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Significato di Teologia Politica
Il termine teologia politica può avere tre diverse definizioni date dalle diverse relazioni tra i due termini. Se prevale il termine Teologia, si genera una politica della teologia e l'uomo si affida ad un credo prevalentemente religioso. Se i due termini hanno lo stesso valore, si ha una riflessione sul nucleo teologico della politica e sul significato filosofico-politico. Infine, se prevale il termine Politica, si genera una teologia della politica, cioè una Teologia Civile dove la politica si avvale delle teorie teologiche per appropriarsi della realtà, ad esempio i regimi totalitari.
Storia Semasiologica di Keselleck e Storia Onomasiologica di Ritter
La Storia Semasiologica studia il valore e le successive modificazioni di un determinato tema o problema, anche se esso viene espresso da forme linguistiche diverse. Il senso Semasiologico studia il nesso tra politica e teologia, questo può comparire anche sotto nomi diversi, ad esempio: sovranità.
potere, ordine, secolarizzazione ecc…La s. onomasiologia sceglie una determinata espressione linguistica e ne segue le trasformazioni nel corso del tempo; mantiene fissa la forma e ne indaga i contenuti con cui ogni volta è stata riempita.Questo metodo prende in esame un termine e ne studia lo sviluppo nel corso del tempo.Una Storia della teologia politica in senso onomasiologico è necessaria ma limitata.
CONTRATTO SOCIALE DI ROUSSEAU – PARADOSSO.Egli discutendo nel contratto sociale di politica e religione afferma che l’una serve come strumento all’altra se si vuole risolvere il paradosso di ogni vera società politica il quale afferma che “ lo Stato nel momento in cui i cittadini sono politicamente razionali ma questi diventano tali solo dopo che lo Stato li ha educati per molto tempo”. Per risolvere tale paradosso c’è bisogno che 1) l’effetto diventi causa; 2) che lo spirito sociale che segue l’istruzione
presiederebbero all'istituzione stessa; 3) che gli uomini fossero prima dell'istituzione delle leggi, quello che diventeranno poi grazie ad esse. Perché tutto ciò si realizzi c'è bisogno che qualcosa dall'esterno metta in moto l'intero processo politico. Tale elemento esterno è la religione che convince gli uomini senza violenza. Egli distingue la religione dell'uomo dalla religione del cittadino e l'elemento esterno corrisponde al Cristianesimo Romano, il quale dà al cittadino: due leggi, due patrie e due signori. QUALI SONO LE EVOLUZIONI DELLA RELIGIONE CIVILE DI ROUSSEAU? (Posizione di Kant e dei Giacobini) Rousseau porta a due evoluzioni, una verso Kant e una verso i Giacobini. Kant critica il concetto di Rousseau riguardante la religione dell'uomo come qualcosa di innato in se stesso; dicendo che se esiste una sola religione, naturale e razionale, allora la religione stessa viene a dissolversi. I Giacobini inveceriducono la teologia naturale al culto politico giungendo ad un'equivalenza delle diverse religioni. L'unica Dea della religione che impera sovrana, è quella della Ragione. TEOLOGIA POLITICA E CIVILE All'inizio dell'800 si svilupparono due linee concettuali: Teologia Politica e Teologia Civile. La Teologia Politica si rivolge al fondamento teologico della politica e investe le condizioni di ordine metafisico che rendono possibili le diverse forme di politica. Secondo alcuni studiosi del '900, la crisi dovuta alla rivoluzione poteva terminare solo attraverso un nesso tra teologia e politica. La Teologia Civile si basa sul fondamento politico della teologia, interrogandosi in generale sulla funzione della religione nella costruzione dello stato. Si suddivide in 2 concetti distinti: quello critico di religione politica e quello positivo di religione civile. La religione politica indica un culto subordinato alla finalità dello Stato. La religione civile, invece,Rovescia il giudizio di condanna contro l'interferenza teologica.
LA DOTTRINA DELLA REDENZIONE DI PAOLO DI TARSO
Per opera dell'apostolo Paolo, inizia la ricostruzione della teologia politica in senso proprio. Attraverso i suoi studi sulla redenzione tra uomo e Dio nacque la Dottrina della Redenzione dove Gesù figura come il Cristo, la Croce come il momento fondamentale della storia, il Sacrificio come il Principio necessario per la salvezza dell'anima e la Chiesa è il fondamento del messaggio lasciato a Pietro (Capo della Chiesa.)
GLI ELEMENTI CENTRALI DEL PENSIERO DI PAOLO DI TARSO.
Questi elementi sono 3: trascendenza, cristologia e progetto divino. La trascendenza: solo attraverso l'incarnazione del Figlio di Dio, l'uomo può ritrovare un immagine divina e essere salvato dal peccato, che lo ha lasciato privo dell'immagine di Dio. Dio ha mandato il Figlio non per unire la terra al cielo ma per condannarla e inaugurare un nuovo regno.
dello spirito perché la vera città dei cristiani è in cielo. La cristologia: Cristo è al centro della riflessione teologica, egli è il mediatore che rende possibile la trasformazione dalla carne allo spirito. Il progetto divino: non tutti saranno salvati ma solo coloro che hanno avuto la grazia di conoscere il Vangelo e di compiere opere buone attraverso la fede.
I 3 TIPI DI TEOLOGIA DOPO L'APOSTOLO PAOLO
Dopo l'apostolo Paolo la teologia politica è pensabile in tre diversi modi generati dall'intersecazione di tre ambiti: Dio, Chiesa e Impero.
Quindi abbiamo L'Impero senza Chiesa, afferma che la trascendenza si rivela al mondo come verbo eterno e per questo è presente solo nel regno secolare. L'Impero è immediatamente la comunità nella quale vivono i fedeli di Cristo. Es: Impero Romano d'Oriente
La Chiesa senza Impero, invece, afferma che la trascendenza si manifesta nel mondo solo come
In fine la Chiesa con Impero, afferma che la trascendenza si è manifestata sia come verbo eterno, sia come verbo incarnato e per questo è presente sia nell’Impero che nella Chiesa, essi sono posti in maniera gerarchica infatti l’impero è subordinato alla chiesa in quanto essa ha un compito superiore come nel Sacro Romano Impero e nel Medioevo.
EUSEBIO DI CESAREA (256-337) IMPERO SENZA CHIESA (Imp.Rom. Oriente)
Eusebio muove dall’idea che il mondo è ordinato e per tanto è stato creato da Dio il quale non solo l’ha creato ma lo sostiene con la sua parola eterna. Successivamente Dio istituisce un mediatore: Gesù Cristo il quale ha il compito di riunire l’umanità divisa dal peccato. Tale compito è stato affidato anche all’imperatore nel quale si manifesta il logos divino.
Il compito è quello di
anticipare ciò che poi sarà completato nel regno di Dio ovvero l'unione di tutta l'umanità. Ciò evidenzia come l'impero è la comunità ecclesiale, per questo è impensabile una chiesa separata dall'impero ma esse devono invece costituire un'unica società. L'impero infatti è la comunità dei fedeli di Dio cioè la chiesa in terra di cui l'imperatore è il capo e a cui spetta l'interpretazione del verbo.Riguarda la salvezza e quella degli uomini rivolta al peccato. Per raggiungere la pace celeste occorre che le due città usino la stessa realtà temporale.
LA POSIZIONE DI GELASIO I (492-496)
SACRO ROM IMP E MEDIOEVO.
LA CHIESA CON IMPERO.
L'idea di Gelasio I è che il regno e il sacerdozio sono due manifestazioni dello stesso ordine divino, ovvero esse sono state create entrambe da Dio a cui sono stati affidati due compiti diversi. Al regno spetta l'amministrazione della giustizia secolare e quindi ad esso è affidato il pieno potere sulla condotta pubblica; alla chiesa invece è affidato il compito di diffondere i comandamenti e di curare la salvezza delle anime, essa quindi ha pieno potere in materia di fede. Gelasio I afferma che esse pur essendo autonome sono poste in un ordine gerarchico dove l'impero è sottomesso alla chiesa perché quest'ultima ha un compito superiore infatti entrambi sono responsabili davanti a Dio, anche.
se l'imperatore dovrà rendere conto solo del suo operato mentre il pontefice sarà tenuto a rispondere del suo operato ma anche di quello dell'imperatore.
GREGORIO VII E IL DICTATUS PAPAE
Nel 1075 Gregorio VII pubblicò il Dictatus Papae, una raccolta di 27 canoni che contenevano una duplice affermazione di superiorità del Papa: nei confronti della chiesa e dell'impero.
Quando l'imperatore risulta di animo malvagio, il Papa ha il potere di deporlo e di liberare i suoi sudditi dal giuramento mentre il principe scomunicato dev'essere segregato dal consorzio cristiano.
Inoltre Gregorio VII distingue 2 ordini: quello terreno e quello celeste, e cerca di avvicinare la città dell'uomo a quella di Dio fino a farla scomparire.
DOTTRINA DELLE DUE SPADE
Ne parla Bernardo di Chiaravalle dicendo che entrambi i poteri spettano alla Chiesa.
Questa teoria è stata poi ripresa da Giovanni di Salisbury nel suo Policraticus, dove afferma
che il Principericeve la spada direttamente dalla Chiesa, la quale rinuncia ad essa per non macchiarsi le mani. Quindi ilprincipe è ministro del Sacerdozio ma resta inferiore al Papa.DUPLICE MEDIAZIONE DI TOMMASO D'AQUINO:egli afferma che l'ordine divino comprende due ambiti separati ed autonomi Regno e Sacerdozio provenientidalla natura e dalla rivelazione. Le quali, pilastri della ragione divina.La Potestà viene concessa in modo mediato e immediato, generando autorità differenti.Questi 2 ambiti distinti sono uniti perché provenienti dalla stessa legge eterna.Sia la legge della natura che quella della fede provengono da Dio e si manifestano una nell'uomo attraversola ragione e l'altra risulta accessibile solo per rivelazione.
IL DOPPIO ORDINE DI DANTE ALIGHIERI
La separazione tra rivelazione e ragione fu radicalizzata da Dante Alighieri che, nella monarchia mosse dallacostatazione che l'uomo, in ragione del corpo e
dell'anima partecipa contemporaneamente al mondo degli enti incorruttibili e a quello degli enti incorruttibili, e dev'