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-OR
Questa funzione fornisce
un’uscita pari a 1 solo se almeno
uno degli ingressi è 1. Essa viene
indicata anche come somma
logica, poiché l’uscita è data
proprio dalla somma logica tra i
due ingressi.
-NAND
Questa funzione logica è la
negazione della porta AND.
Essa fornisce un’uscita 0 solo se tutti
gli ingressi sono 1.
-NOR
Questa funzione logica è la ̅̅̅̅̅̅̅̅
+
negazione della porta OR.
Essa fornisce un’uscita 0 se almeno
uno degli ingressi è 1. 1
6. Circuiti digitali
-XOR
Questa funzione determina un OR
esclusivo, ovvero l’uscita è 1 solo quando
gli ingressi sono diversi, invece è 0 quando
gli ingressi sono uguali.
• Porte universali
Le porte NAND e NOR sono dette porte universali poiché sono in grado di implementare qualsiasi altra
funzione logica.
• Porta logica Inverter
Nel caso dell’inverter si ha
una trans caratteristica,
definita come relazione che
collega la tensione di uscita
alla tensione di ingresso .
Dove e sono i livelli
+ −
delle tensioni di
alimentazione, e con che
−
corrisponde alla tensione di
massa; e sono
rispettivamente il valore
logico alto e il valore logico
basso. Poi vi sarà una tensione di soglia logica, definita con . Sostanzialmente si avrà una situazione
del genere: 2
6. Circuiti digitali
Un inverter può essere implementato tramite un carico resistivo (resistenza) e un interruttore;
quest’ultimo può essere un dispositivo meccanico oppure un transistor.
Qualsiasi sia la logica usata per l’inverter, possiamo sempre definire dei parametri, essi possono essere
statici o dinamici. Tra i parametri statici, ovvero quei parametri ricavabili dalla trans caratteristica,
troviamo la soglia logica, i livelli logici, il margine di rumore e Fan – In e Fan – Out. Dei parametri
dinamici ne fanno parte il tempo di salita, il tempo di discesa e il ritardo di propagazione.
-Soglia logica
Definiamo soglia logica quel
valore della tensione di
polarizzazione automatica del gate.
In un vero inverter, la trans
caratteristiche è molto più graduale,
quindi il grafico non seguirà delle
linee rette, ma avrà un andamento
curvo. Quindi, avremo che la tensione
di uscita sarà portata in ingresso,
permettendo così al gate di rimanere
polarizzato nel punto di equilibrio.
Nel grafico, ci saranno le due curve,
una delle quali è ribaltata rispetto all’altra.
-Livelli logici
Nella genera trans caratteristica che si può avere,
possono essere definiti dei punti fondamentali, infatti
la curva presenta pendenze diverse: notiamo che nella
parte superiore ha una pendenza pari ad un certo
valore, poi avrà una rapida discesa e poi si assesterà
nuovamente attorno ad un certo valore; dove la curva
ha la rapida discesa (pendenza massima), passerà da
due punti pari a -1. In corrispondenza di questi due
punti, vado a segnare due valori di tensione, uno
sull’asse delle tensioni di ingresso e uno sull’asse delle
tensioni in uscita. Sull’asse dell’ingresso avrò , che
rappresenta il valore di ingresso minimo che viene
riconosciuto come alto (come valore logico alto),
ovvero un valore che permette alla porta di
riconoscerlo come valore logico alto. In maniera simile
definiamo il , ovvero il massimo valore di ingresso
che viene riconosciuto come valore logico basso. Qualunque valore stia al di sotto di , viene
riconosciuto come valore logico basso. Invece, per i valori in uscita avremo , cioè il valore minimo di
uscita che la porta restituisce in corrispondenza del minimo valore riconosciuto come alto; in sostanza
è il massimo valore di uscita basso in corrispondenza del minimo valore di ingresso alto. Viceversa, si
avrà . La regione in mezzo ai due valori -1, è una regione incerta.
-Margine di rumore
Il margine di rumore è la soglia massima di rumore tollerabile dalla porta. I margini di rumore si hanno
sia nello stato alto, sia nello stato basso, quindi: = − è il margine di rumore nello stato alto,
= − è il margine di rumore nello stato basso.
-Fan – in e fan – out
Il fan – out rappresenta il numero di ingressi che la porta può pilotare, mentre il fan – in rappresenta il
numero di uscite che possono essere applicare a questo ingresso. 3
6. Circuiti digitali
2. Inverter CMOS
L’acronimo CMOS sta per Complementary CMOS, ovvero permette di usare nella stessa piastrina di
silicio sia transistori di tipo n sia transistori di tipo p. L’Inverter CMOS è costruito nel seguente modo:
Quando X=1 si ha che = , inoltre
il PMOS è spento (circuito aperto) e
l’NMOS è acceso (corto circuito).
Quando X=0 si ha che = ,
inoltre l’NMOS è spento (circuito
aperto) e il PMOS è acceso (corto
circuito). Un inverter CMOS presenta
anche delle caratteristiche statiche,
infatti in entrambi gli stati logici
(0 e 1) non esiste alcun percorso tra
e ; in un inverter CMOS la
dissipazione di potenza statica è zero; quella che continua a verificarsi è la dissipazione della potenza
dinamica.
• Caratteristica di trasferimento del CMOS (trans caratteristica)
(PER QUALSIASI DUBBIO, CONTROLLARE LEZIONE 10-11-2020, MINUTO 10:00) 4
6. Circuiti digitali
3. Logica CMOS
I transistori CMOS possono essere considerati interruttori pilotati dalla tensione di gate, che può essere
alta o bassa. Nel PMOS, quando la G=0 (tensione bassa) il circuito si chiuderà formando quindi un corto
circuito; invece, si aprirà quando G=1 (tensione alta). Nel NMOS, quando G=0 (tensione bassa) il
circuito sarà aperto, quando G=1 (tensione alta) il circuito sarà chiuso.
• Inverter
• Porta NAND con CMOS [Leggenda: quelli che stanno sopra sono i PMOS in parallelo, quelli che stanno sotto sono gli NMOS in serie. ON e OFF li stabilisci in
Logica CMOS
base al paragrafo ] 5
6. Circuiti digitali
• Porta NOR con CMOS
Situazione inversa rispetto alla porta NAND. Si ha quindi:
4. Circuiti sequenziali
Nei circuiti sequenziali le uscite dipendono anche dalla sequenza degli ingressi precedenti, dunque sono
necessari degli elementi di memoria in grado di immagazzinare le informazioni precedenti. Per
implementare questo meccanismo di memorizzazione è possibile seguire due strade: usare un
dispositivo bistabile ( latch e flip flop)che è in grado di rimanere “stabile” in uno dei due stati; oppure
usando una carica elettrica su un condensatore come elemento di accumulo.
• NOR SR Latch ̅
Il Latch SR è un dispositivo bistabile con due ingressi (S e R) e due uscite (Q e ); esso presenta due stati
stabili, cioè SET e RESET. È formato utilizzando due porte NOR. Quando = = 1 otterremo lo stato
̅
= = 0, il quale rappresenta uno stato vietato.
• NAND SR Latch 6
6. Circuiti digitali
• Flip Flop
Un latch è sempre sensibile alle variazioni dei suoi ingressi, ma se a questo aggiungiamo un segnale di
clock, otterremo ciò che viene definito flip flop. Dunque, possiamo definire il flip flop come uno
strumento sensibile alla variazione dei suoi ingressi ma solo quando il clock è abilitato. Esistono diversi
tipi di flip flop, tra cui: SR flip flop, JK flip flop, T flip flop e D flip flop.
• Flip Flop SR
Si ottiene aggiungendo due porte AND ed un segnale di clock ad un latch SR. I segnali S e R vengono
applicati al latch SR solo quando CK=1. Si ha sempre uno stato vietato, dato quando CK=R=S=1.
• Flip Flop JK
Un flip flop JK è identico al flip flop JK, l’unica differenza sta che nel JK è consentito anche lo stato
proibito (1 – 1 – 1); avviene quindi una commutazione, definita come stato di toggle. Il flip flop JK viene
implementato aggiungendo un latch NAND SR.
Come l’ha spiegata il prof: 7
6. Circuiti digitali
8
6. Circuiti digitali
• Flip Flop T
Il flip flop T (toggle o time) si ottiene collegando tra loro gli ingressi di un flip flop JK, quindi J=K=0. Il
flip flop T ha solo due stati: memoria e toggle. Questo è l’elemento base dei contatori.
• Flip Flop D ̅
Il flip flop D (data) si ottiene collegando un inverter tra J e K, quindi avremo solo due stati: J= =0
̅
e J= =1. Questo è l’elemento base dei registri a scorrimento.
• Race around condition
Supponiamo di usare un flip flop D per invertire lo stato dell’uscita Q ad ogni impulso del clock. Se il
periodo del clock è troppo lungo rispetto al ritardo, , l’uscita varierà tante volte prima che il
clock ritorni a zero, dunque si avrà una oscillazione. Questo fenomeno prende il nome di race around
condition, e si verifica quando i ritardi tipici del sistema sono inferiori a . Per evitare questa
condizione, i flip flop sono implementati con le configurazioni master – slave oppure edge – triggered.
• Flip Flop SR master – slave
Utilizza due flip flop SR in cascata pilotati da segnali di clock inversi. Inoltre, c’è da dire che nel grafico
di sinistra vi è Q1 e Q2: Q1 lavora quando il
clock
è alto,
Q2 lavora
quando il
clock è
basso.
• Flip Flop JK master – slave 9
6. Circuiti digitali
• Flip Flop SR/JK edge – triggered (fronte di salita e fronte di discesa)
Un altro metodo per risolvere il problema della race around condition è usare un flip flop edge –
triggered, questo permette di mutare durante il fronte del clock; questo viene fatto sfruttando un ritardo
delle porte. RIEPILOGO 10
6. Circuiti digitali
• Registri a scorrimento
Sono dei flip flop in sequenza. L’elemento base è il flip flop di tipo D, proprio perché devono memorizzare
dei dati. Possono essere implementati 4 tipi di registri: 1) input parallelo – output parallelo (PI-PO);
2) Input seriale – output seriale (SI-SO); 3) input seriale – output parallelo (SI-PO); 4) input parallelo –
output seriale (PI-SO).
• Contatori
Un contatore conta il numero di colpi di clock, ovvero il numero di impulsi che vengono applicati a