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SISTEMI DI CONTROLLO SOLARE: LE SCHERMATURE

p.274

Le vetrate creano un sistema di riscaldamento negli spazi interni. Va quindi progettato un sistema di

schermatura per proteggere dal sole

- Regolare la luce per evitare abbagliamento

- Controllare la radiazione solare per evitare surriscaldamento

Criteri progettuali:

- Ogni facciata ha una diversa esposizione al sole e dunque una diversa esigenza di schermatura

- Il dimensionamento e la morfologia della schermatura devono essere studiati attraverso l’uso dei

diagrammi solari

- Le schermature vanno collocate all’esterno, lasciando un’intercapedine ventilata altrimenti il controllo

è solo della luminosità ma non della radiazione solare (non si impedisce il surriscaldamento).

Anche l’uso della vegetazione può costituire elemento di schermatura d’estate lasciando filtrare il sole

d’inverno.

Il dimensionamento e la morfologia della schermatura devono essere studiati attraverso l’uso dei

diagrammi solari. Le carte solari permettono di individuare la posizione nelle diverse ore e giorni dell’anno.

3 momenti dell’anno fondamentali rispetto ai quali fare verifiche rispetto ai sistemi di schermatura:

solstizio d’inverno e d’estate (possibilmente anche equinozi). Durante il solstizio d’inverno va fatto

irraggiare l’edificio.

Altezza solare alfa

Angolo formato tra direzione dei raggi solari e piano orizzontale

Azimut solare gamma

Angolo formato tra la proiezione sul piano orizzontale dei raggi solari e la direzione sud; è positivo se la

proiezione cade verso est ed è negativo se la proiezione cade verso ovest.

Importante sapere qual è la posizione del giorno 12 giugno alle 12 ( altezza del sole rispetto all’orizzonte

68°).

21 dicembre: 22° altezza sole alle ore 12

Per gli orientamenti este e ovest molto efficace la schermatura verticale.

Tipi di posizionamento

- Parallelo alla facciata (chiuso/aperto)

- Perpendicolare alla facciata

o Orizzontale facciate a sud

o Verticale facciate a est e ovest

Tipologie

- Fisse

o Integrate con la struttura dell’edificio

o Dispositivi aggiuntivi

- Mobili

Osservazione: schermo fisso orizzontale (facciata sud ); studio delle ombre portate

Approccio bioclimatico

nasce da un testo di Victor olgyay nel 1858 “progettare con il clima. un approccio bioclimatico al

regionalismo architettunico”

Propone in controtendenza di tornare a un regionalismo ovvero una differenziazione dei modi di costruire

che si caratterizzano rispetto ai contesti specifici. Occorre una risposta progettuale che guardi al clima

locale. Olgyay studiava nelle diverse zone climatiche, trasporta questo modo di studiare all’architettura. Il

modo di costruire delle abitazioni si è sempre condizionato al clima. Le abitazioni della tradizione hanno

forma e uso dei materiali accorto rispetto le esigenze climatiche del contesto (esempio igloo forma sferica

molto compatta che trattiene il calore all’interno).

Nei climi di tipo temperato ma piovosi umidi, troviamo tipicamente l’uso dei tetti a falda: motivazione

legata al fatto di smaltire l’acqua e la neve. Se andiamo nei climi temperati più mediterranei vediamo

costruzioni di tipo massiccio che contrastano il forte calore del surriscaldamento estivo: elevata massa

termica per creare condizioni di comfort in estate. Negli ambienti desertici l’uso della massa termica è

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Publisher
A.A. 2014-2015
4 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/22 Scienza e tecnologia dei materiali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher althea7 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienze e tecnologie dei materiali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Lavagna Monica.