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CAPITOLO 1- IL RUOLO DELLA FINANZA AZIENDALE NELL’ECONOMIA DELL’IMPRESA

A partire dagli anni ’90 nasce il modello della finanza comportamentale (behavioural finance), spinto dall’accentuarsi del pro-

cesso di globalizzazione che ha portato le imprese ad aumentare il proprio livello di concorrenza, che trasforma il concetto di

finanza da “supporto allo sviluppo e alla crescita” a “strumento importante per il raggiungimento del vantaggio competitivo”: la

finanza deve consentire all’impresa di sostenere politiche aggressive di marketing e di entrare in mercati emergenti.

Oltre a ciò la finanza deve garantire:

- Una gestione integrata dell’attivo e del passivo;

- La capacità di gestire competenze di tipo collaborativo (joint ventures);

- Una congrua gestione delle coperture dei rischio finanziari;

- Lo sviluppo di competenze nell’ambito della fiscalità internazionale;

- Una rilevante capacità di integrarsi con tutte le funzioni aziendali e con l’ambiente esterno;

- Una significativa interazione con i mercati finanziari dei capitali;

- Perseguimento di una corretta informazione finanziaria con gli investitori del capitale di rischio;

- La gestione degli strumenti operativi dell’innovazione finanziaria.

A partire dagli anni Duemila, al modello della finanza comportamentale si affianca quello della finanza etica, che evidenza il ruo-

lo della finanza al perseguimento di un’immagine positiva dell’impresa.

Alcune considerazioni:

 Un'impresa può sopravvivere senza redditività ma non senza liquidità.

 Si fallisce per cassa e non per competenza.

 La liquidità rappresenta l'energia dell'impresa

 L'azienda può far fronte ad una carenza di liquidità e sopravvivere perché ha accumulato liquidità dai risultati precedenti.

 La cassa non è mai negativa ma le variazioni possono essere positive o negative

 L'andamento del flusso di cassa non rappresenta il risultato d'esercizio: possibile avere utili in crescita e flussi di cassa

negativi.

CASO CAIMAN INC.

Per procedere all'analisi di ogni caso aziendale, vengono utilizzati due metodi differenti:

A) Metodo indiretto: il saldo di cassa fornisce un giudizio sull'andamento della liquidità per la società in analisi. Il metodo

indiretto sintetizza ke variazioni di liquidità.

B) Metodo diretto: comprende tutto ciò che è stato fatto prima, ma vi è in più l'utile o perdita d'esercizio.

L’amministratore delegato della società Caiman Inc. vuole definire il piano budgetario per i prime 6 mesi del 2015.

Il responsabile della produzione comunica che il costo unitario di prodotto è pari a 12€ e che intende detenere in magazzino una

quantità pari ai prodotti venduti negli ultimi 30 giorni, al fine di poter fronteggiare eventuali oscillazioni di domanda.

Il responsabile di marketing presenta i dati di vendita dell’ultimo mese (dicembre 2014):

prodotti venduti: 700

prezzo di vendita: 20€

incremento previsto delle vendite: 540 pezzi al mese

Il responsabile di tesoreria rende noto che la politica finanziaria prevede il pagamento dei debiti commerciali a pronti e di incasso

dei crediti a 30 giorni.

Alla fine del mese di dicembre la situazione era la seguente:

saldo di cassa: 7.000€

crediti: 14.000€

scorte: 8.400 pezzi

Nel mese di gennaio le vendite ammontano a 1.240 pezzi prodotti, come previsto dal responsabile marketing, e si riscuotono i

crediti relativi al mese precedente. Per soddisfare le richieste del responsabile di produzione, si producono 1.780 unità.

L’utile del mese risulta essere di 9.920€. A fine gennaio si rilevano i seguenti valori:

saldo di cassa: -360€

crediti: 24.800€

scorte: 14.880 pezzi

Presentare il budget di cassa utilizzando sia il procedimento diretto sia quello indiretto e spiegare, anche con l’ausilio di un grafi-

co, perché nel periodo considerato, pur in presenza di una situazione economica positiva, esistono problemi di liquidità. 2

CAPITOLO 1- IL RUOLO DELLA FINANZA AZIENDALE NELL’ECONOMIA DELL’IMPRESA

Metodo diretto Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno

Saldo di cassa iniziale 7.000 -360 -3.400 -2.120 3.480 13.400

Incassi 14.000 24.800 35.600 46.400 57.200 68.000

(700 × 20) (1.240 × 20) (1.780 × 20)

Pagamenti -21.360 -27.840 -34.320 -40.800 -47.280 -53.760

(1.780 × 12) (2.320 × 12)

Saldo di cassa finale -360 -3.400 -2.120 3.480 13.400 27.640

Info sintesi

Scorte iniziali 700 1.240 1.780 2.320 2.860 3.400

Pezzi prodotti 1.780 2.320 2.860 3.400 3.940 4.480

Pezzi venduti 1.240 1.780 2.320 2.860 3.400 3.940

Scorte finali 1.240 1.780 2.320 2.860 3.400 3.940

Metodo indiretto Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno

Quantità venduta 1.240 1.780 2.320 2.860 3.400 3.940

Ricavi 24.800 35.600 46.400 57.200 68.000 78.800

Costo del venduto -14.880 -21.360 -27.840 -34.320 -40.800 -47.280

Risultato d'esercizio 9.920 14.240 18.560 22.880 27.200 31.520

Budget di cassa

RIS. D'esercizio 9.920 14.240 18.560 22.880 27.200 31.520

- incrementi di cassa -10.800 -10.800 -10.800 -10.800 -10.800 -10.800

(540 × 20) (540 × 20) (540 × 20) (540 × 20) (540 × 20) (540 × 20)

- incremento scorte -6.480 -6.480 -6.480 -6.480 -6.480 -6.480

(540 × 12) (540 × 12) (540 × 12) (540 × 12) (540 × 12) (540 × 12)

Flusso di cassa -7.360 -3.040 1.280 5.600 9.920 14.240

Saldo di cassa iniziale 7.000 -360 -3.400 -2.120 3.480 13.400

Saldo di cassa finale -360 -3.400 -2.120 3.480 13.400 27.640

35000

30000

25000

20000

15000 Saldo di cassa finale

RIS. D'esercizio

10000

5000

0 G F M A M G

-5000

-10000 3

CAPITOLO I1- ANALISI FINANZIARIA: SCHEMI DI RICLASSIFICAZIONE E INDICI DI BILANCIO

Capitolo 2

ANALISI FINANZIARIA: SCHEMI DI RICLASSIFICAZIONE E INDICI DI BILANCIO

Il bilancio d'esercizio è il documento redatto dagli organi amministrativi al termine del periodo amministrativo, con cui si rap-

presenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell'azienda e il risultato economico d'esercizio.

Il bilancio può essere:

 di funzionamento: o ordinario, che comprende il bilancio infrannuale (che deve obbligatoriamente essere redatto

semestralmente dalle società quotate in Borsa) e il bilancio d'esercizio, che deve essere redatto al termine di ogni

periodo amministrativo (solitamente il 31/12);

 straordinario: redatto in momenti particolari della vita dell'impresa (cessione, fusione, scissione, trasformazione, in-

gresso o recesso di soci, liquidazione), sono necessari a determinare il valore economico dell'impresa.

Ha due funzioni:

1. conoscitiva: offre informazioni sull'andamento economico dell'impresa, sulle modalità di gestione e sugli elementi che

compongono il patrimonio di funzionamento;

2. di controllo: rappresenta lo strumento con cui gli organi preposti all'amministrazione sottopongono il proprio operato

all'esame di chi ha loro assegnato l'incarico di governare l'azienda.

Art. 2423-bis c.c. - I principi di redazione del bilancio - "Nella redazione del bilancio devono essere osservati i seguenti principi:

l) la valutazione delle voci deve essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione dell'attività;

2) si possono indicare esclusivamente gli utili realizzati alla data di chiusura dell'esercizio;

3) si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell'esercizio, indipendentemente dalla data dell'incasso o del pagamento;

4) si deve tener conto dei rischi e delle perdite di competenza dell'esercizio, anche se conosciuti dopo la chiusura di questo;

5) gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono essere valutati separatamente;

6) i criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all'altro.

Deroghe al principio enunciato nel n. 6 del comma precedente sono consentite in casi eccezionali. La nota integrativa deve motivare la de-

roga e indicarne l'influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico."

Il bilancio d'esercizio deve, quindi, rispettare i seguenti principi:

 continuità della gestione: la valutazione delle voci deve essere fatta nella prospettiva di continuazione dell'attività;

 prudenza: si possono indicare solo gli utili realizzati alla data di chiusura dell'esercizio e si deve tener conto dei rischi e

delle perdite di competenza dell'esercizio, anche se conosciuti dopo la chiusura di questo;

 prevalenza della sostanza sulla forma: nell'effettuare le valutazioni, l'amministratore deve far prevalere il dato effettivo

sul dato formale

 competenza economica: i ricavi delle vendite e delle prestazioni sono di competenza dell'esercizio in cui sono avvenute

ai quali devono essere correlati i costi (è, quindi, spiegata la presenza di ratei e risconti);

 continuazione dei criteri di valutazione: i criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all'altro

per permettere di comparare i bilanci dei diversi esercizi;

 valutazione separata: gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono essere valutati separatamente,

 omogeneità: il bilancio deve essere redatto in unità di euro.

Il decreto legislativo 127/1991 indica che il bilancio si compone di tre documenti: lo Stato Patrimoniale, il Conto Economi-

co (contabili) e la Nota Integrativa (non contabile).

Sono "modelli rigidi" perché si afferma chiaramente che le voci contabili del patrimonio aziendale devono essere iscritte separa-

tamente e nell'ordine indicato.

Tuttavia, il legislatore ha introdotto la possibilità di effettuare ulteriori suddivisioni o raggruppamenti, aggiungere voci non pre-

senti e adottare la denominazione di queste.

Non si possono effettuare compensazioni di partite (ad eccezione, ad esempio, dei crediti e dei debiti a cui bisogna sottrarre i

resi su vendite e su acquisti e i ribassi e abbuoni attivi e passivi, oppure le immobilizzazione devono essere inserite al nette dei

fondi ammortamento, ...). 4

CAPITOLO 1- IL RUOLO DELLA FINANZA AZIENDALE NELL’ECONOMIA DELL’IMPRESA

Lo Stato Patrimoniale

Il contenuto dello Stato patrimoniale è regolato degli articoli 2424 e 2424-bis del codice civile. Il primo definisce che lo Sta-

to Patrimoniale deve essere redatto secondo il seguente schema:

ATTIVO PASSIVO

A - PATRIMONIO NETTO

A - CREDITI V/SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI I - Capitale sociale

(con separata indicazione della parte già richiamata) II - Riserva da sopraprezzo delle azioni

III - Riserve di rivalutazione

B - IMMOBILIZZAZIONI IV - Riserva legale

I - Immobilizzazioni imm

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A.A. 2014-2015
60 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/09 Finanza aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kika1994 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Finanza aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Battisti Enrico.