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- PANORAMICA DEI VASI SANGUIGNI:
le arterie e le arteriole trasportano il sangue dal cuore verso i capillari, che sono drenati dalle venule e poi
dalle vene che riportano il sangue al cuore. Le arteriole, capillari, venule costituiscono la
MICROCIRCOLAZIONE. Tutti i vasi sanguigni possiedono una cavità detta lume all'interno della quale scorre il
sangue, rivestito da endotelio (strato epiteliale), rivestito a sua volta da muscolatura liscia, rivestito da tessuto
connettivo.
- LE ARTERIE COME SERBATOIO DI PRESSIONE:
lo spessore della parete arteriosa insieme al tessuto elastico consente una elevata capacità di espandersi e
contrarsi alla pressione sanguigna. Ciò permette alle arterie di comportarsi come un serbatoio di pressione
assicurando un costante flusso di di sangue anche quando il cuore non si sta contraendo.
Durante la sistole la pressione del sangue nel ventricolo sanguigno è maggiore di quella aortica per cui il
sangue, dopo avere attraversato la valvola aortica, passa nell'arteria. L'ingresso di sangue nell'aorta ne
aumenta il volume facendo espandere le sue pareti.
Durante la diastole il ritorno elastico delle pareti dell'aorta spinge il sangue in avanti poichè esso non può
tornare indietro , data la chiusura della valvola aortica.
- PRESSIONE ARTERIOSA:
la pressione nelle arterie durante la diastole è dovuta al ritorno elastico delle loro pareti. Dato che la
pressione arteriosa varia durante il ciclo cardiaco, la pressione massima raggiunta nella fase della sistole
prende il nome di pressione sistolica, mentre quella minima che si ha nella fase della diastole è detta
pressione diastolica. La pressione arteriosa viene stimata dal medico attraverso lo sfigmomanometro, si
sceglie l'arteria brachiale perchè non è lontana dal cuore. Ed è alla stessa altezza dell'aorta.
Il procedimento prevede che si pone il bracciale fino a superare la pressione arteriosa sistolica, il che provoca
il collasso dell'arteria, e l'interruzione del flusso sanguigno. Successivamente si apre la valvola e si fa defluire
un po di aria dal bracciale riducendo la pressione all'interno dello stesso. Quando la pressione nel bracciale
scende appena al di sotto della pressione arteriosa sistolica, l'arteria ad ogni battito cardiaco si apre
leggermente, perchè la pressione all'interno del vaso diventa superiore a quells del braccialr e forza l'apertura
del vaso.
Quando ciò accade il sangue scorre all'interno dell'arteria,ma in maniera turbolenta poichè viene forzato a
passare attraverso la stretta apertura. Questa turbolenza crea rumori detti SUONI DI KORKOFF che quando
vengono avvertiti la prma volta il corrispondente valore della pressione all'interno del bracciale viene
registrata come pressione arteriosa sistolica. Si continua poi a togliere aria dal bracciale così da abbassarne la
pressione.
Alla fine la pressione all'interno del bracciale diminuisce fino ad essere più bassa della pressione arteriosa
diastolica , punto nel quale l'arteria rimane pervia per tutto il ciclo cardiaco, perchè la pressione nel suo
interno è sempre più elevata rispettoa quella del bracciale. In queste condizioni il sangue scorre più
lentamente e senza turbolenze perchè non è più forzato a transitare attraverso un passaggio stretto ed è a
questo punto che i suoni di Korkoff scompaiono. Quando non sono più presenti questi suoni si appunta il
corrispondente valore della pressione del bracciale e la si registra come pressione diastolica.
La pressione del sangue si esprime in PS/PD che in un soggetto sano corrisponde a 110/70.
La pressione del polso (PP) è la differza tra PS e PD ( PP = PS – PD ).
La pressione arteriosa media (MAP) si calcola:
- MAP: PS + (2 x PD) / 3.
- ARTERIOLE E RESISTENZA AL FLUSSO SANGUIGNO:
anche se i capillari hanno un diametro più piccolo delle arteriole, l'area totale della loro superficie trasversale
è molto più grande di quella delle arteriole, che numericamente sono di meno rispetto ai capillari e quindi i
capillari complessivamente offrono meno resistenza. Il gradiente di pressione in qualsiasi porzione del
sistema circolatorio è detto CADUTA DI PRESSIONE. Nel circolo sistemico il sangue entra nelle arteriole con
una pressione media di 75-80 mmHg. La ragione di questa forte differenza di pressione è rappresentata
appunto dall'alta resistenza al flusso dovuta alle arteriole. La resistenza al flusso offerta dalle arteriole può
anche variare e questo si traduce in meccanismo di controllo che ha due scopi:
1. Regolare il flusso di sangue che fluisce verso i letti capillari.
2. Regolare la pressione arteriosa media.
N.B. La regolazione della distribuzione del flusso sanguigno verso i vari organi viene effettuata tramite il
controllo intrinseco della resistenza vasale nei vari organi.
- DISTRIBUZIONE FLUSSO EMATICO NEGLI ORGANI:
il sangue non si distribuisce in maniera uniforme in tutti gli organi ma secondo le loro necessità, quindi
decidono loro stessi a secondo del loro fabbisogno. Il flusso ematico negli organi si calcola:
Flusso di sangue negli organi: ^P / resistenza dell'organo.
Il controllo intrinseco della resistenza dell'organo viene attuato mediante dilatazione o costrizione delle
arteriole che fa abbassare o aumentare la resistenza vascolare dell'organo o riducendo il flusso ematico.
inoltre questo tipo di controllo intrinseco regola anche la distribuzione del flusso all'interno degli organi. I
meccanismi intrinseci regolano soprattutto il flusso ematico di cuore, encefalo e muscoli scheletrici.
- IPEREMIA ATTIVA: l'aumento del flusso ematico in seguito ad un aumento dell'attività metabolica (nei
confronti dei tessuti) di O2 e CO2 è detta IPEREMIA ATTIVA (che letteralmente vuol dire aumento del flusso
ematico superiore alla norma) che è provocata appunto da variazioni di O2 e metaboliti che provoca
vasodilatazione.
- IPEREMIA REATTIVA: l'aumento del flusso sanguigno in risposta ad una sua precedente diminuizione
(dovuta a vasocostrizione) prende il nome di IPEREMIA REATTIVA.
- RISPOSTA MIOGENA: corrisponde ad una variazione della resistenza vascolare causata da uno stiramento
delle pareti vascolari e che non richiede l'azione dei nervi simpatici, rilascio di ormoni o altri agenti chimici. Il
gradiente pressorio che guida il sangue all'interno di un organo o tessuto è detto PRESSIONE DI PERFUSIONE.
Il controllo miogenico della resistenza vascolare in risposta a variazioni della pressione di perfusione funge
come meccanismo intrinseco, solo che a differenza dell'iperemia attiva e reattiva la variabile che rimane
costante è il flusso sanguigno, dato dalla cosìdetta AUTOREGOLAZIONE DEL FLUSSO.
- CONTROLLO ESTRINSECO DELLA PRESSIONE ARTERIOSA E DELLE ARTERIOLE: sappiamo che nella maggior
parte delle arteriole esiste un'innervazione simpatica della muscolatura liscia. Quando l'attività del sistema
nervoso simpatico aumenta la noradrenalina liberata dalle terminazioni sinaptiche si lega ai recettori alfa-
adrenergici localizzati nella muscolatura liscia arteriolare causando così vasocostrizione che consegue un
aumento della resistenza periferica totale e quindi della pressione arteriosa media.
N.B. Il sistema nervoso parasimpatico non innerva la muscolatura liscia arteriolare , ad eccezione dei genitali
esterni dove controlla la vasodilatazione.
- CONTROLLO ORMONALE DELLA RESISTENZA ARTERIOLARE: altri due ormoni oltre l'adrenalina regolano la
resistenza arteriolare causando vasocostrizione e quindi un aumento della pressione arteriosa media e sono
la VASOPRESSINA e ANGIOSTENINA.
- CAPILLARI E VENULE: i capillari sono le strutture principali dove avvengono gli scambi di nutrienti e di
cataboliti fra sangue e tessuti.
- CAPILLARI CONTINUI: sono altamente permeabili, a sostanze di piccole dimensioni e liposolubili come
ossigeno, anidride carbonica e ormoni steroidei.
- CAPILLARI FENESTRATI: le cellule presentano pori relativamente larghi, che sono adatti al passaggio di
proteine ed altre sostanze di grandi dimensioni. Sono quindi i capillari più permeabili non solo a piccole ma
anche a grandi molecole.
• MOVIMENTO DI SOSTANZE ATTRAVERSO LE PARETI DEI CAPILLARI:
sono due gli scopi di questo fenomeno:
1. GLI SCAMBI ATTRAVERSO LE PARETI DEI CAPILLARI:
si basano su meccanismi che si differenziano in base alle dimensioni delle molecole e del grado di
liposolubilità.
L'elevata permeabilità dei capillari continui a piccole sostanze liposolubili è dovuta al fatto che queste
sostanze si diffondono rapidamente attraverso la membrana cellulare e quindi possono attraversare
facilmente le cellule endoteliali.
La permeabilità alle proteine e alle grosse molecole invece è impedita perchè queste sostanze appunto sono
troppo grosse per poter attraversare le cellule endoteliali. Tutto questo è vero eccetto per le PROTEINE
SCAMBIABILI, che sono trasportate attraverso le cellule endoteliali per mezzo di un processo che richiede
energia detto TRANSCITOSI. In questo processo le cellule endoteliali fagocitano le proteine presenti nel
plasma dei capillari mediante endocitosi. Le proteine sono poi traghettate attraverso le cellule mediante
trasporto vescicolare e rilasciate per esocitosi nel liquido interstiziale.
2. FLUSSO DI MASSA ATTRAVERSO LE PARETI DEI CAPILLARI:
poichè le pareti dei capillari sono permeabili all'acqua e ai piccoli soluti, il liquido può spostarsi dal sangue
all'interstizio tramite un processo chiamato FILTRAZIONE, e viceversa quindi dall'interstizio al sangue tramite
un processo chiamato ASSORBIMENTO. La funzione di questi due processi è quello di mantenere l'omeostasi
tra i due compartimenti extracellulari: liquido extracellulare e plasma.
La direzione in cui si muove il liquido dal plasma all'interstizio e viceversa dipende dalle forze di STARLING che
sono rappresentate da:
1. Pressione idrostatica capillare (PCAP) e del liquidi interstiziale (PIF)
2. Pressione osmotica: quando esiste un gradiente di pressione osmotica attraverso la parete del
capillare, l'acqua tende a muoversi dalla sede in cui la pressione osmotica è più bassa verso quella in
cui la pressione osmotica è più alta
3. Pressione netta di filtrazone: la direzione del movimento dell'acqua attraverso la parete del capillare
è determinata dalla pressione netta di filtrazione
- VENULE: i capillari formano vasi leggermente più piccoli delle arteriole. Le loro pareti contengono poca o
nessuna muscolatura liscia per cui sono costituiti prevalentemente da strato endoteliale dotato di pori per gli
scambi tra sangue e interstizio.
- VENE: le vene hanno grosso modo lo stesso diametro delle arterie. Ma la loro parete ha uno spessore circa
la metà. Questo spessore ridotto indica una minore