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PROFILO DELLA COMUNICAZIONE ECONOMICA-FINANZIARIA
L'analisi della comunicazione economico-finanziaria riveste un aspetto estremamente sensibile per tutte le aziende quotate ma anche per alcune aziende non quotate che si trovano in situazione di raccolta di capitale da terzi soggetti necessario alla realizzazione di progetti. Se tale informativa non viene ben strutturata e compresa il 99% delle volte il progetto rischia di non essere realizzato. Questo riguarda soprattutto le aziende quotate (azioni), l'annuncio di un nuovo investimento sul mercato può accompagnarsi a conseguenze positive o negative.
Criteri per la valutazione degli investimenti: le caratteristiche essenziali
I criteri di valutazione si basano su 3 pilastri che sono:
- Dimensione dei flussi monetari assorbiti e liberati
- Un investimento è economicamente
Flussi di cassa monetari che ci si attende di generare/assorbire nel nostro progetto. Questa stima è l'elemento più importante.
Il vantaggio si verifica quando la somma dei flussi di cassa in entrata eccede i flussi di cassa in uscita. L'aspetto dimensionale dei flussi di cassa, in modo particolare quelli monetari, riveste un ruolo importante.
La distribuzione temporale dei flussi si manifesta nel futuro. La prassi richiede una copertura dei flussi tra i 5-10 anni. La durata dipende dal tipo di investimento, dal rischio e dalla prevedibilità dei flussi di cassa.
A parità di flussi ma con diversa distribuzione temporale, qual è il migliore investimento e perché?
Il valore finanziario del tempo si manifesta quando si confrontano due progetti simili, ma con tempi differenti. I flussi a breve termine sono migliori rispetto ai flussi a lungo termine. Lo spostamento dei flussi di cassa nel tempo comporta il sostenimento di un costo (operazione di finanziamento passivo - costo del capitale) o la percezione di un provento (operazione di finanziamento attivo - rendimento del capitale) ("valore finanziario del tempo").
Investimento
iniziale uguale, a fronte del quale la somma delle barrette verticali positive è uguale, cambia solo la distribuzione temporale. Per chi fa finanza, questi 2 progetti non sono equivalenti. Il secondo è molto meglio del primo perché permette di avere dei flussi in entrata molto prima.
Criteri per la valutazione degli investimenti
Periodo di recupero ('payback period')
Il periodo di recupero dell'investimento (PRI o Payback Period - PBP) individua il numero di periodi che è necessario affinché i flussi positivi dell'investimento compensino le uscite sostenute. PBP = 3 anni
La logica sottostante all'utilizzo del PBP è quella che più la durata di recupero meno l'investimento risente del rischio di volatilità ed incertezza dei flussi di cassa.
I LIMITI: Il PBP non considera il valore dei flussi di cassa nel loro complesso, enfatizzando solo la liquidità dell'investimento piuttosto
che la sua capacità di creare valore. I flussi di cassa non vengono attualizzati e dunque, non si considera il valore finanziario del tempo. Questo può essere ovviato attualizzando i flussi di cassa ed applicando il PBP (periodo di recupero attualizzato or discount payback period – DPBP). Non dice nulla della qualità del progetto. Dice semplicemente quanto tempo devo aspettare ma non quanto guadagnerò, e sapere quanto riesco a guadagnare da questo investimento è molto importante. Nonostante tutto, questo criterio è molto applicato nella realtà, se le aziende non raggiungono il regime entro 2 anni non si effettua l’investimento. Questo criterio viene utilizzato in maniera congiunta con altri criteri, a completamento. Il tasso di redditività media contabile (TRMC) Il tasso di redditività media contabile (TRMC o Accounting Rate of Return – ARR), determina la redditività media incrementale prodotta nel corso dei.periodi presi in considerazione (Rm) dato l'ammontare dell'investimento medio (Im). R è il reddito operativo medio incrementale; mI l'investimento incrementale medio in capitale "fisso" (che indicheremo con ½ (CF) l'ammontare), più capitale circolante incrementale (CC). Sono 2 voci di natura contabile. Utilizza al numeratore la media dei redditi derivanti dall'investimento. Viene considerato ½ CF (la media capitale fisso) in quanto gli investimenti in immobilizzazioni sono assoggettate ad ammortamento che riduce il loro valore netto contabile. Questo non accade per il CCNC che è maggiormente stabile nel tempo. Il TRMC va confrontato con un rendimento atteso di attività simili (stesso profilo di rischio) oppure con il costo delle risorse di finanziamento utilizzato. Ottenuta la percentuale, bisogna prendere una decisione: 1. confrontare il TRMC con il rendimento mediamente ottenuto su investimenti simili, con lo stesso profilo di rischio; 2. confrontare il TRMC con il costo delle risorse di finanziamento utilizzate.profilo di rischio, per capire se è superiore o inferiore; 2. confrontare il TRMC con il costo del capitale aziendale, se il TRMC fosse più basso del costo del capitale aziendale l'investimento, dal punto di vista economico non andrebbe effettuato, e viceversa. I LIMITI: ● Utilizza elementi contabili al posto dei flussi di cassa → il reddito non necessariamente è cassa; ● Utilizza valori medi invece che termini puntuali di periodo → con questa media ponderata si perde il significato e il contenuto dei singoli anni (2 flussi, 50 e 50 = 50, ok. 2 flussi 100 e 0 = 50, questo è molto più rischioso); ● Non tiene conto del valore finanziario del tempo. Al numeratore (Rm) capire cosa si intenda per reddito operativo è difficile, è facilmente manipolabile. Metodo molto utilizzata, soprattutto nelle aziende di piccole dimensioni. Valore attuale netto (Net present value - NPV) Il valore attuale netto (VAN o NPV, Net Present Value) di uninvestimenti) iniziali e generare un surplus di valore. - Se VAN < 0: Progetto non ha la capacità di generare flussi di cassa sufficienti per coprire gli investimenti iniziali e non è conveniente. - Il VAN rappresenta quindi un indicatore di convenienza dell'investimento, in quanto tiene conto del valore del denaro nel tempo (attraverso il tasso di attualizzazione k) e dei flussi di cassa attesi o stimati. Esempio di formattazione del testo utilizzando tag html:Investimento è la somma algebrica di tutti i flussi di cassa attualizzati che vengono generati dal progetto.
VAN = sommatoria dei flussi di cassa attesi o stimati, derivanti dalla realizzazione dell'investimento, fino al termine n. Ciascun flusso viene poi attualizzato a k → alla sommatoria sottraggo l'investimento iniziale.
Per poter ottenere il VAN di un investimento occorre stimare una serie di flussi di cassa futuri, fino al termine di vita dell'investimento (N) ognuno deve essere attualizzato.
k = capitale
Stimo i flussi, li attualizzo a k, e li sommo, sottraggo l'investimento iniziale → confronto la sommatoria con il flusso iniziale: VAN > 0, INVESTO; VAN < 0, NON INVESTO.
Il VAN rappresenta il miglior apprezzamento della ricchezza incrementale come se fosse immediatamente disponibile che viene generata dal progetto.
- Se VAN > 0: Progetto ha la capacità di liberare flussi di dimensione sufficiente per ripagare l'esborso (o gli investimenti) iniziali e generare un surplus di valore.
- Se VAN < 0: Progetto non ha la capacità di generare flussi di cassa sufficienti per coprire gli investimenti iniziali e non è conveniente.
- Il VAN rappresenta quindi un indicatore di convenienza dell'investimento, in quanto tiene conto del valore del denaro nel tempo (attraverso il tasso di attualizzazione k) e dei flussi di cassa attesi o stimati.
esborsi) iniziali, remunerare i capitali impiegati nell'operazione, e rilasciare ancora risorse residue per ulteriori destinazioni.
- Se VAN < 0: Progetto non ha la capacità di liberare flussi di dimensione sufficiente per ripagare l'esborso (o gli esborsi) iniziali, remunerare i capitali impiegati nell'operazione, e lasciare ancora risorse residue per ulteriori destinazioni.
curva esponenziale inversa. Oltre a un certo tasso di attualizzazione si ottiene un VAN negativo. Nella Tabella è riportato un esempio di VAN attualizzato ad un costo del capitale (K) del 10%
La formula del VAN gode della proprietà della linearità dei flussi di cassa. Questo permette che il VAN differenza tra il progetto A e B può essere visto come la differenza tra i VAN dei due progetti → proprietà di additività. Questa proprietà il TIR non ce l'ha, ed è una limitazione. Proprietà importante nell'argomento di
struttura finanziaria. 31 marzo 2021
Tasso interno di rendimento (tasso implicito - IRR)
Il tasso interno di rendimento (TIR o Internal Rate of Return - IRR) o Tasso implicito (TIM), è quel tasso di attualizzazione che rende nullo il VAN di un progetto.
Si calcola utilizzando la stessa formula del VAN, con un'unica differenza: al posto che attualizzare a k attualizzo a TIR.
È un tasso percentuale.
Regola decisionale:
- Se TIR > WACC allora il VAN > 0
- Se TIR < WACC allora il VAN < 0
Se il rendimento è maggiore del costo del capitale raccolto per poter finanziare l'investimento, allora l'investimento è conveniente dal punto di vista economico finanziario.
Se il rendimento è minore del costo del capitale raccolto per poter finanziare l'investimento, allora l'investimento non è conveniente dal punto di vista economico finanziario.
Il TIR è quel tasso per cui c'è l'intersezione con
l’asse delle ascisse della curva del VAN (k*). Non è un rendimento contabile. Il TIR esprime il rendimento lordo (non considera ancora le risorse finanziarie utilizzate)/complessivo del finanziamento → tiene conto del valore finanziario. Il TIR non considera il valore finanziario del tempo. I LIMITI: ● È possibile dimostrare che il VAN ipotizza che i flussi intermedi vengano reinvestiti al costo del capitale (WACC/k), il TIM ipotizza che i flussi intermedi vengano reinvestiti al TIM stesso → VAN molto più realistico. ● Il valore del TIR non è una misura puntuale della redditività del progetto, ma piuttosto rappresenta il ritorno di una combinazione d’investimenti (l’iniziativa originaria + ulteriori iniziative realizzabili in futuro mediante il reimpiego dei flussi incrementali generati dalla prima al TIM/TIR). ● Il TIM/TIR non può essere utilizzato per la comparazione della redditività di due o più progetti.piùinvestimentiFormula del TIM Modificato (TIMM):Ipotizza che i flussi intermedi vengano reinvestiti al costo del capitale → li porto avanti neltempo → limite: introduce un elemento di complessità.
I TIM MULTIPLI o ASSENZA DI TIM: Ha 2 intersezioni con l’asse x, quindiesistono 2 TIM → non è possibilecalcolare il TIM.
Il primo membro dell’equazione dellaformula del TIM è un polinomio di gradon. Ciò comporta che ogni qualvolta i flussidi cassa cambino di segno porta adavere un TIM multipli. In questi casi, ilcriterio del TIM perde di significativitànella sua applicazione.
Il TIM non esiste, è assente, perchè non c’èmai l’intersezione con l’asse delle x → ilTIM non può essere calcolato .
I progetti di finanziamento sono speculari aquelli di investimento in quanto sicaratterizzano prima per un flusso di cassapositivo