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Esempio: gli elementi regolatori del gene Sonic Hedgehog (Shh) sono legati da Sox2. Sox2 si trova
legato a 4 diversi interruttori del gene Sonic Hedgehog. Il prodotto del gene Shh è una molecola
segnale, importante per lo sviluppo dell’ippocampo, difettivo nei pazienti con mutazioni in Sox2.
Durante lo sviluppo embrionale le molecole segnale sono critiche. Se Sonic Hedgehog è importante
nell’ippocampo allora la domanda diventa, com’è l’attività di Sonic Hedgehog nei pazienti malati? 5
Topi mutanti in Sox2 su una delle due copie producono pochissimo Sonic Hedgehog.
Cellule staminali neurali adulte dell’ippocampo, prese in un modello animale di malattia genetica,
possono essere recuperate somministrando molecole segnale appropriate, ovvero un farmaco
agonista di Shh. Un farmaco agonista è un farmaco che compete con Sonic Hedgehog per il suo
recettore.
Quindi: mutazione del gene Sox2 perdita delle cellule staminali espressione di Sonic
Hedgehog molto ridotta. Somministrando il farmaco che mima Sonic Hedgehog le cellule staminali
tornano ad essere presenti; sono circa la metà del normale ma comunque sono presenti. La
morfologia dell’ippocampo torna più simile a quella normale.
Le sequenze bersaglio (target) di Sox2 nelle cellule neurali sono almeno 15000.
L’epilessia è una malattia piuttosto comune con una componente genetica. È possibile che una
delezione di Sox2 possa determinare l’epilessia. Nei pazienti affetti da epilessia questa è sempre
associata a mutazione di Sox2.
Possiamo immaginare allora che mutazioni di Sox2 possano contribuire allo sviluppo di patologie
come la riduzione dell’ippocampo. È possibile però che la riduzione dei livelli di Sox2 dia riduzione
dell’ippocampo o epilessia solo se combinata ad altri fattori genetici o ambientali.
Problemi del movimento o atassie sono un altro aspetto che caratterizza i pazienti affetti da
mutazioni di Sox2.
I geni sono controllati da interruttori genici. Spesso questi interruttori si trovano molto lontano dai
geni. Il promotore sta sempre a monte del gene; gli enhancer invece possono essere molto lontani
dal gene ma possono essere fisicamente associati ai geni nel nucleo della cellula, mediante
interazioni “a lunga distanza” mediate da proteine.
Questo fenomeno è particolarmente importante nelle cellule eucariotiche di mammifero. In almeno
la metà dei casi si è visto che tra il promotore del gene x e il suo enhancer che ne regola l’attività
tramite un’interazione a lunga distanza, c’è un altro gene in mezzo.
Queste interazioni a lunga distanza vengono perse quando il gene è mutato. Le mutazioni che
causano la malattia non sono localizzate solo sui geni ma possono avvenire anche sugli elementi
regolatori. Se sappiamo che il determinato elemento regolatore è associato al gene x sappiamo che
la mutazione dell’elemento regolatore può essere la causa della malattia.
Lo studio di interruttori genici ed enhancer è legato a studi applicativi clinici.
Talassemia o anemia mediterranea: Il globulo rosso è pieno di emoglobina, cosa fondamentale
per la sua funzione. Le persone affette da questa malattia producono poca emoglobina e presentano
globuli rossi difettivi che vengono degradati precocemente; questo stimola il midollo a produrne di
nuovi. Se la malattia non viene trattata si ha come conseguenza l’accumulo di ferro nei parenchimi,
cosa molto grave. 6
Le mutazioni talassemiche sono mutazioni che impediscono il funzionamento di geni che
codificano per le catene globiniche. L’ipotesi di terapia è quella di aggiungere un gene terapeutico
nel paziente. Dobbiamo restituire un gene globinico che funzioni tanto e nel posto giusto, ovvero gli
eritroblasti.
Cosa serve al gene globinico aggiunto per funzionare a livello adeguati? Gli “interruttori”
molecolari giusti!
A livello dei geni che codificano le varie catene globiniche nell’uomo, solo il promotore del gene
non contiene l’informazione sufficiente per un’attività elevata. Se prendiamo un altro gene,
facciamo un costrutto molecolare e lo inseriamo nel genoma di un topo (nel pronucleo fecondato
dell’animale) il transgene umano è trascritto molto di più, quasi al pari di quello endogeno. L
“interruttore” LCR (Locus Control Region), posto a monte del gene globinico, stimola la sua attività
in modo selettivo per le cellule produttrici di emoglobina (globuli rossi). LCR è un forte enhancer
fisicamente connesso con il promotore dei geni globinici. È importante che questo gene sia attivo
non solo a livelli elevati ma anche in cellule specifiche.
Ipotesi di terapia: è possibile prelevare le cellule del midollo e coltivarle in vitro. Il tessuto
ematopoietico si rinnova per tutta la vita dell’individuo tramite cellule staminali che risiedono nel
midollo osseo. L’idea di terapia è che sia necessario modificare la cellula staminale che è quella che
dà origine a tutte le cellule del sangue.
La cellula staminale ematopoietica è rarissima. Questo fa sì che per avere speranza di introdurre la
terapia genica in queste cellule dobbiamo usare i vettori virali, in quanto molto efficienti. Mettiamo
in un virus un minigene curativo e lo iniettiamo nelle cellule del paziente coltivate in vitro. Queste
cellule vengono poi reinfuse nel midollo dell’individuo. Attualmente questa terapia è risultata
funzionante nel topo. 7
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