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POTENZIALE D'AZIONE FIBRA MUSCOLARE CARDIACA

La prima cosa di cui bisogna tener conto è che le ascisse riportano il tempo però abbiamo una durata maggiore, di 300 ms rispetto a quelli che erano 25 ms (la rappresentazione non deve ingannare in quanto avremmo dovuto avere una ascisse molto più lunga in rapporto al maggiore tempo). Dunque la durata del potenziale d'azione della fibra cardiaca è molto elevata. Il potenziale d'azione presenta queste 4 fasi:
  • FASE 0 depolarizzazione dovuta all'apertura dei canali del Na;
  • FASE 1 ripolarizzazione perché si aprono i canali del K (quindi K esce);
  • FASE 2 si mantengono aperti i canali del K ma si aprono anche quelli del Ca (quindi Ca entra e abbiamo il Plateau);
  • FASE 3 ripolarizzazione (si chiudono i canali del Ca e rimangono aperti quelli del K);
  • FASE 4 ritorno alle condizioni di riposo.
La durata di questo Plateau tiene la fibra cardiaca in un periodo.

refrattario assoluto e impediscequello che si osserva nella fibra muscolare striata cioè che eccessive stimolazioni ad alta frequenzadeterminino la condizione di tetano. Dunque, il tipo di potenziale d’azione (e la durata) della fibramuscolare cardiaca è tale da impedire il tetano. Si può stimolare solo quando la fibra cardiaca si stagià rilasciando per cui non si può avere la somma dei potenziali d’azione che portano allacondizione di tetano.

RECETTORI DI SENSO 2Nelle sinapsi parliamo di recettore a cui si lega il neurotrasmettitore, in questo caso parliamo di unastruttura specializzata che trasduce una informazione ( meccanica, termica, elettromagnetica) in unfenomeno bioelettrico, che è una variazione di potenziale di membrana, detto POTENZIALEGENERATORE o POTENZIALE DI RECETTORE. I due termini di solito vengono utilizzaticome sinonimi però è possibile fare una piccola distinzione a seconda del tipo di recettore.

Abbiamo varie forme di energia:
  • ENERGIA MECCANICA è lo stimolo che determina la deformazione della cute, dei meccanocettori tattili oppure dei recettori situati a livello del muscolo come fusineuromuscolari, gli organi tendinei del Golgi, meccanocettori situati a livello dell'orecchio interno (sia nella parte vestibolare che uditiva);
  • ENERGIA TERMICA comprende variazioni di temperatura e quindi si parla di termocettori, ad esempio a livello della cute abbiamo termocettori per il caldo e per il freddo.
  • ENERGIA ELETTROMAGNETICA si riferisce alla luce quindi i recettori si trovano a livello della retina dell'occhio e sono i fotorecettori.
  • ENERGIA CHIMICA comprende i chemiorecettori come ad esempio i recettori olfattivi, gustativi, probabilmente anche quelli dolorifici viscerali che sono sensibili a variazioni di ossigeno e pH.
Poi abbiamo la classificazione della sensibilità:
  • SPECIALE si riferisce alla sensibilità percepita da

    particolari recettori concentrati indeterminate regioni , in determinati organi come nell'occhio per la vista (fotorecettori), a livellodell'udito nell'organo del Corti, a livello vestibolare nell'utriculo, nel sacculo e nelle creteampollari, nella mucosa olfattiva,

    • SOMATICA GENERALE si riferisce a recettori localizzati in strutture somatiche quindi dellacute, dei muscoli, nelle ossa e nelle articolazioni.
    • VISCERALE si riferisce appunto a recettori localizzati nei visceri

    Poi abbiamo un'altra classificazione della sensibilità:

    • TELECETTIVA sono stimoli che provengono da lontano quindi la luce, le onde sonore, gli odori.
    • ESTEROCETTIVA si riferiscono alla superficie del corpo quindi il tatto e la sensibilità termodolorifica.
    • PROPIOCETTIVA si riferisce alle parti profonde del corpo quali muscoli, ossa ed articolazioni.
    • INTEROCETTIVA ( O ENTEROCETTIVA) è, molto brevemente, quella dei visceri.

    Esistono 3 tipi

    cascata che trasmettono il segnale sensoriale). Questo tipo di recettore è presente in organi sensoriali specializzati come l'occhio, l'orecchio interno e il gusto. Ad esempio, nella retina dell'occhio sono presenti i recettori fotorecettori chiamati coni e bastoncelli, che sono responsabili della percezione della luce e dei colori. Nell'orecchio interno sono presenti i recettori dell'udito chiamati cellule ciliate, che trasformano le onde sonore in segnali nervosi. Nel gusto, i recettori sono le papille gustative presenti sulla lingua, che rilevano i diversi sapori come dolce, salato, acido e amaro. Questi recettori di II tipo sono specializzati nella trasduzione del segnale sensoriale in segnali nervosi che possono essere interpretati dal sistema nervoso centrale.cui si articolano le varie vie della sensibilità, questo è il neurone periferico gli altri sono centrali sottocorticali e corticali). Queste cellule sono 3 cellule epiteliali che hanno capacità recettoriale (gustative, acustiche, vestibolari) in sinapsi con il I neurone. 3. Recettore di III tipo: si riferisce essenzialmente ai fotorecettori; in questo caso tra recettore e I neurone c'è l'interposizione di una cellula bipolare. Quindi c'è l'interposizione di un altro neurone. Un importante concetto è quello di stimolo adeguato, cioè i recettori rispondono selettivamente ad un determinato tipo di informazione, cioè ad un determinato tipo di energia però non in modo assoluto. Un esempio è dato dai fotorecettori: questi recettori hanno la particolare specificità per stimoli luminosi, l'energia associata a questi stimoli luminosi è piccola, noi però li possiamo anche stimolare.

    meccanicamente “ dando un cazzotto nell’occhio” , in questo caso li stimoliamo conun’energia maggiore, quindi lo stimolo adeguato si riferisce ad un’informazione, ad un’energiaspecifica che va a stimolare un determinato tipo di recettore. Ora vediamo il fenomeno bioelettricodel potenziale generatore e recettore. Può essere utilizzato indifferentemente il generatore orecettore. In realtà se si volesse essere proprio pignoli nel caso di recettori di I tipo si parla dipotenziale generatore perché genera poi dei potenziali d’azione; per i recettori di II e III tipo,invece, sarebbe più preciso parlare di potenziale di recettore. Dopo che è stato evocato il potenzialerecettore, viene liberato il neurotrasmettitore che depolarizza l’estremità distale del neuronesensitivo primario e, in questo caso, questa depolarizzazione sarebbe il potenziale che genera ilpotenziale d’azione. Ripetendo:

    POTENZIALE GENERATORE che genera il potenziale d'azione. Per i recettori di I tipo questo realmente accade perché il potenziale che si ottiene in seguito all'applicazione dello stimolo insorge a livello dell'estremità distale del neurone sensitivo primario e questo potenziale poi va a generare il potenziale d'azione.

    POTENZIALE DI RECETTORE quando l'origine del potenziale d'azione non è così diretta. Abbiamo il recettore che si depolarizza dopo che è stato applicato lo stimolo e si parla di potenziale di recettore, poi si libera il neurotrasmettitore e depolarizza l'estremità distale del neurone sensitivo primario. Questa depolarizzazione che otteniamo a livello dell'estremità distale andrà poi a generare il potenziale d'azione. Questa però è una sottile differenza!!!!!

    Situazione di un neurone sensitivo del gambero che può essere generalizzata per

    L'uomo: c'è il corpo cellulare, un voltometro e i dendriti, che hanno funzione recettoriale, terminano nella fibra muscolare, quando si allunga la fibra muscolare questi si deformano e abbiamo il potenziale generatore. Situazione analoga nei fusi neuromuscolari.

    In questa parte viene riportato in A di quanto è stata allungata questa fibra muscolare o meglio più fibre muscolari. Il muscolo è stato tenuto in questo allungamento in maniera costante. Poi è stato lasciato e ritorna alla sua lunghezza iniziale.

    In B viene misurato il potenziale di membrana, cioè la variazione determinata da questo allungamento, ed è appunto il potenziale di recettore. Per un allungamento piccolo si misura un potenziale di recettore basso. Se si allunga di più aumenta l'ampiezza del potenziale recettore. Quando questa ampiezza raggiunge un certo valore soglia, viene registrato un potenziale d'azione.

    Ripetendo: Se allunghiamo di

    Registriamo un potenziale di recettore ma nessun potenziale d'azione; Se allunghiamo di più (la linea tratteggiata in C e D si riferisce all'ampiezza del potenziale generatore) il potenziale recettore determina l'insorgenza di una serie di potenziali d'azione che avranno un certa frequenza. In E il muscolo è più allungato. L'ampiezza del potenziale recettore aumenta anche la frequenza dei potenziali d'azione. Quindi abbiamo un potenziale d'azione, depolarizzazione, ripolarizzazione, periodo refrattario assoluto e relativo, una condizione di riposo ed una nuova depolarizzazione (in C e D). In D la depolarizzazione è più rapida essendo più rapido il potenziale d'azione e quindi è più frequente. Quindi, aumentando l'intensità dello stimolo aumento l'ampiezza del potenziale recettore e aumento la frequenza di scarica dei potenziali d'azione. Ogni sbarretta corrisponde ad

    unpotenziale d'azione.In questo ultimo caso è stata applicata una sostanza, la tetradotossina che impedisce l'apertura dei canali del Na quindi impedisce la depolarizzazione dei canali del Na voltaggiodipendenti, non si ha nessun potenziale d'azione ma si può registrare solo il potenziale direcettore.A Si deve osservare che, sebbene l'intensitàB dello stimolo sia costante, l'ampiezza delpotenziale di recettore non è costante madiminuisce anche se di poco. In altri recettori,invece, si osserva una rapida riduzioneC dell'ampiezza del potenziale di recettore.Questo fa si che si riduca anche la frequenzadei potenziali d'azione. Questo fenomeno èdetto fenomeno di adattamento. ApplichiamoD uno stimolo mantenendo costante l'intensità diquesto stimolo, misuriamo il potenziale direcettore quindi ci dovremmo aspe
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
10 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia e Biofisica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" o del prof Chieffi Sergio.