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U AC I
OM N
U
COMUNITÀ COMPONENTE
INFRACOMUNITA : insieme di infrapopolazioni di parassiti in un Comunità componente Insieme delle infracomunità
→
ACOMUNITA : insieme di infrapopolazioni di parassiti in un
individuo ospite di parassita associate a una popolazione ospite.
uo ospite COMUNITA COMPONENTE: insieme delle infracomunità di
parassita associate a una popolazione ospite
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COMUNITÀ COMPONENTE 119
COMUNITA COMPONENTE: insieme delle infracomunità di
parassita associate a una popolazione ospite
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TÀ U
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U Comunità composta
COMUNITÀ COMPONENTE
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COMUNITÀ COMPONENTE
COMUNITÀ COMPOSTA 69
R TÀ
AC I
R 121
O N
À
LA COMPETIZIONE INTRASPECIFICA
Avviene tra organismi appartenenti alla stessa specie. La competizione ha come ultimo effetto quello di
ridurre il contributo alla successiva generazione rispetto a quello atteso in assenza di competizione (questo
vale anche per la competizione interspecifica).
Avendo esigenze molto simili per la sopravvivenza, l’accrescimento e la riproduzione, e spesso necessitando
di più cibo di quello presente nell’habitat, gli individui di una popolazione competono tra di loro. Una parte
di essi ne viene deprivata.
L’acacia compete indirettamente con le piante della stessa specie a livello dell’apparato radicale (molto
esteso). Ciascuna pianta cerca di assorbire la poca acqua presente nel suolo.
Betta splendens
Il pesce combattente è un pesce territoriale e compete direttamente per il territorio.
Per quanto riguarda la competizione unilaterale, individui all’interno di una specie hanno molte
caratteristiche in comune, sfruttano risorse simili e in molte condizioni rispondono allo stesso modo.
Tuttavia la competizione intraspecifica può essere molto unilaterale: piccole differenze tra organismi molto
simili portano alla sconfitta dell’uno o dell’altro. Un
esempio è mostrato dalla figura 5.2. La La competizione
sopravvivenza durante l’inverno dei giovani cervi intraspecifica avviene
rossi nella popolazione con limitate risorse di (ovviamente) tra
Rhum, Scozia cala notevolmente all’aumentare organismi molto simili.
Piccole differenze
dell’affollamento della popolazione, e i cervi che portano alla sconfitta
alla nascita pesano di meno hanno maggiori o alla vincita
probabilità di morire. I competitori deboli possono
dare solo un piccolo o nessun contributo alle
generazioni future. Il contributo dei competitori
più forti è quindi solo in minima parte influenzato
da altri. Infine, si noti che l’effetto della
competizione intraspecifica su ogni individuo è
tanto maggiore quanti più concorrenti ci sono. Si In condizioni di sovraffollamento sopravvivono i cervi che alla nascita
può allora dire che gli effetti della competizione pesano di piu
intraspecifica sono densità-dipendenti. BUK: 133, 134
La competizione tra specie può essere
profondamente influenzata dall’eterogeneità e
dall’imprevedibilità delle condizioni ambientali,
specialmente dalla temperatura. Due pesci
Salvelinus malma S.
salmonidi di fiume, e
leucomaenis , convivono ad altitudini intermedie
sull’isola Hokkaido (Giappone), e solo i primi
vivono ad elevate altitudini (temperature basse)
mentre i secondi a basse altitudini. Un inversione
del risultato della competizione tra le due specie(
dovuto a un cambiamento di temperatura) sembra
giocare un ruolo chiave. Per esempio, supponendo
di mantenere le due specie a 6°C per un periodi di A basse temperature sopravvive meglio il salmerino malma (Salvelinus
malma) a elevate temperature sopravvive solo il salmerino leucomaenis
191 giorni (una temperatura tipica di elevate (Salvelinus leucomaenis)
S. malma
altitudini), la sopravvivenza di era di BUK: 46, 47
S. leucomaneis
gran lunga superiore di quella di ; a 12°C (tipici di basse altitudini), entrambe le specie
S. malma
sopravvivevano meno bene, ma in circa 90 giorni tutti i erano morti. Entrambe le specie da sole,
sono abbastanza capaci di vivere ad entrambe le temperature. 70
L’ipotesi del disturbo intermedio (Connel 1978)
Dato che il fenomeno della successione è legato al verificarsi di perturbazioni ambientali di qualche tipo,
che ne segnano l’inizio, vi è da attendersi qualche relazione tra le modalità di comparsa delle perturbazioni e
la struttura delle comunità. L’idea di base è che in assenza di perturbazioni esterne le specie
competitivamente dominanti finirebbero per monopolizzare le risorse disponibili, come lo spazio o i nutrienti,
escludendo le popolazioni di specie competitivamente inferiori dalla comunità. Al contrario, il verificarsi di
perturbazioni potrebbe riportare la comunità a stadi precedenti in cui vi sono condizioni anche per la
presenza di specie competitivamente inferiori.
Queste idee trovano espressione nell’ipotesi del disturbo intermedio, originariamente proposta da
Connel nel 1978, che in sostanza afferma che i livelli maggiori di ricchezza dovrebbero corrispondere a livelli
intermedi della frequenza di perturbazione.
Se la perturbazione si manifesta con una a b c
frequenza: Perturbazioni frequenti
Perturbazioni periodiche
Nessuna perturbazione
- Elevata La comunità si manterrà per
→ N
la maggior parte del tempo in uno
stadio precoce (ricchezza in specie
limitata).
- Rara La comunità sarà soggetta a
→
riduzione di diversità per esclusione
competitiva (caratteristica delle
comunità mature).
- Intermedia La comunità si troverà
→
per la maggior parte del tempo in uno
stadio di sviluppo caratterizzato da livelli
elevati di ricchezza.
Una verifica di questa ipotesi è fornita dalle osservazioni di Sousa (1979) sulla dinamica delle comunità algali
marine del Nord America. La successione di queste comunità che si impiantano su ciottoli o massi di varie
DISPENSA 8 Ulva
dimensioni inizia con la rapida occupazione da parte di alghe verdi del genere della superficie resasi
disponibile, seguita nel corso del primo anno dalla colonizzazione da parte di numerose specie di alghe
rosse. Infine, in un arco di tempo di 2-3 anni si osserva una prevalenza di una sola specie che arriva ad
occupare oltre il 60% della superficie disponibile.
L’ipotesi del disturbo intermedio trova inoltre sostegno in alcuni modelli formali come quello proposto da
Houston (1979) che si basa sull’estensione del modello di Lotka-Volterra per la competizione interspecifica a
un sistema costituito da molte specie. La dinamica delle specie viene influenzata da perturbazioni il cui
effetto consiste in un dimezzamento aspecifico (cioè uguale per tutte le specie) e indipendente dalla densità
delle popolazioni. In generale, la maggiore diversità si ottiene con perturbazioni di frequenza intermedia. In
assenza di perturbazioni, alcune specie si estinguono per effetto della competizione, mentre nel caso di
perturbazioni molto frequenti, solamente le specie che hanno una capacità di accrescimento rapido possono
recuperare rapidamente e raggiungere alte densità prima del sopraggiungere di una nuova perturbazione.
Specie fuggitive e altamente competitive
L’ambiente è generalmente costituito da un mosaico di microambienti favorevoli ad una specie o ad un’altra.
I microambienti possono comparire o scomparire in modo non prevedibile sia nello spazio sia
temporalmente. Un sistema non necessariamente raggiunge l’equilibrio e un competitore “superiore” può
non avere il tempo sufficiente per soppiantare il competitore “inferiore”.
- Specie fuggitiva (F) È la prima in grado di colonizzare spazi lasciati liberi, colonizzarsi e riprodursi
→
(es. una pianta annuale si riproduce per dispersione dei semi).
- Specie altamente competitiva (C) È in grado di colonizzare spazi lasciati liberi solo lentamente,
→
ma quando riesce soppianta la specie fuggitiva (es. una pianta pluriennale che colonizza nuovi spazi
mediante ramet). 71
LA SPECIE MOLTO COMPETITIVA (C) PUO COLONIZZARE SOLO CELLE
CONFINANTI (SE TROVA SPECIE FUGGITIVA COMPETE E VINCE) La specie fuggitiva può coesistere con quella
LA SPECIE FUGGITIVA (F) PUO COLONIZZARE QUALSIASI CELLA
LIBERA (SENZA SPECIE COMPETITIVA) altamente competitiva? Dipende:
- Dalla sua fecondità annuale = C
C
C - Dalla proporzione di celle vuote quando si
raggiunge l’equilibrio = E*
Le fuggitive possono vincere sulle competitive solo
F quando CE* > 1.
LE CELLE POSSONO RISULTARE LIBERE QUANDO
1) NESSUNA DELLE DUE SPECIE LE HA COLONIZZATE
2) LA SPECIE COMPETITIVA DOPO AVER COLONIZZATO LA CELLA MUORE DI
MORTE NATURALE BUK: 239, 240 cE*>1
FUGGITIVE POSSONO VINCERE SU COMPETITIVE QUANDO
Gli ambienti di solito sono degli insiemi di
habitat favorevoli e sfavorevoli; le DA
componenti di questi insiemi sono
temporanee e spesso si presentano in OCCUPATE
momenti e luoghi imprevisti. I sistemi non
necessariamente raggiungono l’equilibrio, FUGGITIVE
e i competitori superiori non sempre
hanno il tempo per sovrastare quelli CELLE
inferiori. Quindi spesso è necessario SPECIE
considerare in che modo la competizione PROPORZIONE
interspecifica sia influenzata da un C = Fecondità annuale fuggitiva
ambiente incostante o imprevedibile. E* = celle all’equilibrio vuote
Lacune imprevedibili:
Il competitore più povero è il miglior
colonizzatore: lacune lasciate da spazi
inoccupati si trovano imprevedibilmente in cE* BUK: 239, 240
molti ambienti. Incendi, frane e lampi
possono creare lacune nei boschi; tempeste possono creare lacune sulle coste; predatori voraci possono
creare lacune ovunque. Questi spazi liberi vengono poi nuovamente colonizzati ma le prime specie a farlo
non sono necessariamente quelle migliori nel soppiantare le altre a lungo termine. Posto che si creino delle
lacune alla giusta frequenza, è possibile per una specie “fuggitiva” e una specie molto competitiva,
coesistere. La specie fuggitiva è di solito la prima a colonizzare la lacuna; vi si stabilisce e si riproduce. Le
altre specie tendono a invadere la lacuna più lentamente, ma una volta che hanno iniziato a farlo possono
escludere la specie fuggitiva. Esempio di un modello in cui come