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Estratto del documento

Dalle creste neurali si originano:

Sistema nervoso periferico, quindi nervi, gangli e recettori specifici.

• Neuroni e alle cellule della glia del SNP.

• Aracnoide e pia madre.

• Parte del derma della faccia e del collo.

• Melanociti.

• Midollare del surrene.

Ad un certo punto la testa assume un volume enorme rispetto al tronco e agli arti in formazione.

Questo perché la parte anteriore del tubo neurale si trasforma in tre vescicole, chiamate vescicole

encefaliche, le quali evolveranno ulteriormente in tutte le parti dell’encefalo. Le tre vescicole si

chiamano:

Prosencefalo: cranialmente forma i due emisferi telencefalici e il diencefalo subito sotto.

• Mesencefalo: rimane mesencefalo.

• Rombencefalo: si trasforma in metencefalo e mielencefalo. Il primo forma il ponte di

• Varolio anteriormente e il cervelletto posteriormente, mentre il secondo forma il midollo

allungato.

Tutto l’embrione è circondato da ectoderma e questo ectoderma, che si chiama ectoderma di

superficie, andrà a costituire all’epidermide; questa si modificherà anch’essa in certe situazioni. Ad

esempio l’epidermide andrà a costituire le ghiandole annesse all’epidermide, ai peli, alle unghie,

ecc... Esistono anche altre strutture che hanno a che fare con l’ectoderma di superfice, ad esempio

l’ipofisi anteriore e i placoidi ottici, acustici e olfattivi che hanno a che fare con l’apparato visivo,

acustico e olfattivo. Quindi ognuno di questi apparati avrà una componente ectodermica.

Invece, l’altro ectoderma, ossia il neuroectoderma, andrà a costituire il sistema nervoso.

Tra la terza e la quarta settimana si formano le cellule germinali primordiali che migreranno dal

sacco vitellino in quegli abbozzi di organi che si stanno formando a livello del mesoderma

intermedio, per giungere alla fine nell’apparato genitale. In particolare le cellule germinali

primordiali derivano dalle cellule dell’endoderma del sacco vitellino. Inoltre, compare anche

l’apparato digerente e quello urinario.

Infine, ci sarà un ripiegamento dell’embrione in senso antero – posteriore e in senso laterale. Con

questo ripiegamento si ha la formazione del cordone ombelicale e lo sviluppo della placenta. La

formazione del cordone ombelicale si originerà vagamente, insieme ad altre strutture, dalla

regressione del peduncolo d’attacco.

Dopo questo ripiegamento tutto l’embrione sarà ricoperto dall’ectoderma, il quale a questo punto

diventa epidermide, e quest’ultimo finirà proprio in quel punto da cui emergerà il cordone

ombelicale il quale sarà ricoperto da cellule dell’amnios. Inizialmente il cordone ombelicale non si

è ancora formato nella sua versione definitiva, quindi c’è un momento in cui è presente un

cordone ombelicale primitivo e poi un cordone ombelicale maturo.

Successivamente l’ectoderma, quindi l’epidermide, formerà tutti i suoi derivati, quindi peli,

unghie, ghiandole sebacee, sudoripare, mammarie, ecc...

Durante il terzo mese la cavità amniotica comincia a ingrandirsi, mentre il sacco vitellino e la cavità

corionica cominciano a diminuire il proprio volume; in particolare la cavità corionica diventa uno

spazio molto sottile che ha lasciato spazio alla cavità amniotica che è ripiena del liquido amniotico.

Il sacco vitellino regredisce a diventare un dotto vitellino e viene assorbito dal peduncolo

d’attacco; questa struttura diventa il cordone ombelicale primitivo. Il cordone ombelicale maturo

deve essere dotato di vasi sanguigni quindi l’allantoide e il sacco vitellino devono regredire

completamente.

Alla fine della quarta settimana c’è la comparsa di un intestino primitivo costituito da varie

componenti. In questa fase l’intestino viene suddiviso in:

Intestino anteriore, o Intestino faringeo o branchiale: non solo dà origine alle strutture

• dell’apparato digerente a partire dalla cavità orale, ma anche all’apparato respiratorio e a

varie ghiandole, ad esempio le tonsille, il timo, le paratiroidi, la tiroide. Inoltre dà origine

anche all’osso ioide, alle cartilagini laringee, alla cartilagine di Meckel, ai muscoli mimici e

ai muscoli masticatori. Per quanto riguarda le componenti dell’apparato digerenti ci sono

l’esofago, lo stomaco e il e il duodeno superiore verso i quali si dirigono i dotti principali del

fegato e del pancreas, la cistifellea.

Intestino medio: parte dal duodeno inferiore per arrivare nei primi due terzi del colon

• trasverso; quindi comprende tutto l’intestino tenue, ossia il tratto più lungo di tutti.

Intestino posteriore: parte dal ultimo tratto dell’intestino trasverso per arrivare alla parte

• superiore del canale anale. Dà anche origine a parte della vescia urinaria e all’uretra

primitiva.

Lungo tutto l’intestino saranno presenti ghiandole minori, più piccole rispetto al fegato e al

pancreas. In particolare ci saranno ghiandole tubulari semplici.

La cavità amniotica si espande fino a toccare quasi la cavità corionica; in questo modo si forma una

doppia membrana, la membrana corioamniotica, la quale si fonde con la decidua parietale.

Dalla quinta all’ottava settimana si ha lo sviluppo del sistema nervoso centrale con le vescicole

encefaliche che prendono il sopravvento come proporzioni rispetto a tutto il resto, con un

aumento di dimensioni anche della testa dell’embrione. Si ha anche la formazione degli abbozzi

degli arti e del viso, quindi occhi, naso e orecchie. Inoltre, si forma il cordone ombelicale definitivo.

In questo modo il corpo assume la forma della specie umana.

Negli abbozzi degli arti è presente un mesenchima, il quale, per quanto riguarda la componente di

sostegno dell’arto, si trasformerà prima in cartilagine ialina che poi verrà sostituita in tessuto

osseo tranne che a livello delle cartilagini articolari.

All’inizio soltanto internamente si definiscono le dita della mano e del piede, quindi esternamente

le mani e i piedi hanno un aspetto palmato. Successivamente le membrane che stanno tra le dite

regrediranno in un processo di apoptosi.

La comparsa degli arti superiori avviene a livello del 26° – 27° giorno, mentre quella degli arti

inferiori avviene a livello del 28 – 29° giorno. Soltanto alla fine dell’ottava settimana si formeranno

le dita separate.

Gli annessi embrionali, o membrane fetali, si sviluppano dallo zigote anche se non partecipano

quasi per nulla allo sviluppo dell’embrione, se non per alcune piccole parti che rimangono

inglobate al suo interno. Sono il sacco vitellino, l’amnios, il corion e l’allantoide. Hanno

principalmente le seguenti funzioni:

Protezione: nel caso del sacco amniotico e del liquido amniotico.

• Nutrizione: nel caso dei villi coriali.

• Respirazione: l’apparato respiratorio non funziona durante la gravidanza, infatti gli scambi

• di ossigeno e anidride carbonica avvengono mediante il sangue materno.

Escrezione: si comincia a produrre l’urina durante lo sviluppo fetale. In particolare l’urina

• entra a far parte del liquido amniotico e il feto ingerisce il liquido amniotico producendo

urina.

Produzione di ormoni.

Il sacco vitellino compare la prima settimana, essendo l’evoluzione del blastocele. Ha

un’importanza fondamentale nello sviluppo dei vasi sanguigni e del sangue fino alla sesta

settimana. Inoltre, vede al suo interno la comparsa delle cellule germinali primordiali e andrà a

costituire epiteli e i loro derivati dell’apparato branchiale, respiratorio e digerente.

Nel dei casi si ha la regressione completa dei del sacco vitellino, mentre nel permane una

98% 2%

piccola struttura che può essere asintomatica oppure dare delle patologie.

L’amnios è il secondo annesso che compare; la sua origine avviene nel momento in cui si forma

l’epiblasto. Questo annesso confina con i margini del disco embrionale e quando l’embrione si

ripiega trasversalmente e longitudinalmente confina con l’embrione a livello dell’ombelico

coprendo il cordone ombelicale. La cavità amniotica si estende a spese di quella corionica e infine

l’amnios aderisce al corion, formando la membrana corioamniotica.

Il liquido amniotico ha una funzione di protezione e di scambio. Questo liquido è secreto dagli

amnioblasti, dalla decidua parietale e dalle vie respiratorie fetali. In parte esso è composto anche

da urina.

Il cordone ombelicale è circondato da celle amniotiche e al suo interno presenta la gelatina di

Wharton, ossia quel tessuto mucoso maturo che nel cordone ombelicale assume una consistenza

gommosa al fine di limitare l’ostruzione dei vasi ombelicali in caso di pressioni da parte del feto o

di ripiegamenti del cordone ombelicale; in questo modo vengono garantiti gli scambi metabolici

tra madre e feto.

Il cordone ombelicale è un cordone ombelicale primitivo quando c’è l’inglobamento del sacco

vitellino ma non ancora la formazione dei vasi sanguigni. Nel terzo mese contiene l’allantoide, il

dotto vitellino e la vena e le arterie ombelicali. Successivamente rimangono solo questi vasi

insieme alla gelatina di Wharton.

La vena ombelicale è il vaso più grosso ed è quello che trasporta sangue ossigenato dalla madre al

feto, mentre le due arterie ombelicali trasportano sangue non ossigenato dal feto alla madre.

Il corion è la membrana di rivestimento dell’embrione più esterna e si forma durante la seconda

settimana a partire dal mesoderma extraembrionale somatico e dal citotrofoblasto. Inoltre, è

riccamente vascolarizzato per gli scambi metabolici che avvengono al suo interno. Questo annesso

embrionale dà origine ai villi coriali primari, secondari, terziari e frondosi; questi ultimi

rappresentano l’ultimo stadio del loro sviluppo, quando manifesteranno la loro massima capacità

di scambio, infatti con “frondosi” si intende che avranno molte arborizzazioni quindi una grande

superficie di scambio.

L’allantoide si forma a livello del 16° – 17° giorno come un’estroflessione del sacco vitellino che si

estende nel peduncolo d’attacco. Collabora con il sacco vitellino nella formazione del primo circolo

sanguigno extraembrionale. È coinvolta parzialmente nello sviluppo della vescica urinaria per il

quale è necessario anche parte dell’endoderma.

L’allantoide si estende per un certo periodo nel peduncolo d’attacco e successivamente dà un

residuo che rimane anche nell’adulto e che si chiama legamento ombelicale mediano. Questa

struttura, che termina a livello dell’ombelico, mantiene sollevata la vescica ur

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
23 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/17 Istologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher met.97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istologia e embriologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trieste o del prof Zweyer Marina.