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T T
Sapendo
S d che
h sulla
ll superficie
fi i della
d ll Terra
T e che
h il raggio
i della
d ll Terra
T è circa
i
g 2
= 9,80
9 80 m/s
/
si trova
M = 6 g R 2
6,38 x 10 m
T
T
M 24
5
,
98 10 kg
T G
Da questo risultato la densità media della Terra è
M M 24
5
,
98 10 kg kg
T T
ρ 3
5
,
51 10
T V 3
4 4 m
3
R 3 6
T 6
,
38 10 m
T
3 3
Poichè questo valore è circa il doppio della densità media delle rocce sulla superficie della Terra
kg
( ) se ne conclude che il nucleo più interno della Terra ha una densità molto più alta.
3
2
,
75 10
rocce 3
m
Se un corpo di massa si trova ad un’altezza sopra la superficie terrestre ovvero ad una
m h
distanza dal centro della Terra,
Terra il valore della forza gravitazionale agente su di esso è
r = RT + h
M m M m F M M
Per cui l’accelerazione di gravità diventa cioè
T T T T
G
F G g G G g
'
Sup Terr
r m r
2 2
2 2
R h R h
decresce con l’altezza.
T T
MECCANICA
Campo Gravitazionale
La forza gravitazionale,
gravitazionale come espressa dalla Legge di Newton,
Newton è una forza che agisce “a
a distanza
distanza” ,
cioè le due masse interagiscono anche se non sono in reciproco contatto, e che esiste
indipendentemente dal mezzo che le separa.
Un’approccio diverso nella descrizione dell’interazione gravitazionale consiste nell’introduzione del
concetto di campo gravitazionale in ogni punto dello spazio.
spazio Quando un punto materiale di massa
g m
viene posto in un punto in cui il campo è , il punto materiale risente di una forza . In altre
g F m g
parole si immagina che sia il campo ad esercitare una forza su un punto materiale piuttosto che
g
pensare alla forza come un’interazione reciproca fra due punti materiali.
Il campo gravitazionale è quindi definito da F
g m
Il campo gravitazionale è cioè uguale in ogni punto alla forza gravitazionale che un punto materiale
di prova subisce divisa per la massa del punto materiale stesso.Il corpo responsabile dell’instaurarsi
sorgente
del campo viene anche chiamato del campo.
campo Anche se la Terra non è un punto materiale si
può mostrare che, ai fini della determinazione del campo gravitazionale che essa genera, può essere
schematizzata come se lo fosse. non
È importante osservare che, affinchè esista il campo, è necessario che in esso venga posto o
creato
meno un punto materiale di prova: infatti il campo è dal punto materiale sorgente.
sorgente Si può
evidenziare la presenza del campo e misurarne l’intensità piazzando un punto materiale di prova in
un campo e misurando la forza che agisce sul punto materiale stesso.
Sostanziamente, tramite il concetto di campo si descrive l’effetto che un qualsiasi corpo (ad es. la
sarebbe
Terra) ha sullo spazio che circonda in termini della forza che esercitata su un secondo
eventualmente
corpo presente nello spazio stesso.
Ad esempio su una massa posta in prossimità della superficie terrestre la forza gravitazionale
m
vale e il campo ad una distanza dal centro della Terra vale
M m g r
T
F G
r 2 F GM
(con versore uscente, segno “-” indica campo puntante verso centro Terra)
T
g r r̂
ˆ
m r 2 esterno
Questa equazione è valida in tutti i punti all’ della superficie della Terra ipotizzata sferica.
Sulla superficie della Terra, dove
r = R g 2
9
,
80 N kg ( N kg equivale a m s )
T MECCANICA
Energia Potenziale Gravitazionale (I)
forza
f centrale
l
Una
U dipende
di d solo
l da
d una coordinata
di radiale
di l e può
ò essere
r
rappresentata da dove è il vettore unitario diretto dall’origine al
u
F r u
( ) r
r
punto materiale considerato: una tale forza agisce dall’origine ed è
P
parallela al raggio vettore.
forza
f centrale
t l conservativa
ti
Q
Qualsiasi
l i i è una forza
f .
Infatti sia data una forza centrale che, a partire dal punto , agisce su
O
un punto materiale in moto lungo una qualsiasi traiettoria da a (V.
P A B
fig.). Questa traiettoria può essere approssimata da una successione di
segmenti
ti radiali
di li e “circolari”
“ i l i” (tangenziali
(t i li alla
ll traiettoria).
t i tt i ) Poichè
P i hè una forza
f
radiale è sempre diretta lungo uno dei segmenti radiali, il lavoro fatto lungo un qualsiasi segmento
radiale è , mentre, essendo nullo il lavoro fatto da una forza perpendicolare
W F r u s F r r
ˆ
d d d
r
al vettore spostamento, il lavoro fatto lungo un qualsiasi arco di cerchio è nullo dato che è
F
perpendicolare
d l allo
ll spostamento lungo
l questi tratti.
In conclusione il lavoro totale fatto da è dato dalla somma dei contributi lungo i segmenti radiali.
F
r
B (con e distanze radiali dei punti e da )
W F r r r r A B O
d A B
r
A
qualsiasi
l
Questo
Q risultato
l si applica
l a traiettoria da
d a : in particolare,
l il
l lavoro
l compiuto lungo
l
A B
un cammino chiuso in cui punto di partenza e punto di arrivo coincidono (stessa posizione radiale) è
indipendente
necessariamente nullo. Si può quindi concludere che il lavoro è dal cammino fatto per
qualsiasi forza centrale
connettere due punti il che a sua volta permette di concludere che una
d
deve conservativa
i
essere . variazione di Energia Potenziale Gravitazionale è
La forza Gravitazionale è centrale per cui la U r
m m m m B
1 1 1
r r r
B B B
G G
U U U F r r r r G m m G m m
1 2 1 2
d d d
( )
A B g 1 2 1 2
r r r r r
2 2
r r r
A A A r A B
A
m m
Scegliendo per si ottiene
U r G
U r 1 2
( )
0
B B r
MECCANICA
Energia Potenziale Gravitazionale (II)
Nel
N l caso in
i cui
i una delle
d ll due
d masse sia
i la
l Terra
T l’
l’energia
i potenziale
i l del
d l sistema
i
“ Terra – Punto materiale di massa ” è
m M m
T
U r G
( ) r 1
1
L’energia potenziale gravitazionale varia come mentre la forza varia come r 2
r
L’energia potenziale gravitazionale è negativa poichè si è scelto lo zero a distanza infinita.
L’energia potenziale gravitazionale indica, poichè la forza è attrattiva, quale lavoro dovrebbe
compiere una forza esterna per separare due masse in quiete.
Infatti, dato che l’energia potenziale è nulla all’infinito, il valore negativo dell’energia potenziale
indica quanta energia potenziale hanno due punti materiali in quiete in meno rispetto alla
situazione in cui sono liberi, cioè hanno energia potenziale nulla.
Per separare due punti materiali in quiete, soggetti all’interazione gravitazionale, bisogna, di
conseguenza,
g , compiere
mp su di essi un lavoro p
positivo p
pari al valore dell’energia
g potenziale
p
gravitazionale.
Se sono presenti più punti materiali massivi l’energia potenziale del sistema è la somma delle
energie
g p
potenziali su tutte le coppie
pp di masse.
Ad esempio, se un sistema è costituito da tre punti materiali
m m m m
m m
U U U U G 1 2 1 3 2 3
TOT 12 13 23 r r r
12 13 23
Questa espressione rappresenta il lavoro totale fatto da una forza esterna contro la forza
gravitazionale, che tende a mantenere unito il sistema, per ottenere una separazione infinita.
MECCANICA
Moto dei Pianeti e Leggi di Keplero (I)
L’astronomo Giovanni Keplero, all’inizio del ‘600, sulla base delle osservazioni dell’astronomo danese
Tycho Brahe, formulò le leggi che descrivono il comportamento cinematico dei pianeti nel loro moto
eliocentrico
intorno al Sole (Un modello era già stato proposto, in contrapposizione al modello
geocentrico
g di Tolomeo (
(II sec. d.C.)
) da Niccolò Copernico
p nel 1543).
)
empiriche
Le Leggi di Keplero sono delle leggi così formulate:
1) Tutti i pianeti si muovono lungo orbite ellittiche con il Sole in uno dei punti focali.
2) Il raggio vettore che unisce il sole ad uno qualsiasi dei pianeti descrive aree uguali in uguali
intervalli di tempo.
3) Il quadrato del periodo orbitale di ogni pianeta è proporzionale al cubo del semiasse maggiore
dell’orbita ellittica.
Leggi di Keplero e Legge di Gravitazione Universale
Le leggi di Keplero sono una conseguenza diretta del fatto che la forza gravitazionale è una forza
centrale
l con un andamento
d che
h dipende
di d dall’inverso
d ll’i d
del
l quadrato
d d
della
ll distanza.
di
Si può dimostrare che un’orbita ellittica è prevista per una legge della forza che ha un andamento
sezione conica
del tipo . In particolare si può dimostrare che una tale orbita deve essere una
2
/r
1
iperbole parabola ellissi chiusa
( , , ) e che, a seconda dell’energia totale del moto, è un’orbita (orbita
ellittica
llitti circolare
i l aperta
t
o , che
h è un caso particolare
ti l di un’orbita
’ bit ellittica)
llitti ) oppure . Il fatto
f tt che
h
un’orbita circolare (la circonferenza è un caso particolare di ellissi in cui asse maggiore e asse
minore sono uguali) sia possibile &