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MOLTIPLICATORE KEYNESIANO

Variazioni esogene della domanda possono produrre variazioni più che proporzionali del reddito nazionale. Dato un livello (variazione) di domanda aggregata esogena, il livello (variazione) del reddito di equilibrio risulta più che proporzionale nella misura stabilita dal coefficiente a patto che vi siano sufficienti risorse produttive inutilizzate.

Seguendo l'ipostazione Keynesiana, un'economia può ben trovarsi in un equilibrio di sottooccupazione, l'economia non raggiunge spontaneamente la piena occupazione, per insufficienza della domanda. Il settore pubblico ha, conseguentemente, un ruolo importante, spingere l'economia a occupare interamente le risorse produttive disponibili, sostenendo la domanda aggregata esogena. In tal modo per via del principio del moltiplicatore, si determina un aumento più che proporzionale del reddito dell'economia.

Conclusioni:

  • L'economia non riesce a occupare spontaneamente tutte
le risorse produttive disponibili, a causa dell'insufficienza della domanda; • lo stato ha un ruolo molto importante nel sostenere la domanda aggregata esogena e quindi mediante il principio del moltiplicatore, nello spingere l'economia a occupare più risorse produttive.

PREZZI VARIABILI

Se al livello di reddito di pieno impiego la domanda aggregata eccede l'offerta e quindi il reddito di equilibrio assume un valore maggiore del reddito di pieno impiego, ci sarà un problema di eccesso di domanda. Tale situazione genera uno scarto inflazionistico. Secondo Keynes per eliminare questa inflazione lo scarto deve essere colmato riducendo la domanda.

Implicazioni di politica economica

I keynesiani sono a favore di una politica economica attiva per il controllo della domanda; aumentare la domanda aggregata per eliminare la sotto occupazione delle risorse, ridurre la domanda aggregata per eliminare lo scarto inflazionistico. Il modello keynesiano implica che possanomodi per affrontare le fluttuazioni cicliche è attraverso la politica fiscale, che consiste nell'utilizzo del bilancio dello Stato per influenzare la domanda aggregata. Ad esempio, durante una fase di recessione, il governo può aumentare la spesa pubblica o ridurre le tasse per stimolare la domanda e ridurre la disoccupazione. Al contrario, durante una fase di boom economico, il governo può ridurre la spesa pubblica o aumentare le tasse per frenare la domanda e controllare l'inflazione. Un altro strumento utilizzato per gestire le fluttuazioni cicliche è la politica monetaria, che consiste nell'utilizzo dei tassi di interesse e della quantità di moneta in circolazione per influenzare la domanda aggregata. Ad esempio, durante una fase di recessione, la banca centrale può ridurre i tassi di interesse per incentivare gli investimenti e la spesa delle famiglie. Al contrario, durante una fase di boom economico, la banca centrale può aumentare i tassi di interesse per frenare la spesa e controllare l'inflazione. In conclusione, le fluttuazioni cicliche dell'economia sono fenomeni complessi che possono essere influenzati da diversi fattori. La presenza contemporanea di inflazione e disoccupazione può essere spiegata da diversi motivi, come l'esistenza di diversi tipi di inflazione e disoccupazione e le diverse politiche aziendali. Gli economisti keynesiani attribuiscono le fluttuazioni cicliche alla domanda aggregata e sostengono l'importanza di politiche economiche stabili per favorire la crescita e l'occupazione.fattori principali che contribuiscono alle fasi alterne del ciclo economico sono l'instabilità degli investimenti. I tassi di crescita variano molto più del livello della produzione, ad esempio se la crescita economica è del 1% nel 2000 e del 2% nel 2001, allora nel 2001 l'output è salito del 2% ma la crescita è del 100%. Variazioni degli investimenti tendono ad essere molto più accentuate di quelle del reddito nazionale, questa posizione rappresenta la proposizione centrale della teoria dell'acceleratore. Variazioni delle scorte. Le imprese tengono scorte di prodotti finiti, l'entità di queste scorte tende a variare nel corso del ciclo economico, tali variazioni di scorte a loro volta contribuiscono alla variazione della produzione. Determinanti dell'andamento del ciclo economico. Ritardi: ci vuole tempo perché le variazioni di prelievi e di immissioni nel flusso circolare del reddito si riflettano su variazioni del

Il reddito nazionale, la produzione e l'occupazione sono strettamente correlati. Quando l'economia inizia a riprendersi, le aspettative diventano più ottimistiche, mentre durante una recessione si diffonde il pessimismo. Questo effetto è cumulativo.

Il moltiplicatore e l'acceleratore interagiscono tra loro: un aumento del reddito porta ad un aumento degli investimenti (acceleratore), il che a sua volta aumenta la domanda e di conseguenza il reddito (moltiplicatore).

Le espansioni e le recessioni hanno dei punti di svolta. I massimi e i minimi si raggiungono quando l'occupazione è al massimo e un numero sempre maggiore di imprese opera alla massima capacità produttiva. Allo stesso modo, durante una recessione, ci sarà un limite minimo che le famiglie vorranno mantenere e un livello minimo di investimento.

C'è anche l'effetto eco, che si verifica quando i beni durevoli vengono sostituiti.

L'acceleratore è necessario affinché gli investimenti continuino.

Ad aumentare, la domanda dei consumatori deve aumentare a un tasso sempre maggiore, se ciò non avviene gli investimenti diminuiranno e il boom finirà.

Shock stocastici la politica nazionale e internazionale, eventi sociali o naturali posso influire sul comportamento delle imprese.

Politica economica nel corso di un boom il governo desidererà controllare l'inflazione e il disavanzo della bilancia dei pagamenti, durante una recessione vorrà combattere la disoccupazione e la scarsa crescita. Queste politiche se efficaci provocheranno una svolta nel ciclo economico.

I Keynesiani sostengono che il governo dovrebbe tentare di ridurre le fluttuazioni cicliche ricorrendo a politiche attive di stabilizzazione.

Ruolo della politica fiscale.

La politica fiscale si avvale della spesa pubblica e/o dell'imposizione fiscale allo scopo di influenzare la domanda aggregata.

Obbiettivi.

  • Prevenire disequilibri rilevanti nell'economia
  • Mitigare le fluttuazioni

dovute al ciclo economico

In caso di successo queste politiche di stabilizzazione permettono il c.d. fine tuning consentono di evitare eccessi di domanda e di offerta impedendo che la domanda aggregata si discosti dal suo sentiero di lungo periodo.

Avanzi e disavanzi

Si ha un disavanzo di bilancio quando in un periodo la spesa pubblica eccede le entrate fiscali al netto dei trasferimenti. Si ha invece un avanzo nel caso contrario. L'ammontare del disavanzo rappresenta il c.d. fabbisogno finanziario del settore pubblico, si può finanziare tale disavanzo di bilancio o creando nuova moneta oppure indebitandosi emettendo titoli del debito pubblico lo stato nei periodi seguenti dovrà pagare gli interessi sul debito contratto.

Importante distinzione

Il disavanzo primario è la differenza tra spesa pubblica e tasse mentre il disavanzo totale è dato dal disavanzo totale più il pagamento degli interessi.

L'uso della politica fiscale

Stabilizzatori fiscali

automatici.In una certa misura la spesa pubblica e le imprese fungono da stabilizzatori automaticidell’economia (con un sistema di imposte proporzionali o progressive)

Politica fiscale discrezionale

Se c’è disequilibrio di fondo nell’economia o forti fluttuazioni, gli stabilizzatori automatici nonsaranno sufficienti. Lo stato può decidere di variare il livello della spesa pubblica o le aliquote diimposta, questa pratica prende il nome di Politica fiscale discrezionale

EFFICACIA DELLA POLITICA FISCALE

L’efficacia della politica economica dipende da un insieme di fattori.

  • La precisione delle previsioni
  • La misura in cui variazioni della spesa pubblica e delle imposte influenzano i prelievi e leimmissioni del flusso circolare del reddito
  • La misura in cui variazioni di altri tipi di prelievi e immissioni nel flusso circolareinfluenzano il reddito nazionale
  • Se la politica fiscale ha effetti notevolmente ritardati, sarà molto

meno efficace.

• Misura in cui la politica fiscale ha effetti collaterali indesiderati. Previsione degli effetti di variazioni della spesa pubblica. Un aumento della spesa pubblica pari a x euro può far aumentare le immissioni in misura inferiore ax euro, ciò può accadere se l'aumento della spesa pubblica sostituisce in parte la spesa privata.

Politica fiscale discrezionale: il problema del timing

La politica fiscale può avere effetti ritardati nel tempo. Se tali ritardi sono abbastanza lunghi, la politica fiscale può anche essere destabilizzante.

Tipi possibili di ritardi:

• Ritardo di percezione

• Ritardo tra percezione e azione

• Ritardo tra azione ed effetti della politica economica

• Ritardo tra variazioni della spesa pubblica e delle imposte e conseguenti variazioni del reddito nazionale, dei prezzi e dell'occupazione

• Il consumo può rispondere lentamente alle variazioni delle imposte

Effetti collaterali

della politica fiscale discrezionale

Inflazione da costi

Benessere e giustizia distributiva introdurre tagli alla spesa pubblica per ridurre l'inflazione può pesare sulle fasce di popolazione più deboli.

Incentivi disincentivano l'impegno individuale

MONETA E POLITICA MONETARIA

La moneta non è solo la componente circolante (banconote) ma la componente più importante dell'offerta di moneta non è il circolante ma i depositi presso le banche e le altre istituzioni finanziarie

Funzioni della moneta

LA MONETA COME MEZZO DI SCAMBIO nell'economia moderna industrializzata è indispensabile un mezzo di scambio accettato da tutti per l'acquisto di beni servizi e per i fattori produttivi

LA MONETA COME RISERVA DI VALORE permette di conservare la ricchezza nel caso in cui i prezzi rimangano stabili (potere di acquisto)

LA MONETA COME UNITÀ DI CONTO usata per esprimere il valore dei beni e per misurarli nel tempo

LA MONETA COME MEZZO PER

TRASFERIRE IL VALORE NEL TEMPO spesso si concorda oggi il prezzo di beni che verranno acquistati in futuro.

Il ruolo chiave delle banche nel sistema monetario.

Le banche più importanti per il funzionamento dell'economia e per l'attuazione della politica monetaria sono le banche commerciali che si rivolgono ad un pubblico indistinto senza alcun limite minimo di operazioni svolte.

L'altra categoria di banche è quella delle banche di affari (es. mediobanca o Merryl Lynch) che agiscono come procuratori di affari, le banche di affari sono note anche come banche specializzate nella vendita all'ingrosso in quanto svolgono operazioni di grande importo a partire da un certo valore minimo.

PASSIVITÀ

I depositi dei clienti presso le banche rappresentano passività per queste istituzioni, significa che i clienti hanno il diritto di riavere tali depositi ogni qual volta lo desiderano.

Ne esistono

Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
50 pagine
9 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Exxodus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Screpanti Ernesto.