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APPRENDIMENTO- modellaggio comportamentale (modellaggio per approssimazioni successive, shaping)
Consiste nel rinforzare in modo selettivo e progressivo le approssimazioni successive alla risposta prescelta, rendendo più probabile l'emissione della risposta desiderata. Questo consente di plasmare il comportamento del soggetto nel modo desiderato.
- Nel modellaggio il soggetto è libero di emettere una serie di risposte non predeterminate dall'addestratore e non legate al rinforzo (si differenzia dallo stimo-risposta-rinforzo, S-R-R).
- Il cavallo deve poter essere gradualmente abituato ad affrontare tutti i tipi di situazione per evitargli eccessivo stress nel momento in cui venga a trovarsi in una situazione nuova (sì rinforzo positivo, no torcinaso, frusta rinforzo negativo).
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Importante per il trasferimento dell'immunità passiva:
- Colostro (avviene efficacemente solo dopo poche ore dalla nascita)
- Svezzamento cavalli
domestici: avviene a 4-6 mesi; in natura: il cavallo cerca di continuarea poppare anche oltre l'anno di età.- erbivoro monogastrico (6L, piccolo), intestino molto sviluppato (ricco di microflora, favorisceprocessi digestivi)- necessità di mangiare poco e spesso (può pascolare 16-20 ore al giorno), in pratica quasicontinuamente- somministrare al cavallo prima parte più fibrosa (fieno) che passa più facilmentenell'intestino e successivamente il concentrato che permanendo più a lungo nello stomacoviene digerito più efficacemente.
PROBLEMI COMPORTAMENTALI- problemi gestionali e problemi che si manifestano nel cavallo montato, sono spesso causatidalla formazione di un'associazione tra una situazione dolorosa e la manifestazione delcomportamento problematico; manifestando un comportamento aggressivo riescono ad evitareil dolore.- comportamenti conflittuali (impennarsi, rotolarsi, sgroppare, scuotere la testa con forza)
La stereotipia è il termine con il quale vengono indicati comportamenti ripetitivi messi in atto dagli animali. Non hanno una funzione chiara ma occorrono in associazione a condizioni di management errato, quando l'animale è mantenuto in condizioni lontane da ciò che la sua natura richiede.
Stereotipie orali:
- ticchettio di appoggio (incisivi superiori su superfice piana, contrazione collo, tira verso di sé, può anche ingoiare aria producendo grugnito)
- ticchettio aerofagico (ingoiare aria)
- Mordere oggetti, leccare ambiente, giocare con la lingua
- masticare il legno (senza ingoiare aria)
Stereotipie locomotorie:
- locomozione eccessiva
- girare in circolo
- ballo dell'orso (spostare ripetutamente il peso da un arto
all'altro)- weaving,- calciare la porta del box (anteriori) o parenti del box (posteriori)- raspare il terreno- oscillazioni verticali con il capoaumento dell'auto-grooming,- autotraumatismo, lesioni cutanee- stall walking (percorsi circolari a forma di 8 o irregolari)
Cavalli ingestibili
- Effetti della mancata socializzazione
- con l'uomo basato su paura e punizioni
Effetti di un incontro/scontro
- Effetti di una raffinata cultura equina e di una incompetente rozzezza umana (Lo specchiodi Pan); delle caratteristiche istintive dell'animale, esaltazione dei! Conseguenza: esaltazionecomportamenti di evitamento.
Evitare rinforzi negativi (creare trazione) se il cavallo non cammina. 30Etologia
Barriera relazionale con l'uomo:l'origine
Per capire questa differenza tra uomo e cavallo, si devono considerare la loro priorità disopravvivenza in natura finalizzata a procacciarsi il cibo: l'uomo è carnivoro specializzato nellacaccia
E nell'allevamento, le sue priorità assolute sono catturare la preda e non mollarla più. Il cavallo è erbivoro specializzato nella fuga; mangia erba, che trova ovunque, le sue priorità sono fuggire il predatore, combatterlo e sopravvivere. Queste priorità portano ad assumere comportamenti diversi supportati da caratteristiche fisiche diverse.
Le differenze di specie creano problemi nella comunicazione tra uomo e cavallo. L'atteggiamento umano può essere letto come comportamento predatorio se l'uomo è preda di: impazienza, rabbia, paura, frustrazione. Queste emozioni creano infatti irrigidimento fisico e mentale: tensione muscolare, movimenti non fluidi.
Comportamento da preda:
- Frequente atteggiamento di allerta (percepisce il più piccolo fruscio che tradisca un predatore)
- Tempi di reazione brevissimi (un solo secondo di esitazione può valere la vita o la morte) nell'associare un'esperienza
- Memoria
sviluppata (rapidi negativa alla necessità di evitarla il più rapidamente possibile: in natura la velocità di apprendimento salva la vita)- claustrofobia (gli spazi chiusi limitano la possibilità di fuga)
Il cavallo non è un predatore, il quale è caratterizzato dalla vista centrale, percezione della profondità.
Riflesso di opposizione:
- è l'istinto di difesa, riconducibile al combattimento come ultima possibilità di salvezza
- è caratterizzato da: mordere, calciare, impennare, sgroppare, tirare indietro, rampare, bloccarsi, scartare, irrigidire collo e schiena, non farsi toccare, insofferenza al sottopancia.
- nell'interazione con l'uomo, il riflesso di opposizione scaturisce da paura e/o sfiducia
Queste caratteristiche creano problemi nella comunicazione uomo-cavallo. Sono creature e non strumenti.
Possibilità di controllare l'ambiente:
- sfide frequenti che l'animale riesce a
Controllare ottenendo un rinforzo desiderato è presentare un metodo efficace per evocare regolarmente emozioni positive. Vi sono dei comportamenti con proprietà di autorinforzo, che recano piacere all'animale, questi sono il comportamento sociale, il gioco e l'autogrooming. Quando l'animale è sotto stress, i comportamenti autoremunerativi possono sfuggire al controllo per sensibilizzazione del sistema dopaminergico. Lo stress amplifica poi il desiderio del rinforzo ma questo non è raggiungibile, l'animale attua, per compensazione, stereotipie.
ESPLORAZIONE
- È una necessità comportamentale
- Risulta compromessa dalla paura
L'animale può esplorare per vari motivi:
- Per cercare un cambiamento (esplorazione indagatrice o curiosa) - attività per puro piacere
- Oppure per rispondere ad un cambiamento (esplorazione ispettiva) - ad esempio nel novel object test
LAVORARE CON IL...
CAVALLO- Il cavallo calmo impara meglio, è disponibile alla relazione perché ha fiducia nel cavaliere- Dritto, il cavallo è in equilibrio, adatto a portare il peso di sella e cavaliere senza danni; in avanti, il cavallo prende parte al movimento, non è uno strumento.- Il lavoro alla corda non significa sgasare i cavalli, ma permette ai cavalli di spostare il loro baricentro indietro e correggere la laterizzazione (condizione muscolare appropriata)- Naturale laterizzazione, la preferenza ad utilizzare maggiormente un lato del corpo (spinge più a dx, ingaggia a sx, gira bene a sx)- cavallo in assetto naturale, non addestrato o addestrato male, comporta il baricentro spostato sugli anteriori.- Laminite, causato del carico eccessivo del peso da un solo lato. L'equino e gestire correttamente l'equilibrioImportante per il cavaliere è saper comunicare contro corpo e mente perché non sempre l'intenzione nel cavaliere corrisponde al
comandoespresso.- Il rollkur o iperflessione del collo del cavallo è una pratica illegale nell'equitazione definita come "flessione del collo del cavallo ottenuta attraverso la forza aggressiva" ed è bandita dall'ente governativo mondiale, la Federazione internazionale per gli sport equestri.
Redini tirate- Non permette al cavallo di avere una visione frontale. 32
Etologia
Il comportamento dei boviniBovino domestico domesticazione 9000 a.C
Il comportamento di questi animali è influenzato da molteplici fattori, sia endogeni sia esogeni, pertanto per poter descrivere le caratteristiche comportamentali dei bovini, è necessario accennare a come questi animali percepiscano l'ambiente in cui vivono attraverso i loro organi di senso.
La vista è ben sviluppata (strutture sia a bastoncelli che a coni), ma sembra che abbiano difficoltà a distinguere tra blu, grigio e verde. Hanno gli occhi posti lateralmente nel cranio, come altre prede.
Tale posizione porta a un ristretto campo visivo binoculare ma contemporaneamente permette un ampio monoculare laterale di circa 330 gradi. La visione monoculare non permette ai bovini di stimare la taglia e la velocità di un oggetto non familiare che si avvicini di lato: questo li rende molto reattivi a movimenti improvvisi.
I segnali visivi sono tra i più importanti mezzi di comunicazione nei bovini, in particolare le posizioni di testa, collo e coda (in particolare riguardo relazioni di dominanza o sottomissione).
I segnali acustici giocano anch'essi un ruolo fondamentale; gli animali tramite vocalizzazioni possono segnalare lo stato fisiologico ed emotivo, così come motivazioni e intenzioni. La natura imprevista, improvvisa e nuova dei suoni suscita una reazione di paura, infatti il suono di un clacson per esempio aumenta la frequenza cardiaca dei bovini al pascolo, mentre bovini abituati ai rumori e alla vista delle automobili, pascolano tranquillamente lungo le autostrade.
Pertanto i bovini si possono abituare ai rumori inseguito ad esposizione costante o frequente, purché non vi siano associazioni con eventi o situazioni dolorose. - Le vocalizzazioni nei bovini, non sembrano specifiche per una situazione, ma piuttosto legate al grado di agitazione, stress, interesse. La comunicazione vocale gioca un ruolo importante soprattutto nella relazione madre-neonato quando vengono separati. - richiamo di contatto generale: usato principalmente quando membri di un gruppo sociale perdono il contatto visivo e/o olfattivo fra loro, particolarmente in ambienti con densa vegetazione o nell'oscurità; - richiamo madre-prole o chiamata di contatto: è un attenuato muggito di bassa intensità, simile al belato, emesso nella ricerca della propria madre o del proprio figlio; - richiamo estrale