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Cellule caliciformi mucipare: intercalate fra le cellule cilindriche.
Cellule endocrine (eterogenee): secernono messaggeri chimici che modulano le normali funzioni
digestive.
Mucosa intestinale (crasso): piatta, con cripte che si approfondano fino alla muscularis mucosae.
Cellule cilindriche assorbenti: con microvilli più corti e meno numerosi e cellule caliciformi
mucipare. L’assorbimento dei principi nutritivi avviene nei seguenti tratti:
· Duodeno: in cui vengono assorbiti sali come cloruri, ferro, calcio e magnesio;
· Digiuno: in cui vengono assorbiti zuccheri come glucosio, fruttosio e galattosio, vitamine;
idrosolubili come tiamina, acido folico, piridossina ecc.;
· Ileo: in cui vengono assorbiti grassi, colesterolo e vitamina B12;
· Crasso: in cui vengono assorbiti fondamentalmente acqua e sali minerali.
ALTERAZIONI
1) MOTORIE: dell’orofaringe e dell’esofago, dello stomaco, dell’intestino tenue e dell’intestino
crasso;
2) DELLA SECREZIONE: salivare, gastrica (gastriti), intestinale;
3) DELLE FUNZIONI DIGESTIVE;
4) DELL’ASSORBIMENTO INTESTINALE: Morbo celiaco, Malattia di Crohn, Colite ulcerosa e
Sindrome dell’intestino irritabile;
5) DELLA SECREZIONE ORMONALE.
MALATTIE DELLO STOMACO:
ULCERA PEPTICA: malattie con danno ulcerativo della parete gastroduodenale causato
dall’alterazione
dell’equilibrio fra fattori aggressivi (pepsinogeno) e fattori protettivi (prostaglandine, attività
peristaltica, secrezione pancreatica di bicarbonati, riproduzione cellulare, adeguata
vascolarizzazione) della mucosa che provocano l’autodigestione della parete. Soluzione di
continuo della mucosa di una zona del tratto digerente superiore esposta all'azione del succo
gastrico. Suddivisione in:
Ulcera gastrica: ridotta capacità di proteggersi dal secreto acido-peptico.
Ulcera duodenale: aumento della secrezione acida dello stomaco.
Anche il tratto terminale dell‘esofago può essere sede di ulcerazioni di tipo peptico (esofagite da
reflusso).
· Numerosi altri meccanismi (H. pylori, farmaci, alcool, fumo, stress, ecc.) possono
influenzare e modulare la comparsa della malattia ulcerosa e dalla gastrite;
· L’andamento è caratterizzato da guarigioni e recidive.
Ulcera: lesione profonda della pelle o di un tessuto epiteliale, a lenta o difficoltosa o assente
cicatrizzazione.
Erosione: alterazione superficiale di un epitelio con perdita di sostanza, senza interessamento
della muscularias mucosae o del derma.
Complicanze dell’ulcera peptica:
· Penetrazione: lesione ulcerativa approfondata in un organo parenchimatoso;
· Perforazione: apertura che giunge al cavo peritoneale, per l’erosione lenta della parete
gastrica o duodenale in seguito alla penetrazione progressiva dell’ulcera;
· Fistolazione: comunicazione tra organo cavo ed organo cavo (duodeno-colon); si ha quindi
un’evoluzione fistosa, cioè raggiunge un altro organo seguendo un tragitto fistoloso
· Stenosi: restringimento del duodeno per evoluzione cicatriziale della stessa ulcera;
· Carcinoma: causato da un danno ossidativo del DNA selettivo per alcuni geni.
Se l’ulcera è piccola si ripara, mentre se è grande si forma una cicatrice che può dare stenosi, cioè
restringimento del duodeno. Si ha dispepsia, cioè compromissione della facoltà di digerire.
E’ coinvolto anche l’Helicobacter pylori, che si localizza negli strati profondi del rivestimento di
muco che ricopre le cellule gastriche e nello spazio tra apice cellulare e strato mucoso.
Gastriti/ulcere da Helicobacter Pylori: bacillo presente nel 20% della popolazione sana; il
trattamento antibiotico per l’infezione da Helicobacter Pylori promuove la guarigione delle ulcere e
ne previene la ricomparsa: se ne riconosce una diretta azione anche nelle recidive di ulcera
peptica.
L’infezione si manifesta come gastrite antrale, con forme acute spesso asintomatiche, ulcere
peptiche e forme croniche.
Si localizza nello spazio tra strato mucoso ed apice cellulare, ove aderisce per mezzo delle
adesine batteriche e produce:
· ureasi che catalizza l’idrolisi dell’urea in NH e CO ; l’ NH reagisce con l’ambiente acquoso
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dello stomaco formando ione ammonio e ione idrossido;
· proteasi che distruggono le glicoproteine del muco gastrico;
· fosfolipasi che danneggiano le cellule epiteliali superficiali e possono liberare leucotrieni ed
eicosanoidi;
· Composti attivanti i monociti.
L’acido ipocloroso, prodotto dai neutrofili, reagendo con l’ammonio dà monoclorammina; entrambi
questi composti possono distruggere le cellule. Si realizzano anche fenomeni di trombosi
vascolare a carico dei capillari della sottomucosa (i fenomeni possono evolvere in danno
ischemico, dando quindi situazioni che si sovrappongono). Altri antigeni (lipopolisaccaridi) batterici
richiamano elementi della flogosi a livello della mucosa che, cronicamente esposta, diviene più
suscettibile all’azione dannosa degli acidi. Si ritiene che il danno alla mucosa sia in grado di
disperdere le sostanze nutritive nella stessa, raggiungendo il microrganismo così da “sostenerlo”
nella propria azione.
ALTRI TIPI DI ULCERE:
Gastriti/ulcere da FANS: si sviluppano principalmente a livello gastrico con coinvolgimento a volte
del duodeno. I prostanoidi inibiscono la secrezione acida e stimolano la produzione di muco e
bicarbonato.
GASTRITI
GASTRITE CRONICA:
· Gastrite cronica di tipo B: è aumentato il rischio di cancro gastrico e di linfoma.
MALATTIE DELL’INTESTINO TENUE E CRASSO
ENTEROCOLITI (o ENTERITI): malattie diarroiche intestinali:
· da agenti infettivi;
· in sindromi da malassorbimento;
· in malattie infiammatorie;
· da alterata motilità intestinale.
Diarrea: aumento della massa delle feci e/o della loro fluidità e/o della frequenza di evacuazione
(3/die: dei 9 litri che l’intestino riceve/die, evacua <200 g di feci costituite per il 65-85% di acqua).
Dissenteria: diarrea dolorosa con scarso volume di feci evacuate, complicata dall'emissione di
sangue e muco, accompagnati alle tipiche feci liquide. In genere è di origine infettiva.
SINDROMI DA MALASSORBIMENTO:
Cause: disfunzioni digestive (pancreatite, fibrosi cistica, tumori pancreatici) o dirette
dell’assorbimento dei nutrienti, parassitosi.
Conseguenze:
· Tratto gastrointestinale (diarrea);
· Anemia sideropenica e megaloblastica, emorragie per ridotto apporto di vitamina K);
· Sistema muscoloscheletrico (osteopenia e tetania);
· Sistema endocrino (sterilità, amenorrea);
· Epidermide (porpora);
· Sistema nervoso (neuropatia periferica);
· Deficit nutrizionale secondario, perdita di peso.
Morbo celiaco (enteropatia da glutine): atrofia dei piccoli villi intestinali, per reazione immunitaria
contro la gliadina del glutine (proteina del grano e altri cereali); si ha una predisposizione genetica
(HLA-DQ2/8) +
Patogenesi: la gliadina si legherebbe alle molecole HLA delle APCs e attiverebbe i linfociti T CD4
presenti nella mucosa intestinale dando la produzione di citochine (ipersensibilità del III tipo) e
quindi danno tissutale. Nei pazienti affetti da malattia celiaca non trattata si ritrova anche un'azione
dei linfociti B che porta alla produzione di anticorpi antigliadina, antiendomisio e
antitransglutaminasi tissutale. Si avrà quindi la formazione di immunocomplessi che attiverebbero il
complemento a livello della mucosa intestinale, dando una reazione flogistica con liberazione di
+
chemochine e richiamo di linfociti CD8 . Si instaura citotossicità con riduzione dei villi e
approfondamento delle cripte, con minore attività proliferativa. L’atrofia dei villi colpisce
inizialmente il duodeno e il digiuno, per poi diffondersi verso l’ileo; la completa rimozione della
gliadina dalla dieta porta al graduale ripristino della struttura dei villi, con scomparsa degli anticorpi
(glutine-sensibili). Vi è associazione con altre patologie autoimmunitarie (diabete I, tiroidite),
sindrome di Down e di Turner.
Sindrome dell’intestino irritabile (IBS, Irritable Bowel syndrome): disturbi della motilità, a
eziologia forse psicosomatica (10% della popolazione), con costipazione, dolore addominale
cronico e ricorrente, muco nelle feci e diarrea. Sono più colpite le donne, la sintomatologia inizia
verso i 20-30 anni; si pensa a una probabile causa di tipo infettivo. I meccanismi sono incerti,
probabilmente legati ad alterazioni di segnalazione nell’asse cervello-intestino e all’alimentazione;
la prognosi è legata alla durata dei sintomi, non associata a sequelae a lungo termine.
MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI (MICI): condizioni morbose caratterizzate
da un processo infiammatorio cronico che colpisce una o più sezioni dell’intestino, per
inappropriata e persistente attivazione del sistema immunitario della mucosa intestinale. Causano
concomitanti manifestazioni infiammatorie extraintestinali. Si ipotizza che le MICI siano il risultato
di un eccesso di risposta immunitaria contro i microrganismi intestinali commensali, in soggetti
geneticamente predisposti.
Il decorso è tipicamente cronico, con periodi più o meno brevi di riacutizzazione anche assai
severa, alternati a fasi assai lunghe di assoluta remissione dei sintomi e dell’infiammazione.
Incidenza: 5/100.000, in aumento, prima comparsa in media in un'età compresa tra i 18 e i 30 anni;
più comuni nei paesi industrializzati.
Eziologia:
· Fattori genetici - Soprattutto nel morbo di Crohn;
· Fattori immunologici - L’immunosoppressione sembra il fattore principale;
· Fattori ambientali - Fumo, contraccettivi orali, inquinamento, ambienti particolarmente
sterili, ambienti asettici, cibi sterilizzati (eccessiva igiene).
Morbo di Crohn (ileite regionale o granulomatosa); può colpire tutto il canale alimentare, ma si
localizza prevalentemente nell’ultima parte dell'intestino (tratto distale dell’ileo e colon) con:
· Segmentarietà (non continua, da qui il termine “regionale”);
· interessamento a tutto spessore della parete intestinale (gommosa e ispessita).
Si tratta di una malattia sistemica legata in alcuni casi a mutazioni del gene NOD2, che codifica per
una proteina coinvolta nella modulazione della risposta ad antigeni batterici (M. paratuberculosis)
in quanto è un recettore intracellulare per componenti lipopolisaccaridiche. NOD2 è in grado di
modulare l'attivazione di NF-kB, coinvolto nell'innesco della risposta immunoinfiammatoria
mucosale, attivando la sintesi di citochine infiammatorie (TNF, I