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Embolizzazione del leiomioma uterino
Il leiomioma uterino (erroneamente chiamato fibroma) è il tumore più comune dell’apparato
genitale femminile. La prevalenza di tale patologia è di circa il 20-40% delle donne in età fertile
(considerando che esiste un’alta percentuale di pazienti asintomatiche).
I sintomi tipici del leiomioma uterino sono sanguinamento e dolore. Oltretutto la presenza del
tumore riduce la probabilità della donna di rimanere gravida.
Prima dell’intervento della radiologia interventistica l’unica soluzione al fibroma uterino era di tipo
chirurgico, e consisteva di:
Isterectomia: intervento che consiste nella rimozione dell’utero. Il vantaggio di questa
procedura è che il leiomioma non recidiverà mai dopo l’intervento (mancando l’utero sarebbe
impossibile la recidiva). Gli svantaggi consistono nel fatto che l’operazione va incontro a
complicanze nel 20% dei casi circa, ed oltretutto la paziente diventa sterile.
Miomectomia: intervento che consiste nella rimozione chirurgica del leiomioma senza
eseguire l’isterectomia (quindi dopo l’operazione permarranno l’utero e la fertilità della
donna). Questo tipo di intervento però è limitato a tumori di piccole dimensioni ed in posizioni
specifiche, per cui solo una piccola parte di leiomiomi potrà andare incontro a miomectomia.
Oltretutto la paziente potrà andare incontro a recidiva, ed in caso di sanguinamento massivo
non arrestabile intraoperatorio durante la miomectomia si può decidere di optare per
un’isterectomia.
La nuova opzione nel trattamento del leiomioma uterino consiste nell’embolizzazione (UFE,
Uterine Fibroid Embolization). Questo intervento di radiologia interventistica consiste
nell’inserimento di un catetere in arteria femorale che viene successivamente portato a livello
dell’arteria che nutre il tumore. A questo punto si iniettano delle sostanze embolizzanti in modo
da ridurre drasticamente l’apporto ematico della lesione. Dopo l’embolizzazione il leiomioma
diventa avascolare e riduce le sue dimensioni del 40-80% (e di conseguenza la sua sintomatologia).
Efficacia dell’UFE
I parametri comunemente utilizzati per valutare l’efficacia dell’embolizzazione del leiomioma
uterino sono:
Riduzione delle dimensioni della lesione: in generale è stato osservato che in seguito ad
UFE si ha una riduzione delle dimensioni del fibroma di circa il 40-80%.
Miglioramento dei sintomi: i sintomi come sanguinamento (metrorragia) e dolore pelvico
vengono ridotti o risolti in più dell’80% dei casi.
Soddisfazione delle pazienti: il 90-95% delle pazienti è rimasta soddisfatta dai risultati
dell’UFE.
Sicurezza dell’UFE
L’incidenza delle complicanze gravi in caso di embolizzazione del leiomioma uterino è davvero
bassa (1,25%). Queste complicanze solitamente insorgono entro 30 giorni dall’intervento e
possono consistere in: embolia polmonare, trombosi bilaterale delle arterie iliache, endometrite,
dolore post-embolizzazione, sanguinamento vaginale importante e passaggio di materiale