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Estratto del documento

Se leguagliajza fosse un eguaglianza in uscita vuol dire che la nostra

costituzione ha determinato è scelto anche un sistema di voto elettorale,

Non vige il sistema maggioritario come in Inghilterra,

sistema proprozionale.

né il premio di maggioranza. La corte costituzionale ha sempre negato

che il principio di uguaglianza operi anche in uscita. Eguaglianza vuol

dire solo una testa e un voto. Il principio di eguaglianza non si applica al

Tanto è vero che la costituzione non dice nulla sui

risultato della votazione.

metodi di elezioni di parlamento regioni e altro.

Questo non vuol dire che il legislatore è libero di scegliere il sistema che

vuole perché dei limiti ci sono. La corte costituzionale, citando la

sentenza del 61, lo ha ribadito nella 429/1995. L'assemblea costituente

discusse riguardo al fatto di inserire direttamente in costituzione un

riferimento alla necessità che i sistemi elettorali futuri fossero di tipo

proprozionale. Assemblea costituente scelse di non far dire nulla in

maniera elettorale. La Spagna invece in costituzione c'è scritto sistema

elettorale proprozionale. Anche questo elemento è stato utilizzato dalla

corte costituzionale per die che l'eguaglianza è solo in entrata. Lo

ribadisce infine con la sentenza 1/2014 dichiarando il porcellum

incostituzionale. Anche in questa sentenza si ribadisce il concetto di

eguaglianza in entrata e silenzio sui sistemi elettorali ma aggiunge un

tassello dicendo che il sistema elettorale è fissato dalle leggi elettorali

ma il sistema elettorale pur costituendo espressione di un ampia

discrezionalità legislativa non è insindacabili, quindi può la corte

costituzionale anche dichiara incostituzionale una legge elettorale

quando risulti manifestamente irragionevole. La corte ha aggredito due

previsioni, il fatto di ottenere un premio di maggioranza non collegato ad

una soglia minima di voti o seggi e ha dichiarato incostituzionale il fatto

che l'elettore non potesse scegliere i candidati. L'eguaglianza è solo in

entrata, non si riferisce alle scelte in maniera elettorali ma queste scelte

non sono soltanto una decisione politica insidacapibile infatti la corte può

sindacarle quando risultano manifestamente La legge

irragionevoli.

dell'italidum nasce da qui.

vuol dire garanzia per elettore di votare senza indebiti

Libertà:

condizionamenti e oppressioni di altri. Chiunque usa violenza o minaccia

ad un elettore per costringerlo a votare in favore di una lista o di un

candidato commette un reato così come in Italia è reato il così detto voto

di scambio. Si corrompe sostanzialmente l'elettore. Questa declinazione

del principio di libertà è soltanto un primo nucleo. La legislazione e la

giurispudenza sono andati oltre infatti si è detto che c'è libertà in quanto

gli elettori siano messi nelle condizioni effettive di poter scegliere

consapevolmente tra le liste e i candidati che si presentano alle elezioni.

Qui viene in gioco una complessa legislazione per esempio sulle

campagne elettorali, sulla comunicazione politica. Inoltre gli elettori

devono essere messi nella condizione di conoscere i programmi delle

forze politiche e garantendo una parità alle forze politiche di accesso ai

mezzi radiofonici e televisivi.

anche la segretezza è poets a tutela di un esercizio libero del

Segretezza:

voto, libero da condizionamenti indebiti. Non si può votare fuori dalla

cabina elettorale. È un decreto legge vieta di introdurre nella cabina

elettorale strumenti fotografici per impedire che il lettore possa

fotografare la scheda.

Se il voto è coessenziale alla democrazia, si capisce che tutta la

legislazione è orientata ad un favor per il diritto. Sono previste norme

specifiche dirette a conseguire il voto ai detenuti, ai ricoverati in

ospedale, agli infermi e a coloro che si trovano all'estero. La legislazione

tende a consentire a tutte le varie categorie l'esercizio politico. Esiste dal

2009 il voto domiciliare per coloro che lo necessitano. Se il voto è

le limitazioni del diritto di voto non possono che essere

essenziale

considerate tassative ed eccezionali(eccezioni rispetto alla regola).

prevede una riserva di legge assoluta: è

Ultimo comma: la legge può(non

obbligata)limitare capacità

tale diritto solo nei seguenti casi: incapacità civile(ridotta

di disporre dei propri diritti, interdetti-dal 1978 i malati psichici

votano), effetto di sentenza penale irrevocabile(definitiva) e casi di indegnità morale(i

falliti votano dal 2006).

In attuazione dell'ultimo comma di questo articolo è intervenuto un

Oggi non

decreto legislativo del presidenza della repubblica del 20 marzo 1967.

votano solo coloro che sono colpiti da una sanzione penale. Per reati

gravi si riceve interdizione dai pubblici uffici. O anche per coloro che sono

sottoposti ad una interdizione temporanea. Possono votare anche coloro

che sono cPalpiti dalle più gravi misure di detenzione. In questo senso

una disciplina particolare del voto c'è per gli italiani residenti all'estero.

Si parla di cittadini italiani residenti all'estero e in quanto cittadino da

sempre possono esercitare il diritto di voto. Però più leggi costituzionali

che si sono succedute fra il 2000 e il 2001 hanno modificato la

costituzione in modo da consentire ai cittadini italiani stabilimenti

residenti all'estero di votare dove risiedono. In concreto usufruiscono i

wuesto voto solo gli iscritti all'AIRE detenuto presso i consolati italiani

all'estero. Elettore residente all'estero può comunque decidere di votare

in Italia basta che lo dichiara alcuni mesi prima. Votare all'estero vuol

dire esercitare il diritto di voto nel paese in cui una persona si trova ma

solo per le elezioni di camera e senato e nei referendum. Se c'è da votare

per le regioni e sindaco non si applicano.

Questi italiani votano per corrispondenza, ricevono una busta, votano e

la rimandano in italia. Questa modalità di voto è molto problematica ai

sensi dell'articolo 48 ma è prevista.

La seconda caratteristica problematica è su cosa eleggono: 12 deputati

alla camera e 6 senatori al senato.

Ultimo punto problematico: il voto all'estero fa sì che gli italiani all'estero

eleggano dodici deputati e sei senatori e che nella circoscrizione estera si

possano candidare ed esser eletti soltanto italiani all'estero. I12 deputati

e sei senatori devono essere residenti all'estero. L'articolo 51 però dice

che tutti i cittadini, uomini e donne hanno il diritto di accedere in

condizioni di eguaglianza.

Tornando all'articolo 48 il voto non è solo un diritto ma anche un dovere

civico. è un dovere giuridico o solo un dovere morale? Nel primo

Dovere civico:

caso il mancato esercizio del voto sarebbe sanzionabile. Nel secondo

caso sarebbe soltanto un precetto di carattere pedagogico. In assemblea

costituente si fronteggiavano due resi: una che avrebbe voluto introdurre

il voto obbligatorio sul presupposto del fatto che la democrazia vive sulla

partecipazione del cittadino mentre altre forze politiche ne ragionavano

come un diritto, come esercizio di una libertà che consente al tale di non

avvalersene. In questo caso fu necessario trovare un compromesso e

nasce il dovere civico. È questa locuzione ha finito per rimanere al

legislatore ordinario il ruolo di sciogliere questo nodo. Fino al 1993 si è

scelto il dovere giuridico ma molto blandamente sanzionata. Non è mai

stata prevista una sanzione per elezioni regionali e comunali. Vi erano

sanzioni solo per le nazionali e poi wueste sanzioni erano fermamente

tenui e addirittura era prevista l'iscrizione pubblica dei non votanti e la

menzione che il cittadino non aveva votato nella carta del cittadino(?).

Nel 1993 cambia la legislazione in Italia e vengono abrogate le

disposizioni che prevedevano queste sanzioni. Dal 1993 è come se fosse

cambiata l'interpretazione di questo articolo, come ß il legislatore avesse

accolto la tesi del dovere morale. Sanzioni per chi non vota quindi non ce

ne sono. Alcune democrazia contemporanee stanno addirittura valutando

misure premiali per chi vota. Il legislatore teoricamente potrebbe

ripensare la scelta di non prevedere nessuna sanzione è in sede di una

futura legge elettorale potrebbe prevedere qualche conseguenza

sfavorevole. C un caso costituzionalmente rilevante però in cui un

legislatore non potrebbe inserire nessuna sanzione e questo caso è il

referendum abrogativo. Non è possibile introdurre per il referendum

amministrativo la sanzione legata al non voto. Infatti per quanto riguarda

il referendum abrogativo è previsto che perché si produca la abrogazione

occorre che sia andata a votare la metà più uno degli aventi diritto.

Avendo fatto questa scelta il costituente ha messo in conto la possibilità

legittima ch gli elettori non vadano a votare. Avendo il costituente messo

in conto la possibilità del l'astensione dal voto allora il legislatore non

potrebbe mettere una sanzione per il referendum.

Capacità elettorale

Questo concetto emerge sempre dal l'articolo 48 è questa capacità passa

attraverso un fascio di requisiti positivi e l'assenza di requisiti negativi. I

requisiti positivi sono maggiorenni e cittadini, occorre poi per gli elettori

non versino in una delle cause che possono legittimare il legislatore a

prevedere limitazioni al diritto di voto. L'unione europea ha imposto una

deroga legittima all'articolo 48 per quanto riguarda gli stranieri cittadini

dell'Unione europea che possono votare per le elezioni comunali e anche

essere eletti consiglieri comunali. Eleggono e sono elettori nelle elezioni

del parlamento europeo. Il grosso problema oggi riguarda gli stranieri

extracomunitari, l'articolo 48 viene interpretato in Italia come un vero e

proprio requisito positivo. Per votare occorre essere cittadini. Alcuni

hanno provato a dare dell'articolo 48 una interpretazione più ampia, nel

senso che garantirebbe il diritto di voto ma non escluderebbe la

possibilità di estendere il diritto di voto anche agli stranieri.

La maggiore età come detto non viene detta dalla costituenda ma

rinviata al legislatore, è nel codice civile che si parla di maggiore età.

L'articolo 2 del codice civile. C'è un unica eccezione che riguarda

l'elezione del senato. Infatti per eleggere il senato occorre il

conseguimento dei 25 anni di età. Oltre l'elettorsto attivo c'è anche

l'elettorsto passivo.

ELETTORATO PASSIVO<

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Publisher
A.A. 2016-2017
6 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dodo12 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Tarli Barbieri Giovanni.