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Sviluppo dell’apparato respiratorio
A 4 settimane dalla fecondazione, compare una protrusione nella parete ventrale dell’intestino
anteriore, definito abbozzo polmonare o diverticolo respiratorio, indotta dall’acido retinoico
(RA). Inizialmente, comunica con l’intestino anteriore ma, con l’espansione caudale, in seguito si
separa per mezzo di creste longitudinali tracheoesofagee; quando queste creste si fondono per
formare il setto tracheoesofageo, l’intestino viene suddiviso in una porzione dorsale, l’esofago, e
in una ventrale, la trachea e gli abbozzi polmonari. L’abbozzo pero’ mantiene ancora una
connessione con la laringe per mezzo dell’orifizio laringeo, di forma sagittale.
L’endoderma forma il rivestimento interno della laringe, ma il 4° e il 6° arco faringeo formano le sue
cartilagini e i muscoli; la rapida proliferazione di queste cellule mesenchimali porta alla formazione
di un orifizio a forma di T e, quando questo tessuto da’ origine alle cartilagini tiroidea, cricoidea e
aritenoidee, assumera’ poi la caratteristica forma dell’adulto, a 12 settimane. In questo periodo
anche l’epitelio laringeo e’ in rapida formazione e occlude temporaneamente il lume; a seguito dei
processi di vacuolizzazione e ricanalizzazione, si formano i ventricoli laringei, dei recessi racchiusi
da pieghe tissutali che si differenziano nelle false e vere corde vocali. I muscoli derivanti dal quarto
e sesto arco sono innervati dal nervo vago: il nervo laringeo innerva la muscolatura proveniente
dal 4° arco e il nervo laringeo ricorrente in quella derivante dall’altro arco.
Alla separazione dell’intestino anteriore, l’abbozzo polmonare forma la trachea e gli abbozzi
bronchiali, due estroflessioni laterali; all’inizio della 5° settimana, quest’ultimi si allargano per dare
vita ai bronchi principali destro, con tre lobi, e sinistro, con doppia lobatura. Con l’accrescimento
caudolaterale, regolato da interazioni epitelio-mesenchima tra l’endoderma polmonare e
mesoderma splancnico che riveste gli abbozzi, gli abbozzi penetrano la cavita’ corporea e
riempiono i canali pericardioperitoneali e, alla fine, sono separati dalle cavita’ peritoneali dalle
pieghe pleuroperitoneali e pleuropericardiche, mentre gli spazi residui formano le primitive cavita’
pleuriche, rivestite internamente dalla pleura viscerale ed esternamente dalla pleura parietale.
L’accrescimento, in seguito, porta allo sviluppo di diramazioni dei bronchi secondari, formando 10
bronchi terziari a destra e 8 a sinistra, creando i segmenti broncopolmonari, in continua crescita; si
dovra’ aspettare, pero’, del tempo, anche durante la vita postnatale, prima che quest’organo
raggiunga la sua definitiva inalberazione bronchiale (dopo la nascita si aggiungono 6 ulteriori
divisioni bronchiali). Fino al 7° mese si assiste a una fase canalicolare che vede i bronchioli in
continua divisione e un aumento dell’apporto vascolare: i bronchioli terminali si dividono per
formare i bronchioli respiratori, che a loro volta si dividono in 3 o 6 dotti alveolari. Quest’ultimi
terminano nei sacchi terminali o alveoli primitivi circondati da cellule alveolari in contatto con i vasi
contigui e alla fine del mese il numero di sacchi maturi e’ tale da fornire un efficiente apporto
d’ossigeno per la sopravvivenza al di fuori dell’amnios. Negli ultimi 2 mesi di vita intrauterina e per
alcuni anni di vita postnatale, il numero di sacchi terminali aumenta notevolmente e le cellule
epiteliali alveolari di I tipo, che rivestono i sacchi, divengono cosi’ sottili da far permettere la
penetrazione dei capillari, che formano la barriera emato-aerea. Alla fine del 6° mese si forma un
secondo tipo cellulare, le cellule alveolari del II tipo, che produce surfrattante, un fluido ricco di
fosfolipidi in grado di umidificare gli alveoli e di abbassare la tensione nell’interfaccia aria-alveolo. I
polmoni in questi ultimi mesi sono ripieni di un fluido mucoso contenente un’alta concentrazione di
cloro e surfrattante, in aumento nelle ultime due settimane. A causa dell’aumento della sostanza,
una quantita’ limitata di fosfolipidi entra nell’amnios, che si lega ai recettori dei macrofagi, che li
attivano e li inducono a migrare nel corion verso la cavita’ intrauterina, dove producono proteine
del sistema immunitario (ad es. l’interleuchina-1beta). Queste proteine portano alla stimolazione
della sintesi di prostaglandine che causano le contrazioni uterine. La respirazione fetale, conduce il
feto a ingerire liquido amniotico: questi movimenti sono necessari per stimolare lo sviluppo dei
polmoni e le contrazioni muscolari respiratorie. Alla nascita, la maggior parte del liquido polmonare
viene riassorbita dai capillari ematici e linfatici e una piccola parte viene espulsa dai bronchi e dalla
trachea durante il parto. Durante la prima respirazione, il surfrattante e’ fondamentale per gli
alveoli, in quanto, senza questo strato fosfolipidico, collasserebbero in seguito all’espirazione.
Sviluppo dell’apparato digerente
Il ripiegamento cefalocaudale e la formazione delle pieghe laterali porta all’incorporazione di una
parte endodermica della cavita’ del sacco vitellino, l’intestino primitivo, mentre altre due porzioni,
il sacco vitellino e l’allantoide, rimangono fuori dall’embrione. L’intestino all’interno forma delle
estremita’, l’intestino anteriore e posteriore, mentre la parte intermedia rimane connessa al sacco
vitellino, e tutti e tre sono in ampio contatto con il mesenchima della parete addominale posteriore;
possiamo distinguere quattro sezioni: intestino faringeo o faringe, dalla membrana
buccofaringea al diverticolo respiratorio, nell’intestino anteriore; il restante intestino anteriore,
dalla parte caudale del tubo faringeo all’abbozzo del fegato; l’intestino medio, dalla parte caudale
dell’abbozzo epatico fino alla giunzione dei due terzi di destra con il terzo sinistro del colon
trasverso; l’intestino posteriore, invece, si estende dall’ultimo terzo sinistro del colon trasverso
fino alla membrana cloacale. L’endoderma porta alla formazione delle cellule epiteliali del tratto
digerente e ad altre specifiche, che costituiscono il parenchima (es. epatociti e cellule esocrine ed
endocrine del pancreas); il mesoderma splancnico, invece, contribuisce alla creazione dello stroma
connettivale ghiandolare e delle strutture muscolari, connettivali e peritoneali della parete
intestinale.
Il canale intestinale e i suoi derivati, nella 4° settimana, si trovano sospesi alle pareti anteriore e
posteriore del corpo per mezzo dei mesenteri, costituito da un doppio strato di peritoneo che,
attraverso i suoi legamenti, lo connette alla parete corporea (questi organi vengono detti
intraperitoneali); alcuni sono aderenti alla parete posteriore e rivestiti da peritoneo solo sulla
superficie anteriore (retroperitoneali). i legamenti peritoneali sono importanti per l’innervazione, la
vascolarizzazione e forniscono la via per i dotti linfatici dei visceri addominali. Dalla 5° settimana, la
connessione dell’intestino con il mesenchima addominale diminuisce drasticamente e viene
sospeso nella cavita’ attraverso il mesentere dorsale, dalla porzione posteriore dell’esofago fino
alla regione cloacale: nello stomaco forma il mesogastrio dorsale o grande omento, nella
regione duodenale il mesoduodeno dorsale, nelle anse digiunali e ileali forma il mesentere
propriamente detto. Il mesentere ventrale, che deriva dal setto trasverso, si estende dalla parte
distale dell’esofago, nello stomaco e nella parte iniziale del duodeno; in seguito alla crescita
epatica, e’ suddiviso in: piccolo omento, dalla porzione inferiore dell’esofago al fegato, e nel
legamento falciforme, dal fegato alla parete ventrale del corpo.
Nella 4° settimana, il setto tracheoesofageo divide la parte dorsale dell’intestino anteriore, dove
risiede l’esofago, dalla ventrale, ov’e’ ubicato il diverticolo respiratorio. L’esofago si allunga in
seguito alla discesa del cuore e dei polmoni; la parte muscolare deriva dal circostante mesenchima
splancnico ed e’ innervato dal nervo vago nei due terzi superiori, formati da muscolatura sceletrica,
l’ultimo terzo dal plesso splancnico, formato da muscolatura liscia.
Anche lo stomaco ha la sua comparsa durante la 4° settimana nell’intestino anteriore come un
piccolo rigonfiamento; il differente accrescimento delle sue parti e i cambiamenti di posizione degli
organi circostanti portano alla sua rotazione longitudinale anteroposteriore. Esso ruota di 90°
rispetto al suo asse longitudinale e cio’ porta allo spostamento, dalla fine della 3° alla 4° settimana,
del lato sinistro in posizione ventrale e quello destro in posizione dorsale (lo stesso spostamento si
riflette nell’innervazione del nervo vago). Nel corso della rotazione la parete posteriore si accresce
maggiormente, dando origine alla grande e piccola curvatura: dalla linea mediana, questo ruota
portando la parte pilorica verso l’alto a destra e la parte del cardias verso il basso a sinistra. Tale
avvenimento, inoltre, porta allo spostamento del mesogastrio dorsale e ventrale: con lo
spostamento verso sinistra del dorsale e verso destra del ventrale, porta alla formazione della
borsa omentale o piccolo sacco peritoneale e, alla 5° settimana, compare l’abbozzo della
milza per proliferazione mesodermica del mesogastrio dorsale. Quest’ultimo poi si allunga e, in
parte, si fonde con il peritoneo, viaggiando verso sinistra; allo stesso tempo, nella fusione il
mesogastrio dorsale posteriore e il peritoneo degenerano. Il mesogastrio si gonfia e forma un
sacco a doppia parete sopra il colon trasverso e le anse intestinali, il grande omento, le cui pareti,
in seguito, si fondono per formare una singola lamina, che si attacca alla grande curvatura. Invece,
quando le cellule epatiche proliferano nel setto, formano: il peritoneo epatico, il legamento
falciforme, e il piccolo omento, nel cui margine libero connette il duodeno con il fegato attraverso
il legamento epatoduodenale e contiene il condotto biliare, la vena porta e l’arteria epatica
(triade portale); questo margine forma il tetto del forame epiploico di Winslow, l’apertura che
collega la borsa omentale (piccolo sacco) con il resto della cavita’ peritoneale (grande sacco). La
milza, intraperitoneale, e’ collegata al rene sinistro per mezzo del legamento lienorenale e allo
stomaco con il legamento gastrolienale; mentre il pancreas, con l’allungamento, si estende dal
mesoduodeno fino al mesogastrio dorsale. Con la degenerazione del mesogastrio dorsale
posteriore e del peritoneo della parete dorsale, solo la parte anteriore e’ esposta al peritoneo,
ponendosi in posizione retroperitoneale.
Il duodeno si forma dall’estremita’ caudale dell’intestino an