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CICLO CARDIACO
Comprende tutti gli eventi associati con il flusso del sangue attraverso il cuore durante un singolo
battito cardiaco. Si divide in 5 fasi che tratteremo di seguito.
Ciclo della pompa cardiaca
Il ciclo cardiaco può essere diviso in due fasi principali: la sistole, il periodo della contrazione
ventricolare, e la diastole, il periodo del rilasciamento ventricolare. Iniziamo a esaminare il ciclo
cardiaco a metà della diastole, quando tutti gli atri e ventricoli sono completamente rilasciati:
1. Durante la seconda metà della diastole, il sangue per ritornare al cuore attraverso le vene
sistemiche e quelle polmonari, entra negli atri rilasciati e passa attraverso le valvole AV
raggiungendo i ventricoli grazie alla propria pressione (ritorno venoso). Durante il riempimento, le
valvole polmonare ed aortica sono chiuse.
2. All’inizio della sistole, i ventricoli si contraggono aumentando la pressione al loro interno, quando
questa supera la pressione atriale, le valvole AV si chiudono; le valvole semilunari restano ancora
chiuse perché la pressione non è abbasta alta. Così il volume resta costante, e la questa fase
viene detta contrazione isovolumetrica (vol. costante). Questa fase termina quando la pressione
è sufficientemente grande da forzare l’apertura.
3. Nella restante parte della sistole il sangue viene pompato nell’aorta e nelle srterie polmonari,
grazie all’apertura delle valvole semilunari, e il volume ventricolare diminuisce. L’uscita del sangue
viene detta eiezione ventricolare, e quando la pressione è inferiore a quella aortica, le valvole
semilunari si chiudono teminando l’eiezione e iniziando la diastole.
4. All’inizio della successiva diastole il miocardio ventricolare è rilasciato. Un po’ di sangue è
presente nei ventricoli, ed è ancora sotto pressione poiché la tensione del muscolo ventricolare
richiede tempo per tornare a zero. La pressione ventricolare è quindi troppo bassa per tenere le
valvole semilunari aperte e troppo alta per aprire le valvole AV. Poiché le valvole sono tutte chiuse,
il volume di sangue rimane costante, ciò viene detto
rilasciamento isovolumetrico. Quando la pressione ventricolare diviene ababstanza bassa da
consentire alle valvole AV di aprirsi, dagli atri altro sangue fluisce nei ventricoli.
Pressione ventricolare e atriale
L’aumento della pressione atriale, che avviene verso la fine della diastole, indica l’inizio della
contrazione atriale. A metà diastole la pressione ventricolare rimane molto bassa fino alla fine della
fase, quando si verifica un piccolo ma repentino aumento. Questo aumento è dovuto alla
contrazione atriale, che aggiunge una piccola quantità di sangue al ventricolo; l’aumento di volume
provoca un aumento della pressione ventricolare. Nella diastole ventricolare precoce la pressione
ritorna vicino allo zero, in seguito al rilasciamento del miocardio. Nel rimanente tempo diastolico,
appena il ventricolo si riempie passivamente con il sangue del circolo polmonare, la pressione
ventricolare lentamente si innalza.
Pressione aortica
Il volume ematico nell’aorta si riduce durante la diastole, provocando una diminuzione della
pressione aortica. Alla fine di questo declino la pressione raggiunge un minimo detto pressione
diastolica.
Quando la valvola aortica si apre ed inizia la fase di eiezione, la pressione aortica aumenta
rapidamente. Questa aumentata pressione si riflette sul volume di sangue contenuto nell’aorta,
che aumenta. Per riflesso, la pressione aortica non aumenta più, ma raggiunto il massimo detto
pressione sistolica, inizia a diminuire.
Il valore medio della pressione aortica che si registra durante il ciclo cardiaco, è conosciuto come
pressione arteriosa media (MAP). Per convenzione, la pressione sanguigna è di 120/80 mmHg.
Volume ventricolare
Il volume di sangue alla fine della diastole, definito volume telediastolico, rappresenta il massimo
volume ventricolare raggiunto durante il ciclo cardiaco. Il volume non cambia nel periodo di
contrazione isovolumetrica, ma inizia a diminuire appena la valvola aortica si apre all’inizio
dell’eiezione.
Il volume di sangue nel ventricolo alla fine della sistole, detto volume telesistolico, rappresenta il
volume ventricolare minimo raggiunto appena dopo la fase di eiezione.
La differenza tra volume telediastolico e volume telesistolico rappresenta il volume di sangue
pompato dal cuore ad ogni battito cardiaco e corrisponde al volume di eiezione ventricolare.
GITTATA CARDIACA E SUO CONTROLLO
La velocità con la quale un ventricolo pompa sangue viene detta gittata cardiaca ed è espressa in
litri al minuto. Ad ogni battito cardiaco, i ventricoli destro e sinistro si contraggono insieme, così il
numero delle contrazioni per minuto, detta frequenza cardiaca, è lo stesso per entrambi.
La gittata cardiaca è data dalla frequenza cardiaca e dal volume di sangue che è pompato da
ciascun ventricolo ad ogni battito.
La gittata cardiaca è però influenzata dal sistema nervoso che è in grado di regolare la velocità e
la forza di contrazione del muscolo cardiaco; e da ormoni circolanti; questa regolazione viene detta
controllo estrinseco. Quando la funzione di un organo o tessuto è regolata da fattori che
originano dallo stesso, la funzione è sottoposta a controllo intrinseco.
Innervazione vegetativa del cuore: il controllo nervoso sul cuore è attutato dal sistema nervoso
autonomo. Le fibre si proiettano su quasi tutto il cuore, incluso il sistema di conduzione, e regolano
la frequenza e il volume di eiezione ventricolare.
Le fibre appartengono al sistema simpatico, che libera il neurotrasmettitore noradrenalina, e al
sistema parasimpatico, che libera acetilcolina. La distribuzione delle fibre parasimpatiche nei
ventricoli è relativamente rarefatta, di conseguenza il miocardio ventricolare è regolato dal sistema
nervoso simpatico.
Fattori che influenzano la frequenza cardiaca
Controllo simpatico della frequenza cardiaca (noradrenalina): le cellule pacemaker del nodo
SA, ricevono afferenze dai neuroni simpatici. È importante perché gli stimoli che raggiungono
questi neuroni sono in grado di modificare la frequenza dei PdA generati dalle cellule del nodo SA.
Appena l’attività simpatica aumenta, la frequenza dei PdA aumenta, di conseguenza la frequenza
cardiaca aumenta e quindi anche la gittata cardiaca.
Controllo parasimpatico della frequenza cardiaca (acetilcolina): le cellule pacemaker ricevono
anche afferenze dai neuroni parasimpatici, con effetti opposti a quelli del simpatico, quindi
provocando una diminuzione della frequenza dei PdA del nodo SA. Ciò abbassa la frequenza e
gittata cardiache.
Controllo ormonale della frequenza cardiaca (adrenalina): l’adrenalina secreta dalla midollare
del surrene raggiunge il cuore tramite il circolo, e ha la stessa funzione della noradrenalina, con
una capacità in più che è quella di aumentare la velocità di conduzione del PdA attraverso le fibre
muscolari cardiache.
Fattori che influenzano il volume di eiezione ventricolare
Effetto della contrattilità ventricolare: la contrattilità ventricolare indica una variazione della
forza di contrazione ventricolare ad ogni dato volume telediastolico. Se i ventricoli vengono fatti
contrarre con più forza, il volume tenderà ad aumentare.
Il controllo del volume di eiezione è esercitato dal sistema nervoso simpatico. Infatti i neuroni
simpatici si proiettano alle cellule muscolari che costituiscono la massa del miocardio. Così
appena aumenta l’attività simpatica, la contrattilità aumenta e di conseguenza la gittata cardiaca.
I neuroni simpatici liberano adrenalina, che si fissa ai recettori b-adrenergici, attivando l’azione
dell’adenilato ciclasi, enzima che catalizza la formazione di AMP ciclico a partire da ATP.
L’aumento di AMP ciclico modifica l’attività dei canali per il calcio della membrana citoplasmatica,
aumentando la quantità di calcio che entra nella cellula ad ogni PdA, e porta ad un aumento dei
ponti trasversali attivi e quindi maggiore forza contrattile.
Il controllo del volume è esercitato anche da ormoni come l’adrenaina, l’insulina, il glucagone e gli
ormoni tiroidei che aumentano la contrattilità miocardica.
Effetti del volume telediastolico (legge di Starling): il controllo intrinseco della funzione
cardiaca è esemplificato dalla legge di Starling che afferma: quando il flusso del sangue che
proviene dai vasi venosi e che riempe il cuore varia, il cuore aggiusta automaticamente il flusso in
uscita per adattarlo a quello in ingresso. Se aumenta il volume telediastolico, la forza di
contrazione ventricolare aumenta, producendo un incremento del volume di eiezione ventricolare e
della gittata.
L’aumento del volume telediastolico provoca l’allungamento delle fibre muscolari del miocardio
ventricolare; questo stiramento provoca un aumento della forza di contrazione ad opera di due
meccanismi: (1) la lunghezza ottimale del sarcomero per il muscolo cardiaco è superiore alla
lunghezza di riposo; (2) lo stiramento delle fibre muscolari aumenta l’affinità della troponina per il
calcio.
L’effetto Starling può essere illustrato nel grafico chiamato curva di Starling che mostra come il
volume di eiezione varia in risposta alle variazioni del volume telediastolico. La legge di Starling
però assume un altro significato importante: aggiustando il volume di eiezione ventricolare così
che la gittata cardiaca si adatti al ritorno venoso, il cuore regola la propria dimensione.
Il volume telediastolico è determinato dalla pressione finale diastolica, anche detta precarico. La
pressione ventricolare finale diastolica è detta precarico perché sviluppa la tensione sul miocardio
prima che esso inizi a contrarsi. Il volume telediastolico di un ventricolo è dato dalla pressione del
sangue sospinto al suo interno alla fine della diastole. Appena il precarico aumenta, il volume
telediastolico aumenta e, aumenta il volume di eiezione ventricoalre. Il precarico dipende dal
tempo di riempimento e dalla pressione atriale.
Influenza del postcarico: quando il cuore pompa sangue, il muscolo ventricolare lavora contro la
pressione arteriosa, per questa ragione, l’aumento della pressione arteriosa tende a far diminuire il
volume di eiezione ventricolare. Poiché la pressione arteriosa genera un carico sul miocardio che
si manifesta dopo l’inizio della contrazione, e viene detta postcarico.
IL SISTEMA CARDIOVASCOLARE: FLUSSO E PRESSIONE SANGUIGNA
Il circolo polmonare e quello sistemico sono posti fra loro in serie, cioè considerando il sistema
cardiovascolare nel suo insieme, il sangue deve passare attraverso i due circ