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CANALI -DIPENDENTI:
• Kv-simili (Canali CNG, Canali TRP, Canali K(Ca), Canali GIRK, Canali K(ATP); Altri
canali Kv-simili sono fortemente modulati da ligandi (es Ih, Cav)
• 2+
Canali intracellulari per il rilascio di Ca (Localizzati in compartimenti del
reticolo endoplasmico (stores) Due classi: IP3R e RyR. Proteine molto grandi)
• nACh-simili
• Recettori del glutamato
• Recettori P2X
Recettori ionotropici (che includono un canale ionico) possono essere distinti in base
alle proprietà strutturali in:
- 1) Recettori nicotino simili (per Ach, GABA, Glicina).
- 2) Recettori per Glutammato (Nterminale extracellulare e Cterminale intra; il
sito di legame extraccelulare è tra M3 e M4 – dominio S2-)
- 3) Recettori per ATP (tre subunità e due alfa elica)
I recettori pentamerici – nicotino simili - (detti anche Cys-loop) sono:
- Nicotnici (acetilcolina)
- 5-HT3 (serotonina)
- Glicinergici (glicina)
- GABA-A
Recettori per il Glutammato, si dividono in base alla loro affinità per quest’ultimo in:
- NMDA (alta affinità, permeabili a K, Ca e Na; Blocco da Mg)
- NON NMDA (bassa affinità, permeabili a K, Ca e Na, ma cinetica di apertura e
chiusura più rapide)
Recettori per ATP:
- P2X, con sette subunità che possono assemblarsi a costituire recettori omo o
eteromerici funzionali. Formati da due segmenti transmembrana, con N e C
terminali intracellulari, e un’estesa ansa extracellulare fra i due segmenti
transmembrana, che rappresenta il dominio d’interazione con ATP.
Altri Canali:
- Acquaporine: canali di membrana permeabili all’H2O. capacità di
permeazione paragonabile alla libera diffusione, escludono il passaggio di
specie ioniche. Unico inibitore è il mercurio.
2. LA CONTRAZIONE MUSCOLARE
Il muscolo liscio: involontario, attivato spesso in via riflessa dal sistema nervoso
autonomo in risposta a stimoli diversi
Il muscolo striato: scheletrico, attivato dal SNC, attraverso le fibre nervose motorie,
in risposta ad un desiderio cosciente (movimento volontario). Può essere anche
responsabile di atti motori involontari (riflessi) in risposta a stimoli esterni.
Cardiaco: pur essendo striato, è involontario
La contrazione muscolare si basa sull’azione di proteine specializzate, i motori
molecolari, capaci di convertire l’energia libera dell’idrolisi dell’ATP in uno
spostamento reciproco rispetto a strutture filamentose che funzionano da binario.
Nel muscolo, i motori molecolari, sono costituiti da miosina, e lavorano in schiere
sullo stesso supporto filamentoso, costituito da actina. La contrazione muscolare
quindi è il risultato di interazioni cicliche, ATP-dipendenti, tra motore molecolare
miosina II e l’actina, che funziona da binario.
La contrazione varia in base alla struttura del muscolo, che può essere striato o liscio.
Il muscolo striato comprende muscolo cardiaco e muscolo scheletrico. Il muscolo
cardiaco costituisce un organo cavo le cui cellule, sebbene striate, si contraggono
come un’unità e in modo spontaneo e modulato dal SNVegetativo. Il muscolo
scheletrico è invece formato da cellule di forma allungata e che in genere si
contraggono sotto controllo volontario; generalmente i meccanismi di contrazione
del muscolo cardiaco sono comuni a quelli del muscolo scheletrico, e differiscono
dalla contrazione del muscolo liscio.
Il materiale contrattile all’interno della fibra muscolare è organizzato in strutture
cilindriche, le miofibrille, disposte in parallelo; nelle miofibrille, il materiale
contrattile, è disposto in unità dette sarcomeri che si ripetono in direzione
longitudinale per tutta la lunghezza della fibra muscolare. Il sarcomero è l’unità
strutturale del muscolo striato e contiene la zona di sovrapposizione tra filamenti
spessi (polimerizzazione della miosina) e filamenti sottili (polimerizzazione actina). La
forza e l’accorciamento sono generati nella zona di sovrapposizione per interazione
fra filamento di actina e la porzione globulare (testa) della miosina, che protrude dal
filamento a formare il cross bridge (ponte trasverso).
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In tutti i tipi di tessuto muscolare, il segnale di controllo dei meccanismi di
contrazione è affidato a variazioni della concentrazione di calcio
intracitoplasmatica; molto bassa nelle cellule muscolari rilasciate, aumentata da
processi di accoppiamento eccitazione-contrazione che originano nel sarcolemma in
riposta ad un pda.
Nel muscolo liscio la regolazione viene esercitata prevalentemente sulla miosina da
parte di proteine del filamento spesso, nei muscoli striati la regolazione opera
sull’actina attraverso l’inibizione dell’interazione actomiosinica prodotta da un
complesso di proteine che fanno parte del filamento sottile: troponina, e
tropomiosina.
Le miofibrille delle cellule muscolari scheletriche e cardiache si contraggono in
seguito all’insorgenza del pda nel sarcolemma. Nel muscolo striato, è quindi stato
dimostrato che il segnale elettrico di membrana attiva la risposta meccanica per cui
provoca un transitorio aumento della concentrazione di Ca intracellulare. Muscolo
scheletrico e miocardico presentano differenze relative all’origine del Ca che genera
il transiente, ai meccanismi che rilasciano il catione nel citoplasma promuovendo la
contrazione, e meccanismi che rimuovo il catione e che quindi ne promuovono il
rilasciamento. Il muscolo scheletrico sfrutta modalità “tutto o nulla”, rapide ed
efficaci, mentre il muscolo miocardico presenta modalità graduate, meno rapide e
potenti, ma capaci di modulazione.
Nel muscolo scheletrico l’eccitazione elettrica si propaga lungo i tubuli T, ma il Ca
necessario per la contrazione è liberato da depositi intracellulari, ovvero cisterne
terminali del reticolo sarcoplasmatico, che formano, con i tubuli T, le triadi. La
pompa del Ca, SERCA, è presente ad elevate concentrazioni solo nel RS delle cellule
muscolari. A differenza di quanto avviene nel muscolo scheletrico, la presenza di Ca
extracellulare è indispensabile per la contrazione dei miociti. Il ruolo principale
nell’attivazione della contrazione è svolto, come nello scheletrico, da ioni Ca
provenienti da depositi intracellulari; si evince quindi che l’ingresso di Ca dall’esterno
serve, in parte, a rifornire i depositi intracellulari che libero Ca per attivare la
contrazione.
(gli effetti inotropi positivi sono provocati da un incremento della quantità di Ca
liberata in seguito a pda)
Il rilasciamento dei miociti cardiaci è assicurato da SERCA, e macromolecole ancorate
al sarcolemma assicurano l’estrusione del Ca entrato dal liquido extracellulare
durante pda.
CONTRAZIONE DEL MUSCOLO LISCIO: presenta una più bassa velocità di
accorciamento e un minore consumo di ATP, il che consente di mantenere una
contrazione prolungata nel tempo. Possono essere classificati in unitari e
multiunitari. Le cellule muscolari lisce hanno una forma affusolata e un unico nucleo;
mancano di una striatura trasversa perché l’apparato contrattile non è organizzato in
miofibrille. Sono prive di tubuli T, ma posseggono abbondanti caveole che
rappresentano il sito di accoppiamento eccitazione-contrazione. Il RS liscio è il
principale compartimento intracellulare di deposito di Ca. Il meccanismo contrattile
implica l’interazione di actina e miosina; l’aumento del Ca intracellulare e il suo
legame con la calmodulina determina l’azione dell’enzima chinasi della catena
leggera di miosina, con conseguente fosforilazione delle catene regolatrici della
miosina; quest’ultima attiva l’ATPasi della testa della miosina e consente l’avvio del
ciclo dei ponti trasversi dell’actina.
Il rilasciamento muscolare è successivo alla riduzione della concentrazione
intracellulare di Ca, con dissociazione del complesso Ca-Calmodulina e chinasi della
catena leggera della miosina, riduzione dell’attività della chinasi e defosforilazione
della miosina da parte della fosfatasi della catena leggera della miosina.
Il segnale d’inizio della contrazione è ‘aumento del Ca intracellulare, che deriva
dall’ambiente extracellulare attraverso canali voltaggio-dipendenti per il Ca di tipo L,
che si aprono in risposta alla depolarizzazione della membrana. Le fibre muscolari
lisce presentano inoltre canali per il Ca ligando-dipendenti, che possono aprirsi in
risposta all’azione di uno specifico stimolo, e altri che vengono aperti dallo
stiramento della membrana. L’ingresso di Ca dall’ambiente esterno stimola il rilascio
di Ca dal RS, un processo noto come liberazione di Ca indotta da Ca. La riduzione
della concentrazione intracellulare di Ca avviene per ricattura di Ca da parte del RS
oppure per estrusione del Ca nell’ambiente extracellulare. I muscoli lisci sono
controllati da segnali che possono essere neurotrasmettitori, ormoni o sostanze
paracrine.
3. PDA
Il pda è una rapida variazione del pdm che segue lo stimolo ma evolve in modo
indipendente da esso; viene innescato in risposta ad uno stimolo depolarizzante;
quindi è innescato da depolarizzazioni della membrana, e generato dalle cellule
eccitabili, cioè cellule provviste di un corredo di canali ionici voltaggio-dipendenti per
Na e K. Il pda presenta decorso e ampiezza stereotipata (fenomeno tutto-o-nulla), e
una volta raggiunto un valore di picco (+30 mV) si estingue spontaneamente. Il pda si
trasmette rapidamente e non decade con la distanza. La depolarizzazione che
innesca il pda è detta potenziale generatore, la sua propagazione è unidirezionale, e
numero e distribuzione temporale dei pda dipende dalle proprietà dei potenziali
generatori e dell’encoder
Nel muscolo striato il pda viene sempre generato alla giunzione neuromuscolare in
risposta a uno stimolo sinaptico, e ha funzione di innescare il processo di
contrazione.
Nei neuroni l’encoder (regione dove si innesca il pda) è solitamente il cono di
emergenza dell’assone e la decisione di generare un pda è molto più complessa, ha
funzione di segnale e consente la trasmissione dei messaggi. Nel sistema nervoso ci
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sono 10 neuroni che formano 10 sinapsi. Un neurone può ricevere diverse
centinaia o migliaia di sinapsi; l’attivazione di ciascuna sinapsi modifica il potenziale
di membrane e all’encoder arriva un segnale che rappresenta la somma di tutti I
segnali sinaptici. A seconda dell’ampiezza del segnale viene generato o meno un pda
LE FASI: il pda è sempre un fenomeno transitorio che insorge e si estingue in tempo
breve. In tutti i pda sono presenti due fasi:
- Depolarizzazione fase iniziale, che insorge non app