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Come nella letteratura si riflettono quei saperi lì (sapere delle corrispondenze e quel sapere pseudo-scientifico degli umori)?
George Herbert, Grief, imita un po' il sonetto ma sono quasi 20 versi. Come si riproduce teoria degli umori anche in poesia? Herbert chiede lacrime: "chi mi darà altre lacrime?" Non si rivolge ad altri uomini, altri esseri umani che possano dargli a prestito le lacrime: ha dolore ma non ha più lacrime per manifestarlo. Si rivolge alla natura che potrà dargli le lacrime: "sorgenti, fonti, venite ad albergare nella mia testa e nei miei occhi." Anche quello che è in cielo: nuvole e pioggia perché il suo dolore è tale da aver bisogno di "all the watery things": tutte le cose che sono d'acqua che ha prodotto la natura. Lasciate che ogni vena del suo corpo possa assorbire un fiume intero per portare provigioni per nutrire di lacrime i miei occhi stanchi e che piangono ma troppo.
secchi a meno che non riescano a ricevere nuovi condotti, nuove forniture che aiutino i miei occhi piangenti a continuare a essere e che possano così essere in accordo con la mia condizione. Ci sia il sapere delle corrispondenze che sottende questa prima parte della poesia: corrispondenze tra fluidi dentro il corpo umano e quelli fuori, tra le vene stesse che corrispondo ai fiumi. Nella teoria umorale, c'è anche una corrispondenza tra fluidi del corpo e condizione dell'individuo stesso (estremo dolore e condizione di non bilanciamento del sentire). Quella visione là permette l'invenzione poetica di dire: "non ho più lacrime, venite fiumi a me di modo che le vene possano portare agli occhi nuove lacrime." Titus Andronicus è la prima tragedia di Shakespeare, è uno splatter come quei film di eccesso di violenza messa in scena. È tragedia dell'eccesso di violenza. In questo testo, Titus, il protagonista, parla del suodolore immenso che non può essere descritto a parole che nasce da un dolore della figlia, Lavinia. vede quello che è successo sul corpo di Lavinia. Corrispondenza tra cosmo e macrocosmo. Tra esseri umani e la terra con le manifestazioni meteorologiche? Welking: sfera celeste, cielo. "Io terra che contengo anche il mare, come mare, devo essere mosso dai suoi sospiri (her sighs)." Prima presentazione: natura in tempesta nei cieli e anche sulla terra, mare è tempesta, diluvio sulla terra e poi procede con le corrispondenze tra quello che sta accadendo in natura e quello che sta accadendo a lui che riceve il dolore della figlia e lo fa suo: "Io, se fossi terra, avrei il mare...". L'eccesso della scrittura: è abbastanza tranquillo il rapporto tra microcosmo e macrocosmo così come è individuato dalla scienza del tempo, può entrare anche nel testo letterario. Entra in Titus Andronicus. Tuttavia, c'è giàl’elemento di complessità rispetto al ripetere una relazione tra microcosmo e macrocosmo. La complessità viene da più punti. 1- Quello che viene ripetuto nella sfera del microcosmo, a livello di umani, è già una relazione tra elementi. È la relazione nel macrocosmo della terra (condizioni meteorologiche). Relazione individuata come relazione che si ripete anche nel rapporto tra Titus e la figlia Lavinia, tra i sentimenti di Titus e il dolore di Lavinia. 2- Quella relazione tra sé stesso e la figlia, si confondono i corpi. Questa relazione si fa sempre più stretta tra parti del corpo di Titus e parti del corpo di Lavinia: lacrime fino a diventare una cosa strana. Titus si è totalmente appropriato delle sofferenze di Lavinia. Shakespeare sta operando una relazione di indissolubilità tra Titus e Lavinia, un nodo: "my bowels": "le mie viscere non possono contenere quei dolori e io devo vomitarli".uso di corrispondenze che tendono a rendere ancora più complessa la corrispondenza tra macrocosmo e microcosmo: paragone, analogie. Ma qui le similitudini: il dolore ormai è tutto dentro Titus.Atto V, momento di pace nel Merchant of Venice: Shakespeare rielabora teoria dell'ordine che si manifesta nell'armonia delle sfere in cui tanta parte ha anche la musica. Lorenzo è in conversazione con la sua amata Jessica. Lorenzo è un cristiano e Jessica è ebrea, figlia di Shylock, ora si trovano a Belmont, lontani da Venezia, in un momento di relativa calma. Jessica ha poco prima chiesto a Stefano di venire fuori e di cominciare a suonare, 'godiamoci questa notte serena e godiamoci la musica, partecipiamo della serenità che si stabilisce in questo momento tra noi e sfere celesti': corrispondenza tra armonia sfere celesti e armonia che è anche nell'anima di ciascuno di noi.
Qual è il twist che questo passo
aggiunge rispetto alla conoscenza del tempo? In questa scenetta così serena, Lorenzo utilizza linguaggio poetico per descrivere questa armonia delle sfere celesti ma con questo uso del linguaggio che rasserena gli animi, ci porta poi a ultimi versi: "è vero c'è armonia anche in noi solo che quella armonia noi non la possiamo ascoltare finché non abbandoniamo questa fangosa veste di decadenza (il nostro corpo, la nostra parte materiale)". Sta inserendo una nota che disturba quella scena che si era presentata e che lui aveva contribuito a formare. Sembra quasi un memento mori: come se fossimo separati dall'armonia dell'anima come immortale che si percepirà solo quando non ci sarà più il corpo.
Quei due testi, seppure con una differenza, hanno riprodotto una visione del mondo dell'epoca shakesperiana, visione di ordine. Tuttavia, già Tillyard sempre in "The Elizabethan World Picture" (siamo nel 1943) dice
A proposito del teatro, qualcosa che possiamo far valere soprattutto per il teatro di Shakespeare. Lui osserva: "però per quelli che hanno cercato di farsi un'idea dell'età elisabettiana a partire dal teatro, quelli in qualche modo non se la potranno fare questa idea del mondo elisabettiano: non c'era ordine nel teatro elisabettiano." Tra le varie osservazioni a quell'epoca troviamo anche la breve citazione da Woolf che aveva descritto l'elisabetian drama come una giungla. Se da un lato anche nei testi di Shakespeare troviamo la ripetizione di quel sapere, troviamo anche un twist di volta in volta. A volte più semplici, altre volte più perturbanti. In Macbeth c'è il voler diventare re da parte di un cugino pronto a tutto e ci sono altri personaggi di altra natura come le streghe. È un dramma che si apre con una scena dove sono solo streghe, esseri di altro mondo. Proprio nel primo atto c'è questa battuta di
tutte e 3 le streghe insieme: fair is foul.. volteggiamo nella nebbia e lurida aria. Shakespeare utilizza la figura della copula: somiglianze che dal mondo materiale passava nella scrittura. Usando il verbo essere, la copula ti fa dire: “questa cosa è quell’altra cosa”. Shakespeare la riprende ma la utilizza con “fair” e “foul”. “Fair”=bello ma con una connotazione anche morale, buono. Shakespeare utilizza una frase in cui fa corrispondere bello a foul. “Foul” significa brutto ma anche puzzolente, lurido, brutto che è anche moralmente marcio, che ha il cattivo odore di quello che sta marcendo. “Bello è brutto e brutto è bello”: copula dovrebbe essere la corrispondenza tra elementi e, per quello che noi sappiamo, “bello” si dovrebbe associare a “buono” piuttosto che “brutto”. E' un’associazione inaspettata e la fa dire e ripetere invertita alle streghe.
Siamo alle prime battute del dramma. Sta a significare un caos, undisordine. Quando Macbeth è pronto a uccidere il re, mettere in discussione l'ordine (repater familias per il popolo). Quel caos che accadrà nel testo, quel verso lo staanticipando e sta dicendo che in questo caos molta parte ce l'avranno le streghe.Shakespeare prende quell' espressione, la corrispondenza ma la presenta perraccontare disordine. Quel secondo verso, a livello del suono, anche delle lettere, cisono ripetizioni anche rispetto al primo verso, ci sono degli echi. Tutte parole con la"f", quante sono quelle che hanno significato positivo e quante significato negativo? Dipositivo c'è solo fair. "Filthy", "fog"... ancora a consolidare uno scenario che sta perdiventare di assoluto caos: in quel secondo verso troviamo parole che, ripetendo ilsuono f di fair, se lo trasportano tutto nell'area semantica della negatività (perdirecome opera il testo a livello delle parole, delle immagini per rendere l'ordine o il disordine, per ripetere a livello testuale le corrispondenze, le somiglianze che si sono trovate in natura oppure che si vogliono rendere più o meno stravolte). In una scena successiva, Macbeth, di ritorno da una guerra lunga da cui è uscito vittorioso, rivolgendosi a un amico guarda il cielo e dice: "so foul and fair a day I have not seen". Questo è l'essere umano in una scena in cui da lì a poco compariranno le streghe. Ritorna vittorioso. Uno dei due aggettivi "foul" e "fair" è riferito alla situazione nella quale lui si trova (battaglia vinta) e l'altro aggettivo si riferisce alle condizioni metereologiche: sta per scatenarsi la tempesta. Qual è il senso di foul and fair rispetto al verso precedente? A livello linguistico, è già un presagio della venuta delle streghe e quella frase che somigliaCosì tanto alla frase delle streghe, dal punto di vista dei contenuti, è un presagio di ciò che avverrà: da giorno da celebrare a tragedia. Nel primo atto, la ripetizione della stessa frase sta a rivelare anche quel disordine che presto porteranno le streghe: Macbeth già lo condivide, già ce l'ha dentro di sé. A livello linguistico: vedere Macbeth e le streghe che concorrono a determinare il caos. E non soltanto Macbeth è allontanato dalla retta via dalle streghe ma è come se avesse già in sé il seme di tutta quella negatività.
La teoria degli umori secondo la tragedia dell'Othello, secondo Desdemona, moglie di Othello. Emilia è la moglie di Iago e anche dama di compagnia di Desdemona. Emilia dice: "non è geloso?" Desdemona: "il sole ha prosciugato tutti gli umori dal suo corpo." 1- ci fa vedere che Desdemona, donna, condivide un sapere che allora era pseudoscientifico.
essere in grado di tenere testa agli uomini e di esprimere le sue opinioni in modo eloquente. 3- Inoltre, Shakespeare mette in evidenza la sua intelligenza attraverso il suo linguaggio ricercato e le sue argomentazioni ben strutturate. 4- Questo dimostra che la donna non è solo un oggetto di desiderio, ma anche una mente brillante e pensante. 5- Shakespeare sfida così i ruoli di genere tradizionali e ci mostra che le donne possono essere tanto intelligenti e competenti quanto gli uomini.