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Economia mondiale - Appunti lezione  7 Pag. 1
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Estratto del documento

Le famiglie normalmente spendono quell’incremento moltiplicato x la propria propensione marginale al

consumo mediato.

impatto

m: propensione marginale all’importazione

Qual è l’effetto per un paese integrato che attua politiche espansive? Il moltiplicatore in mercato aperto

sarà più piccolo: 1/[(1-c) + m] (in mercato chiuso è invece 1/1-c.), perché m riduce l’effetto del

moltiplicatore, in quanto è un canale di dispersione degli impulsi espansivi.

Nel 2009 tutti i paesi avvertivano l’esigenza di attuare politiche espansive fiscali (aumento spesa pubblica e

taglio imposte) ma nessuno voleva iniziare a fare per primo la mossa, facendo aumentare il rischio di una

grossa recessione. Nel G20 di quell’anno si decise di attuare delle politiche keynesiane espansive (aumento

spesa pubblica e taglio imposte). L’intesa era quella di arrivare ad una manovra che fosse di 2 punti

percentuali di PIL per tutti i paesi. La manovra funziona perché evita i problemi creati dal denominatore

della formula. L’approccio risulta dunque più bilanciato e si riduce l’effetto di dispersione, traducendosi in

quel 5,2% di crescita del 2010. Ma tutto ciò non dimostra che il peggio sia passato completamente, in

quanto una politica importante di spesa pubblico e di taglio delle imposte porta ad un disavanzo che

comporterà un peggioramento degli stock, ovvero dei rapporti debito pubblico/PIL di tutti i paesi, dovuto al

forte incremento di debito del paese. Ciò può far cominciare a preoccupare in quanto un aumento di debito

può stare in piedi solo se i risparmiatori sono disposti ad acquistare i titoli di stato. Al momento della

scadenza, tali titoli possono essere rimborsati a condizione che ci sia un altro risparmiatore disposto a

coprire il valore di quel rimborso, emettendo nuovi titoli in sottoscrizione.

Ma questi risparmiatori saranno ancora disposti a finanziare questi paesi? Se si prospetta il rischio che non

lo siano più allora diventa indispensabile una politica di risanamento della finanza pubblica, che passa

attraverso l’austerità: taglio della spesa pubblica e aumento delle imposte, con un conseguente

rallentamento produttivo.

In queste situazioni si parla di sostenibilità del debito estero/PIL.

Nelle tabelle statistiche sono contenuti due indicatori:

– real GDP tasso di crescita reale del PIL

– total domestic demand: è data dalle risorse disponibili per impieghi interni.

C/E risorse e impieghi (CERI)

Importante documento della contabilità nazionale che riguarda le principali macrovariabili, contenenti due

importanti voci di risorse e tre di impieghi all’interno di un’economia aperta al resto del mondo.

Risorse: PIL e importazioni. Le risorse si procurano attraverso l’attività produttiva interna (sintetizzata dal

PIL) o tramite l’acquisizione di risorse dall’estero di risorse reali.

Le importazioni qui hanno un significato positivo nel senso che quello che possiamo utilizzare non è stato

prodotto internamente, ma è stato acquisito da qualcuno che l’ha prodotto all’estero, come del resto le

esportazioni sono risorse nostre che non consumiamo ma mandiamo via e gli investimenti rappresentano

risorse che reimmettiamo nel processo produttivo.

Il tasso di crescita del PIL e il tasso di crescita della domanda totale possono divergere anche in maniera

significativa per via delle importazioni/esportazioni, quindi un paese può contemplare una crescita positiva

del PIL, anche se la sua domanda interna vacilla, questo se può contare su un effetto di traino proveniente

dai clienti esteri rispetto alla dispersione delle importazioni.

Ragionando sul rapporto in termini dinamici tra le due grandezze, si ottengono spiegazioni provenienti dal

rapporto tra importazioni ed esportazioni.

Una sintesi dell’inflazione.

In evidenza: deflatori del GDP e prezzi al consumo sono due modi diversi per misurare l’inflazione.

L’inflazione è un fenomeno talmente composito che esistono più grandezze che la misurano.

In questo caso si misura il livello generale di aumento dei prezzi.

Il termine “generale” non significa tutti i beni in circolazione: vengono costruiti dei panieri che riguardano

soltanto alcuni di questi beni, differenti. Ma il termine esprime anche un concetto diverso, che riguarda i

Dettagli
A.A. 2013-2014
3 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Diletta.Macario di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia mondiale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof De Battistini Roberto.