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Qui vediamo alcune di queste zone corticali dove sono localizzate, ci sono anche quelle primarie, quelle unimodali e
multimodali, vedete la corteccia posteriore, l’aree associative posteriori, quelle anteriori e quelle limbiche e poi le
cortecce associative motorie, la premotoria che poi comanderà la motoria primaria, qui avete in riferimento dove sono.
Come vi dicevo le lesioni diminuiscono il ruolo delle aree ci sono casi nella letteratura che sono noti anche a partire
dall’800 ma anche studiati fino ad ora. Per esempio è il paziente hm che avrete visto, questa è una risonanza normale e
questo è il lobo temporale e quindi questa è l’area medio temporale del lobo temporale e la faccia mediale (che guarda
verso l’interno). Questa è una scansione del paziente hm e qua ci sono due buchi, questa zona nera che è vuota piena di
buchi di liquido, mentre qua ci dovrebbe essere l’ippocmapo e le zone intorno all’ippocampo che ci sono normalmente,
quindi hm ha una lesione abbastanza specifica di questa zona. Che difetti ha? Ha difetti di memoria a lungo termine, ma
non di movimento o di percezione visiva, questo ci dice che per esempio queste aree sono aree importanti delle aree
associative limbiche importanti per la memoria a lungo termine. Così pure un altro studioè quello di fineas caige che era
una persona assolutamente da un comportamento normale, famiglia normale, incidente su lavoro, subì questa lesione
con n questa barra d’acciaio e li lesionò le aree prefrontali, la lesione dell’area prefrontale comportò un totale
cambiamento di personalità di fineas cage che da essere questa persona diciamo così “normale” nel senso che aveva una
famiglia, un lavoro e riusciva a mandare avanti tutte queste cose e riusciva a interagire con il mondo esterno in amniera
di successo, normalemnteai problemi della vita riusciva a rispondere in maniera appropriata riuscendo a superarli per
quanto possibile. Dopo questo incidente, il cambiamento della personalità è stato totale e praticamente i suoi
comportamenti sono stati rivolte alle sostanza d’abuso alla perdita di importanza della famiglia e del lavoro fino a
perdere tutto sia famiglia che lavoro, quindi è chiaro che la personalità e le scelte che facciamo nella nostra vita, le
funzioni esecutive che dicevo prima evidentemente necessitano dell’azione di queste zone associative prefrontali.
Vediamo qui appunto questi principi attraverso cui viene gestita l’informazione in queste aree associative, chiaramente
il flusso di informazione dalla periferia, aree bimodali le multimodali nella parte posteriore degli emisferi,
l’integrazione e poi le aree associative frontali e la messa in atto dei comportamenti, quindi nelle aree posteriori
l’informazione fluisce dalle aree sensoriali verso l’area associativa posteriore, nel motorio è l’opposto dalla corteccia
prefrontale che prende la decisione, l’informazione va verso le cortecce premotorie che pianificano e poi mettono in atto
i loro piani parlando con la corteccia motoria primaria. Quindi ovviamente quando noi arriviamo alla corteccia
prefrontale è come se il flusso dell’informazione cambiasse segno perché da essere informazioni in arrivo dai sistemi
sensoriali diventa informazioni sensoriali in uscita diretta verso l’esecuzione dei movimenti. Allora la corteccia
prefrontale è suddivisibile in due grandi sottostrutture una che è posta, diciamo questa è una visione laterale del cervello
che è posta in posizione dorso-laterale cioè è sulla parte in alto lateralmente, per intenderci qui ci sarebbe la fronte, qui
ci sono le orbite degli occhi e qui c’è la nuca cioè la zona posteriore, quindi si sta parlando della corteccia che sta qui
sotto la fronte. Avrà una parte più laterale e una parte mediale o addirittura ventrale, quella mediale si chiama corteccia
prefrontale dorso laterale è importante sia nella pianificazione del comportamento e in particolare anche per la memoria
di lavoro, mente la parte ventrale, e questa è una visione da sotto del cervello, si vedono queste due punte che stanno
sopra le orbite, la parte cosiddetta orbito frontale, la parte di corteccia che starebbe appoggiata sopra le orbite fa invece
parte del sistema limbico ed è coinvolta negli aspetti emotivi e anche di valutazione delle ricompense quindi della
regolazione del comportamento in funzione anche del valore che ci aspettiamo di ottenere dagli atti che facciamo.
Natralemnte come si diceva le lesioni dovrebbero portare a difetti in queste funzioni, test di modificazione e di memoria
del lavoro, quali sono utilizzati? Per esempio sono test come quello della torre di anioion o della torre di londra in cui
quello che dobbiamo fare è elaborare un piano che abbia delle situazioni intermedie per esempio si può domandare
diamo questo gioco, non è che è un test clinico ma viene utilizzato in clinica, in questo test non viene svolto se c’è una
lesione della corteccia prefrontale, mentre viene svolto se la lesione è da altre parti quindi è un modo di valutazione
neuropsicologica di questa tipo di lesione. Per esempio abbiamo questa posizione iniziale di queste palline colorate e
supponiamo che si debba arrivare a questa posizione finale in due mosse uno deve pensare prima di agire io potrei fare
questa, mettere la blu qui a destra, quando sarò in quella posizione, quindi elaborare un piano cosa farò, metterò la rossa
qui quindi avrò raggiunto la posizione finale quindi diciamo che è necessario fare un piano in cui ci siano degli stadi
intermedi che devo mantenere in memoria anche per un tempo limitato, quello che poi mi porta alla situazione
successiva, è come quando noi vogliamo fare dei calcoli,se noi vogliamo fare 32+44, mentalmente si può fare 4+2=6 e
se lo tiene un attimo in memoria, poi 40+30=70 rimetto insieme i pezzi e viene 76. E qualle memorietta che ho lasciato
li per poco tempo è quella delle unità del 4+2 quindi è una memoria che mi serve unicamente per svolgere un’azione più
complessa quindi è una memoria di alvoro che può durare anche poco tempo, non è come memorizzare una cosa
fondamentale supponiamo dov’è casa, ma è una memoria che può essere cancellata in pochi secondi, èusa e getta see
vogliamo, e quindi è coinvolta in questo tipo di test, un altro può essere la torre di anoi, i test possono essere complicati,
nella torre di anoi devo raggiungere un altro ordine di questa specie di anelli diverso da questo, ci devo arrivare con dei
passaggi per esempio questo della torre di londra prima vi ho fatto l’esempio più semplice in due mosse, può essere che
la posizione di arrivo viene ad essere più complicata per cui servono 5 mosse, questi test volendo potete farli così
complicati che diventano difficili anche per i non lesionati, diciamo anche per i soggetti normali per cui c’è una
gradazione valutativa, si può dare ad un soggetto che fallisce già questo quello con due mosse è grave la situzione, per
renderlo più complicato dove c’è il problema e magari è simile a quello dei normali e quindi non c’è un difetto. In
generale questa corteccia ha anche un ruolo di controllo delle proprie azioni ha anche quello che si dice un ruolo di
inibire la risposta dominante, la risposta che sarebbe ovvia e per esempio quindi ci sono test che oltre a metter dentro
questa componente di pianificazione includono anche che questo fattore di inibizione del prorpio comportamento per
esempio questo qui è il test delle cosiddette ordinamento delle carte,test wisconcy per cui ci sono queste carte che
possono essere ordinate secondo vari criteri, qualcuno può dire ordinale per numerosità allora l’1,2,3,4 ecc per colore,
per seme come le carte da gioco prima metti le cuori poi picche fiori ecc, oppure metti prima l’asso poi il 2 e il 3, in
genere il soggetto che ha la lesione alla corteccia prefrontale magari inizia a ordinare le carte in un certo modo, quel
modo diventa la sua modalità dominante per cui se fai il compito la prima volta mettiamo ordinandole per numero se
poi gli si dice per colore lui sbaglia e continua a ordianrle per numero perché quello diventa la sua risposta dominante,
e questo è tipico dei bambini e può essere testato in tutti quei test in cui devi dire notte quando vedi un’immagine del
giorno oppure devi dire giorno quando vedi l’immagine della notte. Oppure quando magari la parola verde è scritta in
rosso, allora uno dice che colore è questo e istintivamente da la risposta immediata e cade in errore. Il soggetto con
lesione alla corteccia prefrontale da sempre una risposta immediata, vede la luna e dice notte ma ti avevo detto di dire
giorno, quindi quella regola di auto inibire l’aspetto spontaneo non c’è se ci sono lesioni alla corteccia prefrontali. Per
mettere in atto queste pianificazioni abbiamo detto che serve questa memoria usa getta, di lavoro e questo lo vediamo
molto bene anche in test di risposta ritardata, questo è un tipico test di risposta ritardata, vedete magari c’è una scimmia
che di fronte ha due nascondigli e quindi viene messa suponiamo a destra la nocciolina, ovviamente la scimmia se glielo
fate prender subito, prende la nocciolina ed è finita li, però voi gliela nascondente la nocciolina, però lei non è stupida
se gliela nascondete lei dal nascondiglio prende subito la nocciolina però introducete un ritardo, cioè fate vedere che qui
avete messo la ricompensa ci mettete sopra qualcosa e poi gli tirate giù la tendina in modo che lei non può rispondere
subito, deve aspettare qualche secondo o qualche minuto e poi gli riaprite la tendina, lei ovviamente si ricorda che era li
era li era li, e appena ricompare prende la nocciolina, questo tipo di test non può essere svolto se c’è una lesione nella
corteccia prefrontale, con la lesione il test si può eseguire solo immediatamente per esempio l’oggetto lo prende subito
ma basta che passi qualche secondo e non se lo ricorda più, quindi è chiaro che la memoria di lavoro è coinvolta ed è
una memoria a breve termine nell’ordine di millesecondi e tra l’altro questa zona della corteccia prefrontale ha anche
una forte innervazione del solito trasmettitore dopamina che è stato coinvolto nell’influenzare scelte decisionali, quindi
nella pianificazione. Questo test non riesce ad essere svolto non solo se la corteccia frontale è danneggiata ma anche se
l’innervazione dopaminergica non è intatta oppure se il soggetto non assume farmaci che interagiscono tra loro. In
effetti se andiamo a vedere come funzionano i neuroni dell’area dorso laterale alla corteccia prefrontale vediamo che
hanno delle