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RIMOZIONE DEL NEUROTRASMETTITORE:
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(se rimanesse nella fessura influenzerebbe il neurone postsinaptico in modo indefinito)
• Diffusione: alcune molecole del neurotrasmettitore rilasciato diffondono lontano dalla fessura
sinaptica, una volta che è fuori dalla portata del recettore non ne subisce gli effetti
• Degradazione enzimatica: es. acetilcolinesterasi degrada actilcolina, inibitori delle MAO (monoamino
ossidasi), in generale si tratta di enzimi nella fessura sinaptica e all’interno del terminale sinaptico
• Riassorbimento: effettuato dal neurone stesso o dagli astrociti (buffering), vi sono alcuni farmaci
antidepressivi che inbiscono il riassorbimento della serotonina
• Captazione da parte delle cellule: molti neurotrasmettitori sono trascinati attivamente nel neurone
che li ha generati attraverso un processo di ricaptazione (reuptake), altri sono invece traspostati
nella nevroglia circostante (uptake), il tutto è mediato da proteine di membrana chiamate
trasportatori dei neurtrasmettitori. Es. neuroni che rilasciano adrenalina
STIMOLI INIBITORI ED ECCITATORI
Cosa succede al potenziale di membrana (Vm) del neurone postniaptico quando si attiva un recettore
ionotropo?
Depolarizzazione (aumento frequenza scarica PA): se Vm diventa più positivo, iperpolarizzazione
(diminuzione frequenza scarica PA): se Vm diventa più negativo; distinguiamo tra stimoli eccitatori e inibitori:
i primi avvicinano alla soglia per il potenziale d’azione (depolarizzazione), i secondi allontanano dalla soglia
per un PA (iperpolarizzazione). Perché la depolarizzazione è considerata eccitatoria?
• Eccitare un neurone significa far sì che esso produca uno o più potenziali d’azione
• Per innescare un PA è necessario che Vm raggiunga valore soglia
• La depolarizzazione avvicina Vm al valore sogllia, mentre iperpolarizzazione allontana
SOMMAZIONE SPAZIALE E TEMPORALE DEI POTENZIALI POSTSINAPTICI
La sommazione è il processo mediante cui si sommani i potenziali graduati tra di loro. Vi sono due tipi di
sommazione: spaziale e temporale
• Sommazione spaziale: somma dei potenziali che avvengono nello stesso momento, ma in zone
diverse dela membrana
• Sommazione temporale: somma di potenziali che si generano nella stessa zona della membrana ma
in tempi diversi
INIBIZIONE PRESINAPTICA INIBIZIONE
POSTSINAPTICA
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RIASSUMENDO ELEMENTI MODULABILI:
• Risposte postsinaptiche eccitatorie e inibitorie
• Risposte variabili a seconda intensità stimolo
• Risposte graduabili (sommazione, inibizione)
• Risposte modulate da attività sinaptica: plasticità (capacità del sistema nervoso di modificare
l'intensità delle relazioni interneuronali (sinapsi), di instaurarne di nuove e di eliminarne alcune)
CIRCUITI NEURONALI
I neuroni si possono organizzare in reti complesse
chiamate circuiti neuronali (presenti in gran numero
nel SNC), gruppi funzionali che processano specifici
tipi di informazioni. In un circuito semplice in serie un
neurone presinaptico stimola un neurone
postsinaptico, il secondo ne stimolerà un altro e così
via. Un singolo neurone presinaptico può formare
sinapsi con diversi neuroni postsinaptici.
Un’organizzazione di questo tipo è chiamata
divergenza, permette a un neurone presinaptico di
influenzare numerosi neuroni postsinaptici nello stesso
momento. In un circuito divergente l’impulso da un
singolo neurone presinaptico causa la stimolazione di
numeri crescenti di cellule lungo il circuito; questo tipo
di circuito amplifica il segnale. In una situazione di
convergenza, invece, diversi neuroni presinaptici si
collegano a un singolo postsinaptico, così da
permettere una stimolazione o inibizione più efficiente. Convergenza tipica dei motoneuroni poiché questi
ricevono input da diverse vie che originano in differenti zone dell’encefalo. Lezione 6-6 b
SISTEMA SOMATOMOTORE
ANCORA SULLA SINAPSI MUSCOLARE
Costituito da motoneuroni localizzati nella porzione più ventrale della porzione grigia del midollo spinale e
hanno degli assoni che raggiungono la muscolatura scheletrica formando delle sinapsi con caratteristiche
istologiche e anatomiche ben distinte, chiamate placche motorie. Queste sinapsi hanno terminali degli assoni
motoneuranali che si allargano a formare i terminali sinaptici che contengono vescicole, piene di acetilcolina.
La porzione postsinaptica è costituita da una zona precisa del tessuto muscolare che si invagina per
aumentare la superficie, formando infossamenti caratteristiche ed esponendo dei recettori per l’acetilcolina,
che si trasformeranno in canali dopo aver legato l’ACh. Questi canali sono permeabili a ioni carichi
positivamente quindi permettono l’ingresso di sodio e la fuoriuscita di potassio secondo i relativi gradienti di
concentrazione. Un aspetto peculiare è che l’ingresso di sodio prevale sempre, creando depolarizzazioni
intense, oltre questi canali però le membrane delle cellule muscolare possiedono canali calcio voltaggio-
dipendenti e ad ogni rilascio di acetilcolina segue un potenziale di azione che si propaga lungo l’intero
sarcolemma e il sistema di tubuli T. Il potenziale d’azione può essere dunque creato a livello del muscolo. Vi
sono alcuni antagonisti dell’ACh es. tossina botulinica, farmaco atropina blocca i recettori muscarinici (altri
recettori per ACh), curaro blocca i recettori nicotinici.
FISIOLOGIA MUSCOLARE
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Le cellule muscolari scheletriche (striate) sono dei sincizi multinucleati, vi sono le striati non multi nuclate
come quelle del muscolo cardiaco e possiedono le caratteristiche simili ai muscoli scheletri ma sono
collegate tra di loro da delle giunzioni intercalate che ne permetto la comunicazione, vi sono le cellule
muscolari lisce che possono presentarsi in forma di sincizi o di singole, non si vedono striature poiché i
filamenti che creano le striature pur essendo presenti sono posti in maniera disordinata.
Vi sono dunque 3 tipi di muscoli principali:
MUSCOLO SCHELETRICO —> striato (bande chiare e scure al microscopio), agisce in maniera volontaria,
la maggior parte di questi muovono le ossa dello scheletro, anche se agisce maniera volontaria per via dei
neuroni, la maggior è controllata in maniera parzialmente inconscia vedi il diaframma
MUSCOLO CARDIACO —> muscolo striato ma non dalla contrazione volontaria, il cuore batte poiché
contiene un pacemaker che gli garantisce un ritmo endogeno—> autoritmicità, regolata da diversi ormoni
MUSCOLO LISCIO—> localizzato nelle pareti di organi cavi come i vasi sanguine, le vie aeree e molti organi
della cavità addominopelvica, solitamente involontario, alcuni dotati di autoritmicità
MUSCOLO SCHELETRICO
COMPONENTI CONNETTIVALI
Il tessuto connettivo circonda e protegge il muscolo, lo strato sottocutaneo che separa i muscoli dalla pelle è
detto ipoderma ed è composto da tessuto adiposo contenendo la maggior parte dei trigliceridi corporei,
funziona come strato isolante e protegge i muscoli. La fascia è una spessa lamina che delinea la superficie
del corpo e circonda muscoli+ alcuni organi, da questa si estendono tre stati di tessuto connettivo, quello più
esterno è detto EPIMISIO. Il PERIMISIO, circonda gruppi di 10-100 fibre muscolari, separandoli in fasci detti
fascicoli. L’EMDOMISIO, separa singolarmente le fibre muscolari. Questi tre sono in connessione con il
tessuto connettivo che lega il muscolo all’osso , infatti la loro estensione oltre le fibre (cellule) muscolari può
formare un tendine , cordone di tessuto connettivo composti da fasci di fibre di collegane parallele, alcuni
tendini come quelli del polso e dell’anca sono contenuti in guaine tendine (sinoviali) caratterizzati da uno
strato interno o viscerale e uno esterno o parietale attaccato all’osso
NERVI E VASCOLARIZZAZIONEI muscoli scheletrici sono riccamente innervati e vascolarizzati,
generalmente ogni nervo che penetra nel muscolo è accompagnato da diverse vene e arterie. I neuroni che
stimolano il muscolo sono i motoneuroni somatici, il cui massone filiforme si estende dall’encefalo o dal
midollo spinale verso un gruppo di fibre muscolare sui cui si ramifica e si estende. Nel muscolo scheletrici si
trovano molti capillari, che portano nutrimenti e ossigeno.
ANATOMIA MICROSCOPICA DI UNA FIBRA MUSCOLARE
Il diametro di una fibra muscolare varia da 10 a 100 micrometri, la lunghezza è tipicamente di 10 come
anche se alcune arrivano a 30 centimetri, ogni fibra ha più di cento nuclei poiché deriva dalla fusione di molti
mioblasti, una volta avvenuta questa si perde la capacità di dividersi, il numero di fibre è dunque prefissato
dalla nascita , la crescita delle fibre avviene per ipertrofia (aumento di volume) che per iperplasia (aumento
numero di fibre). Il testosterone promuove la crescita dei muscoli. Pochi mioblasti resistono e possono
rigenerarsi muscoli funzionali, ma poiché il loro numero è comunque esiguo non possono compensare
significativi danni muscolari, in questi casi si parla di fibrosi—> sostituzione fibre muscolari con tessuto
cicatriziale
SARCOLEMMA, TUBULI TRASVERSI E SARCOPLASMA
Il sarcolemma è la membrana plastica che ricopre la cellula muscolare, caratterizzata da migliaia di tubuli
traversi, i tubuli T, che fanno in modo che il potenziale d’azione si diffonda velocemente in tutto il muscolo. Al
di sotto del sarcolemma si trova il sarcoplasma il citoplasma della fibra che contiene glicogeno utilizzato per
la sintesi di ATP, e contiene la mioglobina, proteina che lega le molecole di ossigeno che diffondono nelle
fibre dal liquido interstiziale.
MIOFIBRILLE E RETICOLO SARCOPLASMATICO
Il sarcoplasma è colmo di sottili filamenti detti miofibrille, organelli contrattili; un sistema di sacchi
membranosi chiamati reticolo sarcoplasmatico o RS che è sito di conservazione di Ca2+, circonda una
miofibrilla, le estremità di questo sono dette cisterne terminali e sono in stretto contatto con i tubercoli
trasversi, l’insieme di un tubulo T e delle due cisterne è detto triade T.
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FILAMENTI E
SARCOMERO
Le miofibrille sono costituite da diversi filamenti, organizzate in strutture dette sarcomeri, che costituiscono
l’unità funzionale della miofibrilla. I sarcomeri sono separati l’uno dall’altro da materiale proteico detto dischi
Z. I filamenti che possono essere spessi (filamenti miosina) o sottili (filamenti actina) sono sovrapposti,
creando una serie di zone e di bande che creano le striature osservabili. La parte centrale e più scura del
sanciremo è detta banda A caratterizzata da una zona H (solo filamenti spessi; al centro di questa zona si
trova una linea longitudinale chiamata lin