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Esempio: la Lira era 990,002 per un Marco, il suo reciproco 0,0010101
limiti d’oscillazione rispetto a 990,002 max: 1149,56 min: 852,59
limiti d’oscillazione rispetto a 0,0010101 max: 0,0011729 min: 0,0008699
Marco: max 1,1612 e min 0,8612
Questo dimostra che in realtà la fascia d’oscillazione non è del 15% in +/-, ma rispettivamente del 1,1612 e
0,8612, che sono uno il reciproco dell’altro Quando la b. d’it interviene a 1149,56 e la Bundesbank
0,0008699 la Lira è debole e il Marco è forte, essendo uno il reciproco dell’altro è assicurata la coerenza.
+16,12, – 13,88 la fascia d’oscillazione complessiva in valore assoluto è del 30%. Quindi in sostanza per
rispettare la reciprocità i limiti verso l’alto e il basso sono questi. (16,12 e 0,8612 sono reciproci).
Ma da dove arrivano questi paramenti standardizzati? Da un semplice sistema.
Ammettendo di cercare questi due numeri x e y si avrà il sistema:
x=1/y
x-y=0,3
1° vincolo: reciprocità
2° vincolo: si è rinunciato al +/-15% esatto ma non al 30 % complessivo, quindi x-y = 0,30
1,1612 – 0,8612 = 0,3
Le varie monete vengono controllate rispetto all’ECU (approccio paniere), ma un’altra complicazione insita
nello SME è quella che non tutte le valute sono egualmente importanti all’interno dell’ECU. Le quantità
inizialmente definite possono essere modificate di tanto in tanto e quindi la Lira, entrando con una certa
quantità, svalutandosi nel tempo perde una certa importanza di peso. Il Marco invece si rivaluta e quindi il
suo peso di conseguenza sale.
Esempio:
Lira: pesa il 10% all’interno dell’ECU
Marco: pesa il 30 % all’interno dell’ECU
Quindi l’ECU è una valuta terza ma non del tutto perché se il cambio della Lira si muove nei confronti di
tutte le altre valute allo stesso modo, ad esempio sale del 10%, di quanto sale rispetto all’ECU? Non del 10%
perché nell’ ECU un decimo è rappresentato da Lira e quindi quel decimo sale anche lui l’ECU non sta
fermo perché un decimo è fatto da lire che si muove, ma un decimo di 10 fa 1 quindi la Lira sale del 10% e l’
ECU, trainato dalla Lira, sale dell’1% rispetto a tutte le altre valute. Quindi la Lira rispetto all’ ECU sale
all’incirca del 10% - 1% = 9%
Ma se invece della Lira fosse il Marco a salire del 10% cosa succederebbe?
Essendo il Marco pesante (perché 3/10 dell’ECU è fatto di marchi), se sale del 10% rispetto a tutte le altre
valute si tira dietro 3/10 di ECU, ma questo significa che il Marco sale del 10% e l’ ECU del 3% e quindi il
Marco nei confronti dell’ ECU sale del 7%. Dal punto di vista pratico il fatto che le monete non pesano tutte
allo stesso modo e quindi che esista questa attrazione maggiore nei confronti dell’ ECU da parte delle
monete che pesano di più, porta ad una disparità di valutazione in termini di divergenza tra monete. Se la
Lira oscilla del 10% in confronto a tutte le valute, la sua oscillazione nei confronti dell’ ECU sarà del 9%,
mentre per il Marco sarà del 7%, una distorsione senza senso per la quale, quando misuriamo la divergenza
di una valuta rispetto all’ ECU, usa il ragionamento che quanto più la valuta pesa nel paniere tanto minore
viene indicato l’impatto. Questo non è corretto perché in tal modo si potrebbe inferire che la Lira diverga
molto di più del Marco, mentre invece entrambe sono salite dello stesso livello elemento distorsivo che
nasce dall’incompleta terzietà dell’ECU che, essendo nei fatti non del tutto terza, porta ad un possibile
effetto di attrazione diverso, che se non corretto in tempo porta al trattamento differente e iniquo delle
diverse valute.
Soluzione: nell’approccio paniere si dà vita ad una soglia di divergenza scostamento massimo accettabile
nelle oscillazioni del cambio della singola valuta rispetto all’ECU.
Essa viene calcolata usando tre fattori, moltiplicati uno per l’altro:
1° fattore 2° fattore 3° fattore
+/- 2,25% | |
+/- 6% | 0,75 | (1-α)
+/- 15% | |
α: peso unitario della singola valuta all’interno dell’ECU
Esempio di calcolo: +2,25x0,75x(1-α)
Perché si scrivono le varie percentuali?
Gli approcci convivono ma il paniere è subalterno al griglia (campanello d’allarme per evitare problemi poi
con il griglia). Il collegamento sta in questi numeri scelti di volta in volta sulla base della scelta a proposito
della fascia d’oscillazione della griglia.
0,75 coefficiente di riduzione, che fa scattare l’allarme ai ¾ del percorso massimo accettabile
nell’approccio griglia (si accorciano gli spazi)
Per la Lira α valeva 0,1, mentre per la Germania 0,3
Italia 1 - α = 0,9, Germania: 1 - α = 0,7
Quando all’interno del paniere ho una valuta che pesa pochissimo, a tal valuta concederò al correzione
dovuta al fatto che essa non riesce a trascinare con sé una parte marginale del paniere. Quando la valuta
comincia a pesare il 10%, riduco al 90% lo spazio disponibile quindi comincio a far scattare il campanello in
termini di peso un po’ prima. Se la valuta è il marco che quindi trascina con sé una parte importante del
paniere, lo spazio teorico a disposizione non è quello della lira e delle valute che pesano ancora meno, bensì
ridotto perché il marco muovendosi esercita quell’effetto di attrazione della singola valuta all’interno di
paniere. Per ovviare a ciò si fa una differenziano tra le soglie nel paniere
La bc quando si accorge che lo scostamento è maggiore di quello massimo consentito, cioè quando il
cambio della valuta va oltre le soglie di divergenza, cosa deve fare?
di intervento: si presume che la bc ed il governo del paese che sta divergendo adottino delle
Presunzione
misure intese a frenare possibili ulteriori scostamenti, che porterebbero la bc ad un certo punto a non poter
più far fronte ai propri impegni.
Tali misure sono:
• nel caso in cui il cambio stia salendo troppo, allora può:
-alzare i tassi di interesse
-Raffreddare il livello dell’economia per abbassare le importazioni
-Svalutare se non vi sono più altre possibilità
• Se invece la valuta e gli scostamenti sarebbero di riduzione e quindi di apprezzamento, ci si
potrebbe aspettare un intervento nel senso di rivalutazione, di adozione di misure espansive,
ovvero tutte le misure simmetriche alle precedenti
Osservazione: l’Italia quando il cambio della lira nello sme dal punto di vista del paniere oscillava troppo,
andando oltre alla soglia di divergenza, interveniva.
Quando nasce l’unione monetaria europea lo sme si estingue, lasciando però il problema dei paesi che
appartengono all’u.e. e non all’eurozona (es. Danimarca, Regno Unito e Svezia o i paesi provenienti da ex
economie collettivistiche come Polonia e Ungheria). Questi paesi possono scegliere di aderire agli accordi
europei di cambio II: ritorno alla semplicità in quanto, sussistendo una reale valuta terza (l’Euro), la Corona Danese
ad esempio possono scegliere di fissare il proprio cambio centrale della propria valuta con l’euro e di contenere le
oscillazioni entro una fascia di oscillazione normale del 15% in +/- eredità dello sme.
Osservazioni:
− i singoli paesi sono liberi di fissare una fascia più ristretta (esempio Danimarca)
− l’adesione agli accordi europei di cambio II per almeno due anni è un requisito per candidarsi ad
entrare nell’unione monetaria europea
Articolo di Martin Wolf.
Argentina: la trappola del debito
Se un paese vuole evitare il default deve trovare un modo per ridurre la sua dipendenza da prestiti a tassi esorbitanti.
L’Italia è andata in crisi perché il tasso di interesse sui suoi debiti era salito, a causa della percezione di un rischio molto
maggiore nel detenere titoli di stato italiano, che portava i finanziatori a pretendere tassi sempre più elevati. Se la cosa
fosse andata avanti così si sarebbe entrato in un circolo vizioso in quanto tassi più elevati significa maggior spesa
pubblica, maggior disavanzo, minor solvibilità/credibilità/rating, ulteriore aumento dei tassi di interesse e così via.
La mancanza di fiducia può essere una profezia autorealizzante di disastro le aspettative quando si innescano, se
non trovano dei freni, rischiano di autoalimentarsi e a posteriori realizzarsi. Questi sono meccanismi perversi dal punto
di vista economico. Uno dei temi in discussione è stato quello di far finanziare direttamente dalle bc gli stati, che è
vietato per la bce. Se si diffonde un momento di panico sulla solvibilità dello stato e quindi nessuno va più a
sottoscriverei titoli del debito pubblico non si può pagare più i fornitori/debito e i titoli in scadenza, ma se fossero
sottoscritti alla bc, anche se la cosa potrebbe portare a rischi di eccessiva crescita di base monetaria, l’ipotesi di default
in linea di principio è smentita dall’intervento della bc. Il fatto che ci siano meccanismi autorealizzanti riguarda le
aspettative dei processi economici.
L’argentina ha un debito pubblico che è soltanto il 49% del PIL, che non è molto perché ad esempio in Italia nel 2000
era il 115%. Il requisito per entrare nell’uem era di non superare il 60%. Come ha fatto ad entrarci lo stesso?
Il GDP dell’argentina era diminuito
Un paese fissa il suo cambio con un paese di riferimento importante il che c’entra perché il cba era legato al dollaro che
si stava apprezzando moltissimo nei confronti delle altre valute, con un cambio apprezzato nei confronti di tutte le
altre valute e quindi un apprezzamento eccessivo del cambio reale si riflette sulla caduta del livello delle attività
produttive
perché gli investitori hanno paura del default del paese? Perché è già successo. La mancanza di fiducia ha portato il
paese nella trappola del debito. A tassi di spread così elevati, indebitarsi è molto caro.
Tassi di interesse reali: depurati dalla componente inflazionistica
Dal momento che il peso argentino è legato al dollaro, l’inflazione dovrebbe essere la stessa degli U.S.A. non vi è
alcun meccanismo, ma quando un paese lega la propria valuta ad un’altra in un cba sarebbe bene che l’inflazione del
paese a cui si lega fosse la stessa a cui si riferisce la valuta più importante. Se l’inflazione p > p*, r <1 apprezzamento
reale della valuta argentina sul dollaro, quindi un paese che si lega ad un’altra valuta è bene che sappia contr