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STRUMENTI MAGNETO-ELETTRICI
campo magnetico statico (decimi di TESLA e fino
Il campo di induzione magnetica è un
al TESLA)
, generato da un magnete permanente a forma di ferro di cavallo (o da un
elettromagnete). La geometria del sistema è fatta in modo tale da ottenere campo
magnetico e corrente siano sempre tra loro ortogonali. Inoltre le linee di forza del campo
campo il
sono costanti e radiali. Il ferro dolce su cui si avvolge la bobina aiuta ad avere un
più possibile radiale
.
Perno d’appoggio corrente circolante nella bobina nucleo di ferro
dolce (cavo)
coincide con asse rotazione
bobina
Simmetria radiale del campo La coppia di forze che si sviluppa (coppia motrice)
sui lati attivi della bobina e che segue la regola della
tra campo, corrente e forza
mano destra,
b piccolo n
“ ” = diametro della bobina = numero di spire
B = campo d’induzione magnetica
h = =
lunghezza lato attivo bobina spostamento angolare
θ
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Appunti del corso di Elementi di misure elettroniche A.A. 2012/2013
bobina
Dentro la si fa scorrere la corrente di misura, quindi la bobina si muove e
correnti
solidalmente l’indice ad essa collegato. Tale strumento può essere usato per
valor medio
continue
. Altrimenti con correnti alternate restituisce il .
magnete permanente alto campo coercitivo e alto
Riguardo al c’è da dire che è ad
campo di induzione residua (significa che ha una curva di isteresi molto ampia, da
consentirgli di risentire di meno dei campi magnetici esterni).
perno
Il , infine, è fatto ruotare su un incavo di zaffiro ed ha una punta con diametro
più piccolo dell’incavo in modo che la poggi su una circonferenza d’appoggio e non su un
punto (che romperebbe lo zaffiro). effetto
Talvolta invece di usare perni si usano dei “nastri” torcenti. I perni scaldano per
Joule
. CALCOLO DELLA COPPIA MOTRICE Cm
Il campo magnetico dovuto al magnete
permanente è ortogonale alla corrente da misurare
che scorre nei lati utili della bobina.
Ne consegue che per una porzione infinitesimale
di lato utile della bobina, si ha la forza.
d
F Id l B
Ovvero il prodotto vettoriale (i vettori seguono la regola della mano destra) tra
l’elemento di corrente e il campo di induzione nel traferro.
Ne consegue che si crea una coppia di forze di uguale modulo, e segno opposto, di valore:
F NIBh
Con N = numero di spire della bobina
h = lato utile delle spire
B = modulo dell’induzione del campo magnetico
Indicando con “b minuscolo” la distanza dei due lati utili, si ottiene la coppia motrice:
C NIBhb
m
Questa diretta proporzionalità tra coppia e corrente consente di costruire scale lineari.
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Appunti del corso di Elementi di misure elettroniche A.A. 2012/2013
Coppia frenante (di natura elettromagnetica)
La coppia frenante si sviluppa all’interno della bobina stessa, in risposta alla
sollecitazione della stessa bobina.
La tensione che si sviluppa è data da: b
N B h
V 2
b/2 in quanto l’asse di rotazione della bobina è a metà della sua lunghezza.
velocità angolare derivata temporale dello spostamento angolare
Poiché la è la e
θ
Ra resistenza della bobina R resistenza del circuito
detta la ed la su cui è chiusa, si ha che
la corrente frenante if può scriversi: V
N B h b d
f
i f dt
R R R R 2
a a
Tale corrente si oppone allo spostamento della bobina, e scorre in verso opposto alla
corrente che l’ha causata (correnti indotte smorzanti di Focault o Eddy currents).
coppia frenante
Pertanto la sarà, in simmetria con il discorso fatto per quella motrice,
pari a:
C N I B h b
f f
Sensibilità
La massima sensibilità si ottiene con il massimo trasferimento di potenza, ovvero
quando Ra = R.
Poiché lo smorzamento è uguale a. 2 2 2 2
N B n b h
jk jK R R
2 4 ( )
a
Da cui applicando la condizione di massimo trasferimento di potenza si ha il seguenti
smorzamento: 2 2 2 2
B n b h
jK R
8 a
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Appunti del corso di Elementi di misure elettroniche A.A. 2012/2013
Galvanometri -12
10 A
Per misure di corrente dell’ordine di , si devono togliere le molle (non c’è più
coppia antagonista). In tal caso però non si misura più la corrente, bensì l’integrale della
coppia motrice nell’intervallo di sollecitazione. Tale quantità è proporzionale alla quantità
di carica che scorre nel tempo t di sollecitazione (solo se sale tempo è inferiore a t* -
tempo di massima elongazione - , si ha la misura di carica elettrica).
Come già visto lo spostamento angolare è proporzionale all’integrale della grandezza che
genera il moto stesso, ovvero in formule: t
1
t C d
( ) ( )
m
J
2 0
C N I B h b
Poiché nel nostro caso ed essendo per definizione la correte I =
m
dq/dt
Si ottiene la diretta proporzionalità tra il movimento dell’indice e la quantità di carica
elettrica, difatti:
t
N B h b Q t
( )
dQ
1
t N B h b dt
( )
J dt Jl
2 2
0
Inoltre si adottano delle tecniche che prevedono indici luminosi, come questo
Sorgente luminosa Specchio dell’ equipaggio
mobile
Scala L
77
Appunti del corso di Elementi di misure elettroniche A.A. 2012/2013
Dove una piccola rotazione dello specchio (equipaggio mobile)
produce un grande spostamento sulla scala, con un fattore
L i i
( ) 2 ( )
moltiplicativo 2 , ovvero .
λ
Tuttavia la distanza deve comunque mantenersi limitata,
λ
perché già superando il metro si perde collimazione del fascio e
possibilità di lettura sulla scala.
Per tale motivo, oltre che per ingombro, si sfruttano riflessioni
multiple con più specchi. Qui però si pone poi un problema, di non
facile gestione, di garantire un parallelismi spinto.
Tipi misurazioni con gli strumenti magnetoelettrici
Gli strumenti magnetoelettrici sono i più comunemente utilizzati per realizzare
voltmetri amperometri resistenza aggiuntiva shunt.
o con i sistemi della o dello
Resistenza aggiuntiva
Nella utilizzazione come voltmetro la tensione è
R
misurata ai capi del circuito raffigurato e si sfrutta la
R a
agg
legge di Ohm:
V R R i
( )
a agg i U
Sistema SHUNT (consente di passare dai milliampere all’ampere)
E’possibile aumentare la portata dello strumento effettuando uno shunt, ovvero ponendo
in parallelo una resistenza e operando così una sorta di replica in scala della corrente
i
originaria. Conoscendo esattamente il valore delle resistenze e misurando si ricava la I
originaria. R
I sh
R R
a
sh
I i
R
sh i
R
a
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Appunti del corso di Elementi di misure elettroniche A.A. 2012/2013
STRUMENTI ELETTRO-DINAMICI
due
Sono formati da bobine, una fissa e una mobile, che interagiscono tra di loro.
Bobina fissa: i
ha lo scopo di generare un campo d’induzione proporzionale alla corrente f
che scorre in essa. La struttura del campo è complessa, e si lavora in una zona dove si può
pensare lineare. Anche per questo scopo la tale bobina è divisa in due (per ottenere un
campo il più possibile uniforme).
Bobina mobile: è strutturalmente uguale a quella usata nei magnetoelettrici, ed in essa
i
scorre la corrente .
m 0
Lo strumento lavora per frequenze che vanno da
a 1000Hz .
Induzione più debole
: rispetto al caso
magnetoelettrico, perché campo è in aria e non in un
elemento ferromagnetico. Implica maggiore sensibilità
a campi magnetici esterni (che disturbano).
Isofrequenzialità tra la corrente nella bobina fissa e quella nella bobina mobile
: poiché
prodotto
l’indicazione è proporzionale al delle correnti circolanti nelle due bobine è
importante che la frequenza sia la stessa. Perché per il prodotto di due sinusoidi, per
esempio, isofrequenziali, al più sfasate tra loro, genera una comunque una sinusoide. Cosa
che non si può dire di segnali a frequenze differenti. Per riuscire nell’intento si fa circolare
la stessa corrente nei due avvolgimenti, al limite sfasandole soltanto.
L’energia magnetica del sistema sarà data:
1 1
2 2
W L i L i M i i
( ) ( )
m m m
f f f
2 2
autoinduzione
Dove Lf e Lm sono i coefficienti di (induttanze) delle due bobine (fissa e
mobile rispettivamente) mutua induzione
M( ) è il coefficiente di tra le due bobine. E’massimo quando le bobine
θ
sono parallele, e nullo quando sono ortogonali.
I I
e sono le correnti, isofrequenziali, che circolano nelle bobine.
m f 79
Appunti del corso di Elementi di misure elettroniche A.A. 2012/2013
l’energia immagazzinata dalle due bobine
I primi due termini indicano , il terzo l’energia
mutua induzione M
dovuta alla e dipende dal coefficiente , a sua volta dipendente
dall’angolo che si forma tra bobina mobile e campo magnetico.
Come al solito la coppia motrice è la derivata (dell’energia del sistema) rispetto allo
spostamento angolare , per cui si ha:
θ 1 1
2 2
d L i L i M i i
( )
m m m
f f f
2 2
C m
d
Ma visto che i due primi termini rimangono costanti con la rotazione (nessuna
dipendenza da ) , si può scrivere
θ
C M i i
( )
m m
f
ndicazione proporzionale al prodotto fra le correnti
Lo strumento fornirà quindi una i
circolanti nelle due bobine
.
L’andamento di M( ) rispetto a ha un andamento quasi sinusoidale (quasi perché ci
θ θ
vorrebbe un campo perfettamente uniforme).
L’andamento quindi è del tipo:
M() come detto prima per = 0
θ
(bobine parallele) il coefficiente è
/2 /2
massimo. Per = esso è nullo.
&th