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La scelta tra lavoro e tempo libero

Se aumenta il prodotto medio, si produce di più in un'ora di lavoro. È detto Productivity Dividend il dividendo, quello che la società ottiene in più grazie al fatto che diviene sempre più produttivo il lavoro degli esseri umani, il maggiore prodotto ottenuto. Cosa si fa di questo prodotto in più? Ho due possibilità:

  1. Lavoro di meno e consumo un po' di beni in più
  2. Lavoro di più e consumo molti più beni

ESEMPIO → Un ragazzo lavora 5 ore al giorno, per 5 giorni alla settimana, a 8€ l'ora. Il padrone gli raddoppia la paga a 16€ l'ora e gli dice che può lavorare quando vuole. Cosa deciderà di fare il lavoratore?

L'idea iniziale era di lavorare 5 settimane, guadagnare 1000€ per pagarsi il viaggio e raggiungere la fidanzata. Quindi potrebbe:

  • Lavorare solo 2 settimane e mezzo, al posto di cinque
  • Lavorare sempre 5 settimane e

partire col doppio dei soldi- lavorare tutta l'estate, senza partire

Questi sono 3 modi diversi di allocare l'aumento di produttività.

La decisione su come allocare il tempo dipende:

  • Dal salario, dalla produttività oraria ed il costo del tempo libero → Possiamo dire che il salario è il prezzo/valore del nostro tempo perché rappresenta la somma di denaro che dobbiamo rinunciare per avere un'ora di tempo libero.
  • Dalle preferenze e gusti personali: quanto piacciono i beni che si possono comprare con i soldi guadagnati e quanto piace il tempo libero.
  • Come interagire con gli altri (regole, istituzioni, rapporti di potere)

TEMPO → è una delle risorse scarse per definizione. Lo possiamo passare:

  • In un'attività con una REMUNERAZIONE INTRINSECA (giocare a calcetto, ballare, fare volontariato..). Si fanno principalmente per il piacere di farle, senza aspettarsi quasi null'altro in cambio. Non ci danno un

guadagnomateriale.- in un’attività con una REMUNERAZIONE ESTRINSECA (studiare, lavorare). Si fanno non per il piacere di farle, maperché ci si aspetta qualcosa in cambio (generalmente denaro o una remunerazione materiale). Solitamente si sceglieun lavoro che ci piace perché la remunerazione in parte sarà data la piacevolezza del lavoro in sé.

TRADE OFF E COSTO OPPORTUNITÀ

Il tempo è dato: se passiamo la prossima ora facendo una cosa, dobbiamo implicitamente rinunciare a tutte le altre cose chepotremmo fare. Questo vale per tutte le nostre attività, per qualsiasi attività che facciamo simultaneamente rinunciamo adun’altra.

COSTO OPPORTUNITÀ di una qualsiasi scelta → è il valore della scelta alternativa migliore, ovvero il valore di quello acui bisogna rinunciare per poter compiere quella scelta.

Quando le risorse sono scarse non si può ottenere tutto quello che si vuole, ma occorre fare

andare rinunciando durante quelle due ore. Ad esempio, se Luca guadagna 10€ all'ora, il costo di opportunità del concerto sarebbe di 20€ (2 ore x 10€/ora). Quindi, se il costo totale del concerto (biglietto + costo di opportunità) supera i 40€, Luca deciderà di non andare al concerto. In questo esempio, il trade-off è rappresentato dalla scelta tra andare al concerto e rinunciare al valore rappresentato dal costo di opportunità, o rinunciare al concerto e mantenere il valore rappresentato dal costo di opportunità.
  1. Venerdì → serata a calcetto per Luca vale almeno 40€
    PR = 40 < CO = 20+40 → Luca non va al concerto
  2. Sabato → Cena con Vale per Luca è inestimabile
    PR = 40 < CO = 20 + ∞ → Luca non va al concerto
  3. Domenica → vedere la tv, per Luca vale 0.3€
    PR = 40 > CO = 20 + 0.3 → Luca va al concerto

Costo opportunità → Modifica le decisioni. E’ la somma dei costi espliciti monetari e dei costi impliciti che sono il valore dell’opzione di riserva. ---- Quando scegliere un’azione A significa rinunciare alla migliore azione alternativa B, il costo opportunità di A è il beneficio netto derivante dall’azione B → una scelta razionale deve tener conto del costo opportunità.

Funzione di produzione di uno studente
Applichiamo questo modello ad un problema → Quante ore deve studiare uno studente?
Presupponendo di essere un soggetto razionale,

tutte le decisioni economiche sono il risultato dell'interazione dialettica tra: - quello che il soggetto VUOLE fare -> fare esami e godersi il voto ed il tempo libero - quello che il soggetto PUÒ fare -> come riesce a trasformare il tempo libero in voto. Immaginiamo che lo studio sia un'attività a remunerazione estrinseca: si studia per avere un buon voto (l'esame è certo, se si studia tot ore prende un voto, se studia di più il voto sarà più alto, se studia di meno, prenderà meno). Dobbiamo sapere come si trasforma lo studio in voti, ovvero come sia possibile produrre voti utilizzando il fattore produttivo lavoro, e ciò viene fatto attraverso il tempo. Funzione di produzione -> Si costruisce un'equazione che esprime la relazione tra la quantità di input usati e la quantità di output prodotti. Risponde alla domanda quanto output è possibile se si utilizza una determinata quantità di input.quantità di input.y = outputy = f (K,L) K = fattore produttivo capitaleL = fattore produttivo lavoroM = f (L) M = voto all'esame (v. dipendente)L = tempo dedicato allo studio (input, v. indipendente)C'è un legame funzionale tra lo studio e il voto che prendo, lo studente conosce bene questa legge→ La funzione dello studente ci dice come lo studente può trasformare lo studio in voti, ovvero come può produrre l'output votiusando l'input ore di studio. 35Caratteristiche funzione di produzione dello studente→ La produttività marginale dell'ora di studio ci dice come varia il voto al variare del tempo distudio (derivata prima).Produttività marginale → Si calcola facendo la derivata della funzione di produzione dellostudio rispetto al tempo.Per variazioni finite →● f'(L) ≥ 0 → Più studiamo, maggiore sarà il voto. Il voto è crescente nel tempo di studio (nondecrescente)● f’’ (L) < 0 → La derivata seconda è negativa, quindi la derivata prima è decrescente. Più studiamo, maggiore sarà il voto, ma incrementi successivi delle ore di studio producono incrementi minori del voto. →Questo non è altro che la legge dei rendimenti marginali decrescenti. Mi dice che le prime ore di studio sono produttive, ma se continuo a studiare le ultime ore saranno molto meno produttive; aumentano la mia conoscenza, ma l’incremento delle mie ultime ore è decrescente. La rendita diminuisce se le ore aumentano. Legge dei rendimenti marginali decrescenti → Aggiungendo quantità addizionali di un input e mantenendo costante la quantità degli altri fattori, il prodotto marginale prima cresce e poi inizia a decrescere. Ovviamente anche il prodotto medio prima cresce, poi decresce. Graficamente potremmo immaginare una funzione di questo tipo: Funzione concava → Il coefficiente

Il angolare della tangente è sempre minore, dunque la derivata tende a decrescere all'aumentare delle ore di studio.

Se passo da 4 a 5 ore di studio, il mio voto passa da 50 a 57, quindi incrementa di 7. Se invece sto da 10 a 11 ore di studio, il voto aumenta solo di 4. (calcolo con variazioni finite).

Le prime ore di studio sono più produttive delle seconde. La produttività marginale dello studio diminuisce all'aumentare delle ore di studio, quindi tende a decrescere.

La stessa cosa vale se si calcolasse il prodotto medio → quanto in media un'ora di studio mi permette di ottenere in termini di punti.

Se per esempio, studio per 10h al giorno ottengo 80, dunque la produttività media sarà 80/10 = 8. Se invece studio 4h e prendo 50, la produttività media sarà 50/4 = 12.5, dunque di più.

Dalla funzione di produzione al vincolo

Nota bene → il tempo in un giorno è fisso di 24h (vincolo: tempo finito e scarso).

Immaginiamo che in un giorno si possa solo studiare o passare del tempo libero.

L̅ = L + l → tempo totale = tempo di studio + tempo libero

Ovviamente → L = L̅ - l ore complessive - tempo libero

Sostituendo per L nella Fdp, abbiamo espresso la funzione di produzione in termini di tempo libero →

Lo studente produce voti rinunciando al tempo libero. La rinuncia al tempo libero costituisce il costo opportunità di un voto in più all’esame. Il vantaggio è che ora tutto è espresso in funzione dei due beni che piacciono allo studente, che lo studente vuole consumare. Rappresentiamo graficamente la nuova funzione di produzione. Quella in alto a destra è la funzione di produzione → Si rovescia e nell’asse delle x si sostituiscono le ore di studio con quelle di tempo libero. (ore di studio e di tempo libero sono legate dal vincolo del tempo). Nell’asse verticale si rappresenta sempre il voto.

Se passo 0h studiando, vuol dire che passo

24h ditempo libero e come voto finale ottengo 0. Se studio8h, ottengo 70, godendomi 16h di tempo libero.Sestudio 24h, farei 0h di tempo libero ed otterrei ilmassimo possibile, dunque 90.Le due rappresentazioni sono strettamente legate.La frontiera del consumo possibile rappresenta meglio il vincolo del soggetto, perché mette insieme i due aspetti del vincolo, ovvero la funzione di produzione ed il vincolo del tempo. La frontiera del consumo possibile divide ciò che può e non può ottenere il soggetto. Tutte le combinazioni di voto e tempo libero, che sono dentro la curva sono ottenibili, mentre tutto ciò che si trova fuori, non è ottenibile dallo studente. Nel punto A, avendo 20h di tempo libero, lo studente studia 4h (24-20). Ma essendo un punto fuori dalla curva, sarà impossibile ottenere come voto 70. Il punto B invece è ottenibile, dato che fa parte dell'insieme possibile, ma uno studente razionale non lo sceglierebbe mai. Sipuò essere spostata lungo la frontiera, ottenendo lo stesso risultato. 37La frontiera
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Publisher
A.A. 2021-2022
75 pagine
2 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mikisedda di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Bosco Luigi.