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GLI ORMONI DELL OSSO
Ciò che condiziona l‘ attività di osteoblasti e osteroclasti sono:
• Fattori nutrizionali;
• Ormoni calciotropi: paratormone, calcitonina, calcitriolo;
• Estrogeni androgeni ormoni tiroidei cortisolo gh
ORMONE PARATIROIDEO PTH
Di tipo proteico secreto dalle ghiandole paratiroidee, agisce a tre livelli ovvero ha tre tessuti bersaglio:
• Osteoclasti,
• Cellule dei tubuli renali,
• Determina delle trasformazioni metabolica tra la vitamina D a vitamina D attiva.
Il paratormone stimola l‘ attività degli osteoclasti ovvero la demolizione e il riassorbimento dell‘ osso,
quindi favorisce il passaggio del calcio dall‘ osso al sangue, l‘ effeto del PTH sugli osteoclasti fa
aumentare il calcio nel sangue, il paratormone ha come cellule bersaglio le cellule dei tubuli renali.
L‘ effetto del PTH è che viene eliminato meno calcio nelle urine e quindi trattenuto nel sangue . Inoltre il
paratormone ha effetti mediati dalla vitamina D aumento di assorbimento del calcio a livello dell‘
intestino. L‘ effetto quindi e che fa salire la calcemia, che deve rimanere in un range.
L‘ antagonista del PTH è la CALCITONINA, questa viene prodotta a livello della tiroide nelle cellule
parafollicolari o cellule C, ha due tessuti bersaglio: gli osteoclasti ( inibisce la loro attività), a livello
dei tuboli renali fa perdere più calcio attraverso l‘ urina quindi l‘ effetto è di abbassare la calcemia nel
sangue.
LA VITAMINA D
Non è una vitamina ma è un‘ ormone, il calcitriolo è la forma attiva della vitamina D, è un metabolità attivo . Il
calcitriolo stimola l‘ assorbimento intestinale del calcio. A livello della pelle colpita dai raggi del sole
abbiamo la formazione di Vitamina D3, va nel sangue arriva a livello del fegato (centrale chimica dell‘
organismo) dove avviene il processo di idrossilazione in posizione 25 in cui si sintetizza la idrossi vitamina D,
nel intestino c’è la seconda sintetizzazione in posizione 1.
Il calcio serve a fabbricare l‘ osso, il sole fa bene alle ossa perchè aumenta l‘ attività degli osteoblasti e la
quantità di calcio
Il calcitriolo aumenta la calcemia e stimola l’attività del sangue.
L’interazione tra gli ormoni e tra i distretti permette la regolazione dell’omeostasi.
Il feedback può essere positivo o negativo; quest’ultimo significa che tra le sue azioni ha anche quello di
inibire l’ulteriore produzione dell’ormone stesso o la causa che ha scatenato la produzione di quest’ormone.
Ad esempio nella calcemia si vede che il paratormone viene prodotto dalle paratiroidi a seconda del livello di
calcemia; dei chemiocettori misurano questi livelli e quando questa viene registrata a livelli bassi si attiva la
produzione di ormoni.
È la ghiandola stessa che si autoregola.
Anche nel caso del insulina, che riduce la glicemia nel sangue e viene prodotta nel pancreas (ghiandola
sia endocrina che esocrina); il glucagone è l’antagonista dell’insulina. Questi due ormoni vengono prodotte
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nelle Isole di Langheras, ovvero la parte endocrina del pancreas, in cui si distinguono le cellule α che
producono glucagone e le cellule β che producono insulina. Il cortisolo e le catecolamine sono prodotte
dai surreni che aumentano il livello di glicemia; il GH viene prodotto dall’ipofisi anteriore e determina
anch’esso l’aumento di glicemia. È più probabile che la glicemia vada giù, si ricordi che le cellule nervose
hanno un alto fabbisogno di glucosio, questo è il motivo per cui ci sono quattro strutture finalizzate a rialzare
la glicemia. L’ipofisi anteriore produce tanti ormoni, uno di questi è il TSH che stimola la tiroide a
produrre gli ormoni tiroidei; questi ultimi hanno tante azioni, una di questa è inibire la produzione di
ulteriore TSH.
Tutti i feedback sono negativi tranne uno; un feedback positivo è un caso in cui la stimolazione viene
accelerata attraverso reazioni a ruota (viene stimolato un ormone che stimola la produzione di un ormone che
stimola la produzione dell’ormone precedente e così via). L’unico caso di feedback positivo riguarda
l’ovulazione nel ciclo mestruale. Gli estrogeni (ne esistono tanti chimicamente diversi tra loro ma
funzionalmente uguale) sono gli ormoni sessuali femminili, vengono prodotti dalle ovaie e hanno tra le altre
una funzione sull’osso inibendo l’attività degli osteoclasti. Un altro effetto, meno importante, è lo stimolo
dell’attività degli osteoblasti (è un’azione indiretta). Gli estrogeni non vengono prodotti prima dello
sviluppo puberale fino al momento della menopausa; la donna va in menopausa perché le ovaie smettono
di funzionare, in media tra i 50-51 anni ma la menopausa fisiologica è tra i 45-55 anni. Questo determina
numerose modificazioni nell’organismo e nel metabolismo femminile, a livello dell’osso viene a
perdersi l’inibizione dell’attività osteoclastica e ciò può causare perdita di tessuto osseo. Gli androgeni
(son tanti, il capostipite è il testosterone) nel maschio hanno sull’osso la stessa funzione degli estrogeni ma
l’andropausa avviene in modo molto più lento e in età ritardata. Un altro effetto degli androgeni è l’aumento
della massa muscolare. Il testosterone viene prodotto anche nel surrene, questo significa che viene prodotto
in quantità minori anche nella donna. Nell’età dello sviluppo ha degli effetti anche sulla crescita e sullo
sviluppo della trachea e della cartilagine tracheale (pomo d’Adamo pronunciato negli uomini, il timbro di voce
varia). I caratteri sessuali primari determinano il sesso dell’individuo; dall’età neonatale alla pubertà gli organi
sessuali sia maschile che femminile non si attivano, dopo la pubertà si sviluppano i caratteri sessuali
secondari.
I glicocorticoidi sono altri ormoni prodotti dal surrene tra cui il più importante è il cortisolo fanno diecimila cose
tra cui hanno sull’osso un effetto negativo tossico perché inibiscono l’attività degli osteoblasti; inoltre il
cortisolo inibisce il riassorbimento intestinale del calcio e aumenta l’escrezione urinaria del calcio. In poche
parole è l’antagonista della vitamina D. Un altro effetto fisiologico del cortisolo è l’attività antinfiammatoria
IPOFISI è una ghiandola endocrina che produce tantissimi ormoni. Viene distinta l’ipofisi anteriore e quella
posteriore. L’ipofisi anteriore è un coacervo di cellule mischiate tra di loro, alcune producono una cosa alcune
ne producono un’altra, ed è un tessuto riccamente vascolarizzato. È strettamente connessa con una struttura
nervosa che è l’ipotalamo. A livello di quest’ultimo ci sono dei neuroni secretori che secernono dei neurormoni
(che di fatto sono ormoni come gli altri). Gli ormoni sono tanti, milioni di milioni. Il sistema nervoso è
strettamente connesso nella sua attività e funzionalità all’attività biologica di tutto il corpo, la struttura nervosa
va ad influenzare quella di tipo endocrino che è potenzialmente in grado di andare a gestire il metabolismo
della cellula di qualunque organismo. Gli ormoni tiroidei vengono prodotti dalla tiroide a partire dallo stimolo
del TSH che è prodotto dall’ipofisi; la produzione di TSH è legato al TRH prodotto dall’ipotalamo. Gli ormoni
tiroidei hanno effetti quasi su tutti gli apparati, ad esempio sull’apparto cardiovascolare nel quale aumentano
l’attività e la frequenza cardiaca. L’asse è sempre di tipo ipotalamo-ipofisi-organo bersaglio. La tiroxina è un
ormone prodotto dalle cellule follicolari della tiroide. Le cellule C nella tiroide sono le parafollicolari che
producono la calcitonina. Il fattore ipotalamico GNRH ha come bersaglio la produzione di ormoni a livello
dell’ipofisi: FSH e LH che hanno come organo bersaglio gli organi sessuali; a livello dell’ovaio vengono
prodotti estrogeni e progesterone, a livello del testicolo viene prodotto il testosterone. Il fattore ipotalamico
CRH che stimola la produzione dell’ACTH da parte dell’ipofisi anteriore che ha come organo bersaglio il
surrene; qui viene prodotto il cortisolo. Il CRH fa anche produrre le beta-endorfine che sono dei modulatori
che sono i mediatori della sensazione di benessere, delle specie di oppioidi fisiologici. Il GH è l’ormone della
crescita e ha tanti organi bersaglio: fegato, osso, muscolo e tessuto adiposo sono i più importanti. Il feedback
negativo è comune per tutti gli assi a livello dell’ipofisi verso l’ipotalamo e a livello di organo bersaglio verso
l’ipofisi. 7
APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO
Il sangue gira in una certa direzione e non torna mai indietro, il motore che fa muovere il sangue è un
gradiente di pressione: da pressione più elevata a pressione più bassa. Il motore principale che crea
l’aumento di pressione è il cuore. La normale sequenza è: cuore(ventricoli)-arterie-capillari-vene-cuore(atri).
Nelle arterie la pressione è più alta che nei capillari e nelle vene. Viene diviso da un punto di vista funzionale
l’apparato circolatorio in due sistemi: il grande circolo che parte dal ventricolo sinistro e porta il sangue in tutto
il corpo ed il piccolo circolo che porta il sangue ai polmoni; i due sistemi sono in serie. Gli atri si contraggono
contemporaneamente tra di loro così come i ventricoli; il volume plasmatico che viene spostato è lo stesso in
ambo i circoli, il volume di sangue al minuto spostato nel grande circolo è lo stesso volume che si ha nel
piccolo circolo. Nell’ambito delle arterie o dei capillari i vari vasi sono tra di loro in serie dal punto di vista
fisiologico; si parte da un vaso (aorta) solo da cui dipartono i diversi rami fino ad arrivare al letto capillare
formato da un gran numero di capillari paralleli (i capillari hanno un diametro poco di più di quello del globulo
rosso; gli eritrociti passano uno alla volta nei capillari). La differenza tra il grande piccolo e il piccolo circolo è
la pressione, la pressione è più elevata nel grande circolo (90mmHg) che nel piccolo circolo (6mmHg). La
pressione a livello del ventricolo oscilla tra i 120mmHg durante la sistole e circa 0mmHg durante la diastole
(permette il riempimento del ventricolo); la pressione a livello dell’aorta e delle arterie oscilla tra i 120mmHg e
80mmHg, non scende a 0 perché dev’essere garantito un flusso costante. Le arterie principali hanno una
parete o tunica di tipo elastico; quando il ventricolo sinistro si contrae il sangue passa la val