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ACH
quale è modulato dall’acetilcolina e quindi dal SNA parasimpatico. Questo canale ha andamento
simile all’IK : conduce bene durante la fase 4, che corrisponde alla diastole, ma poco quando il
1
potenziale è positivo.
Il legame dell’ACH al recettore muscarinico fa sì che quest’ultimo attiva la proteina G che si scinde
in α e βγ. Le subunità βγ vanno direttamente ad aprire il canale. Aprendo il canale del potassio questo
segue il suo gradiente e ostacola la depolarizzazione con conseguente rallentamento del battito.
un contributo di I
Nelle cellule ventricolari c’è , nelle pacemaker no.
Na
La fase 0 (depolarizzazione) è un po’ più lenta nelle cellule pacemaker perché sostenuta
principalmente dai canali del calcio, sia di tipo T (a bassa soglia) che L (ad alta soglia) la cui cinetica
è più lenta rispetto a quella del Na. Tutto questo indica che è importante che la partenza del potenziale
d’azione ventricolare avvenga in maniera rapida.
Il fatto che le cellule PM si siano evolute per sfruttare calcio non vuol dire però che i canali del sodio
siano completamente assenti ma che contribuiscono poco.
Questo perché i canali del sodio sono voltaggio dipendenti ma una volta che il canale si apre e la
Per riattivarsi il potenziale d’azione deve diventare molto
corrente fluisce il canale si disattiva.
negativo. Nelle cellule PM però il potenziale di membrana non diventa mai così negativo da farli
uscire dal loro stato inattivato.
Il contributo delle correnti del Ca è presente in entrambe i tipi cellulari ma nelle cellule pacemaker è
fondamentale per la fase 0 non essendoci quello del Na.
Corrente I
f
È presente funzionalmente nelle cellule PM ma in condizioni patologiche può essere presente anche
nelle cellule ventricolari. Viene detta funny perché si attiva in iperpolarizzazione: più il potenziale
diventa negativo, più il canale si apre. I è un canale voltaggio dipendente misto (può far passare sia
f
+ +
Na (in entrata) che K (in uscita)).
Durante la diastole conduce una corrente entrante perché vince l’entrata di Na + . Più aumenta questa
corrente prima viene raggiunta la soglia dell’apertura dei canali voltaggio dipendenti fondamentali
per la depolarizzazione. 68
Scambiatore Na/Ca: contribuisce a depolarizzare poiché la sua funzione è quella di eliminare il calcio.
+
Questo scambiatore sfrutta il gradiente del Na in entrata per buttare fuori calcio. Lo scambiatore però
+ 2+
non è neutro ma conduce corrente perché sono 3 Na che entrano contro 1 Ca che esce, con
conseguente depolarizzazione. mV. Esso è all’incirca
I pacemaker current: notiamo che il potenziale di 0 corrente è intorno ai -10
f + +
la media tra Na e K .
L’cAMP intracellulare modula la corrente I . All’aumentare della dose aumenta la probabilità di
f
apertura del canale. Il canale I presenta una cassetta di binding per i nucleotidi ciclici che permette
f
la modulazione diretta da parte dell’cAMP. Ha inoltre struttura molto simile ai canali per vista.
Il sistema nervoso autonomo regola la concentrazione di cAMP. Tutto ciò che regola l’cAMP sta
indirettamente modulando la corrente pacemaker.
La stimolazione adrenergica del SN simpatico ha effetto cronotropo positivo, ovvero aumenta la
frequenza cardiaca, perché aumenta l’cAMP e modula il canale in modo positivo.
ha effetto cronotropo negativo. L’Ach si lega al recettore muscarinico
Il SN parasimpatico al contrario
2. M2 ha effetto opposto rispetto a β1, modula negativamente la corrente PM diminuendo la
concentrazione di cAMP.
La modulazione della concentrazione di cAMP avviene a opera delle fosfodiesterasi le quali sono
molto compartimentalizzate.
La stimolazione vagale non inibisce solo la corrente pacemaker ma stimola l’apertura dell’IK . Un
ACH
eccesso di stimolazione vagale può portare all’arresto cardiaco.
L’attività del miocardio può essere registrata grazie all’elettrocardiogramma (ECG) il quale
costituisco un indicatore della successione degli eventi cardiaci. L’elettrocardiogramma rappresenta
la somma dell’attività elettrica di tutte le cellule registrata dalla superficie corporea.
Esso è diviso in varie onde e in particolare riconosciamo un’onda P, un complesso QRS e un’onda T.
Segue poi una pausa.
In corrispondenza dell’onda P abbiamo l’eccitazione atriale. Il tratto PQ è indice degli eventi che ci
sono tra la stimolazione atriale e quella ventricolare: si ha la ripolarizzazione atriale e la conduzione
dello stimolo dall’atrio al ventricolo dura circa 100 ms. Se questo tratto si allarga vuol dire che c’è
un problema nella conduzione atrio-ventricolare.
all’eccitazione
Il complesso QRS corrisponde ventricolare. Il tratto ST è invece la ripolarizzazione
del ventricolo. 69
Il cardiologo quindi per valutare se ci sono delle anomalie va a vedere non l’ampiezza delle onde ma
la loro successione.
Blocco cardiaco completo: se la conduzione atrio-ventricolare rallenta molto ho due onde P. ciò
significa che lo stimolo non ha raggiunto il ventricolo. C’è dunque un blocco atrio-ventricolare
pericolosissimo (si definisce di III grado ed è il più grave).
Un tratto QT molto lungo (oltre i 400 ms) è indice di malattie. Negli individui che hanno la sindrome
il potenziale d’azione rimane depolarizzato a lungo e il miocita può depolarizzare
del QT lungo
precocemente e dare un altro potenziale d’azione invece di ripolarizzare con conseguente aritmia e
attività sregolata. Si definiscono EAD le depolarizzazioni precoci che susseguono il potenziale
d’azione e danno origine alla trigger activity ( indica anomalie nella ripolarizzazione con
postdepolarizzazione precoce che porta ad aritmie).
Successione degli eventi cardiaci associati alle onde dell’elettrocardiogramma:
•
Onda P depolarizzazione atriale
•
Segmento PQ o PR conduzione attraverso il nodo AV e il fascio AV
•
Onda Q si genera quando grazie al fascio di His lo stimolo ha raggiunto l’apice
• Nel tratto QRS stanno funzionando le fibre del Purkinje
•
Segmento ST contrazione dei ventricoli.
•
Onda T ripolarizzazione ventricolare
• Al termine dell’onda T il muscolo è rilasciato.
Sincizio funzionale
Il tessuto miocardico è un sincizio: se le cellule sono accoppiate lo stimolo invade tutte le regioni del
tessuto elettricamente connesse. Le cellule del miocardio hanno forma rettangolare e sono connesse
da gap junction le quali si trovano sia sul lato corto che su quello lungo.
Le gap junction sono normalmente aperte e si chiudono quando aumentano gli indici di tossicità
2+
cellulare come pH acido, il Ca che rimane elevato ecc. al fine di salvaguardare le altre cellule. Le
gap gunction sono formate da due unità chiamate connessoni, formate a loro volta da proteine
specifiche dette connessine, in numero di sei per subunità.
Il segnale deve propagarsi e poi rigenerarsi nel sincizio. Ho quindi una sorgente di cariche che è la
d’azione il quale si deve propagare a una serie di cellule che fungono
zona in cui si genera il potenziale
da pozzo.
Il pozzo è quindi il carico contro cui deve lavorare la sorgente poiché si ha un potenziale d’azione
che si propaga longitudinalmente e va a polarizzare tutte le cellule connesse da gap junction. Tanto
più la sorgente è grossa più riesce a superare la resistenza del pozzo.
L’onda di cariche che si sposta deve essere almeno uguale a quelle che permettono di raggiungere il
avere il potenziale d’azione.
potenziale soglia per poter
Fattore di sicurezza = carica sorgente/ carico liminare del pozzo (cioè il lavoro che deve esercitare la
sorgente per depolarizzare il pozzo)
La conduzione è passiva, cioè dipende dalle caratteristiche della membrana, la genesi è attiva. Il
fattore di sicurezza deve essere sempre maggiore di 1, in modo tale che l’onda di carica sia largamente
sufficiente. I valori dipendono dalla geometria; il valore può essere anche pari a 8. In tal caso la
sorgente è 8 volte superiore a quel che serve. 70
Il nodo AV, avendo il fattore di sicurezza più basso, è il punto più a rischio di blocco di conduzione.
Anche nei neuroni è presente il fattore di sicurezza.
Nei miociti cardiaci la sorgente deve tener conto della corrente I la quale rappresenta una perdita
K1
di carica verso l’esterno poiché questi canali sono sempre aperti. Le cariche saranno man mano
sempre meno. Questi canali generano una corrente opposta.
La sorgente è fondata principalmente sui canali del sodio nel miocardio di lavoro, sui canali del calcio
nei nodi.
L’area liminare è la sorgente minima in grado di eccitare il pozzo. Il pozzo è quindi il carico imposto
alla sorgente ed è dato dal numero di cellule accoppiate elettricamente.
Le fibre del Purkinje hanno la funzione di portare lo stimolo a tutte le cellule della parete ventricolare
le quali costituiscono quindi un pozzo enorme. C’è allora il rischio che la direzione dell’impulso
diventi antidromica, cioè possa tornare indietro perché la sorgente non ce la fa. In realtà però questo
non avviene in condizioni normali perché le fibre del Purkinje hanno un potenziale d’azione molto
lungo e se anche il segnale tornasse indietro le fibre sarebbero ineccitabili perché in fase di plateau.
Il fattore di sicurezza diminuisce all’aumentare delle dimensioni fisiche del pozzo e al diminuire della
sua eccitabilità.
Accoppiamento eccitazione-contrazione
L’attività elettrica, ovvero il potenziale d’azione, induce la contrazione del cuore, il quale è una
pompa muscolare e come tutti i muscoli è capace di contrarsi. La sua contrazione spinge il sangue nei
vasi.
Il muscolo cardiaco è un muscolo striato, (autonomo) involontario. Di fondamentale importanza per
la contrazione è l’aumento del calcio citosolico.
L’unità funzionale dei miociti è il sarcomero. La membrana plasmatica s’invagina all’interno
formando i tubuli a T. Si ha inoltre la presenza di un reticolo sarcoplasmatico che funge da deposito
di calcio. Il tubulo T prende stretto contatto con il reticolo in modo tale che ci sia conduzione del
segnale.
La presenza del calcio è fondamentale perché libera il sito d’attacco tra actina e miosina permettendo
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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