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Il viaggio nella poesia epica e lirica di Camões

Commedia di Dante e il Canzoniere di Petrarca, il viaggio nella poesia epica e lirica di Camões, che viene considerato un unico testo, è imperfetto e interrogativo. La tematica del viaggio è legata sicuramente a un fenomeno storico: l'espansione della nazione portoghese verso altri territori, avvenuta principalmente per 2 motivi:

  1. La religione: i portoghesi volevano conquistare i territori in mano agli infedeli;
  2. L'arricchimento del paese: il Portogallo era uno Stato economicamente povero, grazie a tale progetto espansionistico, riuscì ad ottenere rapporti commerciali con altri Paesi.

All'interno dell'opera, Camões è abile a distanziarsi dalla vicenda delle scoperte che racconta poiché il suo sguardo è diviso tra l'impresa di Vasco da Gama e la vicenda del presente. Os Lusiadas è infatti, allo stesso tempo, il grande poema epico dell'avventura marittima del Portogallo e il canto rinascimentale.

Che fonda la modernità europea. Espansione Portoghese Confinando con la sola Castiglia, il Portogallo non aveva altra scelta che espandersi attraverso i mari. Questo scatenò una corsa all'avanzamento tecnologico nella marineria che aprì le porte alla cosiddetta "Età delle scoperte". Inizialmente non si parlava di colonizzazione, ma di feitorias, di scambi commerciali dove il ruolo del commercio era centrale. Successivamente ci sarà poi quella che è la colonizzazione, ma nello specifico il modo in cui si muove inizialmente il Portogallo è attraverso questi scambi commerciali. Il Portogallo raggiungerà l'apice della sua gloria con la dinastia Avis, considerata la più importante del Portogallo per numero di scoperte fatte. Il primo re della dinastia Avis, D.Joao I (1357-1433), riuscì a sconfiggere i castigliani nella battaglia di Aljubarrota,

volendo impossessarsi della corona portoghese. Il Portogallo cercherà, nonostante la posizione geografica, di effettuare un'apertura mondiale e tale progetto fu avviato in precedenza grazie al matrimonio tra il re D. Joao I e una regina inglese: Filipa de Lencastre. Molti sono i viaggi e le scoperte che hanno portato all'espansione portoghese: tra il 1487-88 Bartolomeu Dias supera per la prima volta il Capo di Buona Speranza, fino a quel momento chiamato Capo delle Tormente. Nel 1492 Cristoforo Colombo arriva in America grazie ai re cattolici che gli sovvenzionano l'impresa. Nel 1498 Vasco da Gama supera nuovamente il capo di Buona Speranza e, con varie tappe sulla costa orientale dell'Africa, arriva in India, a Calicut. Nel 1505 la presenza del primo viceré in Asia: Francisco de Almeida. Dopo l'istituzione, per la prima volta, di un governo lontano dal Portogallo, ci si spinge sempre più ad est verso la Cina. L'espansione stessa ha portato,

A sua volta, ai cosiddetti "drammi delle scoperte". Interessanti, da un punto di vista ideologico, sono gli appunti sarcastici di Gil Vicente contro l'espansione marittima a Oriente, che interpretano i malumori di una società che si vedeva privata di molta forza lavoro per via dei viaggi oceanici e la colonizzazione d'oltremare e che si ritrovava a dover fronteggiare in patria anche problematiche di ordine etico e sociale. Esempio importante ne è l'Auto da India, in cui si narra di una sposa fedifraga (traditrice) che approfitta della partenza del marito per l'India alla ricerca di ricchezze, per darsi alle gioie della carne e che, al ritorno del consorte, mente sulla sua condotta e gli giura eterno amore. L'opera anticipa in modo comico le posizioni che Camões avanzerà attraverso la voce del Velho do Restelo in Os Lusíadas: l'episodio (Canto IV, ottave 94-104) è la prima vera "lezione".

didisinganno» presente nell’opera. Il Vecchio non solo mostra il rovescio della medaglia di quel processo espansivo e colonizzatore che l’opera celebra, ma arriva a criticare le illusorie vanità che muovono l’espansione lusitana, i disastri e la morte per gli uomini ingannati dalle facili ricchezze loro promesse. Appare quindi chiaro il nesso con i numerosi naufragi subiti dalla flotta portoghese, spesso causati proprio dall’eccessivo accumulo a bordo di quelle facili ricchezze. In molti, dunque, condannano l’espansione portoghese a Oriente, poiché ritengono che sia dettata dalla sete di ricchezza e non da una missione politico-religiosa. Inoltre la presenza portoghese in Oriente causa lo spopolamento della madrepatria con le problematiche sociali a questo connesse, come viene accennato anche nell’opera di Gil Vicente. Vi è una terza via rispetto alle scoperte orientali, quella di coloro che sono d’accordo sull’espansione.in Oriente ma che credono sia necessaria un'educazione delle classi dirigenti che gestiscono le politiche e amministrazioni in India. La prosa portoghese che tratta la materia delle scoperte è suddivisa in euforica ed isforica. Nella prima rientrano le cronache, le descrizioni, la storiografia e l'epica (Historia do Descrubimento e Conquista da Índia pelos Portugueses de Fernão Lopes de Castanheda; Os Lusíadas de Luís Vaz de Camões), alla seconda appartengono i testi che trattano della corruzione dei funzionari portoghesi in India, delle difficoltà che i portoghesi devono affrontare nel territorio e i resoconti di naufragi. Simbolicamente, il naufragio è una metafora ricorrente della vita umana. Questo genere, considerato innovativo in una visione cristiana, viene sfruttato come "exemplum" in cui gli autori sono spinti a vedere il naufragio come castigo di Dio per l'arroganza umana. L'espressione

«naufrágio da Índia», che compare in una delle prime croniche, si rivela centrale per una visione profondamente critica e antiepica dell'impero portoghese, tracciando un eloquente ritratto di ambizione e improvvisazione, corruzione e avidità insaziabile, con fine ultimo l'arricchimento in Oriente. Per Miguel de Unamuno, il Portogallo era un «paese suicida», pessimista e cupo, che si rispecchia nelle tragedie marittime: «en ese inmenso cementerio descansa la gloria de Portugal, cuya historia es un trágico naufragio de siglos». Il mare diventa sia strada di gloria che sepolcro di continua tragedia, per la “patria ingrata” di Vasco da Gama e altri navigatori. Intorno all’immagine, ormai canonica, del Portogallo come nazione-caravella si articolano, quindi, due discorsi: uno celebrativo, di chiara origine camoniana, e un altro, demistificante e anti-camoniano, che pur rifiutando il culto dell’impero,

Non può fare a meno di ruotare intorno al mito delle scoperte. Il tema del naufragio: biografia e letteratura

Nell'affrontare la lettura dell'opera e della vita di Camões è interessante notare come il tema del naufragio abbia una doppia valenza: biografica e letteraria. Questa tematica narrativa, eco di una tragedia vissuta, percorre tutta la produzione camoniana in cui è sempre presente l'impronta del naufragio che il poeta subì alle foci del Mekong, sulle coste dell'attuale Vietnam, dal quale riuscì a salvare miracolosamente dalle onde il manoscritto "Os Lusíadas" ma perdendo tra di esse la donna che amava, la misteriosa Dinamene. Il naufragio in sé appare come dato biografico assodato, ma non è possibile avere certezza né sull'una che sull'altra informazione: mito e realtà si mescolano alla perfezione.

La presenza di questa tematica attraversa tutta l'opera sia sul piano biografico che su quello letterario, conferendo ad entrambi una profondità e una complessità che rendono Camões uno dei più grandi poeti della letteratura portoghese e mondiale.

Il piano dello svolgimento narrativo sia su quello simbolico. Infatti, sebbene nessun naufragio colpisca direttamente la flotta di Vasco da Gama nella prima rotta verso l'India, questa tematica aleggia in tutto il poema. Dal salvando Os Lusíadas. Figura 3 Camões punto di vista contenutistico e formale, il testo di Camões non rispetta il modello narrativo tipico del resoconto di naufragio. Il tipo di forma letteraria adottata è completamente diversa, così come lo è il tipo di narrazione. Ciò permette però a Camões una maggiore libertà di azione: non dovendo attenersi ad alcun modello esplicito o implicito, può rielaborare liberamente le fonti che aveva a disposizione. Grazie a questa libertà Camões può traslare l'episodio in qualcosa di simbolico. Tuttavia, è bene ricordare che il termine "naufragio" non appare molte volte all'interno di Os Lusiadas, solo nel Canto V e

nel X abbiamodei riferimenti espliciti: nel V abbiamo il rimando a Sepúlveda e la descrizionecruda di due genitori che vedono morire i figli davanti ai propri occhi, e di unmarito che assiste alla violenza nei confronti della moglie, spogliata dagli uomini,prima di essere ucciso a sua volta. Nel Canto X invece, abbiamo proprio unriferimento alla vita dell’autore e al salvataggio dell’opera dalle onde.Dunque, all’interno dell’opera appare la minaccia di quest’ultimo, non ilnaufragio stesso. C’è l’eco di questo evento, vissuto in prima persona da Camões,che continua a farsi sentire, aleggia la paura, un’ inquietudine continua.Naufragio nell’opera: Episodio di Sepulveda e AdamastorIl più famoso dei naufragi fu quello diManuel de Sousa Sepulveda, perchéparticolarmente tragico: la nave su cuil’uomo viaggiava con sua moglie e i suoi figli sischiantò davanti alle coste del Natal, dove nel X abbiamodei riferimenti espliciti: nel V abbiamo il rimando a Sepúlveda e la descrizionecruda di due genitori che vedono morire i figli davanti ai propri occhi, e di unmarito che assiste alla violenza nei confronti della moglie, spogliata dagli uomini,prima di essere ucciso a sua volta. Nel Canto X invece, abbiamo proprio unriferimento alla vita dell’autore e al salvataggio dell’opera dalle onde.Dunque, all’interno dell’opera appare la minaccia di quest’ultimo, non ilnaufragio stesso. C’è l’eco di questo evento, vissuto in prima persona da Camões,che continua a farsi sentire, aleggia la paura, un’ inquietudine continua. Naufragio nell’opera: Episodio di Sepulveda e Adamastor Il più famoso dei naufragi fu quello di Manuel de Sousa Sepulveda, perché particolarmente tragico: la nave su cui l’uomo viaggiava con sua moglie e i suoi figli sischiantò davanti alle coste del Natal, dove

isuperstiti furono sottoposti a torture da parte degli indigeni che portavano ad atroci morti. Si tratta di una delle tragedie marittime che più ha destato l'attenzione non solo nazionale ma anche internazionale diventando, nell'immaginario culturale portoghese, il naufragio per antonomasia e dando origine a una ricca e nota tradizione intertestuale e interdiscorsiva, dalla seconda metà del XVI secolo alla letteratura contemporanea.

Episodio di Adamastor (Canto V)

Figura 4

Pubblicato in forma anonima nel 1555, poco dopo il verificarsi di questa tragedia marittima, il racconto del naufragio di Sepulveda divenne presto un caso triste e memorabile nella nostra cultura. Anche prima dell'opera di Jerónimo Corte Real, due prestigiosi poeti del XVI secolo immortalarono questa tragedia: Luís Pereira Brandão, in Elegíada (Canto VI), del 1588 e Luís de Camões, nel 1572, per bocca del terribile Adamastor (Os Lusíadas, Canto V).

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
8 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/08 Letteratura portoghese e brasiliana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giada.Bonadio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura portoghese 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi L'Orientale di Napoli o del prof De Rosa Francesca.