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IL VENTRICOLO SI RIEMPIE PER IL 70% DI SANGUE GRAZIE AL GRADIENTE PRESSORIO.
iii. Contrazione atriale: a questo punto (siamo sempre in diastole, si può chiamarla in questo caso presistole) si attiva il
Nodo del seno e quindi si verifica la contrazione atriale (prima il destro perché il Nodo del seno è a destra) che spinge un
ulteriore 30% di sangue nei ventricoli. Per il principio di Bernulli l’energia pressoria è trasformata in cinetica e la
produzione di vortici reflui andranno a chiudere QUASI completamente le valvole. A questo punto TERMINA LA
DIASTOLE (100% di sangue nei ventricoli).
iv. Contrazione o sistole isovolumetrica ventricolare: nel frattempo gli impulsi che si erano formati nel Nodo del seno
saranno andati ad attivare il Nodo atrio-ventricolare quindi seguirà la contrazione ventricolare (ENTRIAMO IN SISTOLE).
La valvola aortica e la polmonare sono chiuse già dalla diastole mentre nella sistole isovolumetrica assistiamo alla
CHIUSURA COMPLETA della bicuspide e della tricuspide perché la contrazione fa andare il sangue contro le valvole
facendole chiudere (in condizioni fisiologiche NON ho un reflusso di sangue dai ventricoli agli atri), essendo che la
contrazione inizia prima a sinistra sa chiuderà prima la valvola sinistra.
La contrazione a questo punto quindi comporta un aumento della pressione endoventricolare (raggiunge valori più
elevati a sinistra (anche 180-200mmHg in un cavallo) rispetto che a destra (30-40mmHg; la circolazione polmonare è a
bassa pressione proprio perché il ventricolo destro ha una bassa pressione!). Le pressioni raggiunte dai ventricoli sono
APPENA superiori a quelle dei rispettivi vasi (per il ventricolo sinistro rispetto all’aorta (16OmmHg), per il destro rispetto
alla arteria polmonare (30mmHg)) e quindi si determina l’apertura delle valvole arteriose (aortica e polmonare) e il
sangue inizia a passare nei vasi (GITTATA CARDIACA o VOLUME DI EIEZIONE: è la quantità di sangue che emettiamo). Si
apre prima quella destra perché raggiungo prima la pressione nonostante la forza di contrazione sia minore.
v. Contrazione o sistole isotonica ventricolare o fase di eiezione: le valvole atrioventricolari sono chiuse e le valvole
arteriose sono aperte. Il flusso di sangue dal ventricolo all’arteria incontra un restringimento, quindi, sempre per il
principio di Bernulli si creano dei vortici reflui che tendono a chiudere le valvole aortica e polmonare (si chiuderanno
completamente quando la pressione dei vasi supererà quella del ventricolo corrispondente), essendoci più vortici a
sinistra si chiuderà prima la valvola aortica. CESSA LA SISTOLE.
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Parametri dell’attività cardiaca
1) Pressione endoventricolare: con il rilasciamento isovolumetrico ventricolare a sinistra andiamo a 0/-5 mmHg mentre a
destra andiamo a 0mmHg. Con la sistole isovolumetrica ventricolare a sinistra andiamo a 180/200 mmHg mentre a
destra andiamo a 20-30mmHg.
2) Gittata cardiaca: è il volume di sangue che viene immesso in circolo ad ogni contrazione ventricolare (ad ogni sistole) e
quindi ad ogni ciclo cardiaco. Nell’uomo ogni ventricolo ad ogni ciclo cardiaco (e quindi ogni secondo mette in circolo
70ml di sangue).
3) Volume telediastolico: è il massimo riempimento di sangue nei ventricoli alla fine della diastole (tele = “alla fine”).
Nell’uomo è 140ml (quindi è la gittata cardiaca * 2): di questi 140 ml ad ogni ciclo ne mettiamo in circolo 70ml (gittata)
e ne facciamo rimanere nel ventricolo 70ml (volume telesistolico) che servono in caso di bisogno in cui nella gittata
espelliamo parte anche del volume telesistolico.
4) Volume telestistolico: è il volume di sangue che resta nel ventricolo dopo la sistole ventricolare. Nell’uomo è 70 ml
(equivale alla gittata cardiaca)
5) Portata cardiaca: si intende la quantità di sangue che il cuore immette in circolo nell’unità di tempo. È data dal prodotto
della gittata cardiaca * la frequenza cardiaca. Es. l’uomo in un minuto immette in circolo circa 5 litri di sangue.
Durata percentuale della sistole e della diastole
La sistole e la diastole sono in media in rapporto 40-60% ma ci sono
delle differenze tra le specie (vedi tabella)
Possiamo avere differenze che risultano evidenti quando abbiamo
un aumento della frequenza cardiaca:
specie a diastole lunga (cavallo, cane, uomo): sono più favoriti a
fare attività fisica perché avendo una diastole lunga possono
“permettersi” di accorciarla. Il cardiofrequenzimetro serve
perché ognuno ha una certa soglia aerobica/anaerobica; se
esagero nell’aumento della frequenza cardiaca può succedere
che diminuisco talmente il tempo diastolico che la portata
cardiaca diminuisce (se corro la portata all’inizio aumenta
perché ho maggiore forza di contrazione ma se esagero
diminuisce e quindi vado in glicolisi anaerobica con produzione
di acido lattico).
specie a diastole breve (bovino, maiale, pecora)
Ad una frequenza 60/min ho un ciclo cardiaco di 1 secondo; se io corro e porto la frequenza a 120/min automaticamente il
ciclo cardiaco durerà 0.5 secondi. Per frequenza 60/min in un ciclo dura 0,4 sec la sistole e 0,6
sec la diastole. Se io raddoppio la frequenza cardiaca (e quindi
il ciclo cardiaco si dimezza) la diminuzione non può riguardare
contemporaneamente sistole e diastole perché abbiamo il
periodo di refrattarietà assoluta al di sotto del quale non
possiamo pur stimolando indurre un effetto; l’unica situazione
in cui posso indurre un effetto è colpire il cuore in periodo di
refrattarietà relativa. Succede quindi che la diminuzione
temporale è a carico quasi esclusivamente della diastole e solo
poco della sistole perché quest’ultima essendo
contemporanea al potenziale d’azione è in periodo di
refrattarietà assoluta; all’aumentare della frequenza la
percentuale della sistole addirittura nel tempo aumenta (è
quasi tutta diastole!). Se cala il tempo diastolico (periodo di
riempimento dei ventricoli) cala anche la forza di contrazione dei ventricoli (nella curva di tensione-lunghezza è importante
il volume telediastolico) perché il sangue ha meno tempo per entrare nei ventricoli e li “dilata” meno! Come effetto finale
ho meno forza di contrazione e quindi meno gittata cardiaca (portata)!
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Gittata cardiaca destra e sinistra
Le due gittate cardiache DEVONO ESSERE UGUALI perché le pompe cardiache sono disposte in serie quindi la quantità di
sangue che torna al cuore deve essere uguale a quella che viene immessa (il sangue che esce dal ventricolo destro torna al
ventricolo sinistro).
Il sangue (es. uomo 5 litri) è distribuito per il 64% nella circolazione sistemica (3.3 litri) e 34% nella circolazione polmonare
(1.7 litri). Ipotesi: SOLO il ventricolo DESTRO aumenta la forza di contrazione e immette in circolo invece di 70ml 71.5ml di
sangue (quindi aumenta di 1.5ml che vengono immessi in più ogni secondo); in un minuto (dopo 60 gittate) avremo quindi
che sono stati immessi in circolo +100ml di sangue e in 10 minuti diventeranno 1 litro (è come se dalla circolazione
sistemica togliessi un litro di sangue e lo immettessi nella polmonare che diventa così 2,7 litri).
CIRCOLO SISTEMICO: capillare nutritizio all’altezza del cuore, ad esempio in un braccio (a questo livello NON vale la terza
legge di Pascal secondo la quale la pressione per effetto della gravità aumenta di 0,8mmHg portandoci verso il basso) in cui
abbiamo 40mmHg (abbiamo una pressione più bassa rispetto all’aorta perché il sangue scorrendo va in contro a delle
resistenze). Questa pressione a livello di capillare fa si che escano nell’interstizio gli anaboliti (ormoni, acqua..): dal lato
arteriolare assistiamo alla fuoriuscita di liquido e di anaboliti/nutrienti per le cellule. Questa pressione di uscita/di filtrazione
subisce un certo OSTACOLO da due fattori pressori:
- Pressione oncotica: pressione esercitata dalle proteine
plasmatiche (25mmHg); ostacola la fuoriuscita visto che le
proteine sono in diffusibili (creano un controgradiente pressorio).
- Turgore dei tessuti: le cellule che circondano il capillare e il
liquido che è già stato filtrato ostacolano la fuoriuscita (5mmHg)
Dal lato arteriolare la vera pressione che fa uscire è quindi 40mmHg –
(25mmHg + 5mmHg) = +10mmHg (fa uscire anaboliti e liquido
nell’interstizio). Il sangue procedendo cala da 40 a 20mmHg perché il
passaggio lungo il capillare provoca notevoli attriti; la pressione
colloidosmotica non cambia (anzi potrebbe aumentare perché
abbiamo perso liquido); quella del turgore dei tessuti non cambia..
quindi dal lato venulare ho come pressione 20mmHg – (25mmHg +
5mmHg)= -10mmHg (non ho più una pressione di uscita ma di
richiamo dell’acqua che avevo fatto uscire (turnover dell’acqua) e dei
cataboliti!!)
CIRCOLO POLMONARE (i capillari polmonari sono all’altezza nel cuore
ma hanno una funzione di scambio!!). A livello dei capillari polmonari
il sangue arriva con una pressione di 30mmHg (ma anche meno);
questo sangue ha ancora proteine che creano la pressione
colloidosmotica; è ancora presente la pressione di turgore dei
tessuti.. la pressione di uscita sarà quindi 30mmHg – (25mmHg +
5mmHg) = 0mmHg (la fuoriuscita di liquido deve essere nulla, se ci
fosse il liquido ostacolerebbe gli scambi gassosi!! NON ESISTE QUINDI
IL TURNOVER DELL’ACQUA!): dal lato arteriolare la bassa pressione è
superata dai fattori di richiamo (25-5). Dal lato venulare la pressione
cala come nei capillari sistemici (da +30 a +25mmHg).
Se ci fosse più sangue nei vasi polmonari (esempio di prima in cui ho
1 litro in più) a livello di capillari polmonari ci sarebbe una maggiore
pressione (es.50mmHg) quindi la pressione di uscita arteriolare sarà
50mmHg – (25mmHg + 5mmHg)= + 20mmHg mentre dal lato
venulare (in cui la pressione cala) avrò 40mmHg – (25mmHg +
5mmHg) = +10mmHg (NON AVRò UN RICHIAMO DI ACQUA = EDEMA
POLMONARE che porta all’ostacolo degli scambi gassosi = morte!).
Se per una qualsiasi ragione una gittata è maggiore dell’altra si ha AUTOREGOLAZIONE DEL FLUSSO DI SANGUE. Se il
ventricolo destro ha una maggiore forza di contrazione immetterà più sangue nell’arteria polmonare che poi finirà dopo il
circolo nell’atrio di sinistra. Se c’è più sangue nell’atrio di sinistra ci sarà maggior pressione al suo interno e quindi ci sarà
maggiore differenza di pressione con il ventricolo sinistro, si aprirà quindi prima la bicuspide che farà entrare più sangue a
livello del ventricolo di sinistra..aumenta quindi il volume telediastolico (sec