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FEGATO
È la ghiandola esocrina più voluminosa del corpo, annessa al tubo
digerente. Occupa l’ipocondrio destro, parte dell’epigastrio e raggiunge
l’ipocondrio sinistro; si trova subito sotto il diaframma, il suo margine
inferiore decorre lungo l’arcata costale destra.
La superficie del fegato è liscia e presenta una faccia antero-superiore
convessa (o faccia diaframmatica), una faccia inferiore leggermente
concava (o viscerale), una faccia posteriore (o margine posteriore).
- La faccia diaframmatica è liscia, su di essa si trova il solco sagittale
superiore, che la divide in due lobi, uno destro e uno sinistro. Il lobo
destro è più esteso del sinistro. Questa faccia è quasi completamente in
rapporto con la cupola diaframmatica.
- La faccia viscerale ha superficie irregolare ed è percorsa da tre solchi:
il sagittale destro, il sagittale sinistro e il trasverso, che rappresenta l’ilo
epatico (porta del fegato). I tre solchi disegnano una H.
1)Il tratto anteriore del solco sagittale destro è ampio, accoglie la
cistifellea e prende il nome di fossa cistica; il tratto posteriore accoglie
la vena cava inferiore ed è denominato fossa della vena cava.
2)Il tratto anteriore del solco sagittale sinistro contiene il ligamento
rotondo, il tratto posteriore è occupato dal ligamento venoso.
3)Il solco trasverso, o ilo del fegato, lungo 6-7 cm e largo 1 cm accoglie:
i rami di divisione della vena porta, i rami di divisione dell’arteria
epatica, i dotti epatici destro e sinistro, i linfatici del fegato.
I solchi sagittali e quello trasverso individuano sulla faccia viscerale del
fegato un lobo destro, un lobo sinistro, uno caudato e uno quadrato.
1)Sul lobo destro ci sono impronte dovute agli organi contigui; queste
sono l’impronta colica (fessura colica destra o epatica (mentre la
sinistra è splenica)), impronta renale e surrenale destra, quella
duodenale.
2)Sul lobo sinistro c’è l’impronta dello stomaco e l’impronta esofagea.
3) Il lobo quadrato è in rapporto col piloro e con la prima porzione del
duodeno.
4)Il lobo caudato è in rapporto con il pilastro destro del diaframma e la
vena cava inferiore.
- La faccia posteriore del fegato è in rapporto diretto con il diaframma ed
è priva di peritoneo. Il fegato è rivestito dal peritoneo sulla faccia
diaframmatica e su quella viscerale; il peritoneo viscerale delimita la
loggia epatica che contiene l’organo.
IRRORAZIONE DEL FEGATO
I vasi che arrivano al fegato sono l’arteria epatica e la vena porta che
penetrano nel fegato presso l’ilo; dal fegato defluiscono le vene epatiche
che sboccano nella cava inferiore.
Arteria epatica ha origine dal tronco celiaco e in prossimità dell’ilo
epatico si divide in un tronco destro e uno sinistro; dalle suddivisioni del
ramo destro e sinistro, hanno origine le arteriole interlobulari che
decorrono negli spazi portali e vanno a gettarsi, come arteriole
perilobulari, nei sinusoidi epatici. I sinusoidi sono capillari a decorso
molto tortuoso.
Vena porta origina dietro la testa del pancreas per confluenza della
vena mesenterica superiore con la vena lienale o splenica che riceve la
vena mesenterica inferiore. Dalla divisione dei rami principali si hanno
rami interlobulari e perilobulari; questi ultimi si aprono nei sinusoidi
interlobulari.
Vene epatiche originano dalle vene centrolobulari che confluiscono
nelle vene sottolobulari e quindi in tronchi sempre maggiori fino alle
vene epatiche. Le vene epatiche sono 3: destra, mediana e sinistra che
sboccano direttamente nella cava inferiore.
SINUSOIDI EPATICI
Sono capillari a decorso molto tortuoso che convogliano il sangue
dall’arteria epatica e dalla vena porta, collocate alla periferia del lobulo,
verso la vena centro lobulare.
STRUTTURA DEL FEGATO
Sotto al rivestimento peritoneale, il fegato è ricoperto da una capsula
fibrosa (di Glisson) che, in corrispondenza dell’ilo, penetra nell’organo,
seguendo le ramificazioni dei vasi, dei dotti biliari e dei nervi e delimita
piccole aree poligonali di parenchima epatico denominate lobuli.
Queste sono le unità strutturali del fegato.
Ogni lobulo risulta costituito da numerose lamine cellulari a disposizione
radiale, dalla periferia del lobulo convergono verso il suo centro. Lungo
l’asse maggiore del lobulo decorre la vena centrolobulare in cui
sboccano i sinusoidi contenuti nel lobulo. Le zone dove 3 o più lobuli
vengono a contatto tra loro sono detti spazi portali. Il sangue delle
ramificazioni della vena porta e dell’arteria epatica viene convogliato
dalla periferia di ogni lobulo nella rete dei sinusoidi che formano una rete
venosa posta tra le lamine cellulari e che collega i vasi interlobulari alla
vena centro lobulare. Le vene centrolobulari confluiscono nelle vene
sottolobulari, che danno origine alle vene epatiche.
Al contrario, la bile prodotta dagli epatociti si riversa nei capillari biliari
attraverso i quali viene convogliata nei canalicoli biliari che stanno negli
spazi portali.
Il lobulo classico con la vena centrolobulare non è cosi evidente
nell’uomo, al contrario di altri mammiferi. Un altro modello strutturale
del parenchima epatico è quello dell’ acino epatico, considerato la vera
unità morfologica e funzionale del fegato.
Questo comprende un’area irrorata da un ramo terminale della vena
porta e dell’ arteria epatica, e con un canalicolo biliare.
L’acino epatico divide il parenchima in territori geometricamente uguali
tra loro. La rete dei sinusoidi del lobulo è una rete venosa interposta tra
due sistemi venosi: quello della vena porta e quello delle vene epatiche.
SISTEMA DELLA VENA PORTA
La vena porta conduce al fegato il sangue che proviene da tutta la
porzione sottodiaframmatica del tubo digerente, dalla milza, dal
pancreas, e dalla colecisti. Si dirama nel parenchima epatico e termina
nel sistema dei sinusoidi, dal quale trae inizio il sistema delle vene