ; , dove Ed energia
E v t d n
t
dispersa, necessaria a vincere attriti e trasportare carico, En energia netta se
⇒ ⇒ ⇒
> >0 < <0 =E =0
E E E E E E E E
si ha erosione, sedimentazione,
t d n t d n t d n
trasporto.
Attrito: dipende da ampiezza, profondità canale e rugosità superficie; consuma
notevole parte energia corrente (< quantità per erosione/tasporto).
Velocità maggiore al centro e in superficie; aumentando v si passa da flusso laminare
a turbolento:
Laminare: linee flusso non si incrociano, quelle a contatto con letto molto lente
basso potere erosivo;
Turbolento: linee si incrociano in modo disordinato, linee veloci possono
toccare letto alto potere erosivo; caratterizzato da mulinelli, vortici, rapide;
=f (v −v ) =f (
T v S , D , n)
turbolenza , dove S pendenza (slope), D
max min max
profondità (depth), n asperità canale; essa si imposta all’interfaccia acqua/fondo
e rende possibile trascinamento (processo di erosione sedimenti); massima
dove sezione letto non simmetrica.
Trasporto fluviale: fiumi principali agenti trasporto. Portata solida (bed load):
3
quantità materiale trasportato attraverso sezione letto nell'unità di tempo (m /ora),
max nelle piene, min nelle magre. Competenza = diametro massimo particelle grandi
trasportate; capacità = massima quantità sedimento trasportato.
Erosione, trasporto o deposizione diagramma di Hjiulstrom:
Carico sospeso | Carico di fondo
Movimento sedimenti fini: forze resistenti al movimento includono quelle
elettrochimiche che legano assieme materiali, es argille erosione attraverso
rimozione di grumi. Modalità trasporto:
Carico di fondo: materiale solido grossolano (ghiaia, ciottoli, 5-20% carico
totale); movimento discontinuo per rotolamento, scivolamento o saltazione
(brevi salti intermittenti) forme di fondo: ripples, dune (diversa scala);
migrazione sotto corrente; forma, dimensione, velocità migrazione dipende da
velocità corrente; corso d’acqua limpido;
Carico sospeso: materiale solido fine (silt, argilla) trattenuto dal moto
turbolento; correnti ascensionali > velocità deposizione per gravità; corso
d’acqua torbido;
Carico in soluzione: ioni disciolti (bicarbonato, calcio, solfato, cloruro, ecc);
Galleggiamento: materiale biologico, detriti ad esso legati.
Morfo-sistema fluviale Bacino idrografico: intero territorio drenato da un fiume
e rete suoi affluenti, separato dagli altri da limite geografico, linea spartiacque.
Interfluvi: porzione superficie più elevata che separa due valli fluviali adiacenti.
Bacino imbrifero: riferito a precipitaz