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Rettificazione sul carico

Di seguito riportiamo la figura che rappresenta lo schema circuitale, in cui il carico VL è visto come un generatore ideale di tensione.

Possiamo risolvere il circuito usando sovrapposizione degli effetti. Otteniamo che la tensione sul carico è tale per cui:

RZ = VR + VIL + RR + RR + RR + RR

Dove il primo termine è costante e vale circa se VR << RZ. RZ + RR è detto coefficiente di regolazione della linea e RR + RR è detto coefficiente di regolazione del carico.

Si osserva che il raddrizzatore lavora solo in determinate condizioni, ovvero quando sono valide entrambe le seguenti condizioni:

|Ii(t)| < IL,min e |Vv(t)| < VI,min

Infine si osserva che può rendersi necessaria la progettazione di un regolatore che soddisfi queste proprietà. Fissate le caratteristiche del diodo scelto, è necessario determinare un valore della resistenza di

regolazione tale per cui il sistema funzioni. Imponendo le condizioni sopracitate otteniamo che

VV R I VV R II,max Z Z Z,max I,min Z Z Z,min ≤ ≤ R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R R Rbase-emettitore che chiamiamo .V IBE EVisto che valgono le leggi di kirchofi, allora sarà equivalente alla somma delle altre due correnti.I EQuella maggiore, detta corrente di diretto trasporto entra dal collettore, attraversa la base ed esceI Fdall’emettitore vale VBEI = I = I e UTC F Sove è la corrente di saturazione (che assume valori molto piccoli) del transistor e è il potenzialekTI U =S T qtermico. La seconda, invece, proviene dalla base ed esce dall’emettitore. E’ proporzionale alla correntee valeI F I I V BEF SI = = e U TB F Fguadagno di corrente diretto ad emettitore comunedove è il (generalmente assume valoriF In conclusione otteniamofi fi10 500).F 1+ FI = I + I = (1 + ) I = IE B C F B CFed essendo un valore piccolo di produce , molto maggiori. Inoltre, si osserva che>> 1, I I IF B E Cessendo il coeficiente 1+ F↵ =F F zona attivamolto vicino al valore e hanno valori quasi uguali. Riassumendo, questo modello di1, Ifunzionamento dei BJT, da cui definiamo dei modelli circuitali equivalenti. Questi valgono, come si evince dal titolo, per transistor PNP.

Modo di funzionamento Condizioni Schemi circuitali equivalenti
Regione di saturazione I > 0 Saturazione
Regione di interdizione I < IC Interdizione

Il funzionamento dei BJT, da cui definiamo dei modelli circuitali equivalenti. Rispetto al caso precedente osserviamo pochissime differenze, cambiano le condizioni che distinguono le regioni di funzionamento. Le riportiamo di seguito, anche se si ottengono facilmente per analogia dal caso precedente.

Ci troviamo in zona (a) quando I > 0 e V > VB

Siamo in zona (b) quando I > 0 e V > VB EC EC,SAT

Siamo in zona (c) quando I > 0 e I < I V < V V < VB C F B EB EB,ON CB CB,ON

Osserviamo, infine, che vale la relazione V = V VEC,SAT BE,ON CB,ON

Parte V. Mosfet

L'elettrodo superiore del mos è realizzato in metallo (solitamente alluminio) ed è detto gate. Lo strato opposto, detto substrato o body, che costituisce l'altro elettrodo è realizzato a partire da una regione di semiconduttore di silicio. I due elettrodi sono separati da uno strato di isolante.

Mosfet a canale n o NMOS

Vengono aggiunte alla struttura MOS due diffusioni di

tipo (molto drogate) in grado di fornire elettroninche possono muoversi al di sotto della regione del gate se ai terminale dell’NMOS sono applicate tensioniopportune. Queste due diffusioni sono chiamate source (S, sorgente) e drain (D, pozzo).

Vediamo adesso le caratteristiche del NMOS, in particolare osserviamo che esitono tre zone cheI Vtensione di soglia tensione di overdrivedipendono dalla e della .V V = V VT N OV GS T NZona di interdizione o cut-offCaratterizzata da (equivalentemente per cui si haV < V V < 0),GS T N OVi = 0DRegione di triodoCaratterizzata da (equivalentemente e da per cui si haV > V V > 0) 0 < V < VGS T N OV DS OV✓ ◆2W V0 DSi = k (V V ) VD GS T N DSn L 2Zona di saturazione (attiva)Caratterizzata da (equivalentemente e da per cui si haV > V V > 0) V > VGS T N OV DS OV1 W 20i = k (V V )D GS T Nn2 L 12Caratteristiche I-V di un mosfet idealeNell’osservare il comportamento di un mosfet reale, si osserva un fenomeno analogo

All'effetto Earlingnei BJT. A causa della modulazione della lunghezza del canale, tale per cui nella formula diminuisceLall'aumentare di in zona di saturazione, dobbiamo introdurre un termine correttivo. Pertanto avremoVDSche in zona di saturazione vale W 20i = k (VV) (1 + VDS) T N DSn Ldove rende conto del comportamento lineare nell'aumento della correte e sarà il relativo(1 + VDS)parametro. Si osserva che questo fenomeno correttivo verrà assunto nell'analisi per piccoli segnali, mentresi trascura nell'analisi in DC (corrente continua).

Mosfet a canale p o PMOSIn analogia ai BJT, esiste il duale dell'NMOS. Sono pertanto invertite pertanto i drogaggi della base edi source e drain. Continuano ad esistere tre regioni di funzionamento, con il medesimo nome, tuttaviarelative ad una diversa tensione di soglia .VTNinterdizione,In con abbiamoV > VGST P i = 0Dzona triodoSe e siamo in e valeV < V V V < V < 0GS T P GS T P

DS ✓ ◆2W V0 DSi = k (V V ) VD GS T P DSn L 2saturazioneInfine se e siamo in e valeV < V V < V VGS T P DS GS T P1 W 20 |V |)i = k (V V ) (1 +D GS T N DSn2 LPer ambedui i mosfet vale Inoltre abbiamo che . Si osserva, inoltre,Osservazioni i = i = 0. i = iG B D Sche osservando il diagramma che esprime la transcaratteristica , partendo da piccola sino ali V VD GS GSsuo aumentare, troviamo in ordine la zona di interdizione, quella di saturazione e infine quella di triodo.13Parte VI. Modello di piccoli segnaliPer semplificare l’analisi e il progetto degli amplificatori, utilizzeremo il principio di sovrapposizione.Il punto di lavoro verrà determinato utilizzando il circuito equivalente in DC, ottenuto considerando icondensatori come circuiti aperti e gli induttori come cortocircuiti. Una volta ottenuto il punto di lavoro,calcoleremo la risposta a segnali di ingresso variabili, utilizzando il circuito equivalente in AC. In questocaso, assumeremo che l’impedenza

seguenti passaggi: 1. Per le frequenze di interesse, i condensatori di accoppiamento e di bypass possono essere considerati trascurabili. Pertanto, sostituiremo questi condensatori con cortocircuiti. Utilizzare il tag `` per evidenziare questa frase. 2. Analogamente, assumiamo che l'impedenza di ogni induttore eventualmente presente nel circuito sia estremamente grande. Di conseguenza, gli induttori verranno sostituiti con circuiti aperti. Utilizzare il tag `` per evidenziare questa frase. 3. Poiché la tensione ai capi di un generatore di tensione costante non può variare, nel circuito equivalente AC è possibile sostituire questi generatori con cortocircuiti. Utilizzare il tag `` per evidenziare questa frase. 4. Analogamente, i generatori di corrente costante verranno sostituiti con circuiti aperti. Utilizzare il tag `` per evidenziare questa frase. 5. I circuiti equivalenti AC che stiamo costruendo sono validi nella banda passante dell'amplificatore. Il guadagno in tensione, l'impedenza di ingresso e di uscita sono parametri che calcoliamo all'interno di questa banda. Utilizzare il tag `` per evidenziare questa frase. 6. Ricapitolando, l'analisi dei circuiti amplificatori richiede uno studio del comportamento in DC e del comportamento in AC, da effettuare secondo i seguenti passaggi. Utilizzare il tag `` per evidenziare questa frase.

passi seguenti

Analisi DC

  1. Ottenere il circuito equivalente in DC, sostituendo tutti i condensatori con circuiti aperti e tutti gli induttori con cortocircuiti
  2. Determinare il punto di lavoro a partire dal circuito equivalente in DC, utilizzando l'appropriato modello per ampio segnale per il transistore.

Analisi AC

  1. Ottenere il circuito equivalente in AC, sostituendo tutti i condensatori e i generatori di tensione costante con cortocircuiti, e tutti gli induttori e i generatori di corrente costante con circuiti aperti.
  2. Sostituire il transistore con il suo modello per piccoli segnali.
  3. Analizzare le caratteristiche AC dell'amplificatore, utilizzando il circuito equivalente in AC, per piccoli segnali, ottenuto al punto (4).
  4. Se necessario, combinare i risultati del punto (2) e del punto (5) per ottenere i valori complessivi di tensione e di corrente nel circuito.

Il passo (6) rappresenta il punto finale dell'analisi mediante il principio di sovrapposizione.

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Publisher
A.A. 2021-2022
27 pagine
3 download
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-INF/01 Elettronica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher emavit di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elettronica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Neviani Andrea.