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E
F
E q
0
Per cui si è ottenuta una grandezza ( cioè il campo ) che dipende dalla distribuzione di
E
carica ma è indipendente da .
q 0
In modo analogo si definisce il potenziale elettrostatico come
V
U
V lim
q
q 0
0 0
è un campo scalare in quanto è una grandezza fisica definita in tutti i punti dello
V
spazio e è uno scalare. In conclusione quindi, analogamente al campo elettrostatico,
U
Il Potenziale è un campo scalare,
scalare ed è una caratteristica di un campo elettrostatico,
elettrostatico che
esiste indipendentemente da qualsiasi carica che venga posta nel campo .
Joule
potenziale
p è il ( ) che viene chiamato (
(V)
)
L’ unità di misura del J / C Volt
SI Coulomb
J
1 1 V
C
1 2 2 1 2 3 1
V E n Q M L T Q M L T I
dimensionalmente Potenziale elettrostatico (2)
Potenziale Elettrostatico generato da una carica puntiforme e definizione di elettronvolt
Nel caso di un singolo punto materiale carico il potenziale generato da esso ad una
q V
distanza è
r 1 q
V
4 r
0
Noto il potenziale prodotto da una distribuzione di carica, si può determinare l’energia
potenziale (riferita a ) di un punto materiale carico che è data da
U 0 q
1
U x , y , z q V x , y , z
1
Nella fisica atomica e nucleare le particelle di maggiore interesse, assimilabili a punti
materiali carichi , sono i protoni e gli elettroni per i quali il valore assoluto della carica è
-19 .
C
1,6 x 10
Ciò rende
d conveniente
i t definire
d fi i un’
’ unità
ità di misura
i d
dell’energia
ll’ i chiamata
hi t elettronvolt
l tt lt
( ) , che è pari al prodotto del valore assoluto della carica dell’elettrone per un Volt:
eV
19 19
1 eV 1
,
6 10
0 C 1 V 1
,
6 10
0 J
per cui il fattore di conversione tra Joule ed elettronvolt è numericamente uguale al
-19 .
valore assoluto della carica dell’elettrone J/eV
1,6 x 10
( elettronvolt) è l
l’energia
energia cinetica che acquista un elettrone quando attraversa una
1 eV
differenza di potenziale di .
1 V
Potenziale elettrostatico (3)
Potenziale Elettrostatico generato da un sistema di punti materiali carichi
Dall’espressione dell’energia potenziale di una carica di prova nel campo di un
q
0
numero qualsiasi di cariche puntiformi q i = 1,…, N
i N
q q
0 i
U
4 r
i 1
0 i
dividendola per si ottiene
q 0
il Potenziale prodotto in un punto da una distribuzione di punti materiali carichi
P N
1 q
i
V
4 r
i 1 i
0
( = distanza fra il punto materiale carico e il punto
r i P)
i
Potenziale Elettrostatico generato da una distribuzione continua di carica
In modo analogo all’equazione per il campo elettrico, l’equazione che dà il potenziale
p
può
ò essere trasformata in una
na equazione
eq a ione per una
na distribuzione
distrib ione continua
contin a di carica,
carica
dividendo quest’ultima in un numero infinito di cariche infinitesime e passando ad un
integrale , per cui N q
1 1 d q 1 d q
i
V lim V
2 2
4 r 4 r 4 r
N
i 1
0 i 0 0 distr carica
distr carica
q 0
i
Se ( dove ( indica una densità spaziale di carica )
x, y, z)
d q x , y , z d x d y d z
' ' ' ' ' '
1 x , y , z d x d y d z
V x y z
, ,
4 2 2 2
' ' '
x x y y z z
0 volume
distr. carica
Energia Potenziale di un dipolo in un campo elettrico uniforme
In un campo elettrico uniforme
x x
V ( x ) E d l E d x E x V
0
0 0
L’
L’energia
i potenziale
t i l della
d ll carica
i puntiforme
tif positiva
iti è
U +
U q E x a cos V
0 0
e l’energia potenziale della carica puntiforme negativa è
U -
U q E x a cos V
0 0
Non si tiene conto dell’energia potenziale di interazione delle due cariche perchè essa
dipende dalla loro distanza che si suppone fissa per cui l’energia potenziale del dipolo è
U U U q E x a cos V q E x a cos V 2 a q E cos p E cos
0 0 0 0
p
ovvero dove è il momento di dipolo
dipolo.
U p E
L’energia potenziale di un dipolo in un campo uniforme è indipendente dalla sua posizione
e dipende dall’orientamento del momento di dipolo rispetto alla direzione del campo
x
0
L’energia potenziale è
(minima) quando il dipolo è orientato parallelamente al campo
–p E (massima) quando il dipolo è orientato in verso opposto al campo
p E
+p (nulla ) quando il dipolo è orientato perpendicolarmente al campo
0 La Differenza di Potenziale
Per l’ energia potenziale elettrica si è scelto per r
U 0
ne segue che
h per il potenziale
t i l elettrostatico
l tt t ti si
i sceglie
li per r
V 0
ovvero che sia nullo per punti molto lontani dalla distribuzione di carica.
V
Comunque è importante osservare che la scelta di una posizione di riferimento è solo una questione
di comodità
dità : vedremo
d che
h nei
i circuiti
i iti elettrici
l tt i i una posizione
ii comoda
d è l
la terra.
t
Soltanto una variazione dell’energia potenziale ha significato fisico e, in corrispondenza, soltanto
una variazione di potenziale o differenza di potenziale ha significato fisico.
Se rappresenta la variazione di energia potenziale elettrica di una carica puntiforme di
U – U
b a V
prova quando viene spostata dal punto al punto la differenza di potenziale tra i punti
q a b,
0
e è definita come
a b U U
b a
V V V ( per q 0 )
0
b a q 0
La differenza di potenziale tra due punti di una regione può essere determinata a partire dal
campo elettrico presente nella regione.
regione
La variazione di energia potenziale elettrica di una carica puntiforme di prova è l’opposto del
q 0
lavoro compiuto dalla forza elettrica, per cui
b
U U q E d l
b a 0 a
dividendo per si ottiene la differenza di potenziale in funzione del campo elettrico
q 0
b
V V E d l
b a a
Quest’ultimo integrale può essere calcolato lungo qualsiasi percorso che connetta i punti e
a b,
dato che la forza elettrica è conservativa .
Relazione fra Campo e Potenziale Elettrico (1)
Il Potenziale in un punto , con la scelta del valore di riferimento nullo all’infinito ( )
P V ( ) 0
può essere ricavato dalla relazione
r ( P )
V E d l
Per compiere l
l’operazione
operazione inversa, cioè trovare un
un’espressione
espressione di a partire da
E
un’espressione nota di , si può pensare che , essendo l’integrale di linea di
V V E
cambiato di segno, sia connesso a da un qualche tipo di derivata di stesso.
V V
E
Se si considera uno spostamento
p
ˆ ˆ ˆ
d l d x i d y j d z k
che unisce due punti di coordinate e la variazione di
a (x, y, z) b (x + dx, y + dy, z + dz)
potenziale è
d V V ( x d x , y d y , z d z ) V ( x , y , z ) E d l E d x E d y E d z
x y z
Se ci si limita ad uno spostamento infinitesimo lungo l’asse x ovvero dal punto a
a (x, y, z) b
la variazione di potenziale è
(x + dx, y, z)
d V V ( x d x , y , z ) V ( x , y , z )
in questo caso solo la variabile viene incrementata mentre le variabili e restano
x y z
costanti, per cui il differenziale si riduce a quello della funzione di una variabile che è
f x
d ( )
d f d x
d x
Tuttavia , p
poichè il p
potenziale è una funzione delle tre coordinate e la derivata
x, y z,
coinvolta nel differenziale è la cosiddetta “derivata parziale ” di rispetto a , cioè la
V x
derivata della funzione quando solo viene incrementata di mantenendo fisse e
V x dx y z.
Relazione fra Campo e Potenziale Elettrico (2)
V
È dunque d V V ( x d x , y , z ) V ( x , y , z ) d x
x
D’altro canto, poichè esiste solo un incremento nella coordinata , deve essere
x
d V E d l E d x
x V
per cui,
cui confrontando le due relazioni,
relazioni deve essere E
x x
V V
analogamente per le componenti e E E
y z
y z
y z
Le componenti di sono quindi date dalle derivate parziali di cambiate di segno.
V
E
Il campo elettrico è dunque V V V
ˆ ˆ ˆ
E i j k
x y z
Per definizione il vettore gradiente ( ) di una funzione scalare è il vettore
grad ( x, y, z )
che ha per componenti (in coordinate cartesiane) per cui si può scrivere
, ,
x y z
E grad V
Il campo elettrostatico è dunque uguale al gradiente del potenziale cambiato di segno
Spesso si fa uso dell operatore vettoriale “nabl