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SETTI DELLA DURA MADRE

Lo strato meningeo della dura si riflette all'interno per formare 4 settidetti:

Falce cerebrale: Una piega è sagittale e scendegiù dalla volta del cranio formando la cosiddetta falce cerebrale e creando una divisione parziale tra emisfero destro e sinistro. Questa falce trova dei punti di attacco con la superficie intracranica: anteriormente con una spina che appartiene all'osso frontale e a una sporgenza chiamata crista galli, poi, seguendo tutto il solco sagittale superiore, posteriormente con una sporgenza interna dell'osso occipitale detta protuberanza occipitale interna, la quale si trova in corrispondenza di una sporgenza esterna chiamata inion. Quindi va da davanti a dietro, dalla crista galli alla protuberanza occipitale interna rimanendo attaccata alla volta del cranio. Questa falce cerebrale è data dalla delaminazione della dura madre lungo tutta la volta del cranio in corrispondenza del solco sagittale superiore.

Questa delaminazione si forma in questo punto, uno spazio internamente rivestito da endotelio, dove viene raccolto sangue venoso, detto appunto seno venoso della dura madre. Questo seno drena sangue venoso dalle vene cerebrali superficiali. Questo sangue venoso esce dal cranio attraverso la vena giugulare interna. Le vene diploiche, attraversando la diploe della teca cranica, mettono in comunicazione il seno venoso sagittale superiore della dura madre con le vene del cuoio capelluto, attraverso delle anastomosi che sono dei collegamenti tra vasi, costituiti da vene emissarie che attraversano proprio il cranio. La particolarità di queste vene è che non hanno valvole, per cui il flusso sanguigno potrebbe essere bidirezionale; può andare dalle vene del cuoio capelluto a quelle diploiche e viceversa.

Falce cerebellare. Piccola plica mediana della dura madre che si trova al di sotto del tentorio del cervelletto e si proietta in avanti.

nell'insicuracerebellare posteriore tra i 2 emisferi cerebellari. Il margine posteriore contiene il seno occipitale e si inserisce nella cresta occipitale interna. L'apice inferiore si divide in due pliche che compaiono ai lati del forame magno.

Diaframma della sella. Nella zona del corpo dello sfenoide, dove c'è la sella turcica e l'ipofisi, si trova un altro setto della dura madre e il corrispondente seno venoso.

Alla ghiandola viene fornita una copertura, una sorta di tetto, grazie a un setto orizzontale molto piccolo. Questa copertura è attaccata (come una sorta di letto a baldacchino) a quattro sporgenze che definiscono la sella turcica, dette setto si chiamaprocessi clinoidei.

Questo diaframma ha un buco al centro che serve per far passare un peduncolo della sella che collega l'ipofisi all'ipotalamo, una struttura del diencefalo.

Come accade nella formazione di ogni setto, si viene a creare un seno venoso della dura madre che si chiama

seno cavernoso della dura madre (il nome cavernoso è significativo perché le pareti di questi seni sono ulteriori passaggi, estroflessioni, ripiegamenti e dipendenze della dura madre). Da questi seni (destro e sinistro) si dipartono delle diramazioni che circondano tutta la zona dell'ipofisi che si chiamano seni intercavernosi che mettono in comunicazione i due seni cavernosi. Questo seno cavernoso si trova in una posizione molto particolare; si tratta di un punto di traffico molto importante di rami nervosi e vascolari. Di lato al corpo dello sfenoide infatti si vedono sei nervi: tre molto grossi che vengono fuori da un ganglio, il trocleare, l'oculo motore e, più sotto e più medialmente, l'abducente. Sono tutti nervi che stanno andando, in linea di massima, verso la cavità orbitaria. Oltre a questi nervi c'è il passaggio di un grosso vaso arterioso che è la carotide interna. Se si fa una sezione frontale del seno

cavernoso si vede l'ipofisi al centro completamente circondata da seni intercavernosi, e nello spessore della parete laterale del seno si vedono dei cerchietti gialli che altro non sono che la sezione dei nervi nominati precedentemente, che stanno camminando per andare a cercare i fori di uscita per raggiungere quelle regioni che devono innervare. Di questi all'interno del seno cavernoso si trova un altro nervo posto subito posteriormente alla carotide interna, il III, come altri due dei nervi che si vedono, impegnato ad innervare abducente. entrare nella cavità orbitaria dove andranno a innervare i muscoli del bulbo oculare; questo nervo però è l'unico che passa all'interno del seno in mezzo al sangue insieme alla carotide. Quindi anche la carotide, che, essendo un'arteria bella grossa, ha una sua struttura propria e una parete ben definita, passa all'interno del seno cavernoso. Una frattura in questo punto, per fortuna abbastanza rara, potrebbe

lacerare la parete della carotide facendo fuoriuscire il sangue arterioso, creando così una fistola artero-venosa; questo sarebbe facilmente rilevabile nell'individuo interessato per via della fuoriuscita del bulbo oculare e per la sua pulsazione con frequenza pari a quella delle pulsazioni radiali (esoftalmo pulsante); il tutto a causa della risalita del sangue arterioso, fuoriuscito dalla carotide interna, lungo la vena oftalmica, un vaso con una bassa pressione che drena il sangue dell'occhio e confluente nel seno cavernoso. Tentorio del cervelletto. Nel punto in cui la dura madre si attacca alla protuberanza occipitale interna, come falce cerebrale, manda orizzontalmente in avanti, verso la regione più anteriore della cavità cranica, un altro setto, che rimane in continuità con la falce cerebrale; quest'ultima è come se tendesse a sollevarlo nella sua parte centrale. Ricapitolando, la falce arriva alla protuberanza occipitale interna, da cui

Si diparte un altro setto orizzontale che si porta in avanti con un margine libero a forma di semiluna, e il punto di unione tra la falce e questo setto orizzontale fa sì che la falce stessa lo sollevi; non deve essere immaginato quindi perfettamente orizzontale, ma a forma di tenda come se fosse pinzato nel centro alla falce cerebrale. Questa grande piega della dura madre, detta tentorio del cervelletto (per la sua forma simile a una tenda), si protende in avanti fino a quella regione dove è collocata l'ipofisi, accolta nella sella turcica del corpo dello sfenoide, e termina attaccandosi alla piramide del temporale; mantiene ovviamente un margine libero, non potendo chiudere completamente la base del cranio, che delimita uno spazio di fronte all'osso sfenoide per il passaggio del tronco cerebrale che collega il midollo spinale con il resto dell'encefalo. Il tentorio è detto "del cervelletto" in quanto sotto di esso vi è

Il cervelletto riposa sulle fosse cerebellari dell'osso occipitale. Seguendo lateralmente l'andamento di questo setto arriviamo al suo punto di attacco in corrispondenza del margine superiore della piramide del temporale. Siamo giunti più o meno alla zona della sella turcica. L'unione tra sfenoide e occipitale costituisce una zona un po' scoscesa verso il foro occipitale che è quel punto che deve rimanere libero per il passaggio del tronco encefalico.

SENI VENOSI DELLA DURA MADRE

Longo tutta la linea di contatto della dura madre sui margini ossei dell'occipitale, nei punti di inserzione del tentorio, troviamo un grosso solco trasverso, che proseguendo lateralmente prende il nome di solco sigmoideo per finire in un foro, che si chiama foro giugulare. Questo solco corrisponde al punto in cui la dura madre si delamina per formare il setto orizzontale, e, come già osservato, facendolo porta alla formazione di seni venosi.

I seni venosi durali formano una

Complessa rete di canali venosi che drenano il sangue dal cervello e dalle ossa craniche. Si trovano tra gli strati endosteo e meningeo della dura madre e sono rivestiti da endotelio, non hanno valvole, e le loro pareti sono prive di tessuto muscolare. Sono:

  • Seno sagittale superiore, impari e mediano, decorre nel margine aderente della falce cerebrale, dal forame cieco del frontale fino al confluente dei seni in corrispondenza della protuberanza occipitale interna, lungo una doccia impressa sulla superficie interna dell'osso frontale, delle ossa parietali e dell'osso occipitale. Origina dalle vene del forame cieco, riceve le vene cerebrali superiori, le vene diploiche e le vene meningee. Comunica con la rete venosa superficiale attraverso la vena emissaria parietale.
  • Seno sagittale inferiore, impari e mediano, inizia a fondo cieco e percorre i 2/3 posteriori del margine libero della falce encefalica per terminare all'estremo anteriore del seno retto. Riceve piccole vene

dellafalce e vene del corpo calloso.- Seno retto, impari e mediano, decorre lungo la linea di giunzione dellafalce cerebrale con il tentorio del cervelletto e termina posteriormente,con varie modalità, nel seno trasverso o nel confluente dei seni. Riceveil seno sagittale inferiore anteriormente e inoltre la vena grandecerebrale di Galeno e piccole vene del tentorio.

Seno trasverso, inizia con varia modalità dalla congiunzione di rami dibiforcazione del seno sagittale superiore e del seno retto, oppure dalconfluente dei seni. Percorre da ambo i lati il solco omonimo dellasquama dell’occipitale e del parietale lungo il margine aderente deltentorio del cervelletto, prosegue nel solco sigmoideo dell’ossotemporale (seno sigmoideo) e nel solco trasverso della parte lateraledell’occipitale e, in corrispondenza del forame giugulare, continua apieno canale con la vena giugulare interna.Riceve vene cerebrali inferiori, vene cerebellari e vi sboccano

diretta-mente i seni sagittale superiore, retto, petroso superiore, occipitale eindirettamente i seni sagittale inferiore, sfenoparietale, cavernoso. Pertanto è la più importante via di deflusso del sangue venoso dalla cavità del cranio. Comunica, per mezzo della vena emissario mastoidea e della vena emissario occipitale, con la rete venosa superficiale della testa. - Seno sigmoideo, - Seno petroso superiore, pari, congiunge il seno cavernoso con il seno trasverso. Origina dalla parte posteriore del seno cavernoso; decorre nel solco omonimo del temporale, compreso nello spessore del margine aderente del tentorio del cervelletto e termina nel seno trasverso, nel tratto nel quale questo percorre il solco sigmoideo del temporale. Riceve vene cerebrali inferiori, vene cerebellari, vene timpaniche, la vena dell'acquedotto del vestibolo, vene del ponte e, talvolta, la vena grande
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Publisher
A.A. 2020-2021
55 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher c.meloni45 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia dell'apparato locomotore e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Mascia Maria Teresa.