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Insufficienze nutrizionali e le loro conseguenze sullo sviluppo del bambino

Insufficienze nutrizionali possono portare ad avere un bambino sano, ma con un peso inferiore ai 2500 g, tanto che viene considerato una nascita prematura, nonostante la nascita prematura sia caratterizzata da un peso uguale o inferiore a 2500 g e da una small forgestazione di 28-38 settimane. I bambini nati con questo difetto sono detti date e la loro condizione è dovuta probabilmente ad una disfunzione placentare. Talvolta si possono riscontrare nascituri dal peso molto elevato, specialmente nel caso di madri diabetiche.

Una delle modificazioni di sviluppo più importanti si osservano a carico della testa, in quanto a partire dal periodo fetale la testa è inizialmente metà del corpo del feto, mentre al quinto mese è pari a un terzo del feto e alla nascita è pari a un quarto della sua lunghezza: in altre parole l'accrescimento della testa diminuisce, mentre l'accrescimento del corpo aumenta.

Cambiamenti mensili

Durante il terzo mese la faccia...

quarto e quinto mese, il feto si allunga rapidamente e alla fine della prima metà della vita intrauterina la sua altezza testa-tallone è pari a 23 cm, cioè circa la metà della lunghezza del neonato, mentre il peso si aggira sui 500 g. Nel quinto mese i movimenti fetali sono chiaramente percepiti dalla madre. Durante il sesto mese, il feto continua a crescere e svilupparsi, raggiungendo una lunghezza di circa 30 cm e un peso di circa 1 kg. Durante il settimo mese, il feto continua a maturare e i suoi organi si sviluppano ulteriormente. Alla fine del settimo mese, la lunghezza del feto è di circa 35 cm e il peso è di circa 1,5 kg. Durante l'ottavo e il nono mese, il feto continua a crescere e prendere peso, preparandosi per la nascita. Alla fine del nono mese, la lunghezza del feto è di circa 50 cm e il peso è di circa 3 kg. Durante questo periodo, il feto si posiziona in posizione per il parto, con la testa rivolta verso il basso.

seconda metà della vita intrauterina il peso del feto aumenta considerevolmente, fino a raggiungere almeno 3200 g. Durante gli ultimi due mesi il feto acquista contorni arrotondati in seguito alla deposizione di grasso sottocutaneo. Superate le 28 settimane si possono osservare i casi di nascita prematura, ma la vita per il bambino è assai difficile.

Al momento della nascita il feto è lungo 36-46 cm cranio-tallone e pesa 3000-3500 g. Il giorno della nascita è indicato approssimativamente come 266 giorni o 38 settimane dopo la fecondazione, che avviene entro 12 ore dopo l'ovulazione e il coito deve avvenire entro le 24 ore precedenti l'ovulazione. Poiché la donna in genere contatta il ginecologo dopo aver saltato due mestruazioni, risulta difficile stabilire con certezza la data della fecondazione, perciò viene calcolata la data di nascita come 280 giorni o 40 settimane dopo l'ultima mestruazione. Questo calcolo è accurato per

donne con cicli mestruali regolari di 28 giorni, ma quando i cicli sono irregolari si possono fare calcoli errati. Il tempo tra l'ovulazione e la mestruazione successiva è costante e pari a 14 giorni ± 1 giorno, ma il periodo tra una mestruazione e la successiva ovulazione è variabile, in quanto dipende dal tempo necessario alla ricostruzione dell'endometrio, quindi già per la seconda metà del ciclo mestruale può risultare difficile stabilire la data del parto. Un altro problema che può essere riscontrato nel calcolo della data del parto è dato dal flusso sanguigno, provocato dall'erosione del trofoblasto che si impianta, che si può scambiare per una normale mestruazione. In genere gran parte dei feti nasce entro 10-14 giorni dalla data prevista: se nascono prima si dicono prematuri, se nascono dopo si dicono postmaturi. Annessi extraembrionali Placenta: chorion frondosum, chorion laeve, decidua basale, decidua

Struttura della placenta: setti e cotiledoni

Circolazione placentare: come funziona

Funzione della placenta

Amnios e cordone ombelicale

All'inizio del secondo mese il trofoblasta è caratterizzato dalla presenza di numerosi villi secondari che sono ancorati al mesoderma del disco corionico e inseriti sulla decidua materna per mezzo del versante più esterno del citotrofoblasto. Il sistema capillare del villo è avvolto da mesoderma vascolare a sua volta coperto dal citotrofoblasto e penetra nella parete della decidua basale, entra quindi in contatto con la superficie interna del corion, dando origine al sistema vascolare extraembrionale, in rapporto con il sistema intraembrionale: così l'embrione è connesso alla placenta.

Dalle strutture stesse dei villi germinano altre strutture villose che migrano negli spazi lacunari tra i singoli villi e all'inizio del quarto mese proprio questi villi perdono la parte del citotrofoblasto, lasciando come

barriera di scambio soltanto il sincizio e la parete diendotelio. La perdita del citotrofoblasto inizia nei villi più piccoli e raggiunge quelli più grandi, benché in alcuni villi molto grandi il citotrofoblasto permane al livello basale. I vasi di questi villi più grandi, avendo ancora il citotrofoblasto, non partecipano attivamente agli scambi tra circolazione materna e fetale. Durante lo sviluppo la posizione dei villi cambia, infatti i villi situati al polo embrionale continuano a crescere ed espandersi, dando origine al chorion frondosum, mentre i villi situati al polo ab embrionale, il polo opposto, cominciano a degenerare e generano una superficie liscia, detta chorion laeve. Questo diverso comportamento dei villi si riflette sulla struttura della decidua, che viene definita decidua basale (uno strato compatto), legata al chorion frondosum, e decidua parietale, associata al chorion laeve. La parte del chorion laeve per associarsi alla decidua parietale perde il

Il suo rivestimento epiteliale, mentre lo stroma si fonde al corion, quindi la maggior parte della cavità intrauterina risulta obliterata. La placenta è quindi un insieme di tessuti, perciò un organo, formato dal chorion frondosum e dalla decidua basale. La struttura della placenta consta di una porzione fetale formata dal chorion frondosum e una porzione materna ottenuta dalla decidua basale. Nella parte fetale la placenta è circondata dal mesoderma extraembrionale del corion, detta discocorionico, nella parte materna il disco deciduale risulta la porzione di decidua più associata alla placenta. La zona di giunzione tra trofoblasta e decidua è molto ricca di cellule giganti deciduali e sinciziali e di materiale mucopolisaccaridico amorfo. Gli spazi intervillosi tra il disco corionico e il disco deciduale sono ricchi di sangue materno. Si formano tra quarto e quinto mese dei setti deciduali, costituiti da un asse endometriale e ricoperti da uno strato di

cellule sinciziali, nella decidua basale, che si dirigono verso gli spazi intervillosi, ma non raggiungono il disco corionico. Con la formazione di questi setti è possibile identificare la placenta sotto forma di compartimenti o cotiledoni, che sono in continuità gli uni con gli altri. La placenta al massimo sviluppo ha un aspetto discoidale con un diametro 15-25 cm e uno spessore circa 3 cm. Al momento della nascita si stacca dalla parete dell'utero circa 30 minuti dopo la nascita e viene espulsa dalla cavità uterina. Sul versante fetale la placenta è coperta dal corion, a sua volta ricoperto dall'amnios. Un gran numero di arterie e vene, detti vasi corionici, convergono dalla placenta attraverso il corion nel cordone ombelicale in arteria e vene ombelicali, il cui punto di inserzione sulla placenta è eccentrico. La presenza della placenta è fondamentale in quanto costituisce un sistema di rifornimento di nutrizione del feto durante tutta la

fase fetale. La circolazione è costituita dalle arterie spirali, che perforano il disco deciduale e raggiungono il corion, aumentando la pressione sanguigna per effetto del restringimento dei vasi stessi. Le lacune presenti negli spazi intervillosi fungono da sistema di drenaggio dei nutrienti trasportati dalle arterie spirali e questi nutrienti raggiungono i vasi nel cordone ombelicale per effetto diffusivo. In condizioni normali gli spazi intervillosi possono accumulare fino a 150 cc di sangue di origine materna. Il sangue del feto permane nella circolazione intraembrionale e oltre ad essere rinnovato dalle cellule staminali dell'embrione viene filtrato attraverso le vene ombelicali verso la placenta. In ultimo la funzione della placenta riguarda gli scambi di nutrienti, gli scambi gassosi, la sintesi di ormoni e lo scambio di anticorpi. Gli anticorpi che dalla madre passano al feto sono le IgG, che la madre produce per prevenire l'avvenire di malattie infettive, come difterite.

scarlattina e morbillo, ma non dirette contro varicella e pertosse. Il feto acquisisce perciò un'immunità passiva. Di grande importanza è lo studio sull'incompatibilità Rh: se il feto è Rh positivo e la madre negativa, gli eritrociti del feto passando nel circolo materno suscitano una risposta anticorpale della madre. Gli anticorpi che dalla madre vanno nel feto saranno perciò capaci di distruggere gli eritrociti del feto. Casi di emolisi o eritroblastosi possono aggravare le condizioni del feto e portare alla morte dello stesso. La barriera è selettiva per molte sostanze e impedisce l'ingresso di molti patogeni, salvo un gran numero di virus che riesce ad attraversare facilmente la barriera. Altri casi importanti di attraversamento placentare sono dati dai farmaci, casi che nel passato hanno suscitato grande scalpore, come quello della talidomide, che pur avendo effetto sedativo e tranquillante sulla madre provoca deformazioni.

degli arti nel feto, come l'uso di farmaci psicotropi che hanno testimoniato in alcuni casi problemi a lungo termine nell'apprendimento.

L'ormone sintetizzato dalla placenta è il progesterone e inizia la sintesi dell'ormone al quarto mese, quindi il corpo luteo, che sintetizzava progesterone, inizia a degenerare; altri ormoni prodotti dalla placenta sono gli estrogeni, che raggiungono concentrazioni massime poco prima della fine della gravidanza, e la gonadotropina, che produce un'azione simile a quella dell'ormone LH. La gonadotropina viene escreta con le urine, perciò molti test di gravidanza sono basati sulla capacità di rilevare la presenza degli ormoni nelle urine della madre.

Di minore importanza fra gli annessi può essere annoverato il sacco vitellino, che pur svolgendo una funzione di nutrizione durante le prime fasi di sviluppo, superato il secondo mese inizia a regredire velocemente fino a sparire e a formare una

parte dell'intestino primitivo. Il cordone ombelicale è

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A.A. 2019-2020
17 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/06 Anatomia comparata e citologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher annacenti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Citologia, istologia ed embriologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di L'Aquila o del prof Teti Anna Maria.